Plenitude proroga a tutto giugno l’offerta di primavera

plenitude offerta di primavera

Plenitude on the road ha prorogato fino al 30 giugno l’offerta di primavera in scadenza a fine maggio. Decisamente un bel segnale che sembrerebbe dimostrare il successo dell’operazione.

La promozione, introdotta in aprile, ha provocato un piccolo terremoto nel mondo della ricarica con una raffica di sconti anche da parte di Enel X, Ewiva e A2A, tanto per citare le principali reti.

Fino all’inizio di luglio, quindi, le tariffe a consumo saranno ancora di 0,60 euro per tutte le colonnine Quick (in AC fino a 22 kW) e di 0,65 per le colonnine Fast e Ultrafast (in DC da 50 fino a 300 kW). Le nuove offerte saranno in vigore per tutti gli utenti registrati della rete e in tutta Europa, ma con prezzi variabili da Paese a Paese.

L’effetto combinato Offerta+borsellino

Se combinate con le soluzioni prepagate, il cosiddetto borsellino, proposte da Plenitude le nuove tariffe diventano molto interessanti. Con una carta Plenitude on the road prepagata da 50 euro (53 il valore reale) la ricarica in AC costa effettivamente 0,566 euro, quella in DC fast e ultrafast 0,631. Con la prepagata da 100 euro (110 effettivi) il prezzo a kWh diventa 0,545 euro in AC e 0,59 in DC. Con la prepagata da 150 euro si scende rispettivamente a 0,529 e 0,573. Il borsellino è ricaricabile e deve essere svuotato entro sei mesi.

 

L’operazione sconti di Plenitude on The Road mira chiaramente a fidelizzare la clientela sulla propria rete. Una rete ormai tanto diffusa e capillare (oltre 21 mila punti di ricarica in Europa, di cui circa metà in Italia) da consentire

al driver elettrico un uso in esclusiva.

Ora sarebbe interessante sapere quali risultati abbiano prodotto questi primi due mesi di sperimentazione. E se anche dopo la fine dell’offerta la nuove tariffe di ricarica segneranno finalmente un trend al ribasso di costi della ricarica pubblica in Italia. Riallineandoci finalmente ala madia europea.

Visualizza commenti (10)
  1. Marco Tiozzo

    0,65 sarebbe conveniente?ma sanno che tesla vende a 0,45 comprese le perdite di rete?chissà che chiudano domani,sono rapine a mano armata. Quando il pun era a 0.18 le ricariche costavano 35 cent. Così,per dire.

  2. Un primo piccolo effetto del progressivo aumento delle F.E.R. in Italia…
    Verificando l’ andamento del PUN orario si vede da mesi che in molte ore centrali (a volte già tra le 10 e le 17) il costo kWh vada sotto 0.05€ …segno del peno servizio di fonti ad andamento orario ..mentre nel resto del giorno quotano Max 0,15€x kWh.
    Non mi stupisce che ora riescano a fare offerte “convenienti” (specialmente sfruttando il suggerimento di Vaielettrico col “borsellino”).
    Auguriamoci che l’ Italia riesca a mantenere il passo delle installazioni programmate fino al 2030… così che diventino prezzi Massimi come neli paesi con maggior quota di rinnovabili.
    Se poi (incentivi o no) riusciremo pure ad arrivare ad un 15% di auto elettrificate sicuramente aumenterà la frequenza d’uso, i kWh erogati e la concorrenza tra CPO.

    NB.. voglio ricordare anche che Eni Plenitude è fortemente partecipata dal fondo investimento KKR ..che non credo voglia buttare via soldi degli investitori 😂

  3. Dai su che si possono abbassare ancora di tanto… sempre più rinnovabili, anche prezzi pun in negativo, e discesa media dei prezzi dell’energia elettrica. Torniamo alle origini dei prezzi molto competitivi di qualche anno fa… se non ancora meno 😉

  4. Non capisco bene come mai non abbassino seriamente i costi della ricarica, andando ni competizione – in modo semplice (senza prepagate o abbonamenti) – con Tesla.
    Personalmente Non ricaricherò mai – se non che in casi disperati – ad una colonnina pubblica o non-Tesla.
    Per me, come per molti mi pare di capire, le colonnine pubbliche possono restare dei bei totem che non utilizzerò.
    Mi chiedo “non gli conviene guadagnare meno su ogni ricarica, ma avere tanti clienti, piuttosto che guadagnare moltissimo su pochi clienti?”.

    1. I clienti sono comunque pochissimi.

      Possono fare il prezzo che vogliono ma tanto 300K BEV in tutta Italia ci sono. Quasi tutti caricano a casa ed un 20/25% carica ai SUC, quelle poche volte che non carica a casa, perchè ha una Tesla.

      Servito il quadro per cui qualunque cosa faranno avranno pochi clienti.

      Tutto dipende dalle vendite, piú ci saranno vendite, piú le aziende saranno invogliate a investire in rete ricarica ed a fare offerte per attirarli.

      1. Quello che dici è vero, ma ho notato che più il costo della ricarica si abbassa più la stazione viene occupata da sempre più utenti. Infatti le poche colonnine rimaste gratuite sono perennemente occupate.

        1. beh se sono gratis per forza. Ovviamente però l’azienda deve vendere per un utile, non può darti la ricarica gratis se il suo business è la ricarica. Immagino che le ricariche gratis siano presso attività commerciali che guadagnano da altro oppure siano sovvenzionate con soldi pubblici.

          In generale però il modello è quello: se puoi ricarichi a casa, altrimenti non è monetariamente sostenibile, oltre che essere scomodo. Colonnine ce ne sono un macello in giro, praticamente mai capitato di dover aspettare (veramente poche volte). Venitemi a spiegare perché un automobilista dovrebbe fermarsi a caricare in giro quando la media giornaliera dei viaggi degli italiani è di 30km/die? Mediamente il proprietario riesce ad arrivare a casa comodamente e magari caricare gratis grazie al fotovoltaico? Anzi, il modello migliore sarebbe quello in cui le società come ENEL/ENI non esistessero più e che si formassero isole energetiche capaci di sopperire al proprio fabisogno energetico, lasciando eventualmente spazio solo a società di servizi per la gestione dell’infrastruttura pubblica come collegamento di backup tra le varie isole.

  5. Buon giorno, questa offerta è valida solamente sulle colonnine plenitude oppure è utilizzata in rooming su tutte, tra cui le free to x autostradali? Grazie

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