Plenitude On The Road lancia la sfida qualità. I prezzi? Problema di sistema

plenitude on the road

Gli alti prezzi della ricarica sono un problema di sistema; in attesa che venga risolto – con la riforma delle tariffe praticate agli operatori da un lato e la crescita della domanda dall’altro –  Plenitude on The Road  continuerà a concentrarsi sulla qualità del servizio. Puntando su affidabilità, semplicità di utilizzo, interfaccia digitale, corretta ubicazione delle stazioni di ricarica, roaming selettivo. Lo spiega a “Fuoco Amico” Roberto Colicchio, Head Development and Sales Manager del network del gruppo Eni.

La promozione di primavera (o,60 euro a kWh in AC e 0,65 euro in DC su tutti i caricatori del brand), prorogata per tutto giugno, è stata accolta con interesse dagli utenti. «Ma come tutte le promozioni, per legge deve avere un termine – dice Colicchio -. Ora abbiamo lanciato la nuova offerta per i due mesi estivi (Sunny Days n.d.r.)   e altre ne lanceremo in futuro. La nostra strategia è abbinare iniziative ad hoc a un pricing standardizzato e semplice».

Plenitude taglia i prezzi per due mesi (0,65 in DC). Che succede?

I prezzi della ricarica? La zavorra sono i costi fissi

Per vedere un taglio generalizzato ai prezzi della ricarica è necessario invece che cali a monte il costo all’acquisto per gli operatori. Spiega Colicchio che il problema riguarda soprattutto la ricarica ad alta e altissima potenza in corrente continua allacciata alla rete in media tensione. Qui «i costi fissi sono molto alti» perchè parametrati sulla «quota di potenza di picco, che oggi si verifica al massimo una o due volte al mese». Una soluzione più realistica potrebbe essere «lavorare sulla quota di potenza media». Su questo, assicura, è in corso una interlocuzione costruttiva con Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente).

appello Be charge
Roberto Colicchio

In alternativa, si potrebbero «spostare gli oneri di sistema sulla fiscalità generale». Ma qui, come anche nell’ipotesi di equiparare l’Iva per la ricarica pubblica a quella della fornitura domestica abbassandola dal 22 al 10%, «la leva fiscale non è in mano ad Arera  bensì al Ministero delle Finanze, con una serie di difficoltà nel creare una categoria specifica per la mobilità elettrica».

Plenitude On The Road, però, non rinuncia ad investire sulla rete e sul servizio agli utenti, promette Colicchio. In Italia, raggiunta ormai la capillarità, la priorità è completare l’elettrificazione della rete carburanti Eni e selezionare siti ottimali per impianti HPC sia su suolo pubblico, sia in partnership con catene commerciali, da Ikea a Esselunga e Carrefour «dove la domanda è già esistente».

All’estero Plenitude On The Road opera già in sette Paesi (Spagna, Francia, Germania, Austria, Svizzera e Slovenia)  sempre sfruttando la rete carburanti della controllante ENI.    Ma non è più il momento di “piantare bandierine” ad ogni costo. «E’ il momento della qualità e della selettività». Pur rimanendo aperta all’interoperabilità con altre reti di ricarica, per esempio, ora Plenitude On The Road sta monitorando l’affidabilità di tutti i partner in roaming, tanto che «in qualche caso, all’estero, abbiamo già scelto di spegnerlo per evitare problemi di affidabilità ai nostri clienti. A tendere la nostra App potrà avere meno colonnine ma di maggiore qualità».

 

plenitude on the road

Furti, vandalismi e abusi: la tecnologia c’è ma non basta

Vandalismi e furti sono l’altra spina nel fianco della ricarica pubblica. «Siamo tutti in allarme per un fenomeno sempre più frequente  anche in orari diurni – chiosa il manager -. Purtroppo le leve non sono tantissime. Abbiano introdotto aggiornamenti firmware che ci consentono di rilevare una manomissione ai cavi e segnalarla in tempo reale alle Forze dell’Ordine e agli utenti tramite app. Ma sono palliativi. Installare telecamere su suolo pubblico non è sempre consentito. E altre soluzioni più sofisticate, come inchiostri speciali indelebili, sono solo allo studio».

Furti cavi di ricarica, ora è un’emergenza europea

Strumenti più efficaci  (sensori radio o nell’asfalto e cattura di immagini)  sono invece già disponibili per il contrasto degli abusi. «Vanno solo standardizzati per velocizzare l’iter autorizzativo». Ma gli operatori «non possono farsi giustizia da soli – conclude Colicchio – : dobbiamo poter contare su una più stretta collaborazione con la Polizia locale e su una diffusa cultura della legalità. Aiutateci anche voi».

  • LEGGI anche “MiMo 2025, la passione auto guarda al futuro elettrico con Plenitude” e guarda il VIDEO di Marco Berti Quattrini

Visualizza commenti (6)
  1. Se tutti i vostri accordi con le catene di supermercati, sono come quello con l’Esselunga di Corso Bramante a Torino saranno un fallimento totale visti i prezzi applicati, una sessantina di colonnine disponibili, ma quelle occupate in ricarica si contano sulle dita di una mano, spesso sono più quelle fuori uso rispetto a quelle in carica, ottimo investimento grandi manager…

  2. Massimo granarolo

    Vorrei informare il dottor Roberto che a 100 mt da casa mia c è un distributore eni all intero una colonnina in cc ben coperta con un bel telo griffato da almeno 3 anni chissà quanto le rende quando l attiverà sarà già vecchia da sostituire e opsoleta

  3. Tra qualche giorno partirò da Bra per Orbetello.
    Una sola tappa al Tesla supercharger, appena fuori del casello Forte dei Marmi. Per il resto Enel X a consumo, dopo le ore 21. Bmw iX20
    Prezzi chiari, amicizia lunga

  4. eccolo qui un altro che non ha idea di cosa sta dirigendo
    ce ne può fregare meno dell’interfaccia digitale o di che livrea avete sulla colonnina

    all’utente medio interessa che la colonnina sia affidabile e che costi poco.
    stop.
    se il prezzo è buono vedrete che si passa sopra anche alla posizione non proprio comoda rispetto all’itinerario, vedasi il sacco di clienti che ha tesla anche se non ha colonnine in autostrada.

  5. Quindi, dr. Colicchio, mi faccia capire: CPO come Tesla (attivo in Italia da diversi anni) e Electrip (arrivata in Italia da un paio d’anni), giusto per fare due esempi, come riescono a praticare prezzi attorno a 0,50 €/kWh (o anche inferiori) anche alle colonnine HPC? Lavorano in perdita? Non hanno lo stesso problema del “costo dell’acquisto a monte” di cui lei afferma che soffra Plenitude? Grazie per aiutarci a capire.

    1. Credono di poterci prendere in giro con i loro concorsi e iniziative marketing mentre basterebbe una tariffa chiara e onesta per conquistare tutti i clienti, come stanno facendo Electrip ed Electra. Ho avuto la fortuna di rifornire presso questi 2 operatori nell’ultimo mese: tutto perfetto, ricarica veloce e la comodità dell’auto charge. Altro che EnelX e BeCharge dove ogni 2 per 3 qualcosa non va e devi cambiare piani. Ma vi sembra logico che a molte fast EnelX si paghi meno se uso la card electroverse? E questo viene a parlare di problemi di sistema? Il problema sono loro!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Articolo Precedente

Germania boom: elettriche +58% in luglio, ma Tesla...

Articolo Successivo

Beachman '64, la moto vintage che è anche e-Bike

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!