Più ricariche in autostrada: Atlante si aggiudica altre 6 stazioni

Più ricariche in autostrada: Atlante si aggiudica altre sei stazioni nelle principali arterie italiane, con 28 punti di ricarica.

Più ricariche in autostradaPiù ricariche in autostrada: altre aperture in A1, A26, A13, A27, A14 e  A23

Fino a pochi anni fa i tratti a pagamento erano l’anello debole della ricarica in Italia. Poi Free to X ha iniziato a dotare di colonnine la rete di Autostrada per l’Italia. E finalmente sono state indette le gare per aprire ad altri operatori, tra i quali Atlante è uno dei più attivi.  I nuovi punti si affiancano ai 94 già in fase avanzata di realizzazione, che entreranno progressivamente in esercizio nei prossimi mesi. Già destinate a coprire Lombardia, Veneto, Toscana, Campania e Puglia, nell’ambito del primo bando pubblico indetto da Autostrade per l’Italia  Le nuove installazioni interesseranno aree chiave lungo dalla A1, A26, A13, A27, A14 e  A23.  Coprendo Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Veneto e Abruzzo, con ricariche ultra-rapide fino a 360kW a connettore.  Tutte alimentate al 100% da energia rinnovabile e con pensiline fotovoltaiche. Ogni stazione sarà equipaggiata con EnergyArk, il sistema di accumulo energetico sviluppato dalla capogruppo di Atlante, TCC Group Holdings.

Più ricariche in autostradaOrmai per chi viaggia le colonnine ci sono, serve una vera concorrenza sui prezzi

L’arrivo di nuovi operatori sta facendo sì che ricaricare in autostrada sia sempre più facile e rapido. Secondo il monitoraggio di Motus-e, già a fine settembre i punti di ricarica installati erano 1.274. Di cui l’86% è di tipo veloce in corrente continua e (il 63% supera i 150 kW di potenza). La quota delle aree di servizio autostradali dotate di infrastrutture di ricarica era arrivata così al 48%. La parte del leone, come si diceva, l’ha fatta Free to X, poi affiancata da diversi altri operatori, dopo un iter organizzativo molto faticoso. Ora è stato raggiunto l’obbiettivo di avere almeno una stazione di ricarica ogni 50 km, ma non ci si può fermare qui. L’obbiettivo, ora, dev’essere di creare anche una concorrenza sui prezzi. Per esempio dotando le aree di servizio più frequentate di due stazioni, con due diversi operatori tra cui scegliere.

– Leggi anche: Più ricariche in autostrada tutti cantano vittoria sul 2035, ma chi ha vinto veramente? Fa bene la Meloni a gioire? Di Mauro Tedeschini

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