Con il furgoncino Fiat Scudo diesel arrivava a spendere quasi 400 euro al mese. Nel 2013 si compra la Leaf e mette da parte i soldi non spesi per il carburante, dopo 3 anni e mezzo, con un tesoretto di 16 mila euro, si compra una nuova Leaf. La storia di Pierpaolo Piredda.
Oggi Pierpaolo è in pensione, ma da lavoratore pendolare, insegnante al liceo artistico, macinava circa 100 km al giorno tra Orosei, Nuoro e Dorgali. Con il Fiat Scudo, un gran consumo: “Sono arrivato a spendere circa 400 euro al mese. Nel 2013 ho comprato la mia Leaf 24. Era appena arrivata. Sono stato il primo automobilista elettrico della provincia di Nuoro, allora non le voleva proprio nessuno le auto a batteria”. Una scelta che con il tempo ha pagato: “Visto il grande uso del furgone, spendevo qualche centinaio di euro, fino a 400 al mese”. Un’uscita pesante: “Ho deciso di mettere i soldi risparmiati da parte, dopo tre anni e mezzo mi sono ritrovato con circa 16mila euro”.
Soldi risparmiati e arriva la seconda Leaf
Con il gruzzolo Pierpaolo fa un altro passo in avanti: “Ho deciso di cambiare, ho preso una Nissan 30 ed è aumentata l’autonomia da 140 viaggiando piano, a 200 km con una e con una velocità discreta”. Per il docente arriva la pensione e si riduce il tempo con il volante in mano, ma “quando il carburante non si paga viene più voglia di usare l’auto. In due anni e 4 mesi ho macinato 45 mila chilometri. Per la manutenzione con la prima auto ho speso solo 64 euro per due tagliandi. Non c’è da cambiare quasi niente”.
La carica pagata dal fotovoltaico di casa
Pierpaolo l’energia fondamentalmente non la paga: “Sono stato un pioniere anche per il fotovoltaico. Pagano bene l’energia, sono 0,44 per 20 anni anche se i pannelli li ho pagati tanto.Oggi incasso 1600/1700 euro con i quali pago le bollette e mi rimane qualcosa. In questo modo la ricarica è gratis”. Il “rifornimento” si fa in casa, anche perché nel 2013 a Nuoro le colonnine non esistevano: “Ne hanno installato recentemente una e poi pian piano sono arrivate a Budoni, Olbia, Sassari. Se devo andare a Cagliari so che in un centro commerciale di Oristano ci sono 6 colonnine a disposizione”.
L’ansia di ricarica? Basta organizzarsi

Il nostro pioniere è convinto della sua scelta anche se deve sempre lottare con i mulini a vento: “Difficile far capire la mia scelta, in tanti mi dicono che non hanno tempo. Infatti è un’auto per chi non ha fretta o si organizza. Ormai grazie al computer e al telefonino sai tutto sui consumi”. E’ andata bene: “Con l’assicurazione me la cavo con 280 euro, per 5 anni non si paga il bollo e poi dopo c’è uno sconto. Questi i benefici economici, poi fa bene all’ambiente, io utilizzo anche poca plastica, e mi piace lo stile di guida dell’auto elettrica. In città è molto rilassante perché non ha cambio”. Bilancio positivo su tutti i fronti per Pierpaolo.
Sarebbe interessante che chi commenta facendo riferimento agevolazioni comunali (ad esempio le strisce blu) o regionali, scrivesse per l’appunto in che città abita. Perchè anche in questo caso si va a macchia di leopardo ed ogni comune/regione è storia a sè.
Non credo che sia disinformazione ma realismo, che in determinate e specifiche condizioni l’elettrico oggi possa convenire è vero, se legge poco sopra io parlo avendo una elettrica in casa da ormai 5 anni, e proprio pochi gg fa con l’auto fuori garanzia ho dovuto cambiare batteria ausiliaria e caricabatterie interno per la “modica” cifra di 1100 euro, vettura con ad oggi 23000km, per cui sulla manutenzione a costi irrisori sarei cauto! Purtroppo tuttora l’elettrico ha dei grossi limiti che impediscono la diffusione oltre certe soglie, anche se le percentuali aumentano leggermente anno dopo anno, principalmente è l’autonomia e la scomodità attuale di ricarica a frenarne lo sviluppo, oltretutto, avendo un amico tassista ormai da un paio di anni che lavora con una leaf, la consiglio vivamente di evitare il più possibile le ricariche rapide (penso che sia un problema comune a tutte le elettriche), ad oggi la capacità delle batterie è scesa al 60% ed in Nissan hanno imputato la colpa alle ricariche rapide, senza potergli risolvere il problema se non con la sostituzione dell’auto o del pacco batterie, a spese del proprietario…….
Possiedo una Leaf my2018. Non tornerei mai e poi mai indietro. Ricarico a casa, con 300 euro di corrente ho percorso 12000 km. L’assicurazione costa il 50% in meno di un auto termica annuale, non pago il bollo, la manutenzione ha costi ridicoli, parcheggio gratis in zona blu. Per avere un idea dell’efficienza: è come se facessi 75 km con un litro di benzina.
Mi dispiace e mi sorprendono i post dei detrattori dell’elettrico. Forse ci vorrebbe meno disinformazione.
Appunto, oggi scegliere elettrico non può che essere una scelta di nicchia, troppe le condizioni a cui deve sottostare x sostituire convenientemente un auto a combustione termica. Vi faccio il mio esempio, ho una Twizy in aggiunta ad una vettura a benzina con cui mediamente faccio 15/16 km-litro, nei 5 giorni lavorativi faccio 40/60km al giorno sempre urbani/extraurbani, la carico quindi tutti e 5 i giorni con ancora 1/3 di autonomia, alla presa in garage, con i miei 3kw e un pò di attenzione non rischio di rimanere al buio,anche xchè basta avere pazienza ed in un paio d’ore è già carica. Considerando poco più di 1 euro/gg di corrente (ma talvolta se mi scordo la ricarica poi la faccio in ufficio a costo zero!) io con 20euro/mese risparmio sui circa 200euro/mese dell’auto a benzina, oltre ai minor km che incidono sulla manutenzione. Ma ho l’obolo del noleggio batterie Renault (55euro/mese), per cui se dovessi guardare solo al risparmio e la minor comodità di viaggiare in Twizy non l’avrei presa (oltretutto vedo che con il mio maxi-scooter, che adopero in estate, ho costi simili se non inferiori!). In conclusione, sono contento della mia Twizy90, ma x scegliere ad oggi un elettrico la parte razionale non può essere preponderante altrimenti non è una scelta sostenibile………….
Caro Bernie le criticità non le nascondiamo, ma non esageriamo. In Norvegia si stanno avviando verso una maggioranza di parco auto circolante elettrica. Ormai comprare un diesel è rischioso perché si rischia a breve di non girare. Il problema della salute è così grave che i motori tradizionali sono via via banditi. Le consigliamo questa lettura: https://www.vaielettrico.it/comprare-un-diesel-e-un-suicidio-oggi-lo-sai/
Bah. 400 euro al mese con un Scudo sono almeno 800km x 4…3200km.in 30 mesi ne ha fatti 45.000?cavolo, se fai i conti così coi piedi, mi meraviglio non sia fallito.piú almeno 10.000euro di pannelli, 37.000 euro di auto (uno Scudo si porta a casa alla metà)..i ritmi dell’elettrico possono andare bene in certe condizioni, ma devi guidare elasticamente e non veloce; purtroppo, i comuni mortali devono andare al ritmo del traffico.Se lui non ha un cazzo da fare poi é un problema suo. 2/3 degli italiani son senza colonnine e garage.Inutile paventar le ricariche rapide se poi costano l’ira di Dio, sono introvabili e fanno male alle batterie.Peraltro, se é passato da uno Scudo ad una Leaf ha cambiato pure lavoro, in una Leaf non ci sta una sega, é un’auto media, non particolarmente spaziosa.
Partiamo dalla matematica. Il tragitto Orosei Nuoro sono 100 km più altri giri, è originario di Dorgali un paese in cui si reca di frequente, danno anche una media più alta dei 100 km. Il consumo del Fiat Scudo stimato è di 7,8 litri ogni 100 km. Siamo sui 12/13 euro di spesa giornaliera che moltiplicato per 30 fa sui 400 euro. poi si moltiplicano i 400 euro per 42 mesi otteniamo i 16 mila euro. Niente di così fantascientifico. Con i 16 mila risparmiati più la vendita della LEAF 24 (acquistata a meno di 36 mila euro perché nel 2013 a Nuoro non le comprava nessuno le auto elettriche) ha comprato la Nissan 30. Il fotovoltaico, come è scritto nell’articolo, gli da un’entrata di oltre 1600 euro l’anno. Faceva un lavoro, ora è in pensione seppure sempre in movimento, con un itinerario sempre uguale e con orari programmati anno per anno. Il massimo per chi deve stimare consumi ed uso. In Sardegna, a parte pochi centri urbani, puoi fare centinaia di chilometri senza mai fermarti, senza mai fare file, dove di mezzi pesanti ne incroci ben pochi, dove non ti fermi neanche al casello perché non ci sono autostrade (e si vive bene lo stesso). E questo lo dico per esperienza. Insomma Alex la sua scelta per lui è ottima anche perché e pure ecologista e per la guida nei pochi chilometri del centro urbano sostiene: “E’rilassante, meno stressata”.
Peccato che costi un botto e con il risparmio non se ne compra neanche mezza di Leaf…..
Per stare all’esperienza di Pierpaolo: ha comprato la prima LEAF 24 a 36 mila euro, dopo quasi 4 anni ha dato i 16 mila risparmiati più la prima LEAF (sui social si è pure palesato chi l’ha comprata e ha detto che va benissimo) per la nuova Leaf 30.
Si ci vogliono soldi. Però quante persone spendono 40 mila euro per un auto? Tanti. Bisogna fare anche questa comparazione: tra auto dello stesso prezzo ovvero quanto mi costa tenere un auto elettrica da 40 mila euro e quanto mi costa tenere un auto a benzina/diesel da 40 mila euro. Sono sempre di più gli automobilisti, anche solo per moda o per sensibilità ecologica, che spendono volentieri queste cifre. Poi è chiaro che una riduzione dei prezzi è sicuramente utile e necessaria per la causa.
Massimo non sono d’accordo con le tue considerazioni e un solo viaggio di Piero a mio avviso dice tanto invece.
Sono assolutamente favorevole all’elettrico e penso che il futuro sarà questo ma sono anche realista, ad oggi è assolutamente antieconomico e quando si scrive che i costi vanno valutati minuziosamente sono assolutamente d’accordo e sono molto attento a questo punto.
Pierpaolo avrebbe risparmiato € 16000 con i quali avrebbe comprato una nuova Leaf ma questa ha un costo base di € 37000, ne deve aver aggiunti altri € 21000 per l’acquisto senza tenere conto dell’investimento del fotovoltaico pertanto il risparmio descritto non è assolutamente reale, poi devo dire che lo ammiro e condivido ugualmente la scelta.
Se vogliamo però considerazioni che non siano legate ad un solo viaggio ti porto la mia personale esperienza, come dicevo ad oggi sono quasi al 3° mese di utilizzo (ritirata ad inizio dicembre 2018) di una Nissan Leaf 40kw aziendale e ricarico principalmente a casa con costi decenti ma in merito ai costi di ricarica c’è tanta disinformazione.
Ad oggi una ricarica fast da colonnina ha un costo dai € 0,40 ai € 0,50 a kw e con al mia vettura non si superano i 6 km/kw nemmeno ad utilizzarla entro i 70 km/h (dimezzando le percorrenze se si schiaccia sull’acceleratore o si percorre autostrada) pertanto se dovessi ricaricare alle colonnine sarebbe più costoso di un motore a benzina poco efficiente. Visto il mio grande interesse per l’elettrico ho cercato qualche abbonamento per le ricariche alle colonnine ma anche qui tanto marketing da tanti operatori che pubblicizzano tariffe Flat a cifre incredibili salvo poi non attivarle a richiesta del potenziale cliente.
Al momento posso dire di aver trovato un ottimo compromesso in quanto ho appena attivato con un operatore di Genova dopo 3 mesi di ricerca un abbonamento FLat a € 25+iva mensili con 300kw compresi anche se la card non è ancora operativa su tutte le colonnine Enel presenti sul territorio.
Resto disponibile ad un confronto in merito ai costi perché solo utilizzando queste vetture si può realmente valutarne i costi d’esercizio.
Mi inserisco: Fabrizio ha ragione nel dire che sui costi (e sulla potenza) di ricarica c’è molta disinformazione. E si rischia un effetto-rimbalzo, nel senso che ci sarà chi comprerà un’elettrica attratto dalla novità e soprattutto dagli incentivi, salvo poi trovarsi a mal partito con la ricarica, che non è come far benzina. E inizierà un mormorio negativo sui social… Io credo che ognuno dovrebbe crearsi una propria mappa personale di ricarica. Esempio: se viaggi per lavoro, hai bisogno di superfast sul tuo percorso per rifornire in fretta. Le Eva+ di Enel X funzionano bene, ma per mia esperienza personale nelle città spesso sono occupate da tassisti (proprio con la Leaf) che hanno bisogno di rabboccare in poco tempo. Ne servono di più. Poi si possono usare anche le ricariche degli hotel, che per i clienti in genere costano poco o sono addirittura gratuite. Ma bisogna sapere che vanno bene per chi lascia la macchina in carica tutta la notte, perché operano a potenze molto basse. A molti di voi queste sembreranno banalità, ma bisogna pur saperle.
Personalmente in casa ho una twizy, perfetta x l’uso che ne facciamo, ma l’elettrico al momento non e’ sostenibile se si intende sostituire la gran parte delle auto a combustione, non oso pensare a cosa costerà, se effettivamente le elettriche raggiungeranno numeri importanti, ricaricarne una o pagarne bolli e balzelli che verranno aggiunti in compensazione dei minori introiti da quelle a combustione…….
Caro Bernie, ti rispondo con le parole di Pierpaolo: “Difficile far capire la mia scelta, in tanti mi dicono che non hanno tempo. Infatti è un’auto per chi non ha fretta o si organizza. Ormai grazie al computer e al telefonino sai tutto sui consumi”. Insomma oggi è una gran scelta avere la seconda auto elettrica. E’ possibile anche la prima, ma naturalmente ci devono essere tutte le condizioni del caso e il veicolo deve rispondere alle esigenze personali che sono diverse per ciascun automobilista.
I commenti negativi o scettici sono identici a quelli che oggi in politica e da 30 anni, prima dicono è bravo e poi cambia voto per un altro politico dicendo quello di prima era una M… questo è bravo, e così via negli anni facendosi prendere in giro per sempre.
Allora dico io ma perché dovete per forza dare un commento negativo, perché dovete per forza criticare una tecnologia che anche se non ancora efficiente, sarebbe veramente un passo avanti e che oggi Voi guardando la TV o giornali vi fate abindolare ( come la politica da anni) solo perché TV e giornali vengono sovvenzionati da poteri forti che tremano per la perdita di danaro che avranno se una tecnologia come l’auto elettrica prendesse piede davvero???
Ma non vi preoccupate, se succederà i potenti troveranno il modo come farcela costare in qualche modo.
Scusa Pietro, ma che stai dicendo? Chi si farebbe abbindolare? Con chi credi di avere a che fare? Io sono tanto favorevole all’auto elettrica che ho chiesto a Nissan di fare un test drive di un giorno, nella speranza di avere la conferma della convenienza economica oltre che ambientale. Il risultato è che se ricarichi alle colonnine spendi più di qualsiasi altra auto. Se ricarichi a casa spendi quanto un auto a metano. Se ricarichi gratis, diventi ricco. Punto. Questi sono dati e fatti personalmente verificati.
Non esageriamo. SE viaggi sempre in autostrada a velocità sostenuta e ricarichi sempre da colonnine Fast puoi spendere un poco più di quel che spenderesti con un’auto diesel. Ma quanti usano l’auto elettrica in questo modo? Io penso nessuno. La situazione che descrivi, per un automobilista normale, capita al massimo qualche volta al mese, se non all’anno. Poi considera che con un’auto elettrica non paghi il bollo, paghi meno di assicurazione, paghi quasi niente di manutenzione, puoi circolare nei centri storici e senza pagare il parcheggio nella maggior parte delle città. Ok fare i calcoli minuziosi dei costi, ma facciamoli bene. Un solo viaggio dice poco.
Sono un utilizzatore da 3 mesi di una Nissan Leaf 40kw e vi assicuro che il tragitto Firenze-Bologna con consumo di 26 kw è più che reale. La vettura ha consumi ridotti solo a basse velocità in percorsi cittadini o extraurbani ma percorrendo per esempio autostrada e superando gli 80km/h non si possono percorrere anche inferiori 4 km a kw
Ho provato la leaf per un viaggio di 110 km tra Firenze e BOLOGNA. Un’esperienza di guida fantastica ma ho speso tantissimo! Ho ricaricato l’auto presso una colonnina enel in zona fiera al costo di 0.50 centesimi a kWh. In totale 26 kWh per un costo di 13 euro! Molto di più di un buon diesel e moltissimo di più di un’auto a metano!
Caro Piero, vero è che il costo della ricarica veloce Enel riduce molto la convenienza dell’elettrico, ma ripetiamo sempre che la ricarica veloce non può essere la norma. L’auto elettrica va ricaricata prevalentemente a casa dove l’energia costa 0,20 euro a kWh. Però non credo che la sua Leaf abbia consumato 26 kwh nei 110 km che separano Firenze e Bologna. Io penso che ne abbia consumati meno della metà, a meno che lei abbia viaggiato sempre con l’acceleratore a tavoletta. Forse è partito con mezza carica e i 26 kWh sono serviti a riportare le batterie al 100% della capacità.
No, sono partito con le batterie al 100% e le ho riportate al 100%. Si trattava della Leaf 40, che in autostrada da circa 220 km. Ho guidato tutto il tempo in modalità Eco. Il computer di bordo indicava a fine viaggio un consumo medio di 17 kWh ogni 100km. A fine ricarica ho avuto invece la sorpresa di 26 kwh totali ricaricati. Se si vuole incentivare l elettrico bisogna prevedere tariffe convenienti per la ricarica.
Paragonare i consumi di un pesante e obsoleto Scudo con quelli di una utilitaria modernissima? Ma dai!
Posto questo, concordo sulla bontà del mezzo elettrico.
Per i culi-di-pietra da 1000 km senza soste, ci sono ormai i voli Los cost….
Non è un articolo di confronto si è raccontata la storia di una persona che ha deciso di cambiare mezzo per modificate esigenze e visto che si produce l’energia in casa, quindi non la paga anzi ci guadagna qualcosa, non spende per il carburante. Senza contare il risparmio sui tagliandi. Sono migliaia di euro quando con l’auto si fanno decine di km al giorno.
a me qs mi sembra tanto un articolo pubblicitario a favore di nissan… facciam 4 conti:un Fv da 3kw produce circa 17 kw al giorno (media annuale) una casa ne consuma circa 10 kw/al giorno 7 se ne vanno in rete, se si vuol utilizzare l energia x 2di scopi (caricare la macchina) bisogna istallare le batterie, per almeno 10 kw per un costo di circa 7000eu
Mauro questi conti non li può fare, bisogna conoscere la situazione specifica. Poi parliamo di tutte le marche, non solo di Nissan.
Una prova un po’ ridicolo non tutti hanno la possibilità del fotovoltaico ….poi io lavoro con i mezzi elettrci non hanno l’autonomia dichiarata..
Pierpaolo giustamente ha fatto un investimento e noi lo abbiamo raccontato. Poi sull’autonomia è stato abbastanza chiaro. Lui è riuscito a valorizzare il suo investimento e soddisfare le sue esigenze di mobilità.
L’auto è come un vestito su misura, a ognuno il suo..