Un pieno gratis offerto da due ingegneri ed un perito elettrico per testare il funzionamento di una stazione di ricarica. Una colonnina alimentata dai pannelli fotovoltaici di un’abitazione privata. Esperimento finanziato da un programma europeo, a due passi dalla 131, l’arteria stradale più trafficata della Sardegna.
I protagonisti di questa storia sono i giovani imprenditori Matteo Atzori, Andrea Atzeni e Maurizio Scudu. I tre si sono aggiudicati il contest del programma europeo Interreg RETIC, gestito dall’ente Sardegna Ricerche. E grazie al voucher incassato con il premio di Fondazione di Sardegna da gennaio l’idea prenderà forma concreta. La sintesi del piano è di Mattero Atzori: “Intendiamo realizzare una rete di ricarica sul territorio, risolvere ed abbattere la range anxiety, l’ansia di ricarica, utilizzando gli impianti fotovoltaici già esistenti. Si riducono sensibilmente i costi infrastrutturali e si sfrutta la sovrapproduzione di energia domestica ed aziendale“.

Si usa il surplus del fotovoltaico delle aziende
Va bene il surplus domestico, ma saranno coinvolte anche le aziende ed il progetto si lega anche all’elettrico come leva di marketing territoriale: “Non vogliamo sostituirci ad altre iniziative esistenti. Il nostro obiettivo è puntare sui piccoli centri dove questo sistema diventa l’ancora di salvezza per paesi non serviti dagli altri operatori – sottolinea Matteo -. Poi puntiamo su quelle realtà dove il servizio di ricarica può diventare uno strumento di valorizzazione del territorio. Pensiamo alle strutture ricettive, ma anche commerciali dove si valorizza il tempo libero“. E si fa l’esempio del paese di Sardara dove “possono nascere iniziative legate al tempo delle persone in attesa“. La ricarica come servizio anche per attirare clienti. In altri termini il tempo della ricarica impiegato nel salone di bellezza, in palestra, in piscina…
Una mappa con 16 mila impianti fotovoltaici
Nel piano di SUN2CAR – il nome della start-up – si legge di un buon giacimento energetico da valorizzare. Si pensi alla Sardegna, solo 1 milione e mezzo di abitanti, dove “abbiamo rilevato 16 mila potenziali impianti fotovoltaici e circa 8mila con potenza nominale da quick charge – sottolinea Matteo e sul tema vi consigliamo l’articolo al link – . Quando il fotovoltaico non basta si utilizzerà l’energia della rete“.

Pagano loro la ricarica: il nostro rischio d’impresa
Il nucleo del progetto è basato sull’auto produzione di aziende e privati: “Abbiamo pensato di partire con le abitazioni creando tanti piccoli punti. La declinazione sperimentale vede coinvolto un soggetto proprietario di una casa ad alto risparmio energetico, con il cappotto e con la produzione di energia da diverse fonti ed è anche proprietario di un’auto ibrida. Una persona sensibile al tema che ha concesso lo spazio e l’uso dell’energia – illustrano il metodo gli ingegneri di SUN2AR – Con le risorse del voucher realizziamo la stazione, la colonnina sarà composta da una Wall-Box, mentre l’esercizio lo finanziamo con risorse nostre“. Rimborsano il fornitore e pagano il pieno agli automobilisti con i loro soldi. Un investimento, “il nostro rischio d’impresa“, per far decollare la start up.
Uno studio sugli e-mobiliter
Il progetto vede la collaborazione, una sorta di patrocinio attivo, dell’amministrazione comunale di Sardara, il Comune più sostenibile d’Italia premiato dal Kyoto Club per il suo Piano di azione per l’energia sostenibile. La colonnina si trova ad 1 km dalla 131 – l’autostrada sarda anche se si tratta di una superstrada – a metà strada tra Cagliari e Oristano. In una zona che può intercettare flussi di turisti o “passanti”.

Lo studio – la ricarica è gratuita ma si accede tramite dispositivo, anche il semplice sms – mira a capire il comportamento del cliente. Più in dettaglio: “Non basta installare una colonnina. Noi vogliamo capire il tasso di utilizzo – spiega Matteo- . Quanto e soprattutto come viene utilizzata“. Informazioni utili sia per l’avvio della rete sul territorio, ma pure per come legare la colonnina alle attività economiche: “Il nostro obiettivo è l’offerta di un servizio intelligente del tempo di ricarica in piccole località ovvero lo sviluppo della mobilità elettrica in funzione dello sviluppo dell’attività commerciale. In contesti in cui non ci sono servizi come nelle realtà metropolitane“”. Fare sviluppo territoriale con i servizi al mobiliter, questa la filosofia.