Physis PEB è il progetto del catamarano ibrido ma senza idrocarburi degli studenti del Politecnico di Milano che naviga con motore elettrico, pannelli fotovoltaici e celle per l’idrogeno. Tecnologia che sarà presto messa alla prova con la partecipazione alla Monaco Energy Boat Challenge 2022. Appuntamento al 4/9 luglio.
Il progetto come altri che abbiamo documentato, a iniziare da Onda Solare, è sia scientifico sia agonistico, anche se chi vince spesso non è il primo a tagliare il traguardo ma chi consuma meno energia. I campioni dell’efficienza e della sostenibilità.
Physis PEB è il team ufficiale del Politecnico. Sarà in gara Alla Energy Boat Challenge, organizzata dallo Yacht Club De Monaco, dove si sfidano le università e le aziende di tutto il mondo su una competizione incentrata sulle soluzioni tecnologiche per la sostenibilità del settore marittimo.
Il team vede la partecipazione di 88 studenti e professori. “Siamo tutti appassionati, che lavorano sul nostro concetto di barca ibrida, che combina idrogeno, batterie e pannelli solari“. Parole di Camilla Salvagno, vice team manager del progetto ((qui si scoprono tutti gli studenti)
In gara con un motore da 10 kW
I ragazzi e le ragazze si stanno preparando alla competizione. “L’evento è diviso in tre categorie: Off Shore, Solar e Energy. Noi competeremo in questa ultima dove la sfida è progettare e costruire un cockpit, sistema energetico e sistema di propulsione da collegare agli scafi forniti dagli organizzatori. Vi sono poi tre sfide: Endurance, Velocità e Manovrabilità“.
Per le specifiche: “Un motore da 10 kW, batterie con capacità da 4 kWh, fuel cell da 3 kw, pannelli fotovoltaici 0.5 kW e tensione di batteria e motore 48V”.
L’idrogeno? Non viene prodotto a bordo
Il team spiega come verrà usato l’idrogeno che non sarà prodotto a bordo: “L’idrogeno viene immagazzinato a terra compresso in appositi serbatoi e utilizzato nel sistema di celle a combustibile di bordo per generare elettricità per alimentare il motore, la reazione opposta non viene implementata quindi non c’è il gruppo di elettrolisi, come si può intuire”.
E l’energia solare prodotta? “Viene spesa per alimentare il motore e per caricare la batteria integrata nell’impianto grazie ad appositi regolatori di carica, essendo la fonte multienergia del sistema è conveniente immagazzinare l’energia solare in batteria piuttosto che convertirla in idrogeno. Anche se interessante, non è vantaggioso produrre idrogeno a bordo nella nostra applicazione“.
Il progetto vede il sostegno di numerosi sponsor da Solbian a Gardasolar e tanti altri che si scoprono nel link. Un lavoro di gruppo che mette insieme mondo della ricerca e delle imprese. Per saperne di più si può seguire il sito di progetto.