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Petrolieri in campo per le auto diesel

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Con l’hashtag #LoSai l’Unione Petrolifera scende in campo per difendere le auto diesel. E, di conseguenza, il business del gasolio, minacciato da divieti sempre più diffusi. Il messaggio è: le polveri vengono dai freni, non dagli scarichi. 

In Germania l’addio al gasolio è già in corso

La posta in gioco è alta. L’Italia è l’unico mercato in cui le vendite di auto diesel non hanno subito il crollo registrato negli altri Paesi europei. Anche se qualcosa comincia a vedersi anche da noi. Nel primo trimestre 2018 la quota di mercato è scesa di uno 0,6% al 55,3%. Mentre i consumi di gasolio sono calati di uno 0,3%, ovvero 16 mila tonnellate in meno (leggi). Che è ancora poca roba rispetto a quel che sta succedendo altrove. In Germania la quota del diesel nel ‘nuovo’ in un anno è passata dal 42,7 al 32,3%. Con l’ADAC, il potente Automobil Club tedesco, che sconsiglia esplicitamente l’acquisto, per svariati motivi. A partire dai divieti di circolazione imposti da molte città e dall’annunciato crollo del valore dell’usato. Insomma, visto quel che sta succedendo in giro, e che prima o poi accadrà anche da noi, i petrolieri hanno deciso di mettere le mani avanti. Con una campagna che sembra dire: non prendetevela con noi, altri sono i cattivi.

Un grafico pubblicato sui social dall’Unione Petrolifera.

Petrolieri come l’ERG si riciclano nelle rinnovabili

Edoardo Garrone di ERG

Il messaggio è: non è bruciare gasolio la principale fonte delle polveri emesse dalle automobili. E’ l’usura dei freni, con il progressivo consumo ad ogni decelerazione, a inquinare. Ergo, non detto, ma implicito: inutile cambiare propulsione, tanto frenare si deve comunque…E a sostegno dell’affermazione si pubblicano dati ricavati da uno studio sull’inquinamento a Londra. Città in cui, per la verità, col traffico che c’è, i freni sono piuttosto sollecitati. Tutto questo, però, sembra portare altra acqua al mulino dell’auto elettrica. Che, notoriamente, ha tra le sue virtù costi di manutenzione molto più contenuti. Grazie proprio anche alla minore usura dei freni, assai meno sollecitati per una serie di ragioni su cui ci siamo soffermati più volte. Guarda anche la nostra  guida alla manutenzione . Certo, un po’ c’è da capirli questi petrolieri. Il loro ragionamento è: ma come, ci tolgono il diesel proprio adesso che è diventato più pulito? Il fatto è che ora esiste un’alternativa seria al bruciare petrolio. Ed è l’elettrico e, in una fase di transizione, l’ibrido plug-in. Il mondo della mobilità sta subendo una grande accelerazione dopo il Dieselgate. C’è chi se n’è reso conto, anche tra i petrolieri. Come l’ERG, che ha dismesso raffinerie e pompe di benzina per investire, con successo, nelle rinnovabili. Il resto rischia di essere una battaglia di retroguardia. #LOSAI, caro petroliere?

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