Persino in Turchia si vendono più elettriche che da noi, com’è possibile? Sono loro ad avere capito tutto o noi ad avere perso il treno? Vaielettrico risponde. Per scriverci: info@vaielettrico.it
Persino in Turchia si aprono nuove fabbriche, da noi si chiude


“Ho letto su LinkedIn un post scritto da Giovanni Fornaro, un mnager del settore. Mi ha particolarmente colpito e ve lo riporto integralmente: “+130.000 new BEV da inizio anno in Turchia: Tesla. poi Togg e poi BYD Europe. In Italia meno della metà! In Turchia Togg produce, BYD sta costruendo la sua fabbrica, mentre qui in Italia gli stabilimenti sono in cassa integrazione e gli operai invitati ad andare a lavorare all’est! Chissà chi ha fatto e sta facendo le scelte giuste e chi no….”. Giro la domanda a voi: chi sta facendo le scelte giuste? Chi crede che l’auto elettrica sia una meteora o chi invece crede che sia il futuro?“. Pietro Rossini
Da noi solo chiacchiere sulla neutralità tecnologica. E tanta cassa integrazione
Risposta. Partiamo dalle cifre, che in effetti sono impressionanti. 130 mila EV vendute in 9 mesi sono più del doppio delle 61.249 immatricolate in Italia nello stesso periodo. Nessuno può dire con certezza che il futuro sarà elettrico. Un fatto certo, però, c’è. Mentre il nostro governo si riempie la bocca con il mantra della neutralità tecnologica, altri Paesi hanno puntato forte sull’elettrico. Vale per la Spagna come per la Turchia. Portandosi a casa investimenti importanissimi in nuove fabbriche di auto o di batterie, con i relativi posti di lavoro. Noi puntiamo sull’idrogeno, che al momento ha fruttato investimenti zero. Il governo turco, per di più, ha agevolato la nascita di un produttore nazionale, Togg, di cui parlammo già nel 2019. Che qualche SUV elettrico comincia a venderlo. Da noi solo chiacchiere e cassa integrazione.


Vero ne hanno vendute tante però cu sono alcuni punti da ricordare
1)
Il costo dell’elettricità in Turchia è tra i più bassi in Europa, risultando in un
costo per 100 km di circa €1,11. Per la ricarica di un’auto elettrica, il costo è di circa 0,062 € per kWh, uno dei più bassi del continente.
2) gli abitanti della Turchia sono 85 milioni, peraltro con una componente di anziani assai inferiore della nostra
3) Le vendite sono state sopdattutto di veicoli plugin infatti in Turchia sono aumentate di un fantastico 128% nel 2025, superando le 103.000 unità, con la quota di veicoli plugin (PEV) ora al 18%. Anche per il fatto che le plugin godono dj bonus statali che le BEV (perlomeno nel 2024) non godono, non sono riuscito a trovare dati più aggiornati per il 2025.
Insomma direi che le condizioni sono decisamente diverse per cui un paragone vendite Italia-Turchia è a mio avviso decisamente una forzatura.
E’ vero che come numeri assoluti si vendono molte piú auto ibride che elettriche peró la quota di queste ultime si è triplicata nel giro di un anno
https://hispanatolia.com/en/togg-dominates-electric-car-market-in-turkey/
(articolo del 2024)
Si certo però l’articolo parla di un 6% che più o meno è la percentuale italiana e visto il costo dell’energia elettrica che ho riportato sopra direi che è ancora poco, se in Italia l’elettricità costasse quanto jn Turchia non credi che anche noi saremmo forse a numeri “europei”?
Non voglio certamente negare che il profilo del nostri ministri dello sviluppo economico e di trasporti ed infrastrutture sia molto basso.
È pure evidente che c’è un piano per mantenere il prezzo delle ricariche pubbliche elevato e sconveniente rispetto agli idrocarburi.
Penso però che se in Italia non si vendono auto elettriche sia anche colpa degli italiani che sono in larga parte, oltre che abbastanza poveri, diffidenti, paurosi e prigri nel cambiare mentalità.
Ci sono tante famiglie con posto auto privato che potrebbero acquistare seconda auto utilitaria BEV e non lo fanno anche se alla lunga sarebbe un investimento conveniente dal punto di vista economico, oltre che per la salute di tutti.
Poi ci metto anche le case automobilistiche che 10-15 anni fa non hanno puntato decisamente come priorità su vetture del segmento A-B, così che adesso non riescono ancora ad offrire una BEV al prezzo di una ICE.
Le auto sono in generale sempre più care e il mercato italiano nel suo totale è destinato a scendere.
Senza auto aziendali (che sostengono sia il mercato del nuovo che quello dell’usato) i volumi sarebbero ancora molto più bassi.
Stante
I politici sono lo specchio della società, e cmq in Turchia la politica non se la passa proprio benissimo.
Il problema, secondo me, è che in Turchia si parte quasi da zero. Avere fabbriche FCA o BYD gli cambia poco. Noi abbiamo una storia automobilistica come nessun altro paese, abbiamo ancora eccellenze, l’automobile è il primo e spesso unico amore… Cambiare registro è difficile.
E poi chiaramente una narrativa sbagliata e tendenzialmente contraria all’elettrico, che in pochi contrastano. I politici credo c’entrino poco alla fin fine.
I politici sono i primi a portare avanti una narrativa anti elettrico, quindi c’entrano eccome; anche (e non è poco) nel NON creare le condizioni perché l’elettrico possa prendere piede.
Vorrei far notare anche che non NON abbiamo più un settore automotive italiano, almeno non quello che tutti intendono come “tradizionale” visto che Stellantis è un marchio internazionale con sede in Olanda: abbiamo solo piccole startup che producono auto elettriche (Microlino, …)
NOI italiani siamo più intelligenti.
Piano con gli insulti!
mi chiedo quali siano le cause della nostra situazione..
politici miopi per non dire cerebrolesi?
o furbetti che fanno gli interessi a breve termine dei vari eni/enel?
A parere mio in Italia da decenni abbiamo messo sotto il tappeto un grosso problem: i criminali, i delinquenti, i truffatori, gli affaristi, ecc. vengono definiti “furbetti”.
Alla lunga tutto viene normalizzato, salvo le conseguenze.