Perfino Malta non molla sull’auto pulita. Il governo ha stanziato 3,5 milioni per la rottamazione delle vecchie auto termiche e la loro sostituzione con mezzi a bassa emissione. Rapportando lo stanziamento al Pil maltese, che è quasi un centesimo di quello italiano, sarebbe come se da noi il governo avesse destinato agli Ecobonus qualcosa come 350 milioni di euro, cinque volte quello reale di 70 milioni (leggi).
Ecco come funziona. Ogni sostituzione di un automezzo con uno meno inquinante dà diritto a un bonus di 900 euro, più altri 1.000 se il veicolo rottamato ha più di 10 anni. Sono poi sovvenzionati anche gli acquisti di auto elettriche e di tutti gli altri veicoli a due e quattro ruote elettrici come e-bike, monopattini, moto, scooter e cargo bike anche senza rottamazione. In questo caso il contributo varia da 400 a 6.000 euro.
Nel dettaglio ci sono 6.000 euro per un’auto elettrica e 2.000 euro per un’auto elettrica usata (meno di 3 anni e un massimo di 15.000 chilometri). Per altri tipi di veicoli, i sussidi partono da 400 euro per una bicicletta elettrica e aumentano per le bici da carico elettriche (2.000 euro). Motocicli elettrici, ciclomotori e quadricicli possono ricevere tra 400 e fino a 6000 euro, a seconda del tipo. Coloro che hanno convertito il loro motore a combustione in metano o GPL riceveranno un sussidio fino a 200 euro.
Il governo ha però ammesso che i sussidi da soli non saranno sufficienti per raggiungere tutti gli obiettivi di de carbonizzazione per il settore dei trasporti. Perciò ha lanciato un appello ai cittadini perchè prestino più attenzione all’ambiente quando acquistano un veicolo. Nel 2018 la Commissione europea aveva minacciato di deferire Malta alla Corte europea. Nel mirino la mancanza di una strategia nazionale di sviluppo delle infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici e il rifornimento di carburanti alternativi. Evidentemente ora il Pese ha cambiato passo.