Perché la Renault Twingo, come altre citycar, non può ricaricare in autostrada? E rifornire una Volkswagen ID.3 nelle colonnine in AC può rovinare le batterie? Ce lo chiedono Pietro e Marcello, due lettori. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati a info@Vaielettrico.it.
Perché la Twingo…/ “Aspettavo con ansia le colonnine in autostrada, sono deluso”
“Sono un felice possessore di una Twingo ZE e aspettavo con ansia l’installazione delle prime colonnine all’interno delle stazioni di servizio autostradali. Quando hanno inaugurato il punto di ricarica nell’area Flaminia est sull’A1, ho notato con disappunto che i connettori erano solo in corrente continua. Non permettendo a molti utenti di auto elettriche di ricaricare. La risposta di Free To X, che allego, è deludente, in quanto lo spazio di una colonnina AC è irrisorio e occuperebbe solo altri due parcheggi: Vengono installare nei centri storici dove c’è molto meno spazio…Saluti“. Pietro, Latina.
Perché la Twingo…/ Pari dignità alle citycar
Risposta. Pietro ha ragione da vendere. Anche chi possiede una citycar, che ricarica solo in corrente alternata AC, ha diritto di rifornirsi in autostrada, senza dover uscire. Nella risposta che Free To X gli ha inviato, si spiega qual è stata la scelta che ha ispirato questa prima prima fase di installazioni. Ovvero privilegiare “stazioni di ricarica con colonnine HPC dotate di connettori in DC... per garantire la potenza necessaria a ridurre drasticamente i tempi di ricarica. E renderli compatibili con quelli dei veicoli tradizionali a combustione interna, come…previsto nella più recente normativa“. È evidente, però, che ci si è resi conto che questo approccio taglia fuori una buona fetta di clientela, visto che anche in elettrico si vendono soprattutto citycar: “…per garantire un servizio a maggiore diffusione nei confronti della clientela”, scrive ancora Free To X, “nelle prossime realizzazioni– e dove gli spazi lo consentono- sono previste anche colonnine multi standard con connettori CCS/CHAdeMO in DC del tipo Fast e Type 2 in AC“.
Ricaricare una Volkswagen ID.3 nelle colonnine AC può creare problemi?
“Ho recentemente acquistato una Volkswagen ID.3 da 58 kWh e non ho un garage. Ho letto che, per il migliore utilizzo delle batterie dovrei ricaricare l’auto da casa, ma come spiegato non è possibile. Vicino casa esiste una piletta Enel X da 14 kWh. Se ricarico sempre a questa potenza, le batterie di rovineranno? Grazie“. Marcello.
Risposta. Nessun problema, a quanto ci risulta. Un’usura precoce delle batterie potrebbe presentarsi, a quanto disse la Volkswagen stessa, se la ricarica più frequente fosse in corrente continua, da 50 kW in su. Non ci sembra che sia il suo caso, a queste potenze in alternata può dormire sonni tranquilli. Sul sito ufficiale per la ID.3 la VW dà piuttosto questi tre suggerimenti per preservare a lungo batterie e autonomia:
1. Per l’utilizzo giornaliero, su brevi tragitti, non ricaricare mediamente oltre l’80%.
2. Se il tempo di fermo supera le 12 ore, la ricarica dovrebbe essere tra il 30 e l’80%.
3. Per la ricarica completa (100%), imposta un timer di ricarica nel sistema di gestione della ricarica, e mettiti in viaggio appena l’operazione è terminata.
C’è anche un altro fattore non da poco: la ricarica in ac costa molto meno e non installando questo tipo di colonnina tutti gli utenti, anche chi non ha fretta, sono costretti ad utilizzare la ricarica in dc pagando di più. Secondo me quindi la scelta di non mettere le ac è dettata più da un fattore economico: installare le colonnine ac farebbe perdere soldi al gestore in quanto seppur ampliando la base di utenti anche ai possessori di city car (comunque pochi in autostrada), molti preferirebbero la ricarica più economica, riducendo quindi i guadagni del gestore
Il problema è che molte piccole auto non sono predisposte per la ricarica in DC, il connettore non combacia. Solo gli ultimi modelli, come la Fiat 500 e la Dacia Spring, lo possono fare.
Quelli che dice è chiaro. Quello che intendo è che mettere anche le colonnine ac per permettere alle citycar sprovviste di connettore dc di caricare sarebbe secondo me antieconomico per il gestore: a fronte di un aumento minimo di possibili utenti, molti altri, pur potendo caricare in dc sceglierebbe la ricarica in ac più economica, determinando quindi minori guadagni per il gestore.
Chiaramente è una mia ipotesi che andrebbe verificata con numeri alla mano sulle immatricolazioni di twingo e 500 e statistiche sulle abitudini di ricarica in presenza di stazioni miste ac/dc. Però se fossi il gestore (il cui scopo è quello di massimizzare i guadagni) questo problema me lo porrei.
Ma la sosta con una ricarica in AC è molto più lunga e ti induce a mangiar qualcosa all’autogrill, comprare qualcos’altro allo store…I conti di una grande società autostradale sono un po’ più complessi del semplice conto di quanto ti costa e quanto ti frutta vendere una ricarica.
La 500 carica anche in DC
Penso che ricaricare AC serve molto più tempo così citycar occupa pochi colonnine che hanno
Io trovo invece normale non considerare la ricarica AC in autostrada, se viaggi devi caricare veloce e non ha molto senso installare una colonnina che serve a solo un paio di modelli (le Twingo e le smart) più altri modelli solo per alcune auto (vecchie Zoe e nuove ma senza DC, le Dacia senza DC).
Anche perché queste auto non montano il connettore DC perché per il costruttore sono relegate a uso cittadino, quindi non vedo il motivo per cui se non ci ha pensato il costruttore debba pensarci chi monta le colonnine a creare le condizioni per viaggi lunghi.
“per garantire la potenza necessaria a ridurre drasticamente i tempi di ricarica. E renderli compatibili con quelli dei veicoli tradizionali a combustione interna, come…previsto nella più recente normativa”
Lacrimuccia di commozione … allora non sono pazzo …
E in effetti è così. E grazie ad un emendamento del M5S. https://www.gazzetta.it/motori/mobilita-sostenibile/auto-elettriche/07-01-2021/auto-elettriche-autostrada-obbligatorie-colonnine-ricarica-ad-alta-potenza-3902240718574.shtml
Nel testo approvato si specifica i gestori delle arterie autostradali dovranno garantire “che le infrastrutture messe a disposizione assicurino ai fruitori tempi d’attesa per il servizio non superiori a quelli offerti agli utilizzatori di veicoli a combustione interna”.
Non superiori a … Questi sono più estremisti di me … Facciamo che il mio compleanno è oggi, perché sono davvero felice
Il solito testo senza senso….non superiori a … Impossibile fare il pieno di elettroni in 3 minuti ! Chi ha fatto l’emendamento non sa di cosa sta parlando.
Chi ha fatto l’emendamento è un certo Chiazzese che oltre ad essere un utilizzatore di auto elettrica si è sempre battuto per promuovere la mobilità elettrica nel nostro paese….e ne sa sicuramente più di lei e me messi insieme.