Perché gli italiani non comprano elettriche: la versione di Fusilli

Perché gli italiani non comprano auto elettriche. Siamo ultimi tra i grandi Paesi europei: poco sopra al 5% di quota, Francia, Germania, Spagna fra il 12 e il 16%. Raffaele Fusilli, ex n.1 di Renault Italia, su LinkedIn ha sintetizzato in 3 punti le cause. 

Perché gli italiani non comprano: ricaricare è caro, in Spagna la metà

Perché gli italiani non comprano
Qui sopra la quota di mercato delle auto elettriche in Italia, Francia, Germania e Spagna. A destra i prezzi medi della ricarica negli stessi quattro mercati. Italia sempre la peggiore.

Secondo Fusilli non basta dire “le auto elettriche costano troppo” o “mancano le colonnine” ( peraltro non vero e i numeri lo dimostrano…). Il problema semmai è la distribuzione e sopratutto il ” buco nero ” della burocrazia e dei tempi di autorizzazione). Nell’ordine i problemi quindi sono: 1) Ricaricare costa caro. “In Italia la ricarica pubblica pesa : 0,64 €/kWh in AC e 0,76 €/kWh in DC. ( media tariffe).  In Spagna ad esempio è la metà (0,35 €/kWh AC) e decisamente inferiore rispetto a noi negli altri paesei. Ecco allora che una delle principali promesse dell’elettrico ( ‘risparmio rispetto al carburante’) da noi non regge. Il vantaggio è azzerato dal prezzo dell’energia.”

Perché gli italiani non comprano Siamo sempre più poveri, la capacità di spesa cala

2)Abbiamo una capacità di spesa inferiore agli altri“, ricorda Fusilli. “Negli ultimi 10 anni il potere d’acquisto reale delle famiglie è sceso del 4%. In Germania è salito del 6 %, in Francia del 3% ed in Spagna del 2% . La transizione energetica non è solo tecnologia: è anche economia familiare. E in Italia comprare un’auto nuova, a maggior ragione elettrica, pesa più che in qualunque altro grande Paese europeo.

Perché gli italiani non comprano
Raffaele Fusilli (foto dal profilo LinkedIn).

Chi comanda fa solo chiacchiere

3)Non è una priorità pubblica“, conclude l’ex manager Renault. “Nei primi 9 mesi del 2025, nessun incentivo al cambio auto. Zero.  Mentre Francia e Spagna garantivano bonus fino a 7.000 € e la Germania seguiva la strada delle agevolazioni fiscali, in Italia tutto fermo fino al 15 ottobre. E con tante “condizioni” di accesso…”. Morale della favola: “La transizione non si fa con le dichiarazioni nei tanti convegni. Ma con energia a prezzi competitivi, infrastrutture veloci e capillari, redditi che tengano e politiche di supporto strutturali… La domanda che dovremmo porci non è “quando comincerà a crescere il mercato?”. La domanda vera è: “In queste condizioni, perché mai dovrebbe crescere?“.

Visualizza commenti (30)
  1. Credo che il sig. Fusilli abbia spiegato efficaciemente e chiarito quali sono i punti essenziali del perchè, in Italia, non sia conveniente acquistare un’auto elettrica per le persone che non dispongano di sufficienti risorse economiche.
    Ma io vorrei spostare l’attenzione di poco, guardando tutti quelli che non ricadono in queste problematiche e ce ne sono tanti. Ad esempio si vedono tanti SUV in giro che non costano poco sia di acquisto che di mantenimento. Perchè queste persone non hanno acquistato un’auto elettrica, visto che ne avevano le potenzialità economiche? Probabilmente non tutte queste persone vivono in affollati condomini, ma anche in abitazioni con cortili o garages personali…
    Insomma perchè chi ha le possibilità non compra elettrico? Perchè non ci sono incentivi? Non ne hanno bisogno e acquistando ICE non ne usufruiscono in ogni caso. Perchè l’energia costa troppo? hanno la villetta con la possibilità di ricaricare a casa, o addirittura di installare il fotovoltaico e in ogni caso anche alle colonnine non spendono di più che la benzina o il diesel del SUV.
    Forse l’elettrico non è per tutti, ma io credo che ci siano altri motivi per cui molti che potrebbero passare ad una auto elettrica non lo fanno.

  2. Manca una politica che incentivi stabilmente l’acquisto di auto elettriche (il miliardo l’anno promesso dal 2022 al 2027…) ed una sburocratizzazione/semplificazione delle procedure di installazione di punti di ricarica domestica per chi vive in condominio.
    Finchè avremo incentivi una tantum e con 1000 requisiti che devono incrociarsi ed una giungla normativa circa l’attivazione di punti di ricarica domestica, non ne usciremo.
    Eppure basterebbe poco riguardo quest’ultimo aspetto, ossia chiarire che la ricarica sotto i 3,7kwh non riscontra alcun limite se non che l’impianto sia a norma e certificato da professionista del settore.

  3. Ma a chi importa lo scatto fulmineo, guido da più di 40 anni e non ho mai patito la sua assenza, non so cosa farne di un dragster. Il tunnel centrale non lo ho neppure sulla mia attuale ibrida , che non ha nessuna vibrazione e nessun rumore strano, non so con che carretti eravate abituati. E non ho voglia di continuare…
    Ho comprato una piccola bev 5 anni fa e mi trovo bene ma l’auto elettrica non è questo miracolo che qualcuno vuol fare credere

  4. E siamo sempre lì, il prezzo dell’energia deve calare, lo Stato deve mettere soldi per gli incentivi.
    E le case? Sappiamo tutti che un”auto elettrica costa meno, oggi ancora meno visto il notevole calo dei prezzi delle batterie.
    Dicevo e le Case che fanno? perchè altrimenti anzichè domande a porci diventano discorsi da porci.

    1. Le case stanno più o meno tutte proponendo forti sconti, in Italia. Da una parte hanno necessità di rientrare nelle emissioni medie, dall’altra di spingere su un mercato dove i cinesi stanno entrando sempre di più (BYD e MG su tutte).
      I prezzi proposti per esempio da Ford, così come da Stellantis rappresentano la parità di prezzo. Parliamo di 10K di sconto. La Corsa EV parte ora da 14K euro, la Puma sui 23K. Una Tesla 3 RWD parte ora da 36K.

      1. Non mi riferisco ai forti sconti ma a prezzi stabili.
        Lo sconto o l’incentivo fa pensare ad un regalo mentre io credo che i prezzi siano invece gonfiatissimi (oggi meno di ieri ma sempre gonfiati).
        Penso alla mia auto, una Kona, quando mai poteva valere 50 K €?
        Va molto bene ma è una macchinetta o poco più.
        L’ho presa usata quasi alla metà ma quanti non si sono fidati ed hanno preso una ibrida o peggio un diesel?

    1. ah perché, per multarle bisogna fermarle?
      Non ci sono le telecamere che controllano le targhe all’ingresso dei centri urbani, dalle sue parti?

      1. massimo granarolo

        le telecamere ci sono ma non credo siano abilitate a questo controllo conosco due persone che tranquillamente girano con un diesel e4 e un benzina e2 e ti dico quello del benzina non sa neanche del divieto gira anche con un px125 dovrebbe avere la cassetta della posta stracolma

        1. Antonio gobbo

          Se non erro in alcune regioni della pianura padana dono vietate le ICE benzina e GPL euro 0 e euro 1 (questo lo so bene perchè ho dovuto dar dentro la mia vecchia panda a GPL che in Lombardia non poteva circolare ma in altre regioni si) na che siano vietate le benzjna/GPL E2 mj giunge nuova …. siamo sicuri sia così?

  5. Daniele Sacilotto

    Aggiungo un 4° punto che constato ogni giorno con amici e colleghi:
    Mancanza totale di conoscenza dell’auto elettrica. Lo si capisce dalle domande che fanno. La maggioranza non sa che si può caricare a casa, pensano serva per forza la colonnina pubblica, non sanno cos’è la ricarica fast in DC, credono che servano 2-3 ore in viaggio per ricaricare, mi chiedono dopo quanto bisogna cambiare la batteria, l’ultima domanda l’altro giorno è stata che cilindrata ha…
    Passo le giornate a spiegare le cose basilari

    1. Beh, con il dovuto rispetto, credo che i tuoi amici siano un tantino superficiali. È parecchio tempo che si parla di elettrico, chiedere della cilindrata o non sapere che si carica a casa mi fa pensare che nella loro testa ci sia solo la partita di Champions…
      Cambia amici

      1. Antonio gobbo

        Infatti, tran e alcuni sporadici casi, quelli con cui ho parlato un minimo sapevano tutti. Poi che la naggioranza decida di nkn acquistare una VEV pef tutta una serie di motivi (costo auto, impossibilità di ricarica casalinga e costo colonnine, autonomia ecc) questo è un altro discorso.

    2. almeno lei spiega le cose basilari, pensi che c’è gente (anche frequentatori e commentatori seriali di questo sito) che rispondono spocchiosamente perculando in maniera sprezzante chi ancora non è informato (esperiena vissuta personalmente).

  6. Secondo me gli italiani non comprano elettrico per tanti motivi di quelli elencati : le auto comunque si dica poco o tanto costano più delle rispettive termiche a meno di non prendere modelli primo prezzo dove anche le ruote sono optional, le ricariche costano care e non sono così diffuse ovunque come si vuol fare credere ( per esempio io ne ho solo a 22 kW AC a 5 km da casa) , se non si hanno auto di ultima generazione e di prezzo importante i tempi di ricarica sono ancora lunghini e l’autonomia non eccezionale. In tantissimi posti installare una wallbox, a parte avere un garage, è un impresa eriica. Aggiungerei una cosa che a mio avviso è importante, ovvero che vendere un usato elettrico è abbastanza difficile, sono in pochi a ritirarlo e se lo fanno ti danno due lire: lo sto vedendo con il mio scooter elettrico, il concessionario non lo ha ritirato perché lo voleva praticamente regalato, lo ho messo su vari siti, anche qui, e nessuno si fa vivo nemmeno per chiedere info, ho chiesto da un concessionario amico se potevo lasciarlo in conto vendita a lui e mi ha risposto ” fosse stato un SH te lo vendevo il giorno stesso, ho la fila di gente che viene a chiedere, questo tienitelo in garage e se mi capita te lo dico perché in negozio mi prende posto”

  7. Concordo, io ho una vecchia punto a metano del 2012, non posso permettermi un’auto nuova(anche endotermica) perché più di 10 buste paghe per una classe b non esiste. Quindi 16k per una decente classe b. Con gli incentivi in partenza avevo già iniziato a guardarmi in giro, con 11k di sconto si arrivava esattamente alla cifra massima. Purtroppo non risiedo nelle città in elenco (per 10 km…) sebbene ci lavoro e quindi mi tengo ancora la punto per altri 5/10 anni, tanto se ha fatto 260k kilometri, può arrivare anche a 400k.
    Ho il fotovoltaico e batteria, vorrei ma non posso…

  8. Eugenio Davolio

    Aggiungo un 4° problema ai 3 elencati da Fusilli – a proposito dei quali concordo anch’io solo sul 3° –: la assoluta contrarietà dei costruttori di auto – a parte Tesla, per ovvi motivi, e dei costruttori cinesi, che comunque, nell’attesa che decollino le auto elettriche, si consolano piuttosto bene con le termiche – verso le auto elettriche.
    Da cosa si evince questa contrarietà?
    Pochi modelli elettrici (contro le decine di modelli termici) e per la grande maggioranza derivati da auto termiche anziché progettati appositamente.
    Modelli elettrici che, nonostante una comunalità di parti e componenti con le termiche che arriva minimo all’80%, vengono venduti a prezzi di listino il 20-25-30% più elevati degli stessi modelli termici.
    I pochi modelli progettati appositamente sono appesantiti nei costi dall’utilizzo dello stesso approccio progettuale, costruttivo, di vendita e di assistenza dei modelli termici, invece di cercare l’ottimizzazione che la maggior semplicità dell’auto elettrica permetterebbe e che favorirebbe costi di esercizio inferiori per i clienti – ma anche minori introiti per tutta la filiera che sull’auto termica è nata e prosperata.
    Almeno in Italia, nessuna seria campagna pubblicitaria dei costruttori sulle auto elettriche – nemmeno da parte di quelli che hanno in portafoglio dei modelli elettrici! –, e anzi l’introduzione nelle pubblicità delle auto termiche del dato sull’autonomia, dato di cui a nessun automobilista termico è mai importato il benché minimo niente di niente ma che viene sparato come informazione primaria della pubblicità a rimarcare la superiorità (???) dell’auto termica rispetto a quella elettrica.
    E ancora, la mancanza di praticamente qualsiasi investimento da parte della maggioranza delle case automobilistiche nel campo della tecnologia elettrica, preferendo concludere accordi con chi queste tecnologie le ha già sviluppate – cioè i cinesi – o scegliendo di rivendere semplicemente marchi cinesi – leggi Stellantis, che in teoria produce (su tecnologia cinese) almeno 10-12 modelli di auto elettriche tra i suoi numerosi brand, ma il cui modello di maggior successo è la T03 di Leapmotor, migliore tecnologicamente e con un prezzo di listino inarrivabile per Stellantis stessa.
    Faccia anche un po’ di autocritica, caro Fusilli, invece di buttare sempre e soltanto la palla nei campi altrui.

  9. L’unico punto su cui sono d’accordo è il 3, non è una priorità del nostro s-governo, per quanto riguarda il punto 1 ci sarebbero una grossa fetta di italiani col box che potrebbero ricare a casa e quindi fare a meno delle colonnine pubbliche con prezzi assurdi,per il punto 2 vero che non sono saliti i salari ma vero anche che l’italiano medio è più “ricco” dello spagnolo medio.

    1. molti con posto auto (dotato o dotabile di punto ricarica) in effetti potrebbero.. sia per capacità di acquisto auto che per successiva convenienza a ricaricar da casa (anche senza FV) e godere di ulteriori benefici (finché durano… esenzioni bollo, possibilità di parcheggio gratis o accessi agevolati ZTL ove previsto etc) oltre a minori costi di manuntezione…
      Resta il grande, GRANDISSIMO problema della diffusione dei punti di ricarica (non omogenea scendendo sotto il Po) che rendono aleatoria la possibilità di ricaricare nei lunghi viaggi, il menefreghismo degli italiani (quelli che parcheggian termiche alle colonnine, e quelli “in divisa” che non intervengono neppure se sollecitati a liberare le stazioni di ricarica).
      E’ vero che le stazioni di ricarica urbane ed extra-urbane (oltre che nei centri commerciali) stanno aumentando rapidamente…. ma ancora purtroppo richiede molta buona volontà e tanta, tanta (in) formazione per apprezzare il passaggio all’auto elettrica e goder dei benefici (propri), oltre alla soddisfazione di far qualcosa di buono per l’ambiente e la salute collettiva…

      1. Aleatoria la possibilità di ricaricare in un lungo viaggio? Ha avuto esperienze negative in materia o l’ha sentito dire?

    2. “una grossa fetta di italiani col box che potrebbero ricare a casa”
      ma lei li ha visti i box di questa grossa fetta?
      Le dico io che la grossa fetta di questa grossa fetta ha il box con presa condominiale che non regge nemmeno un asciugacapelli (provato personalmente). Condominio Anni ’50 via Palmanova Milano.
      Devo tirare un nuovo cavo?
      Devo installare un nuovo contatore?
      A che prezzi?
      L’appartamento è lontano dal box, per poter tirare un cavo dal mio contatore (contatore che ho in casa, ovviamente).
      Quindi già il suo ragionamento non regge.

      1. A parte tutto non si capisce perché chi ha il box deve sentirsi quasi in obbligo di comprare la BEV….quello del box è un discorso ricorrente….anche io ho il box ma con corrente condominiale per tenere accesa una miserrima lampadina quando serve….

      2. Antonio gobbo

        Oltretutto molti di questi BOX sono darati annj 60 o 70 (se nkn 50) quando l’auto media era jna 500 o una 600, le auto attuali, soprattutto se non citycar, semplicemente non ci passano punto.

      3. Anche io box condominiale, fatto tirare cavo dal mio contatore e tutto quello che necessitava (sgancio x cpi compreso), quindi torno a dire che chi ha voglia di impegnarsi può farlo, chi non ha voglia continui così ma ma non accampi la famosa “scusa dei box”.

    3. @Daniele : sí gli italiani possono essere piú “ricchi” degli spagnoli, ma come la mettiamo con francesi e tedeschi ?
      E’ inutile dire che il potere d’acquisto sale o scende dell’X % se non lo si collega alla situazione di partenza..
      Evidente la necessitá di formulare bene gli incentivi per raggiungere (una parte del)lo scopo.

  10. Malgrado le tante difficoltà ancora in essere e le imperfezioni della tecnologia già oggi ritengo opportuno scegliere un’auto elettrica. Si sceglie un’auto elettrica semplicemente perché in confronto ad una corrispettiva termica (come categoria e prezzo) l’auto elettrica ha prestazioni di molto migliori per via della coppia massima istantanea capace di regalare scatti fulminei quando serve in situazioni di pericolo o difficoltà, ha un assetto migliore per via del baricentro ribassato, comfort maggiore per via della mancanza del fastidioso rumore e delle continue vibrazioni del motore a scoppio, spazio sfruttabile maggiore per via dell’assenza del tunnel centrale e della presenza del voluminoso frunk e del generoso pozzetto sotto il bagagliaio, per la comodità della guida “one pedal” (già solo per questo l’auto elettrica vince 10 a 0), ha costi di mantenimento decisamente inferiori per via dei tagliandi obbligatori assenti o molto ridotti, delle minori parti meccaniche usurate da manutenere, della tassazione ovunque inferiore per questioni ecologiche, per costi di rifornimento di energia in media comunque inferiori e che possono arrivare anche a 0 (ZERO) per sempre, per tutta la vita. L’auto elettrica non emette dallo scarico alcuna sostanza nociva per la salute (cancerogena) o dannosa per l’ambiente (climalterante per via dei gas serra) e nell’arco dell’intero ciclo di vita ha un impatto negativo sull’ambiente del 73% inferiore di una corrispettiva auto termica (fonti scientifiche ufficiali), compreso tutto il ciclo di lavorazione e trasporto del petrolio naturalmente, considerando che tale divario è in continuo aumento per via della sempre maggiore produzione dell’energia da fonti rinnovabili. Si sceglie un’auto elettrica semplicemente perché è la scelta più intelligente e conveniente da poter fare. Fonte: chi come il sottoscritto e come tanti altri chi da anni possiede in famiglia e guida più auto elettriche (nella mia due), dopo decenni di guida di varie auto termiche.

    1. Fabrizio Isacchi

      Uella, accidenti, con tutti sti vantaggi, se fossero veri, la gente comprerebbe una BEV anche senza utilizzarla, giusto per averla. E la diffusione sarebbe al 110% e non già al miserrimo 5%. Forse non è tutto come dice lei, molto verosimilmente si potrebbero smontare punto per punto le sue esternazioni. Un po’ di autocritica no?

    2. Antonio gobbo

      Buona parte dej vantaggi che hai elencato lj ritrovj anche in jna fullhybrid (la mia va in elettrico fino a 80 km/h, ha 200 CV e fa gli 0 – 100 in poco più di 8 secondi, 7 anni dj garanzia totale, bollo da 96 euro e la manutenzione dj circa 350 euro all’anno per i 7 anni di garanzia) in compenso l’ho pagata poco più di 23000 euro e le equivalenti BEV nessuna viene sotto i 30000 euro. A voglia a risparmiare, soprattutto chi come me non può ricaricare a casa, pef pareggiare questo delta costo soprattutto se fai come il sottoscritto 1000 km al mese (che peraltro è anche più della media italiana)

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