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Filippo passerà all’elettrico non può ricaricare in garage, ma ha la fortuna di vivere in una zona ben dotata di punti di ricarica pubblici. Con le mie esigenze di mobilità e un budget di 20.000 euro avrò problemi, ci chiede? Inviate quesiti e osservazioni a info@vaielettrico.it.
“Vi scrivo in quanto vorrei un vostro parere in merito alla fattibilità o meno, sulla base della vostra esperienza e competenza, dell’acquisto di un’auto elettrica.
Vi descrivo brevemente la mia situazione. Percorro mediamente 20000 km l’anno, al massimo circa 80 km in una stessa giornata, così suddivisi: 25% urbano, 10% extra urbano, 65% autostrada.
Raramente, circa 2 volte l’anno, effettuo viaggi di lunga percorrenza, massimo 650/700 Km, oltre i quali utilizzo altri mezzi di trasporto.
Non ho possibilità di ricaricare l’auto presso la mia abitazione, né sul luogo di lavoro, ma in prossimità di entrambi i luoghi ho a disposizione colonnine sia in AC (11 KWh), sia in DC (50 KWh). Le auto sulle quali sto prendendo informazioni sono la MG4 (51KW) e la Pegeout e-208 (57KW).
Una MG4 in ricarica
Una di queste auto sarebbe secondo voi compatibile con le mie necessità di utilizzo e le mie disponibilità di punti di ricarica? In caso di risposta negativa, sapreste consigliarmi qualche modello più adeguato? Vorrei restare in un budget massimo di €20000, considerando i nuovi incentivi che vi saranno a breve con rottamazione veicolo Euro 4„. Filippo B.
Si può fare, io per esempio…
Risponde Massimo Degli Esposti- Caro Filippo, io sono nella sua stessa condizione: proprietario di una MG4 Standard,senza la possibilità di caricare nel mio garage che si trova in un edificio diverso dall’ abitazione e non è ancora attrezzato per l’installazione di una wallbox a norma di legge.
Come lei, però, posso contare su una mezza dozzina di punti di ricarica pubblici da 22 kW a meno di dieci minuti da casa e almeno tre stazioni di ricarica fast lungo le principali direttrici di uscita dalla città di residenza.
I disagi? Superabili. Qualcosa di meglio? Prevenirli
Le posso confermare che di grossi problemi non ne ho avuti io e penso non ne avrà nemmeno lei. Almeno con le sue abituali percorrenze e con i modelli di auto che ha individuato.
Qualche volta può capitare di trovare la colonnina più vicina occupata o non disponibile per guasto temporaneo o abusi. Poco male: si va a quella successiva. Le app e perfino le tessere RFID a volte fanno i capricci? Una telefonata al centro assistenza consente in genere di avviare la ricarica da remoto.
Tuttavia non è il caso di sottovalutare i disagi di questi inconvenienti. Meglio prevenirli, approfittando di ogni occasione e di tutti i punti di ricarica pubblici vicini ai suoi abituali luoghi di sosta per buttare una manciata di kWh in batteria anche se non c’è necessità assoluta di ricaricare.
La nota dolente sono i costi. Obiettivo: limitare i danni
E veniamo alla nota dolente: i costi. Con i recenti aumenti tariffari, la ricarica da rete pubblica costa mediamente il doppio di quella domestica. Ancora di più quella veloce ad alta potenza, indispensabile nei viaggi più lunghi. Questo tende ad annullare i vantaggi economici del passaggio all’elettrico.
E’ possibile però limitare i danni sottoscrivendo abbonamenti mensili. Quelli di alcuni operatori consentono ancora di spendere attorno ai 40 centesimi per un kWh. A condizione però di calibrare perfettamente il totale dei kWh pre acquistati, arrivando a fine periodo con un consumo reale identico a quello stimato. Questo è abbastanza facile per chi usa l’auto su percorsi quotidiani abituali; molto peno per chi deve far normalmente fronte a esigenze di mobilità improvvise e imprevedibili.
In conclusone: disporre della ricarica domestica è la condizione ottimale per passare all’auto elettrica con tantissimi vantaggi e minimo disagio. Per gli altri è una sfida da affrontare aguzzando l’ingegno e modificando le abitudini.
Mi è molto piaciuta la risposta della redazione. L’ho trovata una disamina seria e oggettiva di quelle che potrebbero essere delle difficoltà riscontrabili dal lettore nella sua condizione e di come superarne alcune. Il fattore tempo è essenziale, soprattutto per chi non ha la possibilità di ricaricare a casa: Bisogna fare in modo che le ricariche non sottraggano tempo alla nostra vita. Sembra difficile, soprattutto all’inizio ma dopo qualche tempo si impara a comprendere i consumi del proprio mezzo, ad ottimizzare le ricariche e alla fine tutto riesce perfettamente. Io ci ho messo qualche mese per imparare a gestirmi in maniera ottimale, partendo da nabbo totale, sono certo che il lettore qualora dovesse decidere di acquistare una BEV, ci impiegherà di meno
A2A Easy Moving Large a 62€/mese al momento è una delle proposte più interessanti del mercato utenze abbinate alla ricarica auto elettica per chi non può caricare a casa.
Riflettendo bene sulle condizioni che il lettore ha posto, vedo un po’ critico l’affidarsi solo alle colonnine pubbliche, a meno che non si possa caricare tutti i giorni, o al massimo ogni 2 giorni.
In questo sono più d’accordo con sig. Vicinanza.
Consiglierei dapprima la scelta di una automobile un taglio di batteria grosso (almeno 60 KWh), per evitare il più possibile di restare a piedi in caso di contrattempi e programmare bene le giornate ed i punti in cui si fa ricarica (es quando fa la spesa al supermercato, quando porta in giro il cane, se ha delle commissioni abitudinarie in settimana, etc.) . Un taglio di batteria piccolo si addice, a mio parere, solo a chi può caricare nottetempo nel proprio garage.
Ricordiamoci infatti che, per mantenere il più possibile in salute la batteria, se dobbiamo mantenere un range di batteria 20-80% per chimiche NCM o NCA, di calcolare che la capacità utilizzabile della batteria in abitudine si aggirerà intorno al 60% della capacità nominale; questo comporterebbe una necessaria ricarica alle colonnine pubbliche almeno ogni 2 giorni se scegli un taglio di 51-57 KWh di batteria, meglio se la ricarica può essere quotidiana.
Altra cosa: se non si vuole usare costantemente le colonnine FAST, si deve considerare che la ricarica quotidiana porterà via poco più di 1 ora per ricaricare, e quindi valuterei se le abitudini di vita e di lavoro permettano il portare la macchina a ricaricare e poi andarla a riprendere dopo 1 ora (o 2 ore se facciamo ricariche ogni 2 giorni) es, se possiede un cane, nel giretto serale per portarlo a spasso dopo il lavoro, oppure, come ho già detto prima, se fa la spesa presso un supermercato con colonnine.
Le FAST diminuiscono il tempo di ricarica, ma comunque dovrà attendere almeno dai 20 minuti (per la carica quotidiana) ai 40 minuti per ricarica ogni 2 giorni.
SIcuramente con una TESLA, sia essa Long Range, con batteria NCA, sia Standard Range, con batteria LFP dà maggiori opportunità di ricarica e ci si può spingere a ricariche ogni 3 giorni.
Per l’abbonamento alle colonnine concordo con il sig. Renato, aggiungo che a questo punto, se le colonnine sono tutte in roaming con Enel-X, si selezionare (per ora la promozione Travel Plus da 320 KWh mensili che costa 0,40 € /KWh, in quanto dai calcolo che ho fatto userebbe almeno 280 KWh come consumo minimo di corrente al mese, oppure valutare un pacchetto di un operatore come A2A che per ora a consumo, su FAST e Quick, è quello che costa di meno.
MG4 Standard, batteria 51 kWh, adotta la chimica LFP, meno sensibile alla ricarica al 100%. Il mio consumo medio su percorsi simili a quelli di Filippo oscilla fra 14 (estate) e 17 (inverno) kWh/100 km. Un abbonamento Travel Plus sarebbe eccessivo per una percorrenza mwdia mensile di 1.600 km. Consiglio due abbonamenti con due operatori diversi, e a scadenze differenziate, uno da 200 kWh e uno meno capiente da annullare o ampliare in base ad esigenze particolari non previste. La ricarica prevalente deve essere notturna: dalle 23 alle 7 non si paga penale per l’occupazione dello stallo a ricarica conclusa e c’è tempo fino alle 8 per rimuovere l’auto. Questo un paio di volte a settimana. La ricarica Fast va utilizzata prevalentemente nei lunghi viaggi per soste ogni 2-3 ore, con rabbocchi della durata di 20-30 minuti, il tempo di uno spuntino all’autogrill e un salto in bagno.
Concorderei su quasi tutto, ma vista la non elevata diffusione delle colonnine, anche in AC, non lascerei l’auto in carica per otto ore di notte quando posso mettercene due per ultimare la carica.
E credo sarebbe giusto così, tra l’altro in paesi come Levico Terme è vietato lasciare l’auto per più di 4 ore dall’inizio carica (oltretutto lì le colonnine sono davvero poche).
Semplice etica della ricarica, ricordiamoci di quanto abbiamo trovato scritto in passato su questo sito in merito all’etica della ricarica, ai “trucchetti” per usufruire di parcheggi gratuiti nelle aree di ricarica rallentando l’amperaggio accettato dall’automobile.
A meno che le colonnine siano come nel parcheggi “parchi” di nuova concezione di A2A dove i punti di ricarica sono decine ed a bassa velocità.
Almeno che Lei (generico) non abbia abitudini di vita (orari) standardizzati (o magari pensionato) per la mia esperienza attuale Le dico NO secco.
Salvo che non abbia la fortuna di avere una colonnina pubblica proprio sotto casa.
20.000km all’anno sta ad indicare un uso costante e continuo quotidiano dell’auto.
Andare a destra e a manca per andare a caricare a 22kwe/o 50…ma non esiste proprio.
La macchina va caricata la notte quando si dorme o per chi è fortunato nell’area cortilizia comune della società dove si lavora durante il proprio turno.
Unica eccezione per me restano i viaggi dove a quel punto sfruttia fast.
Che catastrofismo… 80km/gg con una MG4 standard vuol dire massimo 2 cariche a settimana. Io ho vissuto quasi 4 anni senza wallbox ma con 4 stalli di ricarica entro 500mt. Mai trovati tutti occupati da non poter caricare. In 4 anni un paio di volte ho avuto problemi di avvio ricarica da app, ma con la card RFID mi sono sempre salvato. Per la tariffa suggerisco di usare A2A con l’abbonamento più adeguato ai kWh che con l’esperienza scoprirà essere quelli più vicini al reale consumo mensile… Anche in questo caso posso sdrammatizzare gli scenari apocalittici che ho letto sul calcolo dei kWh… Da quando uso gli abbonamenti (2 anni?) ho buttato via solo 12 euro (per non aver usato tutti i kWh previsti) sull’ultimo, perché sono riuscito finalmente a mettere la wallbox (a novembre) e più per pigrizia che altro, ho ceduto alla tentazione di ricaricare in garage invece che alla colonnina e così non ho usato tutto l’abbonamento. Riassumendo quindi, per me è un SI secco, anche senza wallbox a casa, ma se/quando potrai averla,non rinunciarci perché è ancora più comodo.
Il lettore ha scritto che “in prossimità di entrambi i luoghi ho a disposizione colonnine sia in AC (11 KWh), sia in DC (50 KWh)”, quindi per l’uso quotidiano non vedo problemi, come ha ben argomentato anche Massimo degli Esposti.
Diciamo che su batterie di quella capacità (51-57 KWh) la ricarica dovrà essere effettuata al max ogni 2 giorni, se le abitudini di vita non consentono di inserire nella propria routine la ricarica della batteria senza perdite di tempo, si rischia la schiavitù della ricarica (devo uscire per forza a ricaricare).
Se fa 80 km al giorno, come dichiara, e acquista un qualsiasi BEV con batteria attorno ai 50 kWh, a meno che non abbia il piede di ghisa dovrebbe poter ricaricare non più di due volte a settimana.
Poi dovrà stare attento perché l’auto elettrica è contagiosa e va a finire che ci si perderà anche nei fine settimana per le classiche gite fuori porta! 🤩
Ok ma poi… come dicevo, la dobbiamo ricaricare sia col sole che con la pioggia, anche se diamo stanchi, anche se abbiamo qualche imprevisto, quindi la routine deve essere studiata bene. Personalmente questo discorso l’ho affrontato nei periodi di boom dei prezzi dell’elettricità, ed era tutto uno studiarmi le opportunità dei momenti e dei tempi di ricarica. Per un po’ é anche stato divertente, ma alla lunga mi sarei stufato, se non fosse che avendo un cane ho sempre inserito la routine di ricarica nelle passeggiate col pelosone.
Caricamento...
Io fossi in lui valuterei anche la Byd Dolphin che ha una autonomia niente male, oppure la R5 che verrà presentata a fine febbraio
oppure metti via un pó di più e ti compri una Tesla, usata con 30k la porti a casa e l’usato Tesla normalmente va molto bene… ricorda solo 4 anni di garanzia o 80mila km a seconda di quale evento si verifica prima mentre sulle batterie e motore o 8 anni o 190mila km compra solo una Tesla in garanzia le riparazioni costano molto.
il motto è: o sei ricco oppure Auto elettrica = Tesla e su questo non si discute, l’ecosistema che ruota intorno a Tesla è impareggiabile, nessuna tessera rfid, nessun abbonamento, appoggi l’app al conto corrente o al bancomat/carta e ricarichi alla metá del mercato dei ladri che speculano sul momento senza minimamente pensare che così stanno distruggendo un mercato in partenza.
Con Tesla non hai abbonamenti e paghi, oggi, circa 48/50 cent xkw a consumo, inoltre in 20 min ad ogni supercharger carichi dal 20% al 70% con il 70% fai in estate 350km circa e in inverno 280km, dal 20% al 100% 45min. oltre il 60% le ricariche rallentano per preservare le batterie.
Valuta ma in molti amici che hanno preso una elettrica non Tesla si sono convertiti per via della semplicità di ricaricare e dei relativi costi.
Per le esigenze descritte da Filippo non è necessaria una Tesla… Va benissimo anche una MG4 standard e sarà più che soddisfatto. Una Model 3 però certo è un altro pianeta e in questo momento sul sito ufficiale Tesla nella pagina dell’usato ce n’è una a 25.9k (usata solo 3 anni, stupenda!) quindi… Prenderei fossi Filippo prenderei in considerazione tutti gli aspetti positivi descritti da Nico e la valuterei seriamente.
Niente da dire su Tesla, ma l’auto elettrica non è solo Tesla, soprattutto per chi, come il lettore, fa circa 400 km alla settimana, ha delle colonnine vicino sia a casa che al lavoro e per i pochi viaggi lunghi usa altri mezzi.
I SuC sono imbattibili, verissimo, ma sono troppo pochi e sparpagliati: o ci abiti vicino o ci passi nei tuoi spostamenti quotidiani, altrimenti non ha senso doverci andare apposta solo per ricaricare. Meglio le normali colonnine vicino casa o al lavoro o, visto che il lettore fa il 65% in autostrada, le HPC agli autogrill, se vive nel centro-nord.
E gli abbonamenti mensili non sono il diavolo, suvvia, e anzi aiutano a contenere molto i costi, una volta presa la mano al proprio consumo medio mensile, permettendo di ricaricare allo stesso basso prezzo dovunque, sia alle AC che alle DC.
Che c’entrano i supercharger? i lettori consigliano una Model 3 usata a 26k contro una peuget o mg4 a 20.000.
Mi sembrano consigli molto sensati, parliamo indubbiamente di auto di categoria superiore e il gioco può valere la candela.
Voglio rispondere al signore che afferma con decisione che tutte le persone contrarie alla transizione verso le BEV sono poco informati( nella migliore delle ipotesi) oppure ignoranti o peggio in malafede. Caro signore io andrei cauto con certe affermazioni perché potrebbe benissimo essere il caso che sia Lei il vero male informato e in questo caso anche un tontolone che si è fatto buggerare dai fanatici dell’ ecologia e magari rendendosi conto di dormire in piedi cerca nell’ approvazione altrui la conferma di essere nel giusto. Quando mamma ci mette al mondo lo fa consegnandoci una serie di pacchetti. Di va dal pacchetto salute a quello bellezza e molto altri. Quello che io personalmente ritengo più importante è il pacchetto intelligenza, a questo mondo purtroppo ci sono persone che hanno aperto tutti i pacchi dono di mamma , ma hanno dimenticato di aprire quello intelligenza. Sono sicuro che da qualche parte in solaio o in cantina c’è una scatola impolverata con su scritto ” Intelligenza” sarebbe cosa buona che l’ aprissero, sono certo che smetterebbero immediatamente di insultare persone che non conosco e comincerebbero, guardandosi allo specchio, a chiedersi se siano lo gli ignoranti invece delle persone che insultano. Buona serata.
Infatti notoriamente gli scienziati sono tra le persone con il pacchetto intelligenza più grande.
Loro sono perlopiù d’accordo che il problema climatico sia un problema serio e di non semplice soluzione, al contrario di altri che pensano che se siamo arrivati fin qui indenni possiamo tranquillamente continuare ad andare avanti senza preoccuparsi troppo della cosa.
Col piccolo particolare che di solito chi la pensa così, sono anche quelli che finiscono per primi giù dal burrone.
Zero.
Nell’uso quotidiano si ricarica mentre l’auto è ferma perché il proprietario è al lavoro, o a casa, in palestra, al cinema, al supermercato, in ospedale per una visita, in visita presso amici, ecc. ecc.
Il tempo di riempire il serbatoio di gasolio cioè 5 min. Certo per esempio devi accendere il cervello e far coincidere il tempo di ricarica coll’andare al cinema o in pizzeria o a fare la spesa.
Poi ovviamente quando torno a casa, ma nel caso della persona che ha scritto questa opzione non è possibile.
La domanda è: bisogna cambiare le nostre abitudini? SI, È scomodo? NO
del resto quando avevo il blackberry mai avrei voluto uno smartphone, poi la storia fa il resto.
Presariog, lei è evidentemente molto disinformato, poco intelligente, palesemente in malafede. La risposta è solo una, cioè ZERO. Non si aspetta alla colonnina la fine della ricarica, l’auto elettrica la si ricarica, una o due volte la settimana, quando non la si deve usare, mentre si devono fare le tante altre cose che la vita quotidiana prevede, compreso mangiare, lavarsi, dormire, svagarsi……
Ma li contiamo i reali costi di manutenzione di una termica che percorre 20000 km/anno? Io penso che chi scrive potrebbe permettersi di più di 20000 euro, visto il tempo che passa al volante e che sarà senz’altro più rilassante con, per dire visto che le conosco, con una Kona rispetto a una ZOE.
Io guiderei elettrico anche se mi costasse uguale al diesel perché il piacere di guida è superiore. Valuterei anche Megàne e-tech EV 40 perché nonostante abbia batteria più piccola di MG4 o e-208, consuma meno, quindi autonomia buona e come infotainment ha google integrato che nei viaggi più lunghi è un valore aggiunto
Concordo! E208 bella ma non mi fiderei. Punterei in ordine crescente di euro: MG4 standard, Tesla Model 3 usata (ora su sito ufficiale ce n’è una a 25.9k!), o salendo Megane E-Tech o Volvo EX30 (provata ieri è fantastica) Core.
Ho comprato la mia model 3 a marzo quando ancora abitavo a Milano e ricaricavo senza problemi alle stazioni pubbliche, avevo anche una HPC proprio sotto casa. Purtroppo, dopo gli ultimi vergognosi aumenti delle tariffe, se non si ha la possibilità di ricaricare a casa si arriva a spendere di più di quanto si spenderebbe con un veicolo a gasolio. A meno che non si sia proprio degli appassionati ( come lo sono io per altro) e si vuole a tutti i costi un veicolo elettrico mi viene da dire: ma chi te lo fa fare? È triste ma è così, se abitassi ancora a Milano mi sarei beccato una grandissima fregatura.
Beh per i clienti A2A casalinghi, anche la ricarica con abbonamenti non ha poi risentito così tanto degli aumenti. Un abbonamento taglio medio (180kWh) è passato da 0.33e/kWh a 0.36e/kWh… HP incluse, quindi non è poi così un dramma… Con i prezzi attuali di diesel e benzina siamo ancora abbondantemente in risparmio, oltre al piacere di guida, anche in città (senza imprestare il naso di chi ci segue)
I disagi sono superabili, ma i costi non rendono la scelte ottimale dal punto di vista del portafoglio. Quindi secondo me, lo dico da possessore di una BEV che può ricaricare a casa con fotovoltaico, se la scelta è “politica”, nel senso di “ok voglio passare al green perché nel lungo termine voglio dare anche io il mio piccolo contributo alla decarbonizzazione”, d’accordo, nulla da dire.. Ma economicamente al momento, dati i costi e i disagi, piccoli e superabili ma comunque presenti, la scelta non è ottimale secondo me.
Concordo in pieno, in poche righe hai centrato perfettamente il punto. Poi ovvio, ci sono tante sfaccettature diverse dettate da esigenze, situazioni e voglie personali, ma razionalmente é come dici.
Io ho in auto elettrica che posso ricaricare solo alle colonnine publiche, è fattibile, ma serve del tempo per studiarsi tutte le varie offerte ed app, e prendere assolutamente le carte RFID che le applicazioni risultano molto più un inferno, se non si fanno molto kilometri al mese, quasi nessun offerta risulta conveniente, ed ha più senso caricare a consumo su certe colonnine con prezzi accettabili (personalmente supercharge tesla e colonnine di acea tramite shell recharge) sennò, se si usano abbastanza kilowatt, o non si vuole avere la rottura di limitare le colonnine da poter usare, o gli abbonamenti di enel X o le offerte di be charge, spero vivamente che con i nuovi incentivi si dia una bella mano al mercato elettrico italiano, cosi che il maggior utilizzo delle infrastrutture di ricarica si possa tradurre in un abbassamento dei prezzi che ora sono veramente ridicoli.
Consiglio: dotarsi di un abbonamento almeno taglia 150Kw circa per la tua percorrenza dell’operatore più presente nella tua zona perché è vero che puoi caricare presso altri ma il tuo operatore non ha accesso alle colonnine altrui e in caso di problemi non te la può bloccare-sbloccare. Se la taglia dell’abbonamento risultasse esuberante il mese dopo cambi.
Con un euro 4 da rottamare sembra che i nuovi incentivi siano più cospicui. Inoltre a febbraio verrà presentato la R5, secondo me potrebbe essere una alternativa molto più valida, se non altro perché è più recente dei modelli che sta prendendo in considerazione: non escluderei che abbia, almeno optional, il caricatore AC da 22kW, che per chi non ha un punto di ricarica fisso, potrebbe essere molto utile.
Se non sbaglio anche Volvo EX30 e altri marchi lo prevedono come optional, alla luce dei nuovi incentivi si potrebbe pensare anche a queste vetture.
Mi è molto piaciuta la risposta della redazione. L’ho trovata una disamina seria e oggettiva di quelle che potrebbero essere delle difficoltà riscontrabili dal lettore nella sua condizione e di come superarne alcune. Il fattore tempo è essenziale, soprattutto per chi non ha la possibilità di ricaricare a casa: Bisogna fare in modo che le ricariche non sottraggano tempo alla nostra vita. Sembra difficile, soprattutto all’inizio ma dopo qualche tempo si impara a comprendere i consumi del proprio mezzo, ad ottimizzare le ricariche e alla fine tutto riesce perfettamente. Io ci ho messo qualche mese per imparare a gestirmi in maniera ottimale, partendo da nabbo totale, sono certo che il lettore qualora dovesse decidere di acquistare una BEV, ci impiegherà di meno
A2A Easy Moving Large a 62€/mese al momento è una delle proposte più interessanti del mercato utenze abbinate alla ricarica auto elettica per chi non può caricare a casa.
Riflettendo bene sulle condizioni che il lettore ha posto, vedo un po’ critico l’affidarsi solo alle colonnine pubbliche, a meno che non si possa caricare tutti i giorni, o al massimo ogni 2 giorni.
In questo sono più d’accordo con sig. Vicinanza.
Consiglierei dapprima la scelta di una automobile un taglio di batteria grosso (almeno 60 KWh), per evitare il più possibile di restare a piedi in caso di contrattempi e programmare bene le giornate ed i punti in cui si fa ricarica (es quando fa la spesa al supermercato, quando porta in giro il cane, se ha delle commissioni abitudinarie in settimana, etc.) . Un taglio di batteria piccolo si addice, a mio parere, solo a chi può caricare nottetempo nel proprio garage.
Ricordiamoci infatti che, per mantenere il più possibile in salute la batteria, se dobbiamo mantenere un range di batteria 20-80% per chimiche NCM o NCA, di calcolare che la capacità utilizzabile della batteria in abitudine si aggirerà intorno al 60% della capacità nominale; questo comporterebbe una necessaria ricarica alle colonnine pubbliche almeno ogni 2 giorni se scegli un taglio di 51-57 KWh di batteria, meglio se la ricarica può essere quotidiana.
Altra cosa: se non si vuole usare costantemente le colonnine FAST, si deve considerare che la ricarica quotidiana porterà via poco più di 1 ora per ricaricare, e quindi valuterei se le abitudini di vita e di lavoro permettano il portare la macchina a ricaricare e poi andarla a riprendere dopo 1 ora (o 2 ore se facciamo ricariche ogni 2 giorni) es, se possiede un cane, nel giretto serale per portarlo a spasso dopo il lavoro, oppure, come ho già detto prima, se fa la spesa presso un supermercato con colonnine.
Le FAST diminuiscono il tempo di ricarica, ma comunque dovrà attendere almeno dai 20 minuti (per la carica quotidiana) ai 40 minuti per ricarica ogni 2 giorni.
SIcuramente con una TESLA, sia essa Long Range, con batteria NCA, sia Standard Range, con batteria LFP dà maggiori opportunità di ricarica e ci si può spingere a ricariche ogni 3 giorni.
Per l’abbonamento alle colonnine concordo con il sig. Renato, aggiungo che a questo punto, se le colonnine sono tutte in roaming con Enel-X, si selezionare (per ora la promozione Travel Plus da 320 KWh mensili che costa 0,40 € /KWh, in quanto dai calcolo che ho fatto userebbe almeno 280 KWh come consumo minimo di corrente al mese, oppure valutare un pacchetto di un operatore come A2A che per ora a consumo, su FAST e Quick, è quello che costa di meno.
MG4 Standard, batteria 51 kWh, adotta la chimica LFP, meno sensibile alla ricarica al 100%. Il mio consumo medio su percorsi simili a quelli di Filippo oscilla fra 14 (estate) e 17 (inverno) kWh/100 km. Un abbonamento Travel Plus sarebbe eccessivo per una percorrenza mwdia mensile di 1.600 km. Consiglio due abbonamenti con due operatori diversi, e a scadenze differenziate, uno da 200 kWh e uno meno capiente da annullare o ampliare in base ad esigenze particolari non previste. La ricarica prevalente deve essere notturna: dalle 23 alle 7 non si paga penale per l’occupazione dello stallo a ricarica conclusa e c’è tempo fino alle 8 per rimuovere l’auto. Questo un paio di volte a settimana. La ricarica Fast va utilizzata prevalentemente nei lunghi viaggi per soste ogni 2-3 ore, con rabbocchi della durata di 20-30 minuti, il tempo di uno spuntino all’autogrill e un salto in bagno.
Strategia perfetta! 👍
Concorderei su quasi tutto, ma vista la non elevata diffusione delle colonnine, anche in AC, non lascerei l’auto in carica per otto ore di notte quando posso mettercene due per ultimare la carica.
E credo sarebbe giusto così, tra l’altro in paesi come Levico Terme è vietato lasciare l’auto per più di 4 ore dall’inizio carica (oltretutto lì le colonnine sono davvero poche).
Semplice etica della ricarica, ricordiamoci di quanto abbiamo trovato scritto in passato su questo sito in merito all’etica della ricarica, ai “trucchetti” per usufruire di parcheggi gratuiti nelle aree di ricarica rallentando l’amperaggio accettato dall’automobile.
A meno che le colonnine siano come nel parcheggi “parchi” di nuova concezione di A2A dove i punti di ricarica sono decine ed a bassa velocità.
Almeno che Lei (generico) non abbia abitudini di vita (orari) standardizzati (o magari pensionato) per la mia esperienza attuale Le dico NO secco.
Salvo che non abbia la fortuna di avere una colonnina pubblica proprio sotto casa.
20.000km all’anno sta ad indicare un uso costante e continuo quotidiano dell’auto.
Andare a destra e a manca per andare a caricare a 22kwe/o 50…ma non esiste proprio.
La macchina va caricata la notte quando si dorme o per chi è fortunato nell’area cortilizia comune della società dove si lavora durante il proprio turno.
Unica eccezione per me restano i viaggi dove a quel punto sfruttia fast.
Che catastrofismo… 80km/gg con una MG4 standard vuol dire massimo 2 cariche a settimana. Io ho vissuto quasi 4 anni senza wallbox ma con 4 stalli di ricarica entro 500mt. Mai trovati tutti occupati da non poter caricare. In 4 anni un paio di volte ho avuto problemi di avvio ricarica da app, ma con la card RFID mi sono sempre salvato. Per la tariffa suggerisco di usare A2A con l’abbonamento più adeguato ai kWh che con l’esperienza scoprirà essere quelli più vicini al reale consumo mensile… Anche in questo caso posso sdrammatizzare gli scenari apocalittici che ho letto sul calcolo dei kWh… Da quando uso gli abbonamenti (2 anni?) ho buttato via solo 12 euro (per non aver usato tutti i kWh previsti) sull’ultimo, perché sono riuscito finalmente a mettere la wallbox (a novembre) e più per pigrizia che altro, ho ceduto alla tentazione di ricaricare in garage invece che alla colonnina e così non ho usato tutto l’abbonamento. Riassumendo quindi, per me è un SI secco, anche senza wallbox a casa, ma se/quando potrai averla,non rinunciarci perché è ancora più comodo.
Il lettore ha scritto che “in prossimità di entrambi i luoghi ho a disposizione colonnine sia in AC (11 KWh), sia in DC (50 KWh)”, quindi per l’uso quotidiano non vedo problemi, come ha ben argomentato anche Massimo degli Esposti.
Diciamo che su batterie di quella capacità (51-57 KWh) la ricarica dovrà essere effettuata al max ogni 2 giorni, se le abitudini di vita non consentono di inserire nella propria routine la ricarica della batteria senza perdite di tempo, si rischia la schiavitù della ricarica (devo uscire per forza a ricaricare).
Se fa 80 km al giorno, come dichiara, e acquista un qualsiasi BEV con batteria attorno ai 50 kWh, a meno che non abbia il piede di ghisa dovrebbe poter ricaricare non più di due volte a settimana.
Poi dovrà stare attento perché l’auto elettrica è contagiosa e va a finire che ci si perderà anche nei fine settimana per le classiche gite fuori porta! 🤩
Ok ma poi… come dicevo, la dobbiamo ricaricare sia col sole che con la pioggia, anche se diamo stanchi, anche se abbiamo qualche imprevisto, quindi la routine deve essere studiata bene. Personalmente questo discorso l’ho affrontato nei periodi di boom dei prezzi dell’elettricità, ed era tutto uno studiarmi le opportunità dei momenti e dei tempi di ricarica. Per un po’ é anche stato divertente, ma alla lunga mi sarei stufato, se non fosse che avendo un cane ho sempre inserito la routine di ricarica nelle passeggiate col pelosone.
Io fossi in lui valuterei anche la Byd Dolphin che ha una autonomia niente male, oppure la R5 che verrà presentata a fine febbraio
oppure metti via un pó di più e ti compri una Tesla, usata con 30k la porti a casa e l’usato Tesla normalmente va molto bene… ricorda solo 4 anni di garanzia o 80mila km a seconda di quale evento si verifica prima mentre sulle batterie e motore o 8 anni o 190mila km compra solo una Tesla in garanzia le riparazioni costano molto.
il motto è: o sei ricco oppure Auto elettrica = Tesla e su questo non si discute, l’ecosistema che ruota intorno a Tesla è impareggiabile, nessuna tessera rfid, nessun abbonamento, appoggi l’app al conto corrente o al bancomat/carta e ricarichi alla metá del mercato dei ladri che speculano sul momento senza minimamente pensare che così stanno distruggendo un mercato in partenza.
Con Tesla non hai abbonamenti e paghi, oggi, circa 48/50 cent xkw a consumo, inoltre in 20 min ad ogni supercharger carichi dal 20% al 70% con il 70% fai in estate 350km circa e in inverno 280km, dal 20% al 100% 45min. oltre il 60% le ricariche rallentano per preservare le batterie.
Valuta ma in molti amici che hanno preso una elettrica non Tesla si sono convertiti per via della semplicità di ricaricare e dei relativi costi.
Per le esigenze descritte da Filippo non è necessaria una Tesla… Va benissimo anche una MG4 standard e sarà più che soddisfatto. Una Model 3 però certo è un altro pianeta e in questo momento sul sito ufficiale Tesla nella pagina dell’usato ce n’è una a 25.9k (usata solo 3 anni, stupenda!) quindi… Prenderei fossi Filippo prenderei in considerazione tutti gli aspetti positivi descritti da Nico e la valuterei seriamente.
Niente da dire su Tesla, ma l’auto elettrica non è solo Tesla, soprattutto per chi, come il lettore, fa circa 400 km alla settimana, ha delle colonnine vicino sia a casa che al lavoro e per i pochi viaggi lunghi usa altri mezzi.
I SuC sono imbattibili, verissimo, ma sono troppo pochi e sparpagliati: o ci abiti vicino o ci passi nei tuoi spostamenti quotidiani, altrimenti non ha senso doverci andare apposta solo per ricaricare. Meglio le normali colonnine vicino casa o al lavoro o, visto che il lettore fa il 65% in autostrada, le HPC agli autogrill, se vive nel centro-nord.
E gli abbonamenti mensili non sono il diavolo, suvvia, e anzi aiutano a contenere molto i costi, una volta presa la mano al proprio consumo medio mensile, permettendo di ricaricare allo stesso basso prezzo dovunque, sia alle AC che alle DC.
Che c’entrano i supercharger? i lettori consigliano una Model 3 usata a 26k contro una peuget o mg4 a 20.000.
Mi sembrano consigli molto sensati, parliamo indubbiamente di auto di categoria superiore e il gioco può valere la candela.
Voglio rispondere al signore che afferma con decisione che tutte le persone contrarie alla transizione verso le BEV sono poco informati( nella migliore delle ipotesi) oppure ignoranti o peggio in malafede. Caro signore io andrei cauto con certe affermazioni perché potrebbe benissimo essere il caso che sia Lei il vero male informato e in questo caso anche un tontolone che si è fatto buggerare dai fanatici dell’ ecologia e magari rendendosi conto di dormire in piedi cerca nell’ approvazione altrui la conferma di essere nel giusto. Quando mamma ci mette al mondo lo fa consegnandoci una serie di pacchetti. Di va dal pacchetto salute a quello bellezza e molto altri. Quello che io personalmente ritengo più importante è il pacchetto intelligenza, a questo mondo purtroppo ci sono persone che hanno aperto tutti i pacchi dono di mamma , ma hanno dimenticato di aprire quello intelligenza. Sono sicuro che da qualche parte in solaio o in cantina c’è una scatola impolverata con su scritto ” Intelligenza” sarebbe cosa buona che l’ aprissero, sono certo che smetterebbero immediatamente di insultare persone che non conosco e comincerebbero, guardandosi allo specchio, a chiedersi se siano lo gli ignoranti invece delle persone che insultano. Buona serata.
Lei dà un contributo costruttivo al nostro dibattito, immagino dall’alto della sua esperienza di automobilista elettrico
Infatti notoriamente gli scienziati sono tra le persone con il pacchetto intelligenza più grande.
Loro sono perlopiù d’accordo che il problema climatico sia un problema serio e di non semplice soluzione, al contrario di altri che pensano che se siamo arrivati fin qui indenni possiamo tranquillamente continuare ad andare avanti senza preoccuparsi troppo della cosa.
Col piccolo particolare che di solito chi la pensa così, sono anche quelli che finiscono per primi giù dal burrone.
Mi sapete dire anche in in mese quante ore di passano alla colonnina in attesa che si carichi?
Zero.
Nell’uso quotidiano si ricarica mentre l’auto è ferma perché il proprietario è al lavoro, o a casa, in palestra, al cinema, al supermercato, in ospedale per una visita, in visita presso amici, ecc. ecc.
Zero. Muova il cervello e cerchi di capire perché.
Il tempo di riempire il serbatoio di gasolio cioè 5 min. Certo per esempio devi accendere il cervello e far coincidere il tempo di ricarica coll’andare al cinema o in pizzeria o a fare la spesa.
Poi ovviamente quando torno a casa, ma nel caso della persona che ha scritto questa opzione non è possibile.
La domanda è: bisogna cambiare le nostre abitudini? SI, È scomodo? NO
del resto quando avevo il blackberry mai avrei voluto uno smartphone, poi la storia fa il resto.
Presariog, lei è evidentemente molto disinformato, poco intelligente, palesemente in malafede. La risposta è solo una, cioè ZERO. Non si aspetta alla colonnina la fine della ricarica, l’auto elettrica la si ricarica, una o due volte la settimana, quando non la si deve usare, mentre si devono fare le tante altre cose che la vita quotidiana prevede, compreso mangiare, lavarsi, dormire, svagarsi……
Ma li contiamo i reali costi di manutenzione di una termica che percorre 20000 km/anno? Io penso che chi scrive potrebbe permettersi di più di 20000 euro, visto il tempo che passa al volante e che sarà senz’altro più rilassante con, per dire visto che le conosco, con una Kona rispetto a una ZOE.
Io guiderei elettrico anche se mi costasse uguale al diesel perché il piacere di guida è superiore. Valuterei anche Megàne e-tech EV 40 perché nonostante abbia batteria più piccola di MG4 o e-208, consuma meno, quindi autonomia buona e come infotainment ha google integrato che nei viaggi più lunghi è un valore aggiunto
Concordo! E208 bella ma non mi fiderei. Punterei in ordine crescente di euro: MG4 standard, Tesla Model 3 usata (ora su sito ufficiale ce n’è una a 25.9k!), o salendo Megane E-Tech o Volvo EX30 (provata ieri è fantastica) Core.
Ho comprato la mia model 3 a marzo quando ancora abitavo a Milano e ricaricavo senza problemi alle stazioni pubbliche, avevo anche una HPC proprio sotto casa. Purtroppo, dopo gli ultimi vergognosi aumenti delle tariffe, se non si ha la possibilità di ricaricare a casa si arriva a spendere di più di quanto si spenderebbe con un veicolo a gasolio. A meno che non si sia proprio degli appassionati ( come lo sono io per altro) e si vuole a tutti i costi un veicolo elettrico mi viene da dire: ma chi te lo fa fare? È triste ma è così, se abitassi ancora a Milano mi sarei beccato una grandissima fregatura.
Beh per i clienti A2A casalinghi, anche la ricarica con abbonamenti non ha poi risentito così tanto degli aumenti. Un abbonamento taglio medio (180kWh) è passato da 0.33e/kWh a 0.36e/kWh… HP incluse, quindi non è poi così un dramma… Con i prezzi attuali di diesel e benzina siamo ancora abbondantemente in risparmio, oltre al piacere di guida, anche in città (senza imprestare il naso di chi ci segue)
I disagi sono superabili, ma i costi non rendono la scelte ottimale dal punto di vista del portafoglio. Quindi secondo me, lo dico da possessore di una BEV che può ricaricare a casa con fotovoltaico, se la scelta è “politica”, nel senso di “ok voglio passare al green perché nel lungo termine voglio dare anche io il mio piccolo contributo alla decarbonizzazione”, d’accordo, nulla da dire.. Ma economicamente al momento, dati i costi e i disagi, piccoli e superabili ma comunque presenti, la scelta non è ottimale secondo me.
Condivido in pieno
Non sarei così assolutista, trovo più corretta la risposta di Massimo degli Esposti.
Concordo in pieno, in poche righe hai centrato perfettamente il punto. Poi ovvio, ci sono tante sfaccettature diverse dettate da esigenze, situazioni e voglie personali, ma razionalmente é come dici.
Io ho in auto elettrica che posso ricaricare solo alle colonnine publiche, è fattibile, ma serve del tempo per studiarsi tutte le varie offerte ed app, e prendere assolutamente le carte RFID che le applicazioni risultano molto più un inferno, se non si fanno molto kilometri al mese, quasi nessun offerta risulta conveniente, ed ha più senso caricare a consumo su certe colonnine con prezzi accettabili (personalmente supercharge tesla e colonnine di acea tramite shell recharge) sennò, se si usano abbastanza kilowatt, o non si vuole avere la rottura di limitare le colonnine da poter usare, o gli abbonamenti di enel X o le offerte di be charge, spero vivamente che con i nuovi incentivi si dia una bella mano al mercato elettrico italiano, cosi che il maggior utilizzo delle infrastrutture di ricarica si possa tradurre in un abbassamento dei prezzi che ora sono veramente ridicoli.
Consiglio: dotarsi di un abbonamento almeno taglia 150Kw circa per la tua percorrenza dell’operatore più presente nella tua zona perché è vero che puoi caricare presso altri ma il tuo operatore non ha accesso alle colonnine altrui e in caso di problemi non te la può bloccare-sbloccare. Se la taglia dell’abbonamento risultasse esuberante il mese dopo cambi.
Con un euro 4 da rottamare sembra che i nuovi incentivi siano più cospicui. Inoltre a febbraio verrà presentato la R5, secondo me potrebbe essere una alternativa molto più valida, se non altro perché è più recente dei modelli che sta prendendo in considerazione: non escluderei che abbia, almeno optional, il caricatore AC da 22kW, che per chi non ha un punto di ricarica fisso, potrebbe essere molto utile.
Se non sbaglio anche Volvo EX30 e altri marchi lo prevedono come optional, alla luce dei nuovi incentivi si potrebbe pensare anche a queste vetture.
forse 40€/kWh meglio correggerlo: 🙂
Grazie, corretto