Per Maserati e Alfa futuro termico, l’elettrico può attendere

Per Maserati e Alfa il futuro è fatto di auto termiche, l’elettrico può attendere. Parole e musica di Santo Ficili, che guida il marchio milanese ed è il n.2 della Casa del Tridente. 

Per Maserati e Alfa
Santo Ficili, ad di Alfa e COO di Maserati.

Per Maserati e Alfa “i clienti chiedono i motori tradizionali”

Per i due marchi premium del gruppo Stellantis  “si era parlato di una transizione al 100% elettrico, ma i clienti chiedono il termico. Quindi abbiamo deciso di mantenere in vita la Alfa Romeo Giulia e la Stelvio almeno fino a fine 2027“. Ficili ha parlato a margine del Forum Quattroruote Next, in corso a Milano, lasciando intendere che con i motori a benzina e gasolio si andrà ben oltre. Questa marcia indietro, con una nuova strategia, è resa possibile anche grazie al fatto che i due brand sono parte del gruppo Stellantis: “La fortuna di Maserati e di Alfa Romeo, per i volumi che realizzano, è di stare dentro Stellantis, che ci aiuta moltissimo. Fossimo soli, avremmo qualche difficoltà a stare in piedi. Invece, siamo dentro Stellantis”, ha ammesso Ficili. A chi chiedeva se i brand stiano lavorando ad altri motori Ice, Ficili ha detto che “stiamo studiando, in futuro non ci sarà solo l’elettrico. Pensiamo che sia anche l’endotermico, ma comunque dobbiamo sviluppare tecnologie che rispettino l’ambiente“. Per esempio, Ficili ha ricordato che “Maserati produce ancora il V6, che è un motore bellissimo“.

Per Alfa e Maserati
Antonio Filosa, numero uno di Stellantis Group.

E Antonio Filosa, capo di Stellantis Group, chiede alla UE una retromarcia sull’ambiente in stile Trump

Le dichiarazioni di Ficili sono in linea con quanto dichiarato lunedì dal n.1 di Stellantis, Antonio Filosa, in un’intervista a Bruno Vespa su Rai1: “Gli Stati Uniti con la nuova amministrazione hanno trasformato le regole con un pragmatismo unico e rapidissimo. E hanno restitutio agli americani la liberta di comprare la vettura che vogliono. In Europa le regole sono ancora restrittive e devono essere modificate”. Filosa invoca una modifica urgente del Green Deal. E l prima richiesta di Stellantis alla UE è quindi di “aprire al concetto di neutralità tecnologica”, molto caro al Governo italiano. Salvando quindi i motori termici, come del resto si accinge a fare la Commissione di Bruxelles dopo le ultime correzioni di rotta. Altra richiesta del top maanger campano è un focus specifico sulle vetture piccole, settore nel quale” l’Italia è il leader mondiale”.

 

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Visualizza commenti (3)
  1. Alessandro D.

    Per certi versi, un po’ li capisco. Alfa Romeo e Maserati son marchi che fan parte di un certo modo un po’ “collaterale” di vedere l’automobile, che in questo caso on è solamente un mezzo di trasporto. Quindi hai a che fare con un certo tipo di clientela, che vuole un certo tipo di sensazioni di cui è soddisfattissimissima e che sono proprio esattamente la ragion d’essere di un certo tipo di acquisto. E cui, in soprammercato, concettualmente spesso non gliene potrebbe fregare di meno di tutti i cavalli di battaglia tecnici, tecnologici e di convenienza d’uso che all’elettrico si è soliti attribuire…
    Fare il TCO di un’auto sportiva (per esempio) è come uscire con una ragazza “strepitosa” e chiedersi se cucina bene e stira bene le camicie.
    Se lo fai, “non te la meriti”.
    Insomma, soliti discorsi, fatti mille volte per auto sportive e moto.

    Però.

    In tutti questi anni, tralasciando Imparatò e il suo “tout electrique” sparato a caso, a nessuno di quei progettisti/manager è venuta in mente anche solo la fantasia di chiedersi “ma se fossi libero di immaginare un’auto elettrica per me che sono un appassionato, come la farei?”
    io nelmio piccolo l’ho fatto eccome e il bilancio non è stato così male. Almeno sulla carta, ovvio.
    Ma niente: sono andati avanti tutti quanti a testa bassa a inseguire i cinesi sul loro stesso terreno: millecavalli, zerocentodapaura, peg perego dei grandi e tutto il repertorio.
    Lo capiva anche un demente che sarebbe finita male e che la tua clientela ti avrebbe spernacchiato. E’ anni che lo vado ripetendo esattamente in questi termini.
    Siate onesti: il disastro attuale di Porsche con quanto anticipo ve l’ho descritto fin nei minimi particolari? Ma non perchè son Nostradamus: qualsiasi persona competente (almeno questo me lo concedo) direbbe le stesse cose che dico io.

    Quindi sì, capisco perfettamente che gestire il (teorico) passaggio all’elettrico di marchi come Maserati e Alfa Romeo sia ancora più complicato rispetto al già non semplice processo per un marchio “generalista”.
    Ma santiddio se nemmeno ci provi a metterci dentro un po’ di fantasia e di passione, poi non lamentarti.

    L’auto elettrica è una cosa troppo seria per lasciarla in mano agli ecologisti, ma se lo fai poi non stupirti se ti trovi a mal partito nel gestire marchi che vanno oltre il semplice commuting.

    Quindi sì, li capisco. Ma non gli dico “povere vittime”.

    1. Grande Alessandro, concordo in pieno.
      Il peccato originale di Stellantis (così come di altri costruttori) è di non essersi mai davvero impegnati nello sviluppo della tecnologia elettrica a partire dalla ricerca e sviluppo, anche di base, preferendo scorciatoie come l’acquisto di tecnologia di altri (che, oggi come oggi, significa tecnologia cinese… che però in teoria è utilizzata anche dai loro competitori!) e l’adattamento di tecnologie industriali esistenti per piegarle all’impiego su modelli termici adattati all’elettrico per minimizzare gli investimenti e continuare a macinare utili.

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