
Pensi a uno scooter elettrico? Manca ancora un po’ di tempo alla primavera e questo è il momento giusto per sciogliere un po’ di dubbi prima di decidere. Ecco le risposte a 10 domande tra le più frequenti per chi medita di regalarsi un piccolo e scattante due ruote. Naturalmente a batteria!3rf
di Luca Palestini
1 – Quanto fa con un “pieno”?
Mediamente l’autonomia dei modelli oggi in vendita (vedi il nostro Listino Facile) si aggira tra i 70 e i 100 km. Circa la metà rispetto ad uno scooter con motore a benzina. Un’autonomia che permette un uso quotidiano senza l’ansia di rimanere a “secco”.

Diversi modelli raggiungono questa autonomia attraverso l’utilizzo di due pacchi-batteria, ma il motorino può funzionare anche utilizzandone uno solo. In questo caso l’autonomia si aggira generalmente sui 40 km. Una distanza ancora nella media degli spostamenti quotidiani della maggior parte degli italiani. Ma che obbliga a ricaricare ogni sera per essere tranquilli la mattina successiva.
2 – Come si ricarica?
Questa è forse la caratteristica più interessante degli e-scooter. A differenza delle auto elettriche, che necessitano di una postazione di ricarica (domestica o in aree pubbliche), gli scooter elettrici stanno adottando come standard la batteria rimovibile. Ciò significa che si può parcheggiare il mezzo in un qualsiasi stallo per moto e motorini, la batteria può essere estratta e portata in casa o in ufficio. E qui collegata ad un carica-batteria, simile a quello di un laptop.
I vantaggi sono molteplici. Primo: il mezzo, privo di batteria non può essere utilizzato da nessun altro. Secondo: la batteria viene caricata sempre a temperature ottimali. Terzo: qualora si possiedano più batterie, se ne potrà averne una sempre carica e pronta (il cosiddetto battery swap). Fanno eccezione due modelli: Vespa elettricae BMW C evolution, entrambi dotati di batteria fissa e presa per la ricarica a bordo (guarda il video)
3 – Quanto impiega a caricarsi?
In media il tempo di ricarica di una batteria per e-scooter si aggira intorno alle 3/3,5 ore. La durata del rifornimento varia in funzione della capacità delle batterie e della potenza del caricatore (che sia esso portatile o a bordo del veicolo). Le moderne batterie al litio non richiedono di essere caricate sempre al 100%, né di essere scaricate completamente.

Anzi, preferiscono “rabbocchi” di breve durata e frequenti, piuttosto che cicli di scarica/carica completi. Utilizzando il “trucco” del battery swap, il tempo di ricarica della batteria diventa insignificante. Un bel vantaggio degli e-scooter rispetto alle automobili.
4 – È vero che a causa delle batterie il motorino è pesante e poco maneggevole?
No. In media, un pacco batteria per e-scooter ha una capacità di 1,2/1,5 kWh, che tradotto in peso significa circa 8 kg. Suppergiù è il peso di una confezione di bottiglie d’acqua. Come detto in precedenza, diversi modelli hanno la possibilità di utilizzare simultaneamente due pacchi batterie. Il peso totale del mezzo, però, è analogo a quello degli scooter tradizionali. Questo grazie all’assenza di molte componenti meccaniche non più necessarie (frizione, variatore, impianto di alimentazione, marmitta, filtri, ecc.). Alla prova su strada, lo scooter elettrico mostra tutti i pregi della guida in elettrico: accelerazione bruciante e frenata con recupero di energia. Perfette per l’habitat cittadino.
5 – La batteria occupa spazio a bordo?
Il successo degli scooter, rispetto ai motorini di piccola cilindrata precedenti, fu dato dalla conformazione a culla del telaio. Conformazione che lasciava spazio – tra le gambe del pilota – ad una pratica pedana piatta dove appoggiare una borsa, uno zaino o la busta della spesa. Gli e-scooter, grazie alla tecnologia delle batterie al litio (piccole, leggere e capienti), hanno mantenuto questa prerogativa. I pacchi-batteria vengono alloggiati sotto la pedana o all’interno del vano sotto sella. In quest’ultimo caso, arrivati a destinazione, si preleva la batteria e si ripone comodamente il casco al suo posto. Rimane intatta anche la possibilità di dotare il mezzo di bauletti o portapacchi, senza sacrificare i due posti di omologazione.

6 – Quanto fa di velocità massima?
Dipende in primo luogo dal tipo di omologazione. I mezzi omologati come ciclomotore (targhino bianco a sei caratteri alfanumerici) possono fare al massimo i 45 km/h, come da codice della strada. I mezzi omologati come motociclo (targa motociclistica a due lettere + cinque numeri) raggiungono velocità maggiori (80/100 km/h).
7 – Può andare in tangenziale/autostrada?
Attualmente, in Italia, è in commercio un solo modello che può andare in tangenziale o in autostrada: il BMW C evolution, nella sola versione più potente da 35 kW. Questo perché è il Codice della Strada a vietare l’accesso su tangenziali e autostrade ai mezzi di potenza inferiore agli 11 kW. Meglio saperlo prima, se pensi a uno scooter elettrico.
8 – Abito in collina, riesce a fare la salita?
Sì, e pure in modo brillante. Stiamo parlando di veri e propri veicoli. Con potenze ben superiori a quelle dei monopattini elettrici (chiamati erroneamente “scooter), che faticano a salire

persino la rampa di un garage. Oggi, grazie allo sviluppo dei motori, uno scooter elettrico supera agevolmente pendenze fino al 30%. Se non ci credete, guardate il video della nostra prova della Vespa-E, messa alla frusta sui colli bolognesi, proprio come nella celebre canzone dei Lunapop!
9 – È vero che costa molto più di uno scooter tradizionale?
Bisogna distinguere tra il costo iniziale ed i costo di utilizzo. Se pensi a uno scooter elettrico, sappi che il costo iniziale è attualmente più alto rispetto a quello di uno scooter tradizionale. Ma, come per le auto elettriche, il governo ha confermato gli incentivi per l’acquisto sul nuovo. Rottamando un qualsiasi veicolo a due ruote Euro 1-2-3, si ha diritto ad uno sconto del 30% sul prezzo di listino dello scooter elettrico, fino ad un massimo di 3.000 euro. I costi di utilizzo, neanche a dirlo, sono di gran lunga inferiori rispetto ai mezzi a benzina. Un “pieno” arriva a costare 2/3 euro, il bollo è dimezzato per i primi cinque anni, l’assicurazione è ridotta, i costi di manutenzione sono irrisori. Di fatto si cambiano solo le gomme. E i freni, grazie al recupero dell’energia, vengono utilizzati meno rispetto ad un mezzo tradizionale.
10 – Meglio comprarlo sul web o in concessionaria?
Si tratta di veri e propri veicoli, che devono essere immatricolati e devono avere tutte le carte in regola per circolare su strada. La risposta, quindi, è quasi scontata: in concessionaria. Ma occorre chiedersi il perché di questa domanda. Le Case produttrici più affermate offrono ancora ben poca scelta di modelli elettrici. Sono invece tanti i nuovi costruttori che si sono lanciati in questo settore, molti dall’estremo oriente. Ed ancora non dispongono di una rete di vendita capillare nel nostro paese. Capita allora di trovare importatori che vendono tramite internet. Nulla di personale, ma prima di procedere all’acquisto sarebbe sempre consigliato fare una prova su strada. O, quanto meno, poter toccare con mano l’oggetto dei nostri desideri. Se pensi a uno scooter elettrico, ci sentiamo di consigliare senza dubbio lo store fisico.
— Leggi anche: Francesco ci racconta come va la sua Vespa elettrica, “tutta un divertimento”. E qui:10 cose da sapere prima di comprare un’auto elettrica
La gente non considera che una batteria al litio di un motorino dura circa 5 anni. Poi bisogna buttarla. Costano una follia e a conti fatti dov’è il risparmio? Ma cosa peggiore è il discorso ambiente. Lo smaltimento di queste batterie per l’ambiente è micidiali. Altro che emissioni zero. Tra costruirle e buttarle è un delirio per il pianeta. Non siamo preparati per l’elettrico. Troppo presto ci vorrà un decennio. Ciao Franco
Lei sa che “ci vorrà un decennio”. Però non ci sembra molto informato. Nessuna batteria al litio, per auto o moto, viene “buttata”. Le batterie vemgono ritirate dai produttori (è un obbligo di legge) riciclate o smaltite, senza nessun danno per l’ambiente. E il fatto che durino 5 anni è tutto da dimostrare. Quasi tutte le case auto le garantiscono 8 anni e le celle con cui vengono assemblate sono le stesse utilizzate per le batterie delle moto.
Grande stupidata…ho un mezzo elettrico da 7 anni e la batteria ha ancora la stessa autonomia. Piuttosto bisogna dire che il problema riguarda la ricarica alle colonnine, specie quelle in corrente continua dove , a parità di percorrenza ,ti costa quasi il doppio delle auto termiche. Enel X fa pagare 90 centesimi / kw ,quindi , se la matematica non è un’opinione! Ringrazio la nostra politica di corruzione
Se la matematica non è un’opinione, mi faccia capire dove ha pagato 0,90 euro a kWh in una colonnina Enel X. A noi risulta la metà
Buongiorno a tutti, una domanda da profano: ma i “rabbocchi” di carica per la vita della batteria vengono considerati come un normale ciclo di ricarica? In altre parole questo sistema di ricarica “accorcia” la vita della batteria? L’elettrico potrebbe essere interessante per il mio uso attuale delle due ruote, ma il discorso costi batterie mi spaventa parecchio. Grazie, saluti
Parlando in generale (dipende un pó anche dalla chimica della batteria) un rabbocco non influisce come un ciclo di ricarica completo ma come una sua parte a seconda dell’entitá del rabbocco stesso. Per esempio 5 rabbocchi al 20% incidono piú o meno come un ciclo completo. Dico “piú o meno” perché non c’è una corrispondenza esatta, è una regola in linea di massima. In ogni caso i rabbocchi non accorciano la vita della batteria, anzi il contrario, soprattutto se riescono a mantenere il livello di carica fra il 20/30% e l’80% circa.
[pacchi batteria] <> Sí ma soprattutto nel caso di un modello “patente A1” (quindi non ciclomotore da 45 kmh) la velocitá massima potrebbe venire limitata, e magari anche l’accelerazione (per evitare un’eccessiva corrente di scarica che in caso di batteria singola non puó essere “spalmata” su due batterie)
Ciao. Non è errore chiamare “scooter” il monopattino elettrico, perche in inglese “scooter” vuol dire “monopattino”.