Pensate sempre alle città, ma noi in provincia…

roma auto elettriche

Pensate sempre alle città, a noi in provincia non pensa nessuno, accusa Andrea: “Qui non c’è car-sharing né mezzi pubblici e se le auto con l’elettrico costeranno sempre di più…”. Ricordiamo che i quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it

pensate sempre alle cittàPensate sempre alle città, ma qui ci costringeranno ad andare a piedi?

“Una domanda sul passaggio ad elettrico per chi abita nelle periferie urbane. Io abito e lavoro in provincia di Padova e, come la mia ragazza, usiamo l’auto per fare i 15-20 km per raggiungere il luogo di lavoro. Usare i mezzi pubblici non è per noi possibile e spostarsi tutto l’anno in bici poco consigliabile. Leggevo che il modello della famiglia con più auto non è più sostenibile, che è necessario passare al car-sharing, al mezzo pubblico, alla bici o monopattino che sia… Tutto giusto, se sei tra i 200 mila abitanti della città di Padova, ma se sei uno dei circa 700 mila abitanti della provincia diventa impraticabile. Perché i politici europei pensano solo ai cittadini?? Come farà l’operaio medio da 1.200-1.500€ al mese ad acquistare un’auto da 30 mila euro?? E chiaro che l’obbiettivo non è sostituire i mezzi in circolazione con veicoli elettrici, bensi ridurre le auto in generale.. Non ha senso dire “eh ma i prezzi dovranno calare per forza, sennò come faremo a prendercela pure noi normali“. Non avremo l’auto, punto“. Andrea Rigodanzo

pensate sempre alle città
Lo slogan di E-Vai è “il car-sharing fuori dal comune” e il servizio è presente in tutta la Lombardia, anche nei centri più piccoli.

Si guarda ai grandi centri perché sono i più inquinati, ma…

Risposta. L’attenzione si focalizza spesso sulle città perché sono i luoghi più congestionati e inquinati, in cui è più urgente trovare modelli di mobilità alternativi. Ma è giusto che anche chi vive in provincia faccia sentire la sua voce ed esiga di avere le stesse opportunità e gli stessi diritti. Per la verità qualche iniziativa in giro per l’Italia esiste: in Lombardia, per esempio, c’è il car-sharing E-Vai, nato proprio per servire i Comuni di provincia. Quanto al prezzo delle auto elettriche, già oggi se ne trovano a poco più di 20 mila euro, cifre a cui vanno sottratti gli incentivi. Ma è chiaro che una delle condizioni per mettere fuori gioco le auto tradizionali nel 2035, come voluto nella UE, è che i listini nel frattempo calino sensibilmente. Altrimenti sarà la rivoluzione.

–– Pochi secondi per saperne di più sull’elettrico? Guarda gli Shorts di Paolo Mariano sul nostro canale  YouTube ––

pensate sempre alle città

Visualizza commenti (35)
  1. Anche io vivo in periferia o meglio in un paesino, per gli spostamenti quotidiani avevamo tre auto, ora due ma è molto difficile organizzarsi, purtroppo come al solito noi siamo sacrificabili, perché i mezzi pubblici non hanno rientri economici e di conseguenza si riducono al minimo o si eliminano, tanto poi resta sempre il mezzo privato, e comunque in questo caso la vedo non realizzabile l’uso dei mezzi pubblici, perché al limite arriverebbero alla città e poi resta sempre il problema di recarsi al posto di lavoro, che magari è su un altro paesino, così chi lavora distante passa ore tra tragitti e tragitti, impensabile, già oggi mi devo svegliare tutti i giorni alle 5 dopo con i mezzi pubblici mi dovrei svegliare alle 3/3:30 anche no.

    1. Continuando cosí – fra graduale soppressione del servizio pubblico e calo nell’uso dell’auto privata – il modo piú comune per spostarsi a medio raggio saranno gli autobus piú o meno “ufficiali” – ricavati da furgoni e camioncini – come in molti Paesi africani..

      1. Sono 53 anni che vivo in queste condizioni, io non me ne faccio un problema insormontabile è la normalità, io grosso problema lo ha avuto la moglie che viveva in città, poi con li tempo si è adeguata al 80% , resta sempre di fatto che non è fattibile visto che una qualsiasi azienda per sopravvivere deve avere utili, e con i paesini 1000/2000/3000 abitanti fa gran poco, per noi resta solo l’auto o la bici dove possibile, anche perché viaggiare con auto condivisa è praticamente impossibile.

        1. Visto che, escludendo gli autobus “africani” che ho ipotizzato 😉 , bisogna trovare una soluzione adeguata si tempi, credo che per molte zone senza un trasporto pubblico decente non resti che l’intermodalitá, un mix di micromobilitá, taxi convenzionati e simili, pooling aziendale e cosí via..

          1. Si concordo, resta sempre di fatto che a parte chi lavora in paese , chi è a casa o gli studenti fino alla terza media, non necessitano di spostamenti, tutto il resto ha orari e luoghi molto diversi tra di loro, per questo motivo il trasporto pubblico è fallito, anche auto o viaggio condiviso fallisce per lo stesso motivo, o in rarissimi casi, per questo ognuno ha alla fine il proprio mezzo, e secondo il mio punto di vista gli incentivi dovrebbero guardare anche la disponibilità di trasporto pubblico o meno, ovviamente se copre il tragitto casa/lavoro, perché è il punto dove il trasporto incide di più sul inquinamento.

  2. Pezzini greta

    Anche noi siamo “provinciali”..di parma e abbiamo ristrutturato un casale 20anni fa’…GPL perché non metanizzati ma da subito abbiamo installato un termocamino a legna..e da 10 anni usiamo solo termocamino…istallato 6kw di FV con accumulo da 10kwh con il 50% detrazione…comprato id3 con 10.000 €incentivo..ritengo che vivere in campagna non sia per nulla penalizzante,faccio circa 100km giorno…per lavoro,spesa,porta le ragazze scuola e attività…insomma solita vita familiare…vivere indipendenti è per noi un plus irrinunciabile…il vicino più prossimo è a 800mt e si và d’amore e d’accordo 😂

  3. Alessandro D.

    Quello fra “centro” e “periferia” secondo me è un tema intetessantissimo e che si deve affrontare fin d’ora sia a livello teorico (per esempio anche qui dentro, con artickli giornalistici, esperienze e riflessioni) sia poi ovviamente a livello pratico.
    Per vaielettrico credo (umilmente) che potrebbe essere un fruttuosissimo filone di indagine e pensiero.
    Concordo che in mancanza di risposte… non dico che sarà la rivoluzione, ma di sicuro il “rifiuto” si concretizzerà i maniera molto solida.

    1. Certamente sì ma non sono d’accordo con la conclusione, ovvero si danno troppe cose per scontate.
      Tra dodici anni di acqua sotto i ponti ne sarà passata parecchia, mentre la maggior parte delle persone immagina che il mondo tra dodici anni sia quello di oggi.
      Invece ci sono tantissime cose che non possono essere date per scontate, solo per dare qualche spunto di riflessione:
      – Non sappiamo come se e a che prezzi sarà ancora possibile importare petrolio e gas, ma di sicuro non ce ne sarà per tutti come oggi.
      – Non sappiamo quali auto ci saranno in commercio e soprattutto diamo per scontato che saranno solamente premium. Anche se.oggi è così difficilmente sarà così tra una decina d’anni.
      – Non sappiamo che prezzi avranno le auto elettriche ma neppure quali saranno i prezzi di auto a basse emissioni con motore endotermico, molto probabilmente saranno tutti motori ibridati in maniera spinta.
      – Non sappiamo se è quanto sarà facile dal punto di vista normativo aggiungere punti di ricarica privati e pubblici: se l’interesse pubblico verso le auto elettriche aumenterà inevitabilmente diventerà lo standard effettuare questo tipo di allacci.
      Insomma, la mia critica verso chi grida allo scandalo per questo accordo europeo resta quella che la maggior parte delle persone pensa come se il mondo non fosse in continua evoluzione mentre basta guardare indietro di 10/12 anni per stupirsi ancora dei telefoni di 12 anni fa, delle televisioni di 12 anni fa, o anche soltanto le auto di 12 anni fa dove chi comprava un’auto ibrida era considerato un nerd col pallino del risparmio mentre oggi sempre più persone “normali” acquistano un’auto ibrida apprezzando la guida con cambio automatico e il risparmio di carburante che ne consegue.
      Per le auto elettriche, secondo me, non sarà affatto diverso.

  4. Caro Andrea anchioyabitobin provincia Padova e posso convenire con te e il tuo ragionamento. Aggiungo solo un fatto : in genere di noi provinciali non frega niente a nessuno..Se per adeguarsi dovremo restare a piedi fatti nostri, oppure ci verrà detto di trovare una casa più vicina al centro con servizi pratici.. La strada presa dall’Eurozona è chiara : le auto non saranno un bene a misura di popolo ma di élite, indi per cui la possibilità di spostamento. Ergo non vi è interesse a rispondere alla tua richiesta, è già deciso che non ci sarà risposta.. dovrà cambiare al massimo la tua domanda o al più la capacità di reddito..

  5. Ho semplicemente espresso la mia opinione su uno dei motivi che ostacolano (a detta di moltissimi) il passaggio all’elettrico.
    Tesla ed i cinesi saranno sicuramente più avanti ma i motivi sono legati alle resistenze che per 10 e più anni hanno messo in campo i produttori europei.
    Basti ricordare Marchionne.
    Ora devono investire, recuperare il gap tecnologico e continuare a produrre utili altrimenti gli azionisti di riferimento (che certo non sono dei poveracci) si incazzano.
    Quindi eccoci qua, in difficoltà in europa ed allo sbaraglio in Italia.
    Chi ne pagherà le conseguenze?

  6. Io vivo in provincia e vivo in campagna, siamo io mia moglie e due bimbi, e mi sono sempre sentito un po’ come Andrea. A noi servono 2 auto, alla mia vecchia auto da circa 1 mese si è rotta la centralina motore e stavo valutando l’acquisto di un auto elettrica, ma se la vuoi un po’ decente e “sicura” servono più di 30000 euro. Sto anche valutando l’idea di tenere una sola auto in famiglia, quella di mia moglie è una Yaris ibrida. Noi viviamo in una casa unifamiliare, con molti sforzi e notti insonni, siamo riusciti, o meglio stiamo provando, a ridurre i costi per l’energia elettrica e per il riscaldamento con un impianto fotovoltaico e accumulo sfruttando il Superbonus del 110%, ma siamo al 30% dei lavori e ancora in attesa di allacciare l’impianto fotovoltaico da oltre 2 mesi e non so quanto tempo ancora servirà prima che entri in funzione. Ad agosto ho pagato una bolletta per la sola energia elettrica di 348,80 euro. Sono con Tate, costo in fascia F2 (la più cara perché 100% da fonti rinnovabili) 0,60 €/kWh.
    Per il riscaldamento usiamo il GPL, la linea del metano, passa meno di 15 metri da casa mia, linea che hanno pagato i miei genitori e chi abitava nella mia vita quando ero piccolo, ma se volessi allacciarmi dovrei pagare oltre 7700 euro, principalmente a causa di tasse comunali, per i puri lavori di allacciamento basterebbero poco più di 1500 euro.
    Da quando ho 19 anni uso internet, anche per lavoro, ho sempre dovuto fare i salti mortali per avere una connessione decente, io con l’ADSL navigavo a 3 Mbps al massimo quando gli altri andavano a 100 Mbps e pagavo, non come loro, ma di più. Da 6 anni uso Eolo e in linea teorica raggiungo i 30 Mbps, ma in città si a va 1 Gbps (alcuni a 2,5 Gbps) e pagano meno di me.
    Ricordo il bonus bici, il mio comune fa meno di 20000 abitanti, non ho potuto usufruirne, come se noi girassimo in bici.
    Comunque tutto questo per dire che mi sono sempre sentito un Italiano di serie b, poi una volta che finalmente fanno qualcosa anche per me, vedi il Superbonus del 110%, leggo e sento in giro che chi ha fatto i lavori li ha fatti a spese degli altri.

    Spero, con il fotovoltaico accumulo e pompa di calore, di risparmiare abbastanza da poter pagare la rata per l’acquisto di un auto elettrica decente, se non ci riuscirò proverò a fare con una sola auto in famiglia, anche se con 2 figli ancora piccoli la vedo un po’ dura, anche se non impossibile.

    Complimenti per il sito.

  7. Per me vivere in provincia è la condizione migliore per l’auto elettrica.
    In genere è più semplice avere il fotovoltaico e si fanno più Km, quindi il vantaggio è maggiore.
    I prezzi, non i costi, devono calare? Assolutamente sì.

      1. Non c’è dubbio, ma i condomini spesso di dimensioni inferiori il che rende maggiormente fattibile l’installazione del FV.
        Come in numero maggiore sono le case singole o le villette a schiera.

      2. E proprio come dici, io abito in provincia e sono in un condominio. Il 110% porterà un fotovoltaico che coprirà giusto il consumo dell’ascensore e dell’illuminazione comune interna ed esterna. Dovrebbero installare delle wall-box nei garage collegati quindi ai contatori dei singoli, non certo a questo impianto FV. Così, nel frattempo, sono alcuni mesi che non possiamo accedere ai garage, e dobbiamo ricaricare alle colonnine. Anzi devo, visto che sono l’unico possessore di una EV, nonostante molti abbiano pressato per avere le wall-box. Ebbene qui a 400 metri c’è una splendida, luccicante, nuovissima colonnina fast di Enel X da 50 kW (fast si fa per dire si fa per dire visto che a Modena e Parma oltre alle 50 kW brulicano le 75 e le 100 kW) con prese CCs Combo/Chademo e type 2 Mennekes, realizzata questo inverno e completata a fine gennaio 2022. Tra poche ore sarà novembre, quella “fast” non ha ancora dato neanche mezzo Wh a nessuno, e sono 9 mesi buoni. Questo si che fa “provincia”…

  8. Perché se ci convinciamo che il problema siamo noi che non abbiamo i soldi per la Mobilità privata e non le costruttrici che vogliono marginare il più possibile investendo il minimo indispensabile in ricerca e sviluppo e anzi ancora meglio se possono comprare una tech già sviluppata senza fare R&D, anzi ancora meglio se usano tech già vecchie così si risolvono due problemi (esempio su tutti i motori, fin ora l’unica che non ha usato un comune motore industriale è tesla, ed è cmq un motore sviluppato tot anni fa e li si è fermato potendoselo permettere con la concorrenza ferma).
    Quel poco di ricerca che si fa è quasi solo sulle batterie,a c’è la scusa delle terre rare per tenere alti i prezzi e soprattutto i volumi ridicoli di produzione rispetto a qualunque auto termica quando potevi scegliere solo tra le termiche.
    Sono assolutamente convinto che se si finirà nella situazione in cui non ci si potrà permettere la seconda auto di casa usata (perché la prima usata l’hai pagata quanto una termica nuova di pacca anziché come una usata che avresti preso) sarà solo perché ci avranno convinti che non è colpa loro ma è il mondo che lo chiede. Dopotutto la transizione all elettrico non sta avvenendo per maggior “bontà” del mezzo, e con bontà c’è dentro tutto prezzo in primis, ma per una scelta politica dettata dallattendismo del ventennio precedente. Dall’alba dei tempi una nuova tecnologia viene adottata in massa solo se porta enormi benefici rispetto ai sacrifici necessari all’individuo che la usa per adottarla, prezzo, comodità, tempo risparmiato, fatica fisica risparmiata, fatica mentale risparmiata, nuove possibilità e nuove libertà che ti fa prendere che si aggiungono perfettamente alle preesistenti senza intaccarne la praticità ma al massimo migliorandola ulteriormente.
    L’auto elettrica oggi, sacrifica prezzo, praticità, fatica mentale (per chi non è avvezzo ad usare smartphone è un bel problema, voglio vedere il pensionato con Facebook installato dal nipote a rifare il piano mensile quando scade anziché pagare a consumo perché la app non sa usarla e il nipote gli ha fatto prendere la card), libertà e soprattutto sacrifica buona parte delle comodità acquisite, il tutto solo ed esclusivamente con il vantaggio delle zero emissioni (durante la circolazione che il proprietario non vede e non percepisce resta un fatto mentale), i vantaggi di bollo assicurazione circolazione etc etc oltre ad essere temporanei sono politici, è stata una decisione legale a conferire quelle caratteristiche positive, non sono intrinseche nel mezzo elettrico, tanto che se esci dall’Italia o dall’Europa questi vantaggi sono differenti in base alla situazione politica dello stato in questione.
    Oggi stiamo sperimentando i primi prototipi commerciali che servono alle case per risparmiare in ricerca e sviluppo tramite dati reali dei primi mezzi accettabili per la circolazione che han pensato, come quando si è passati dai GSM agli smartphone, un cellulare normale costava 2/400€ mentre i primi palm o communicator o I primi HTC con Windows partivano da 800 e arrivavano a 2000 con risultati, se paragonati a quelli di soli 5 anni dopo, tutto sommato ridicoli. Oggi dopo 20 anni abbiamo smartphone estremamente performanti già con 150€ Nuovi! Certo per il marketing è più facile farti comprare un oggetto da mille euro che è inutile rispetto a uno da 30 volte tanto, per cui la scimmia che ti fa vedere solo quello che vuoi e minimizza tutto il resto è ti porta a difendere la tua decisione presa con buona dose di pancia (ahhhh i cavalli e la coppia Ahhh sono green) sono inevitabilmente meno rallentando di molto l’abbassamento dei prezzi per nuovi componenti ed economie di scala.
    Alle case serve vendere grandi volumi per stare in piedi, se dovessimo andare verso una situazione in cui solo i ricchi ne avranno una di proprietà e il popolo le userà in sharing quando avremo guida autonoma, dovranno vendere volumi estremamente ridotti rispetto ad oggi e il marketing diventerà quasi inutile per alzare prezzi e marginalità dato che non si scontreranno più con la massa di privati facile da bucarne una % sufficiente alle proprie vendite, ma si troveranno contro aziende private di noleggio che diventeranno sempre più grosse e avranno poi (gestendo loro lo sharing) il coltello dalla parte del manico per le trattative sui prezzi, se noi poveri mortali strappiamo 2k su 30 per un mezzo di sconti al concessionario, in una situazione del genere gliene tireranno fuori 10/12k su 80 (dato che per la sicurezza pubblica dovranno avere più dotazioni di una privata costeranno anche di più rispetto a una per i futuri ricchi).
    Non ha senso un futuro modello del genere, al contrario ha un enorme futuro auto dimezzate di dimensioni, basta SUV, basta sw, basta berline astronavi, anche lo spazio è un bene in esaurimento e se un giorno hai bisogno di un mezzo più grosso lo prendi in sharing per il trasloco, auto “piccole” non intendo delle ami eh, ma dimensioni di una polo già son più che sufficienti per una famiglia di 5 persone soprattutto in una elettrica senza tunnel e con spazi gestibili molto meglio, autonomie da 700km reali a salire che non è un obiettivo così lontano aumentando densità con le nuove tech abbinando a un peso dimezzato non dovendo portare un SUV giganti…
    Già mo vedo fuori dalle scuole… Dove prima ci stavano 4 genitori parcheggiati domani cene saranno 7 ( lo str che ne occupa due ci sara sempre) una coda da 10 km che diventa “solo” di 7, i parcheggi più facili, più spazio in garage… Poi oh esistono anche le biposto, io per lavoro ci penserei con un po di spazio in più dietro rispetto ad una smart, cx basso per autostrada.. Tutte auto così puoi tirar fuori una corsia in più sulle autostrade e provinciali, con la guida autonoma e il 5g le tieni agganciate come una carovana di famiglia in teleconferenza… Siamo sempre più umani anno dopo anno, un drastico taglio nel numero di mezzi non è minimamente pensabile, ottimizzabile sicuramente

    1. Mi sono fermato al “usano comuni motori elettrici”, perché hai dimostrato di non sapere di cosa parli, quindi tutto il resto che hai scritto va lavato e centrifugato almeno 3 o 4 volte.

    2. Guido Baccarini

      “li si è fermato potendoselo permettere con la concorrenza ferma”…
      Soltanto nella Model 3, in 4 anni, siamo alla SETTIMA generazione… 3D1 … 3D7
      Quanto agli altri, non pensiamo che siano tutti dei buzzurri, per favore… “Comuni motori elettrici” non esiste, sono tutti progettati di sana pianta per uso automotive.

  9. Onestamente non capisco il problema… Vivo anch’io in provincia e sempre in Veneto quindi direi che la situazione è abbastanza paragonabile… Rispetto a chi vice in città la provincia ha il vantaggio di avere molte più case con garage, e soprattutto molte più care singole in cui poter installare il fotovoltaico, condizioni ideali per un auto elettrica. Non so quale sia la situazione di Andrea, ma la provincia non è poi così male da questo punto di vista.

    1. abitare in provincia NON vuol dire abitare in un casolare isolato…
      vuol dire abitare in centri urbani medio/piccoli in cui il tpl ha la caratteristica di servizio extraurbano, in cui le aree residenziali non sempre hanno condizioni utili per il parcheggio, in cui i servizi sono meglio raggiungibili con il trasporto privato.
      ripeto, parlo di centri urbani medio/piccoli.

      1. Chiaro che se parlando di operai a 1200/1500€ al mese ti rispondono case singole con garege su cui installare fotovoltaico.. si sta parlando di mondi diversi

      2. Lo so benissimo, ed è esattamente la mia situazione, però faccio il confronto con amici che abitano in centri più grossi. Non ho avuto troppe difficoltà a trovare un appartamento con garage, per gli amici che abitano in centri più grossi il garage è un lusso. Io essendo in condominio non posso mettere il fotovoltaico, però conosco un sacco di gente che con due stipendi nella media è riuscita a prendere una casa singola o una villetta a schiera qua in periferia e che quindi avrebbero la possibilità di mettere dei pannelli, per gli amici in città è praticamente impossibile con stipendi normali.

        Ah e per rispondere a Franzino, nel mio caso si parla di un singolo stipendio da 1500 scarsi di cui 550 se ne vanno solo in affitto, non navigo certo nell’oro

  10. Abelardo Provolini

    Ho visto di recente una presentazione (di qualche anno fa) di Tony Seba, che citava Henry Ford. Diceva qualcosa di simile a: “Se chiedi al pubblico che cosa vuole, ti dira’ un cavallo piu’ veloce”.

    Qui “la gente” si aspetta che tutto resti uguale, magari con la sostituzione di carburanti e motori termici con batterie e motori elettrici.

    E chi produce automobili, cerca di restare rilevante, e fornisce (o cerchera’ di fornire) esattamente questo.

    In realta’ non e’ detto che questa sia la forma che i trasporti assumeranno nei prossimi decenni. E’ vero che ci siamo tutti abituati, ma razionalmente, dovrebbero essere moto piu’ diffusi mezzi che possano gestire il
    caso medio” di spostare di 20-30km/giorno una persona singola.

    Qualche prima avvisaglia di trasformazione c’e’: bici (elettriche e non) monopattini (personali o condivisi) si vedono ormai abbastanza spesso nelle citta’.

    E anche qualche microcar.

    C’e’ piu’ di un costruttore che punta a tricicli elettrici che possono affrontare anche percorrenze medio lunghe con una frazione dell’energia richiesta da un’auto. E’ presto per dire se avranno successo o faranno fiasco, ma credo che sia una strada interessante da esplorare.

    Queste non sono una soluzione per tutti, me ne rendo conto. Ma se anche potessero sostituire un terzo delle auto, nelle sole citta’, ridurrebbero il consumo di energia (e di risorse) in modo significativo.

    1. Le auto come le usiamo oggi sono una specie di coltellino svizzero.
      Per tagliare la bistecca è meglio un coltello da bistecca.
      Per avvitare una vite è meglio un cacciavite.
      Per aprire una bottiglia è meglio un cavatappi.
      Però con un coltellino svizzero eviti la complessità di usare il coltello da bistecca quando serve, il cacciavite quando serve, il cavatappi quando serve.
      L’automobile ci ha impigriti fisicamente e mentalmente e non ci accorgiamo neppure più dei compromessi che dobbiamo fare tanto siamo abituati a mettere il sedere sul solito seggiolino.

  11. Io abito in provincia e per andare al lavoro faccio 50 andata+50 chilometri al ritorno. Anche io credo che questo non sia sostenibile, devo trovare un lavoro più vicino. Potrei trovare a 20 km da casa e migliorare la mia “impronta”…
    Per ora ho ordinato un’auto elettrica e tra qualche mese spero di poterla finalmente guidare. Poi dovrò far installare un impianto fotovoltaico sul tetto. Io credo di fare la mia parte, anche se ho la netta percezione che il barile mi venga scaricato addosso. Cioè, anche se è assolutamente giusto che ognuno si prenda le proprie responsabilità, mi sembra che ai “piccoli” vengano addebitati carichi, costi, problemi ambientali che non hanno causato, ma di cui invece sono stati vittime.
    Qualcuno ha guadagnato e continua a guadagnarci da come sta andando avanti la società, e ora che è necessario cambiare vuole addebitarne l’onere a qualcun altro. Egli non deve pagare…anzi deve continuare a guadagnare.
    Un esempio? Chi ha prodotto e venduto l’eternit, non ne paga lo smaltimento. Ora è ancora possibile acquistare fogli piani o ondulati di vetroresina, ma quelli vecchi non vengono accettati in discarica: chi li compra spende per acquistarli e per smaltirli. L’industria che ha prodotto questi materiali non si occupa del dopo, così come chi produce contenitori per alimenti, sacchetti di polietilene, ecc. Sembra strano questo discorso? Eppure è così che va il mondo, e così è andato finora.

    1. Assolutamente d’accordo, se solo tutti questi soldi che vengono drenati dalle nostre tasche anziché andare alle case automobilistiche, venissero tutti tutti usati per installare impianti di filtraggio Seri nelle centrali a gas e carbone (che ora ci sono ma minimi e già da anni ne esistono di gran lunga migliori che arrivano ad azzerare le emissioni) che ora vengono evitati come la peste perché costano tanto e va fatta manutenzione regolare per mantenerli efficienti (pulirli), a livello di inquinamento farebbe molto molto di più che sostituire tutte le auto in elettriche, anche far forzatamente cambiare le caldaie di tutti quei condomini cittadini che non sanno nemmeno cosa sia la condensazione, filtri passivi da cambiare una volta l’anno, gratis, alle canne fumarie… Son tante le soluzioni che farebbero più del cambio del parco auto, ma come dici è uno scarico di barile, è più facile venderti il concetto di auto ecologica che farti spendere per cose che te non vedi e non tocchi come una caldaia condominiale o il filtro alla canna fumaria.
      Se solo facessero anche qualcosa di piccolo in tal senso, anche solo annunciare la riduzione del limite di emissioni delle centrali fonderie è affini entro tot anni, uno si sentirebbe meno preso in giro e manderebbe giù la pillola, ah si ma loro poi han gli avvocati grossi che trovano il modo di aggirare le leggi fatte male o direttamente corrompono qualcuno

      1. Guarda che i trasporti hanno comunque la loro percentuale sul totale, per quanto più piccola rispetto a industria (che essa sia pesante, tecnologica o alimentare), è quindi per riflesso ognuno di noi è responsabile di una percentuale dello 0,0000xx… Che però moltiplicato qualche miliardo di abitanti diventa un dato importante.

        Per dire che non possiamo comunque lavarcene le mani “perché i cinesi, i brasiliani e gli indiani inquinano più di noi”, ognuno di noi deve fare il suo milionesimo/miliardesimo di parte.

        Però hai ragione, avete ragione considerando ciò che dice paigam… La politica è spesso debole con gli industriali inquinatori, basti pensare all’ilva di Taranto… Alla solvay in Toscana… Perché basta agitare lo spauracchio dei posti di lavoro persi, come se la salute di quei lavoratori è di quelle popolazioni valesse di meno, per farli agire nell’impunità per decenni…

      2. Filtraggio di fumi sì, ma catturare la CO2 è tutt’altro problema, e oggi è tecnologicamente irrealizzabile. Negli scarichi industriali si tratterebbe di filtrare centinaia di metri cubi di gas al secondo. In atmosfera di catturare 420 molecole di CO2 ogni milione.

  12. ..nessuna rivoluzione 🤔 semmai si venderanno meno elettriche mentre drivers europei cercheranno di tirare al max auto termiche (gallina vecchia fa…buon brodo 😁🍲

    1. Che bella prospettiva. Viva l’auto elettrica e il mondo dell’automotive che produrrà auto solamente per i ricchi. D’altronde perchè sbattersi a produrre milioni di utilitarie con margini di guadagno risicati quando posso costruire dei Suv elettrici con margini enormi, riducendo nel contempo la forza lavoro? Bravi, brav, il finto ecologismo è il cavallo di troia per imporre questa soluzione.

      1. La stupirà, ma noi ci battiamo da anni perché gli incentivi riguardino solo auto piccole di basso prezzo, lasciando che i macchinosi se li compri (e paghi) chi ne ha la possibilità, esattamente come avviene per le auto benzina e diesel.

      2. Non cadiamo nel tranello di chi vuole convincerci che le utilitarie hanno poco e niente margine. E’ una balla!
        Ci stanno inculcando l’idea che un’auto elettrica costa molto per continuare a tenere i prezzi molto alti, invece costa meno, molto meno.
        E’ solo il prezzo di vendita che è da fuori di testa.
        Senza contare la fregatura dei tagliandi obbligatori e non necessari, il minor tempo di costruzione che vogliono scaricare addosso all’operaio anche quando il prezzo è comprensivo di tutti i margini che avrebbero fatto con le termiche in 10 anni.
        Non compriamo auto nuove, lasciamole invecchiare e cerchiamo invece usati d’occasione.
        I prezzi caleranno da soli oppure chiuderanno ed arriverà qualcun altro a prendere il loro posto.

        1. Abelardo Provolini

          Non e’ il caso di gridare al complotto per i prezzi delle auto elettriche: e’ la semplice dinamica dell’introduzione di una nuova categoria di prodotti. All’inizio sono cari e distribuiti da uno o pochi produttori, ma in tempi abbastanza rapidi, 5-10 anni, aumenta l’offerta da parte di piu’ produttori, e funzionalita’ e i prezzi diventano piu’ accessibile.

          Invece di provare risentimento verso chi puo’ pagare auto da cinquantamila euro oggi, dovremmo essere grati a questi “pionieri”, perche’ permetteranno a noi di acquistare mezzi dai prezzi piu’ accessibili.

          I produttori europei sono in difficolta’ perche’ Tesla e i prodttori cinesi sono molto piu’ avanti nello sviluppo; ora avranno serie difficolta’ a collocarsi sul mercato.

          1. Io non provo nessum risentimemto, mi sa che non ha compreso il mio imtervento. Qui si sta imponemdo l’acquisto di mezzi elettrici da 2 tonnellate( chissà quanto sono ecologici?), pagandoli quanto un’auto di lusso, contemporaneamente vengono buttati fuori dai listini tutte le auto di segmento A. Poi una domanda: visto che è sempre stato così la dinamica nell’introduzione di nuove tecnologie, mi sa dire un solo altro esempio in cui una nuova tecnologia, palesemente inaccessibile alla popolazione dei paesi poveri (e noi siamo un paese povero), viene imposta per legge prima ancora che la stessa si imponga sul mercato? Visto il mantra sulla nuova tecnologia, vorrei conoscere almemo un solo altro esempio di imposizione di una nuova tecnologia a discapito dei cittadini.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Articolo Precedente

Posso caricare nelle super fast da 300 kW?

Articolo Successivo

Erdogan lancia il "suo" Suv elettrico

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!