Ci scrive un pendolare in divisa, escluso dai prossimi incentivi all’acquisto di un’auto elettrica perchè residente a Militello, fuori dall’area urbana funzionale di Catania, dove presta servizio. Inviate domande e osservazioni a info@vaielettrico.it.
Quindi sono autorizzato ad inquinare?

“Sono un militare che pendola da Militello per Catania da sempre, ho un auto da rottamare, e già l’anno scorso volevo acquistare un auto elettrica, purtroppo non ci sono rientrato, quest’anno pensavo di farcela ma è arrivata la FUA, quindi ciò vuol dire che un lavoratore che vive a 30/40 km (anche il comune di Scordia) da Catania è autorizzato a viaggiare con la Fiat uno diesel? Inquinando la città. Sottolineo che la maggior parte dei miei colleghi di Catania si muove in moto o scooter a causa del forte traffico cittadino, mentre tutto il resto che vive nei dintorni in auto portando ulteriore inquinamento dalla periferia al centro. Non so se ho reso l’idea„. Sebastiano.
Risposta – Condividiamo le sue critiche sugli incentivi “a macchia di FUA”, particolarmente penalizzanti nelle regioni del Mezzogiorno.
Esclusi dagli ecoincentivi auto: il Sud alza la voce (e non ha torto)
Tant’é che abbiamo appoggiato la proposta di alcuni lettori che suggerivano di estendere gli incentivi a chi è costretto a lunghi pendolarismi, seppur originati fuori dalle aree funzionali urbane, ovviamente certificandoli con l’opportuna documentazione del datore di lavoro (nel suo caso, addirittura lo Stato stesso).
Istat rivedrà le FUA, incentivi fuori tempo massimo?
Tuttavia la mappa delle aree urbane funzionali o Functional urban areas (Fua) è in fase di revisione da parte dell’Istat, che la sta aggiornando ai dati del censimento 2021 (quella attuale è basata sul censimento 2011). Il ministero dell’Ambiente (MASE), che gestisce gli incentivi, promette di adottare la mappa riveduta e corretta, sicuramente più realistica alla luce dei profondi cambiamenti strutturali intercorsi in questi dieci anni. Questo giustifica il rinvio dell’operazione incentivi ad ottobre o, più realisticamente, a novembre. Quindi nessuno può escludere che residenti oggi tagliati fuori dagli incentivi si ritrovino ricompresi nel club dei fortunati “incentivabili”.

Resta da registrare l’ennesimo pasticcio all’Italiana. Aver deciso di utilizzare uno strumento di selezione, i FUA, senza aver verificato preventivamente se fosse adeguato o del tutto obsoleto significherà che gli incentivi all’auto elettrica 2025 arriveranno, se va bene, a meno di due mesi dalla fine dell’anno. Pur avendo gettato nell’incertezza, e quindi paralizzato, il mercato fin dalla primavera scorsa quando furono annunciati e sbandierati. E di ritardi in ritardi ci troviamo ancora ad essere il “terzo mondo” d’Europa nella mobilità sostenibile.
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Non sono d’accordo sul discorso che solo i lavoratori possono accedere. Anche i PENSIONATI hanno diritto di muoversi e spesso pendolano per motivi sanitari con macchine vetuste a causa della loro misera pensione. È una vergogna!
L’esclusione su base geografica è assurda. Il governo forse ha cercato con questo stratagemma di ridurre l’inquinamento nelle aree urbane per ridurre i blocchi del traffico per inquinamento, ignorando il fatto che molti di quelli cha abitano in città usano l’auto solo per fare pochissimi km, mentre chi abita fuori città, a prescindere dalle aree “funzionali a quelle urbane”, è costretto per forza di cose a fare in media molti più km.
Capisco il problema che è anche il mio.Sono residente a 50 km da Milano ,a Mortara, ma lavoro dal 1988 ad Abbiategrasso e ,sempre per lavoro,mi reco molte volte a Milano. Ma sono escluso dagli incentivi