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Patrizio Roversi e i “brontoloni” della Guzzi in elettrico

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moto guzzi patrizio roversi

Più che odiatori, “sono brontoloni”. Così Patrizio Roversi ai critici della conversione in elettrico della Moto Guzzi Airone a cui ha dedicato una puntata della trasmissione Italiaslowtour.it andata in onda su Rete 4. 

Il nostro articolo (leggi qui) sulla sua esperienza in sella ad un mito italiano è stato molto discusso. Hanno preso voce i favorevoli e i tanti critici della conversione in elettrico del motore termico. Ancora la maggioranza di questo Paese.

Moto Guzzi
La Moto Guzzi Airone

Ma come ci ha raccontato Patrizio, con l’immancabile ironia, non si è mica fatta violenza su un Bronzo di Riace. Ci sono tanti Airone nel nostro Paese. E una bella testimonianza arriva da Remo: “Un meccanico Guzzi, un signore di una certa età, per fortuna continua a fare manutenzione al mio Astore (questo non elettrificato, Ndr), a cui abbiamo sottoposto per primo l’idea. Ci ha incoraggiato, secondo lui è lo sviluppo del sogno della Guzzi. E la Guzzi non deve morire”. In altre parole: Mi ha dato la sua benedizione“. Viaggiamo pure in elettrico.

Complimenti dal vivo, tante critiche sui social e commenti su Vaielettrico

Con Patrizio ci siamo incontrati su Skype per commentare le reazioni dei lettori. Una riflessione ragionata e pacata sul fenomeno della conversione o meglio retrofit in termini tecnici delle moto d’epoca. Una visione aperta al cambiamento anche se non mancano criticità,  come quello legate al riciclo delle batterie.

roversi
In elettrico nei sentieri di campagna con la Moto Guzzi convertita

Ognuno è figlio del suo tempo, io ho cominciato con i motorini, avevo un fuoribordo sul lago di Mantova. Capisco l’amore, capisco la nostalgia, capisco la voglia di mantenere queste cose, però sono posizioni piuttosto anacronistiche. Io non sono un tipo che ama i principi assoluti... “. Patrizio resta moderato e persona di buon senso: “La nostra Guzzi elettrica è veramente il simbolo del recupero di qualcosa di bello che appartiene al passato, ma che non vuole soccombere, non vuole essere messo nel museo e vuole dichiarare che vuole aspirare anche al futuro“. Un orizzonte con un’aria più pulita.

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10 COMMENTI

  1. Bravo Patrizio, dove hai fatto il retrofit? Io ho scritto al Ministero dei Trasporti per sapere se è possibile farlo e non mi hanno dato indicazioni.

  2. Carlo Guzzi sarebbe stato entusiasta di questa modifica, lui era uno sperimentatore e come tale adorava le soluzioni strane ed innovative.

    • Concordo Franco, però più che strane sono innovazioni che seguono i tempi dove la necessità di aria pulita non è una moda o una tendenza ma un obbligo

  3. Un conto è far rivivere un’ icona delle moto di Mndello.
    Un conto è portare a casa delle visualizzazioni.
    Proponi ora ad una casa di produzione la borsa “grano padano”…….però vegana.

  4. Se posso essere sincero fino in fondo… Dalle foto, pronto ad ammettere di sbagliarmi, ma sembrerebbe che il buon Patrizio abbia tagliato in due il serbatoio per la lunga, probabilmente per trasformarlo in un contenitore atto a trasportare tutto l’ambaradam della ricarica.
    Ecco, io non l’avrei fatto. Magari avrei speso qualche soldino per fare un calco in gesso e relativa “copia” in vetroresina da tagliare e “personalizzare” secondo piacere e necessità. Costa, ma si fa tranquillamente. E mi sarei tenuto il serbatoio integro. Per il resto , nulla da aggiungere a quanto scritto da me e da altri in questa ed altra sede, entusiasti o anche solo “non sfavorevoli” come il sottoscritto.

    • Buongiorno Alessandro, ho letto anche altri consigli ovvero si può lavorare per migliorare l’estetica quando si converte all’elettrico

      • Non è tanto questione di migliorare l’estetica. Tagliare in due un serbatoio vuol dire comprometterne per sempre o quasi la funzionalità. Semplicemente io avrei fatto in maniera diversa. Poi tutto può essere, magari l’ottimo Patrizio ne ha trovato uno in qualche mercatino. Per quanto riguarda l’estetica ovvimente tutto si può fare. gli unici limiti sono il budget e la fantasia.

  5. Secondo me ha fatto bene. Questo commento non se l’aspettava nessuno, ma secondo me ha fatto bene.

    Io la vedo dal punto di vista della “preparazione”, dove per preparazione intendo una modifica non per forza volta alle prestazioni: ognuno prepara quello che vuole come vuole, un preparatore è e resta uno sperimentatore che nel bene o nel male sta donando al mondo una creazione.

    Mi ha fatto ribrezzo il proprietario della S2000 che ha montato un motore elettrico al posto del suo motore, il più bello del mondo, ma questa non è certo una moto rara e consente di giocarci senza distruggere un patrimonio dell’umanità. E’ solo un esperimento e come tutti gli esperimenti resta interessante …

  6. Mi spiace per Patrizio. niente odio ma come si dice in Toscana era una cazzata e rimane una cazzata. È unavosa detta con benevolenza.
    Ci sono centinaia di moto brutte e vecchie che potevano essere modificate.
    Anche dal punto di vista energetico e impronta co2 l’ operazione è piu che discutibile…..

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