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Pasticcio incentivi: BEV a picco anche nei noleggi aziendali

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Mentre le BEV nella flotte aziendali sono in tutta Europa l’avanguardia della transizione elettrica (leggi), in Italia sembrano esserne la zavorra. Una conferma arriva da una nuova analisi di Unrae e Ministero dei Trasporti sul segmento del noleggio a lungo (NLT), strumento principe di acquisto delle auto aziendali. Nel primo trimestre del 2022, infatti, le motorizzazioni elettriche hanno coperto appena il 2,5% dei noleggi delle aziende, contro il 4,7% dei privati. E la loro incidenza si è quasi dimezzata rispetto al trimestre precedente, a fronte di una ripresa dei motori a benzia e una tenuta di quelli diesel.

Il ritardo nel varo dei nuovi Eco incentivi ha bloccato l’avanzata delle auto a basse emissioni in generale, come si è visto dai dati trimestrali sulle immatricolazioni. Ma lo spaccato di Unrae sul segmento del noleggio a lungo termine aggiunge un altro elemento di riflessione: aver escuso dall’Ecobonus le persone giuridiche darà un altro colpo alla propensione elettrica delle imprese. Mettendo l’Italia in controtendenza rispetto al resto d’Europa.

Nel primo trimestre 2022, certifica il rapporto Unrae, sono stati stipulati 135.113 contratti di noleggio a lungo termine di autovetture, in leggero aumento rispetto ai 132.023 rilevati nel quarto trimestre 2021.

Da un trimestre all’altro si è registrato un forte incremento (circa il 19%) dei contratti destinati a utilizzatori privati. Ma con 23.495 unità, la quota dei privati copra solo il 17,4% contro l’82,6 % dei contratti destinati a società. Che in cifra assoluta hanno toccato 111.618. Nel trimestre precedente erano stati poco più di 112 mila e avevano coperto l’85% del totale.

I dati trimestrali sono stati illustrati dal Direttore Generale dell’Unrae Andrea Cardinali, nel suo intervento all’evento Mobilityhub on Truck.

Dimezzate le quote (2,5%). Il diesel resta il re

In base alla motorizzazione, con una quota del 36,5%, la scelta preferita dai privati resta il diesel anche se in calo, mentre salgono al 22,4% i motori a benzina. Le elettriche  riducono la quota dal 7,5% al 4,7%, mentre crescono lievemente le plug-in all’11,7% e mantegono una quota superiore al 19% le ibride.

Ben diverse le preferenze dei fleet manager aziendali. L’alimentazione preferita resta di gran lunga il diesel (63%). Al secondo posto salgono le ibride, con una quota del 15%, che superano i motori a benzina scesi al 12,3%. Le BEV hanno coperto solamente il 2,5% dei nolegg a lungo termine aziendali.

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Aziende senza incentivi: ora andrà anche peggio

Di qui l‘allarme dell’ Unrae secondo cui l’esclusione delle persone giuridiche dagli incentivi, e nello specifico del noleggio a lungo termine, rischia di soffocare un segmento di mercato molto promettente e orientato alle nuove motorizzazioni.

 Nella classifica in base alla carrozzeria, fra i privati i crossover occupano il primo posto (40,1%). Distanziate le berline (35,9%) e i fuoristrada (17,3%), anch’essi in ulteriore recupero di quota.

Fra le società i modelli preferiti restano invece le berline, in calo al 31,7%, inseguite dai crossover in crescita al 30%.

Fra i vari segmenti, le vetture medie (segmento C) col 36,1% hanno le maggiori preferenze degli utilizzatori privati. Seguono le utilitarie (B) e le medio-grandi (D) con una quota rispettivamente del 25% e del 22,2%.

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13 COMMENTI

  1. Il grande Franco Battiato scrisse:
    Povera patria schiacciata dagli abusi di potere di gente infame che non sa cos’è il pudore.
    Si credono potenti e gli va bene quello che fanno e tutto gli appartiene.
    Tra i governanti quanti perfetti ed inutili buffoni.

    Non ho nient’altro da aggiungere.

      • No.
        Volevo solo riportare il fatto che la notizia non è solo un dettaglio riportato da vaielettrico ma anche da altri.

        Il link che ha inserito nella sua risposta è il medesimo della discussione in cui ho inserito il post, che è la medesima dove mi ha fatto l’appunto e e dove io le sto rispondendo, so benissimo dove sto scrivendo e di cosa tratta l’articolo.

  2. Vi ricordate l’episodio di “Don Camillo Monsignore ma non troppo”?

    Il mitico Guareschi già all’epoca evidenziò rapporto un’amicizia, quando Don Camillo promise al padre della futura nuora di Peppone una pompa di benzina pur di far sposare la figlia con rito cattolico (e non con rito civile come voleva il futuro suocero Bottazzi).

    Nel 2018 l’Avvenire pubblicò questo articolo con il supporto di Enrico De Vita (di Automoto)
    https://www.avvenire.it/economia/pagine/auto-elettrica-inquina-piu-del-diesel
    dove tra le tante cose fu scritto che a causa del loro peso eccessivo sollevano un sacco di polveri presenti al suolo, ed inoltre per fermarsi producono un sacco di polveri dai freni ecc ecc.

    Se dove la serietà e la ricerca del bene comune sono le fondamenta purtroppo esiste qualche debolezza, figuratevi tra i nostri politici cosa esiste….

  3. Io voglio dire solo una cosa. L’anno scorso gli incentivi x le macchine elettriche era di 10.000 oggi 3.000 e se rottami + 2.000. Io che o una macchina da rottamare che a 25 anni me la tengo altri 25. Volevo prendere una elettrica, ma mi sembra una presa x culo. Se buttano ancora soldi x macchine benzina e Disel….

    • Uno deve pensare al contributo che può dare lui all’ambiente. Se stavamo ancora ad aspettare il primo passo dell’altro non avremmo iniziato questa (inarrestabile) rivoluzione. Poi, se sia meglio tenersi una macchina in grado di circolare o sostituirla con una meno inquinante, ecco qui non sono ferrato e non saprei rispondere. Non mi sembra una risposta così ovvia.

    • Poteva rottamarla l’anno scorso allora, perchè non l’ha fatto? Ah già perchè la sua auto aveva solo 24 anni…
      Le lascio anche qualche acca, le usi ogni tanto… H H H H

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