Home Auto Partenza lenta anche per la Porsche Taycan, che succede?

Partenza lenta anche per la Porsche Taycan, che succede?

1
La Taycan nel primo trimestre 2020 ha pesato per il 2,6% delle vendite totali della Porsche.
Training Academy Varta

Partenza lenta anche per la Porsche Taycan, la prima elettrica della Casa di Stoccarda. Nel primo trimestre del 2020 ne sono state consegnati solo 1.391 esemplari. E dire che proprio la, secondo un impietoso report del sito specializzato Electrive.com, in questo momento è l’unico a poter salvare l’onore dell’elettrico made in Germany.

Partenza lenta con 1.391 consegne in 3 mesi

Nelle consegne totali della Porsche, pari a 53.125 vetture, la Taycan ha pesato solo per il 2,6%. Ben lontana, e questo si sapeva, da modelli a benzina già super-consolidati come la Cayenne (18.417 immatricolazioni), la Macan (15.547) e l’intramontabile 911 (8.482). Ancora a dicembre il  numero uno della marca sportiva del Gruppo Volkswagen, Oliver Blume, parlava di decine di migliaia di prenotazioni con caparra di 2.500 euro già versata. E i numeri delle consegne del primo trimestre sembrano inferiori alle attese.

partenza lento
La Taycan in ricarica: è in assoluto l’elettrica che rifornisce più rapidamente, ai massimi delle potenze.

Certo, le attenuanti ci sono. Anzitutto va considerato che la Porsche ha deciso di privilegiare il mercato americano. Ed è ovvio che le immatricolazioni oltre-Oceano risentono degli inevitabili tempi di consegna legati alle spedizioni via mare. E poi c’è il Corona Virus, che nel primo trimestre ha bloccato soprattutto la Cina, mercato che ha visto le vendite Porsche crollare del 17 %.

Tutto l’elettrico made in Germany fatica a decollare

Ma resta comunque l’impressione che per i costruttori tedeschi la strada dell’elettrico resti lastricata di difficoltà, almeno in questo primo tratto. Partenza lenta per la Mercedes con la EQC, che vende al di sotto delle attese. La stessa Audi con la e-tron non sta raccogliendo risultati entusiasmanti. L’onore del made in Germany elettrico, in questo tormentato avvio di 2020, è stato salvato da due arzille vecchiette come la e-Golf e la e-Up.

partenza lenta
La catena di montaggio della nuova Volkswagen ID.3 a Zwickau

E ora tutte le attenzioni si concentrano sulla salita produttiva dell’attesissima Volkswagen ID.3. Nella ripresa del Gruppo tedesco, già iniziata, è stata data la precedenza alla fabbrica di Zwickau, riconvertita alla produzione di veicoli elettrici. L’impianto si trova in Sassonia, a unʼora da Dresda e vicino al confine con la Repubblica Ceca. Ed è lì che la Volkswagen deve dimostrare che le notizie sui gravi problemi di software nella produzione proprio della ID.3 in realtà sono solo voci maligne.

 

 

Apri commenti

1 COMMENTO

  1. Bah, come dire, fare un commento è come sparare sulla Croce Rossa. A parole il gruppo VW è leader in tutto, nei fatti nessuna auto che vende ha successo, e quel che vende lo fa soprattutto in patria. I numeri dicono così. E siccome sono almeno 8 anni che parlano TROPPO, la gente si stufa. Inoltre il comportamento della Germania e della Unione Europea non giova alla causa commerciale. Ho sentito almeno 4 amici, ex convinti proprietari di auto tedesche da sempre, che in occasione del prossimo acquisto sono andati a guardare solo auto italiane. Dice tutto. Come ha detto Prodi, l’unica volta che ha detto una cosa intelligente “anche gli olandesi dovranno pur venderli i tulipani a qualcuno”

Rispondi