Parte la corsa alle piccole elettriche, sotto i 20 mila euro. Anche la Volkswagen si è iscritta ufficialmente a questo campionato, che deve rendere le auto a batterie veramente alla portata di tutti. Ma anche le altre marche sono al lavoro e il punto d’arrivo, un po’ per tutti, è fissato a cavallo tra il 2022 e il 2023. Con un interrogativo: Conviene aspettare questa nuova generazione di auto?
Parte la corsa e la Volkswagen prepara la ID.1
Sarà uno scontro tra giganti, in grado di mettere sul piatto investimenti con moltissimi zeri. Passando da una prima fase in cui si sono messi motore elettrico e batterie su vetture nate per propulsori tradizionali a una seconda fatta di modelli concepiti per essere a emissioni zero. Un altro film, in cui il Gruppo Volkswagen non poteva non essere tra i protagonisti, confermando di lavorare alla ID.1, la piccola destinata a sostituire la e-Up.

“In futuro non avrà senso mettere le batterie in un’auto disegnata per un motore termico, come abbiamo fatto per la e-Up“, ha spiegato il capo della marca VW, Ralf Brandstatter, “quella era una base di partenza. Stiamo lavorando su un’elettrica che costi meno di 20 mila euro. Possiamo contrarre la piattaforma MEB con meno contenuti per abbassare i costi“. Costruire un’auto elettrica su questa base tecnica a livello industriale costa circa il 40% in meno. L’annuncio di Brandstatter, per la verità, non è una novità. Un anno fa anno il Gruppo tedesco aveva annunciato di avere affidato alla Seat il compito di progettare una famiglia di piccole elettriche, con 20 mila euro come asticella di prezzo massimo. Un grande progetto importantissimo, delegato a Luca De Meo, capo della Seat. E questo è uno dei motivi per i quali il passaggio del top manager italiano alla Renault ha creato grande nervosismo a Wolfsburg.
La Fiat a basso prezzo non sarà la 500, nascerà dalla Centoventi
La Fiat una prima carta nelle piccole l’ha giocata, aprendo le prenotazioni della nuova 500 elettrica. Difficile però, se non impossibile, che il nuovo Cinquino a batterie scenda sotto i 20 mila euro: l’auto è nata per essere una citycar “premium”. Per fare concorrenza più alla Mini che alle BEV di basso prezzo. Ma quel che conta è avere sviluppato una nuova piattaforma per auto elettriche di piccole dimensioni.

E con questa la Fiat giocherà la carta del progetto Centodieci, il concept svelato un anno fa a Ginevra (guarda l’articolo). Un’auto spartana, super-flessibile e anche bella, sulle orme di quella che fu la prima Panda (e probabilmente il nome finale sarà proprio Panda). Dovrebbe arrivare sul mercato tra due anni. E la mini-piattaforma elettrica Fiat dovrebbe essere la base anche per la nuova Peugeot 108, viste le imminenti nozze tra i due gruppi FCA e PSA. Lo ha lasciato intendere il capo della marca francese, Philippe Imparato, in una recente intervista.
Parte la corsa e la Renault punta sulla Dacia Spring. E De Meo…

E la Renault? Finora si è mossa col vecchio schema, mettendo batterie e motore elettrico sulla solita Twingo. Ma già per il 2021 prepara una mossa ben più significativa: la prima piccola elettrica low-cost, con il marchio Dacia, la Spring (qui l’articolo). Un prodotto veramente nuovo (e anche piuttosto bello) nato per l’elettrico e derivato da un modello concepito dal gruppo francese per la Cina. Ma non è detto che la Renault si fermi qui: De Meo entrerà in carica a giugno, conoscendo tutte le future mosse del concorrente più insidioso. Ed è molto probabile che tra due-tre anni arrivi anche una Renault elettrica completamente nuova e più piccola della Zoe.
Tra due anni la nuova Smart, costruita in Cina
Parte la corsa alle piccole e ci sarà anche la Smart, la prima a diventare elettrica, addirittura nel 2007. Ora il marchio tedesco sta vivendo una fase di transizione: il gruppo Daimler-Mercedes un anno fa ha venduto il 50% ai cinesi di Geely. Anche qui l’appuntamento per il nuovo modello è al 2022: design tedesco, ingegnerizzazione e produzione in Cina, con costi (e prezzi) molto più contenuti. L’attuale serie, a due e quattro posti, comincia a sentire il peso del tempo, con un’autonomia che molti clienti considerano insufficiente. Serve una scossa e nel 2022 arriverà.
SECONDO NOI. Il futuro, soprattutto nelle grandi città, è fatto di auto piccole, da condividere in sharing o con altre formule. E i grandi gruppi si preparano. Sapendo che anche per chi l’auto l’acquista prima o poi finirà l’ombrello degli incentivi. E i prezzi devono diventare più umani.
Il prezzo fa la differenza, ma ad una sola condizione, auto e componenti made in Europe. Il virus cinese ha evidenziato come dipendere dal Regime cinese sia un pericolo più grande del virus stesso ed una garanzia di finire tutti morti di fame. Dacia Spring molto carina, solo se fatta in Romania con componenti fatti in Europa, sennò è come diffondere un altro virus cinese.
VW id1… Altro fumo negli occhi dalla VW. Ancora non è in giro la id3 con la scusa che il software non funziona, le batterie non bastano etc etc etc
VW vende pubblicità e propaganda più che automobili
FIAT Centoventi… Potrebbe essere la Fiat Uno degli anni venti. Lo spero. È bellina, è intelligente, è italiana. Auguro il meglio a Fiat, e se sarà come descritta potrebbe essere la mia prima EV.
Buon lavoro, meno annunci più prodotti.
Perfino la scemenza trumpiana di definire il COVID-19 “virus cinese”. Patetico
[…] Leggi l’articolo completo qui. […]
della cinesina si sa qualcosa ?
https://www.vaielettrico.it/arriva-ora-lelettrica-low-cost-piu-venduta-al-mondo/