Bando Agrisolare si rilancia. Almeno un incentivo andato bene con 1.5 miliardi impegnati, 15.000 imprese già finanziate, oltre 3.000 che hanno ricevuto il saldo e chiuso il cantiere. E a breve sarà pubblicato un nuovo bando da 250 milioni dedicato alle regioni del Sud.
Potenza installata a 1,38 GW con l’agrisolare

Potenza installata a 1,38 GW con l’agrisolare
I dati del bando confermano che tante aziende agricole puntano sulla modernizzazione attraverso la produzione di energia. Non solo per autoconsumo, un cambiamento arrivato dopo un primo bando del 2022 che non aveva ben funzionato, ma pure per la vendita del surplus. I pannelli sono stati e saranno installati sui tetti delle aziende.
Riepiloghiamo i dati: 1,5 miliardi impegnati, oltre 15mila imprese agricole e di trasformazione finanziate, oltre 3.000 hanno già concluso l’investimento e metà hanno ricevuto il saldo del contributo, altre 4.000 hanno avviato i lavori.
La Commissione europea visto il buon andamento del bando ha stanziato altri 850 milioni per arrivare così a 2.35 miliardi. In questo modo la potenza installata passa a 1,38 GW.
Un nuovo bando: da 250 milioni
Cosa si fa con le nuove risorse? Risponde il ministro Lollobrigida: “Gli 850 milioni di risorse aggiuntive ci consentiranno di finanziare ulteriori imprese entro dicembre e di pubblicare un nuovo bando per le regioni del Mezzogiorno per 250 milioni“.
Ma perchè è andato bene il bando? Oltre la modifica del vincolo dell’autoconsumo che permette alle aziende agricole di avere entrate anche dalla produzione di energia è stata aumentata la quota a fondo perduto. Facile? Conferma che per la transizione servono, come per l’ultimo bando delle auto elettriche, incentivi sostanziosi.
La conferma anche dal ministro che sottolinea l’importanza “dell’ incremento del contributo a fondo perduto concedibile“.
Un dato interessante da conoscere è quello relativo alla scelta da parte delle aziende di colonnine e accumulatori da utilizzare per alimentare i veicoli elettrici aziendali.
C’è tempo, invece, fino a settembre per partecipare al bando su agrivoltaico (leggi qui) più complesso soprattutto dopo che non è finanziabile la modalità 2 ovvero con i pannelli a terra ma che permettono la coltivazione interfilare.
Agrisolare: pannelli sopra i tetti, contributo a fondo perduto dal 40 al 80%.
2.35 mld / 1.38GWp = 1700€/kWp. MA SIAMO FUORI DI TESTA???
Il fotovoltaico costa molto meno. Ok, aggiungiamo anche batterie e colonnine, comunque i conti non tornano molto a mio avviso.
Praticamente gli agricoltori installano l’impianto gratis, a prezzo molto superiore a quello di mercato, e poi hanno anche l’entrata dalla vendita dell’energia.
Mi sembra che agricoltura e fossile siano ben foraggiate da questo Governo, mi sbaglio?
Il primo bando del 2022 non era andato in porto per la quota a fondo perduto minore, così come con le auto elettriche il contributo da 5 mila euro – non ho mai capito perQuinid chè Draghi (ma c’era il poco amante dell’elettrico Giorgietti) lo abbia tagliato di 3mila euro – non funzionava e i soldi rimanevano non spesi. E’ una pazzia anche dare i 13.700 euro per l’auto elettrica, ma ha funzionato. Io non sono riuscito a prendere il bonus, ma spero per i miei polmoni che vengano usati. Gli agricoltori soffrono anche se prendono un bel po’ si soldi pubblici – ma non sempre arriva il ristoro se il tempo distrugge il raccolto e a fine mese non hanno lo stipendio assicurato – e purtroppo hanno ben agevolato il carburante agricolo inquinante. E sono soldoni. Quindi – considerando che gli accumulatori non li regalano – sarà pure super agevolato ma ben venga. Guardi poi quanti soldi fondamentalmente diamo agli armatori delle navi per far spegnere i generatori in porto
per capirsi, l’agrivoltatico tipo 2, quello che è stato vietato e per il quale c’erano tantissime richieste di approvazione già depositate, non necessitava di incentivi perché l’installazione costa:
600-700 a KWh (700 se con tracker solare a un asse), secondo i dati dettagliati nelle linee guida del Mase; ho tolto 100e perchè i panneli nell’ultimo anno hanno dimezzato i costi
si ripaga senza incentivi in 6-7 anni:
1 ettaro di pascolo o prato o terreno non utilizzato ( non coltivato), messo ad agrivoltaico tipo 2, con pannelli resa 22% messi su file non oltre il 40% della supeficie, sono una potenza di picco di 0,85 MWh, cioè 550.000 euro di investimento
x 1300 ore anno di funzionamento, generano 1100 Mwh annui, ipotizzando una discesa negli anni del prezzo Pun, 1100 MWh annui venduti in libero mercato a:
– 8 cents il 1° anno -> 88.000 euro
– 7 cents il 2° anno -> 77.000 euro
– 6 cents il 3° anno -> 66.000 euro
– 6 cents il 4° anno -> 66.000 euro
– 5 cents dal 5° al 10° anno -> 55.000 euro x 6
anche in questo conto peggiorativo, al decimo anno l’impianto è pagato senz aincentivi, ma il funzionamemnto è garantito dai fornitori sui primi 30 anni, diventa un reddito di circa 50.000e a ettaro
questo win-win, in cui guadagnavano noi con kwh più abbondati e a prezzo minore, e anche gli agricoltori stessi, senza un euro di fondi pubblici, è stato vietato dal ministro Lollobrigida, secondo mia opionine su indicazione del consorzio Eni, Bonifiche Ferraresi e Coldiretti, formatosi nel 2021 per contrastare il Ft e diffondere in italia le (poco redittizie sia energeticamente che economicamente, 800 euri a ettaro anno) coltivazioni di mais per biodisel
tocca farseli andar bene così, meglio di niente;
purtroppo a livello politico è un sabotaggio ai danni del Paese:
>> hanno bloccato l’agrivoltaico di tipo 2 con il DL agricoltura
(file di pannelli bassi con densità di superfice massima 40% e obbligo di utilizzo ahgricolo dello spazio interfilare, dove usao agricolo è inteso come terreno a pascolo o prato perenne, e non come campo coltivato)
che avrebbe installato 20 GW in soli 2 anni SENZA INCENTIVI e fatto crollare il prezzo dell’elettricità, fiondandoci nella transizione energetica a velocità decuplicata come già avvenuto in Spagna
>> invece “distribuiscono” un quantitativo limitato, 1.38 Gw in questo caso per installazioni sopra i tetti, poi ci sarà il bis per un piccolo quantitatvo di l’agrivoltaico il tipo costoso con pannelli altoi sopra i campi,
sotto il loro controllo, per tenere in pugno anche gli agricoltori, e con incentivi alti
non sono alte solo le tariffe per l’installazione, che faranno gonfiare i prezzi presso gli installatori, rovinando il mercato per chi volesse installare senza incentivi, ma anche le taroffe per il ritito della corrente, la corrente che non sarà autoconsumata verà pagato 8,5-10 cents a kwh, che oggi è solo leggermente sopra il PUN, ma la tariffa è fissa per i prossimi 20 anni, quando il PUN scenderà molto prima, più di quanto possa salire l’inflazione nominale
è una regalia perfetta, perchè si prendono il merito, ma non l’onere in bilancio, i fondi saranno reperiti nelle accise del kwh nei prossimi 20 anni, con danno di immagine alle rinnovabili, che in questo modo, sovraprezzate e permesse solo nei tipidi instalalzioni meno economici, non possono far abbassare il prezzo energia
e allo stesso tempo hanno impedito che agricoltori e installatori si affrancassero dai refernti politici facendo da sè, creandosi un reddito integrativo con le installazioni in maggiore quantità di agivoltaico tipo 2, gestite direttamente da loro o in società con installatori affittando il terreno, senza incentivi
Dici molte cose giuste che abbiamo anche scritto, però probabilmente il DL Agricoltura nei prossimi giorni subirà modifiche
speriamo.. ripeto spesso queste informazioni anche per creare un po’ di sensibilità al tema
ah era sottointeso, ma per non lasciare dubbi: non è una critica a voi redattori di vailettrico, che anzi trattate spesso il tema, più dei giornali