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Paolo Bua, archistar della vela elettrica

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L'archistar delel barche elettriche

Ha lo studio a Sassari, ma lavora con i cantieri francesi, ha clienti tra New York ed Auckland, si chiama Paolo Bua e disegna barche veloci, vincenti ed elettriche.

I motori elettrici vanno bene solo per i laghi, non sono buoni neanche per navigare sui fiumi“. Questo il luogo comune, sfatato dall’opera del progettista Paolo Bua. Il disegnatore di barche elettriche che navigano in mare, anzi nelle coste dell’Oceano Atlantico. “Le mie imbarcazioni sono destinate a luoghi impegnativi, ho costruito delle barche anche per i laghi austriaci e svizzeri, ma la gran parte navigano sulla costa atlantica. Una delle prossime realizzazioni è destinata alla baia di New York, ma le barche elettriche vanno molto bene in Mediterraneo“. Si moltiplicano in Francia dove, conferma Paolo, “va di moda l’abbandono del motore termico”.

Super premiato in Francia

Una delle barche di Bua
XO Classic, una delle creazioni di Bua

Il disegnatore a 39 anni è conosciuto in tutto il mondo e amatissimo in Francia. Già durante i suoi primi passi nella nautica, nel 2004 un’ anno dopo la laurea, venne premiato a La Rochelle, patria mondiale della vela oceanica, per la miglior barca in legno dell’anno: “Con i francesi è stato amore da subito, il loro snobismo è una leggenda. Mi hanno accolto a braccia aperte”. La conferma arriva dagli altri riconoscimenti: nel 2016 l’autorevole rivista, a livello mondiale, Voiles Magazine  nomina Paolo Bua miglior progettista dell’anno. Un attestato creato per lui perché delle venti barche finaliste al concorso ben 4 sono sue. Non era mai successo prima. Ma non è finita qui, solo un mese fa al Salone di Parigi la sua “Rosso 28” è stata premiata come miglior barca dal pubblico. Ha conquistato i cugini francesi, ma ha ammiratori, meno clienti, anche in Italia dove al Vela Festival 2017, organizzato da Il Giornale della Vela, gli è stato assegnato il TAG Heuer Innovation.

La barca premiata al Salone di Parigi
Rosso28, la più amata al Salon Nautique di Parigi

Le sue barche “dal 2011 sono tutte, o quasi, con motorizzazione elettrica, entro e fuoribordo a seconda della dimensione”. Ad ognuna il suo motore perché Paolo è come un sarto: “le disegno su misura. Rispettando il gusto, il budget e lo stile di navigazione dell’armatore. Una personalizzazione poco richiesta in Italia. La prossima che devo costruire sarà un 40 piedi, 12 metri, 6 tonnellate quindi anche navigazione d’altura ed è previsto un motore elettrico entrobordo con un generatore che limita il peso e da grande autonomia”.

I motori preferiti

Test con Rosso28
La prova con Rosso28

Il progettista con studio a Sassari per i motori sceglie Torqeedo, ma “ho installato anche quelli del marchio austriaco Kraeutler  e per Rosso28 ho scelto Ocean Volt che funziona come idro generatore: si apre l’elica, l’asse gira e ricarica un po’. Una buona funzione, permette di aumentare l’autonomia”.

Il motore è stato installato a regola d’arte su Rosso28 dai maestri del Cantiere des Ileaux, un lavoro così ben fatto che un team di Ocean Volt ha documentato l’opera ed il reportage sarà pubblicato nel sito del marchio finlandese quasi un tutorial: come installare il motore elettrico. “Per raggiungere determinati risultati devi essere maniacale come loro – spiega Paolo -. Realizzando dei modelli personalizzati non abbiamo diritto all’errore”.

Dall’Ungheria alla Nuova Zelanda 

I risultati agonistici delle barche di Paolo spiegano i riconoscimenti. Alla Barcolana, una delle regate italiane più importanti, da sei anni la vittoria è sempre delle sue creazioni. Sempre più richieste nel mondo: “Collaboro con un cantiere ungherese per la realizzazione di barche da regata sul lago Balaton; un gruppo di armatori di Auckland in Nuova Zelanda ha commissionato una flotta per delle regate”.

 

Chiudiamo la chiacchierata con Paolo sul turismo nella sua terra, in Sardegna, visto che la barca a vela, per di più con motore elettrico, è il simbolo di una vacanza pulita: “Mi ricordo nel 2009 un inverno da soli a provare una barca a Stintino, poi ci spostammo a La Rochelle dove c’era un freddo cane, ma in acqua ogni giorno si contavano almeno 50 barche: dai bambini ai pensionati, ai navigatori oceanici in allenamento. Noi avremo le condizioni ideali per farlo tutto l’anno “. Parola di Paolo Bua.

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