Ottantenni tagliati fuori dall’auto elettrica? Tiziano, che di anni ne ha 82, ritiene di sì e spiega perché ricariche complicate diventano respingenti. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri messaggi vanno inviati a info@vaielettrico.it
Ottantenni tagliati fuori: “App, codici e card non ne vogliamo, non lo capiscono?”
“Alcuni giorni fa mi hanno consegnato una Volvo EX30 di cui sono molto soddisfatto (silenziosità confort facilità di guida ecc). La ricarico nel mio box. Premetto che sono prossimo agli 82 anni. Vi pongo il quesito seguente: quanti anziani dai 60 in su compreranno un’auto elettrica, quando per caricarla fuori casa devono: acquistare una card una app o non so cosa. A me è stato dato dalla Volvo un codice per attivare Enel X, loro non sono riusciti ad attivarla Mio figlio ha telefonato in Enel e forse è riuscito ad attivarla. Andremo a provarla e mio figlio mi insegnerà cosa devo fare. Ma vi sembra che per fare una ricarica devo fare tutto ciò? L’auto elettrica in Italia non si diffonderà mai, a meno che non faranno colonnine di ricarica con bancomat o contanti, come dal benzinaio. Certo che chi progetta queste strutture o non capisce nulla o non gliene importa un accidente. Mi piacerebbe che voi intervistaste un anziano e gli domandaste come pensa di ricaricare l’auto in tutte le sue azioni operative. Personalmente sconsiglierò tutti gli amici a comprare un’elettrica“. Tiziano
Qualcosa è stato fatto per semplificare, ma serve uno sforzo in più
Risposta. È quel che scriviamo da tempo, dopo le segnalazioni di altri lettori: è vano fare auto elettriche sempre migliori, come prezzi e autonomia, se non si semplifica la ricarica. Anche se pure in questo non tutti i modelli e le reti di colonnine sono uguali. C’è chi ha messo a punto il sistema plug&charge (Tesla in primis), con cui non c’è bisogno di nulla per abilitare la ricarica. Il bocchettone dell’auto viene ‘riconosciuto’ in automatico dal connettore. E c’è chi (come Ewiva e altri) ha attrezzato le sue stazioni per il pagamento con Bancomat o carte di credito.Ma se si supera questo scoglio, un anziano (oggi lo si è dai 70 in su, non dai 60…) trova nell’elettrica l’auto ideale. Nessuna vibrazione, nessun rumore, cambio automatico, possibilità di ricaricare a casa senza più andare dal benzinaio…
- La storia tragicomica del tipo che boccia l’elettrico perché “ci ho messo 3 ore per fare 27 km”/ Già oltre 156 mila visualizzazioni per il VIDEO di Paolo Mariano
L’ho già scritto in un commento ad altro articolo (quello su Pellegrini direttore Quattroruote), ma qui mi sembra più appropriato.
Mio fratello ha noleggiato una Volvo EX30 per 3 giorni, per provarla (e ne è rimasto ampiamente soddisfatto, parliamo di un ex Alfista…) e l’ha provata anche mio padre, anni 90, ancora patentato (e guida mediamente bene in senso assoluto, se invece consideriamo l’età, è eccezionale), estremamente scettico: parliamo di una persona che era in grado di riconoscere dal rumore le macchine (fino agli anni 80, poi è cominciato l’appiattimento delle iniezioni e degli scarichi) senza vederle.
Ha concluso che se non fosse che fa pochi chilometri annuali (circa 3000, con un Qashqai di 16 anni a GPL) ci farebbe un pensierino perchè gli è piaciuta tantissimo la piacevolezza di guida, il brio (la EX30 ha le stesse prestazioni, anzi leggermente migliori, di una Tesla) e anche i consumi (usata in montagna ha sempre avuto dei consumi largamente inferiori a quelli misurati da 4R, era la versione Long Range e avrebbe tranquillamente superato i 550 km) da togliere qualsiasi problema di ansia da ricarica. Gli è piaciuto anche il fatto che NON ha tante levette, tastini e comandi strani e moltissimo la guida one-pedal, anche se rallenta meno di una Tesla (che aveva già provato 3 anni fa, la mia).
Gli anziani non sono tutti uguali, così come non lo sono le persone in generale, una cosa ne accumuna molte: l’ignoranza, intesa come il giudicare qualcosa che si conosce soltanto per preconcetti, senza averlo mai nemmeno voluto provare. Discorso generico applicabile, come sempre, soltanto a chi può caricare agevolmente e non fa un uso professionale dell’auto e non esce di casa con un’autonomia residua inferiore ai 30 km per poi lamentarsi che è complicato caricare.
In realtà gli 80enni sono i perfetti utilizzatori di bev. Essendo in pensione hanno tutto il tempo di aspettare anche 6 ore che l’auto ricarichi, tutto il tempo di trovare la colonnina migliore nel quartiere, tutto il tempo di pianificare le soste, tutto il tempo di imparare a configurare le tessere rfid…
allora… secondo il tuo ragionamento… dovrebbero essere perfetti utilizzatori anche gli studenti (cervello allenato e tempo libero), i disoccupati (pure loro tanto tempo libero), i lavoratori part-time (tempo libero ), le casalinghe/ghi (tempo libero), chi ha figli & nipoti cui affidarsi per queste cose…
Alla fine … dovrebbero essere relativamente pochi in Italia gli incapaci di usare un’auto elettrica….
Anche chi ha tempo libero per scrivere commenti su un sito web potrebbe utilizzarlo per imparare come si fa una ricarica alle colonnine. Pure quelli i cui commenti sono contro questi sistemi!
Eh .magari Luca… È più facile lamentarsi o…”remare contro”…
Nessuno si è fermato a pensare al “tra le righe” di una lettera di questo tipo?
Io ci leggo: “Nel nord europa e in cina gli anziani sono più svegli di noi. Quindi…. cosa fare? Non è giusto che siano più svegli loro! Meglio essere meno svegli tutti!”.
L’auto elettrica è una grande idea ma il problema, sul quale dovreste soprattutto voi di “vaielettrico” fare s più, è quello collegato alla rete di ricarica pubblica. Sulle riviste specializzate, siti web, etc, si parla tanto di autonomia delle auto ma pochissimi di rete di ricarica. E poi, finché le tariffe sono con abbonamenti, roaming, prezzi assurdi per il kw/ le BEV almeno in Italia rimarranno solo per pochi.
Numericamente l’Italia non è messa affatto male, avendo circa 57.000 colonnine per circa 257.000 BEV — giusto per dare il senso delle proporzioni, i distributori di carburanti sono meno di 20.000 per circa 40.000.000 di veicoli termici.
Dato che la stragrandissima maggioranza dei possessori di BEV ricaricano a casa e hanno percorrenze quotidiane molto inferiori all’autonomia del loro BEV, quindi utilizzano le colonnine solo durante i viaggi più lunghi, il problema casomai è il bassissimo tasso di utilizzo delle colonnine, che rende difficilmente profittevole la loro installazione, come evidenziato dall’interessantissimo studio riportato su questo sito pochi giorni fa (https://www.vaielettrico.it/tariffe-di-ricarica-ai-raggi-x-ecco-i-numeri-dellanomalia-italiana/).
Si aggiunga che i due principali proprietari di colonnine (circa il 70%, installate in fretta e furia alcuni anni fa senza alcuna reale programmazione e coordinamento) sono due colossi a controllo statale che in poco più di un anno hanno raddoppiato le loro tariffe e, controllando indisturbati le condizioni per concedere il roaming sulle loro colonnine ai fornitori minori, hanno costretto tutti gli altri fornitori ad alzare anch’essi i prezzi (ultimo caso la bergamasca Wroom, costretta ad aumentare del 50% il prezzo al kWh sulle colonnine di EnelX), ed ecco composto un quadro davvero intricato, fatto di sistema tariffario all’ingrosso da rivedere, quasi-monopoli da riportare nell’ambito della libera concorrenza e generale disinteresse (volendo essere benevoli…) degli enti pubblici – dal governo fino al singolo Comune – verso il tema della elettrificazione di massa della mobilità, che pone l’Italia agli ultimissimi posti in Europa in materia.
Eugenio questo tuo commento evidenzia e conferma tutto il disagio che questo sistema provoca . Una quantità immensa di inutili colonnine per pochissimi utilizzi e relativi pochi distributori per 40 milioni di ICE .Mi chiedo se fosse solo per i tempi di ricarica,queste dovrebbero essere sempre intasate ,invece no sono sempre vuote,quasi sempre perché usate come parcheggi . Possibile che questo non faccia sorgere il sospetto che ci sia qualcosa da cambiare, per me si.
Quindi, passare il bancomat e ricordarsi il PIN sì, passare la Carta di Credito e ricordarsi il PIN sì, passare la card RFiD di EnelXWay/BeCharge/NextCharge/qualunque-altro-operatore no, troppo complicato?
Perché l’app la installo una sola volta, abbino la tessere RFiD, e poi non la guardi più, passi la card e ricarichi.
Oh, mio suocero di anni ne ha 84, ricarica senza problemi.
mia madre (85 anni) va a far spesa: con la tessera del supermercato preleva il “salvatempo” e segna tutti i prodotti, va alla cassa automatica e deve pagare o con la carta credito/bancomat (ricordandone il PIN) Oppure con addebito sulla tessera spesa supermercato (ma deve autorizzare l’operazione con lo smartphone)… Ci riesce … così come consulta l’app del conto bancario…
Se va ad un distributore carburante automatico (e non lo fa) vuol dire che per lei è troppo complicato (o scomodo); sicuramente non ha problemi a gestire le ricariche del cellulare: quando è scarico… lo attacca alla presa… se avesse l’auto elettrica.. farebbe tranquillamente lo stesso.
Guarda che stiamo dicendo la stessa cosa.
Stanno facendo la guerra alle app di ricarica perché troppo complicate, quando in realtà è più complicato usare bancomat e carta di credito.
Infatti Athos… Confermavo la tua..con la mia esperienza con gli ottuagenari…che mi sa che sono molto più capaci di alcuni che qui scrivono contro le “demoniache auto elettriche”…
Però..il problema prezzi eccessiv (e 1000 app della speranza x avere un po’ di sconto…) va risolta…
Il problema è questo, ragionate di quanto sia semplice su un blog quando la maggior parte degli over 60 attuali neanche saprebbe o interessa accedere ad un blog/forum ma solo avere una macchina che funziona.
Questo con buona pace di chi dice che ce la possono fare, è semplice o tutto quello che volete. Magari semplicemente non hanno voglia, quindi la cosa più semplice è rendere il sistema più semplice ed equiparabile a quelli attuale. Mia modesta opinione ma non è che avere 50 app per trovare la colonnina giusta riduca tempi e costi, semmai li aumenta perché ci saranno 50 aziende e relativi dipendenti a cui dover dare da mangiare tutti i giorni…
Per ora l’elettrico è elitario, la massa con le attuali infrastrutture è auto costose e non abbastanza efficienti ci sta alla larga.
P.s. Sto provando a fare cambiare il Pandino 4×4 a mio babbo ma nonostante i pannelli fotovoltaici a casa non riesce a fare il cambio…anche perché, cosa compra pari prestazioni e prezzo?
Sul “pari prestazioni” … purtroppo per motivi tecnologici (e di norme antinquinamento) certe soluzioni non sono più possibili: occorre crescere di cilindrata e pure segmento.
Sul “pari prezzo” poi …. vuol dire non tener conto di diversi fattori “accrescitivi” come
– norme antiinquinamento (fanno aumentare la complessità= costo)
– norme di sicurezza (aumentano gli ADAS obbligatori = costo)
– tasso di inflazione “a due cifre” negli ultimi anni ( maggior costo)
L’unica soluzione sarebbe (miracolosa direi) di importare direttamente dalla Cina senza applicazione di dazi (solo costi commerciali di trasporto ed I.V.A.) i loro modelli , tra ICE ed elettrificati.
Per quanto riguarda la “complessità” dei rifornimenti… è un po’ come anni fa scegliere nella “giungla delle tariffe telefonia mobile”; molto dipende dal governo (che controlla direttamente – accise + IVA- ed indirettamente -ENI / ENEL) i costi di ricarica: se le varie “compagnie” di rifornimento avessero gli stessi prezzi sorvegliati dal ministero e differenziati solo di pochi centesimi (come nei carburanti) ti basterebbe 1 sola tessera RFID (attivata all’acquisto auto) jn qualunque stazione rifornimento in Europa (come quella che han dato a me acquistando BEV); per il resto … attaccare una presa elettrica (HPC) o un cavo per rifornire AC …. non è dissimile da farlo con un’aspirapolvere … e Quando ricaricare lo insegna lo smartphone: prima di arrivare al minimo… possibilmente ogni volta che se ne ha l’opportunità: 1/2 volte settimana, facendo la spesa al supermercato … basta al 60% degli europei; se hai posto auto con WB … quando vuoi… a tariffa di casa (esclusi oneri fissi… che li hai comunque…).
E bravo Damiano che ti permetti di dire cose di buon senso, senza andare a cercare chi sa o deve sapere fare cose semplicissime cose.
gianniter
Sii meno criptico…
io propongo “cose” che possono (e dovrebbero) essere alla portata di un gran numero di persone di buona volontà..
Altre idee?
Io ho 70 anni, mia moglie 64 e a casa abbiamo due auto elettriche, una da 4 anni e l’altra da 3 e a novembre arriverà la terza in sostituzione della più anziana. Mai avuto problemi a effettuare ricariche. Credo che utilizzare un bancomat o una carta di credito sia più macchinoso che usare una tessera RFID che non ha bisogno di PIN o altro. In alternativa è comodo il pagamento col cellulare che è simile alla tessera come funzionalità
Bravi! Anche a me pare più semplice usare la tessera RFID, configuri una volta per tutte il metodo di pagamento e sei a posto almeno fino a quando non scade la carta.
Luigi ottimo sei bravissimo e sai fare tutto complimenti, fossero tutti così preparati nessun problema, ma non sono tutti come te il 99,9 % che usa una auto, non vuole centinaia di app ,non ne ha voglia non gli interessa e ha altre priorità, l’ abbiamo già detto un milione di volte , vogliamo essere quattro gatti privilegiati ad utilizzare queste auto o vogliamo che la massa lo faccia, se preferiamo la seconda ipotesi le cose devono cambiare anche se qualche raro caso si trova benissimo così , basarsi sui casi rari non funziona
si dice “la necessità aguzza l’ingegno” ….
se faranno più giustizia sui prezzi di ricarica pubblica, normalizzandoci ed armonizzandoci col resto d’Europa…. saranno tanti quelli improvvisamente “abili” a destreggiarsi alle colonnine stradali.
Gli “altri” (quelli con posto auto privato e possibilità di WB) francamente non hanno scuse…. (perdonabili al momento quelli che vivono di corsa e non han tempo di stare 20 minuti in autogrill … o che si spostano lontano in zone mal servite).
nb: al momento la mia tessera “Charge Pass” offre (per 5€/mese) una tariffa 0.49€/kWh su Ionity e sconto -9% in roaming … è una ” base di partenza ” per avere tariffe meno assurde …
Ogni casa automobilistica offre la BEV/Plug-in con 1 tessera …
Se i prezzi sono accettabili..e stabili non occorre ammattire per trovarne una più conveniente (salvo casi particolari): in fondo partiamo col vantaggio del risparmio su bollo + manutenzione molto ridotta… son soldi da “usare” ove magari abbiamo qualche spesa in più (ricariche “rapina”).
Perché centinaia di app? Io ne ho una, beCharge, che ho usato fino a che i loro prezzi, anche in roaming, erano convenienti. Ora utilizziamo, oltre alla ricarica domestica, esclusivamente la rete di tesla che è la più conveniente e aperta a tutte le altre case automobilistiche, e se per una volta sono costretto a usare un altro gestore per vari motivi, sempre con la tessera beCharge, non saranno quei 10 euro in più che mi mandano fallito
Con la appa Next Charge non serve alcuna carta fisica. Basta iniziare la ricarica e autorizzare il pagamento.
Concordo che il riconoscimento automatico del VIN possa essere una soluzione molto smart.
L’articolo parla di una persona di 82 anni che ha difficoltà a ricaricare le auto elettriche e preferirebbe usare il bancomat. Ma davvero pensiamo che tra trent’anni, con la tecnologia che continua a progredire, ci saranno ancora ottantenni con questi problemi? È difficile immaginare che le persone di 80 anni nel futuro non saranno in grado di utilizzare le tecnologie moderne, considerando quanto velocemente si stanno evolvendo.
Cristiano e a tutti i super esperti, provate a rileggere con attenzione quello che avete scritto , un minimo di umiltà non guasterebbe .La prova empirica che le vostre teorie vanno se non altro un po’ riviste sono le vendite di bev ,che anche io considero le più facili che abbia mai utilizzato ,ma sono sempre meno , forse qualche motivo ci sarà o no.
Sono sempre meno IN ITALIA, e non sono sempre meno, perchè sono comunque crescenti, sta diminuendo il tasso di crescita, che è una cosa ben diversa (la matematica NON è una opinione, è un fatto).
A livello mondiale il 2023 ha visto il 36% di auto solo elettriche: una su tre. Aggiungendo le Plug-in è 1 su 2. E il 2023 ha fatto più 35% sul 2022. Il primo semestre 2024 sta facendo +24% sul 2023, che siano “sempre meno” è una percezione, sbagliata.
“moderne” di adesso….. Tra trent’anni ce ne saranno altre e gli ottentenni saremo noi. Speriamo di farcela…….
Io di anni ne ho 65, e anch’io ho avuto dei problemi con la ricarica. Innanzitutto il primo problema è che non sempre sono riuscito a “trovare la colonnina”, nel senso letterale della frase (tralasciando quando si trovava all’interno di una zona occupata da mercati e sagre). Poi a volte la colonnina non funzionava, perché vetusta o perché “troppo nuova”, non ancora in funzione. Il terzo problema è che a volte bisognava installare un’app dedicata solo per quella marca e una volta mi è capitato che anche volendo non sono riuscito ad installarla perché le Poste Italiane (dove ho il mio conto) vedevano l’operazione di prelievo come una frode. Infine Be Charge mi ha bloccato la carta perché un pagamento non era andato a buon fine (l’ho scoperto solo dopo aver cercato in rete e aver trovato un avviso “nascosto” in un menù dell’app). Questo significa anche aumentare il tempo dell’operazione di ricarica vera e propria.
Ma veramente tutto questo dipende dal fatto che sono un vez sessantacinquenne? O forse come ha scritto l’autore della lettera significa che chi progetta hardware e software delle colonnine di ricarica “non capisce nulla o non gliene importa un accidente”? Per ora me la sono cavata egregiamente solo grazie alla generosa autonomia della mia MG4 che carico sempre con la wallbox casalinga.
Tutti d’accordo che si può migliorare la user experience e semplificare la vita rispetto alle ricariche attuali (basti pensare alle vecchie EnelX con la spina che va ruotata e le nuove si infilano dritte ma dopo aver attivato la carica mentre altri brand và attaccata prima là spina e attivata dopo la carica… Me ne sono reso conto quando ho dovuto spiegare al telefono la cosa ad un amico che caricava per la prima volta su colonnina pubblica… È servita una Videochiamata per vedere la colonnina e dargli le indicazioni giuste!).
Nel frattempo però per chi si vuole semplificare la vita da subito consiglio:
1) evitare postepay e farsi una carta di debito seria (fineco/chebanca/hype/ecc.);
2) attivare una card Electroverse usabile in tutta Europa e su pressoché qualsiasi circuito di colonnine (per giunta i prezzi applicati sono decenti o comunque meglio di molti altri gestori).
Se la colonnina non è ancora stata attivata, non la vedi in nessuna app, quindi come fai a cercarla, lo sai solo tu;
Basta usale NextCharge e vedi tutte le colonnine di tutti i gestori.
Se Poste Italiane tiu ha bloccato l’operazione, il problema è di Poste, non delle EV o delle colonnine, ti pare?
Se Be Charge ti ha bloccato perché avevi il conto negastivo, è perché non hai letto bene le condizioni, quindi errore tuo. Faresti bene ad associartci una carta di credito, così i problemi sono risolti. Se quelle di Poste non funziona usa una carta ricaricabile.
Per tutti questi problemi, mi dici che colpa ne hanno chi progetta e costruisce le colonnine?
Fare un buco per passare un bancomat è volere troppo?
Penso ai parchimetri.
Sul display è indicata chiaramente la tariffa e accettano moneta o bancomat o carte di credito.
Con il Plug & Charge io dovrei collegare il cavo, la colonnina legge il VIN della mia macchina, si collega e mi dice la tariffa a cui ricaricherò, in funzione degli abbonamenti o altro, senza che io impazzisca con tessere o altro. Se sono d’accordo sul prezzo (o ne ho necessità…), procedo, altrimenti stacco e me ne vado. Lo standard esiste già, l’interoperabilità anche, è solo questione di volontà (e interesse!) a farlo.
Ci arriveremo…. con le buone o con le cattive (imposizione ex lege).
Nel frattempo hanno ragione gli 80enni: il progresso è tale quando lo è per tutti, altrimenti non è progresso, è lusso.
No la realtà è che le persone si adattano al nuovo quando porta loro determinati vantaggi o per lo meno quando percepiscono che la cosa porti loro determinati vantaggi.
Penso a mia madre (classe 1953) che non ha ancora imparato a fare benzina al self service e l’ultima ed attuale auto comprata sia col cambio manuale.
Ha i pannelli a casa e si muove quasi sempre nel raggio di 50 km quindi una elettrica sarebbe l’ideale per lei.
Tuttavia non riesce a percepire queste cose come vantaggi.
In compenso per comprare ca22ate su Amazon o per scrivere alle sue amiche su WhatsApp è un drago.
Mio padre ha 90 anni. Però è lui che aiuta mio fratello a fare le fatture elettroniche su cloud Aruba. Ha imparato da solo… parliamo di una persona con grande abilità manuale, per niente “smart”, eppure ha imparato. Non ha mai guardato in vita sua “Grande Fratello” o “Ciao Darwin” però non si perde una puntata di Quark (Noos – Passaggio a Nord Est, Ulisse etc.) o il documentario su Focus o Geo etc.
Direi che è davvero mentalità e volontà: io sono un informatico, in prima media programmavo le calcolatrici, ho sviluppato due gestionali completi (ci sono alcuni miei programmi del 1994 ancora in uso presso alcuni ospedali) ma non sono MAI, dico MAI riuscito ad inserire un Ordine di acquisto dentro ad un gestionale SAP, non lo capisco, non riesco ad impararlo, è un rifiuto mentale (trovo SAP un abbominio e chiedo scusa anticipatamente a chi lo usa e lo apprezza, la mia è proprio allergia idiosincratica), non mi entra in test e nemmeno seguendo passo passo delle istruzioni ci riesco…. eppure due o tre (MILA) programmi li ho scritti anche io…
Guido se avessi dovuto usare il Sap o Oracle per fare gli ordini dei particolari necessari alla costruzione delle macchine industriali che ho ordinato nella vita,con molta probabilità non ne sarei riuscito a farne montare una . Questo vale per tutte le cose ci sono utilizzatori del Sap si , poi ci milioni e milioni di automobilisti che vogliono fare il pieno e basta , kw o benzina che sia, cosa ci vuole a capirlo
Sottoscrivo il suo commento parola per parola, mia madre, 83 anni l’altro giorno, è talmente “uguale” alla sua che se non avessi la certezza del contrario sospetterei che io e lei siamo fratelli.
Le dico solo che uno dei più grossi errori che ho fatto nella vita è stato quello di insegnarle ad usare WhatsApp. 😂
Mia suocera uguale.
Passa tutto il giorno su Facebook o su WhatsApp, ma se deve andare a far benzina (distributore a 50 metri reali): Federico, mi fai il pieno?
a parte la pigrizia (o la voglia di non puzzare di carburante)… il rifornimento all’automatico è anche più complicato rispetto a ricaricare una BEV alla colonnina:
1 dispositivo cassa x 2/4/6 pompe rifornimento, che a loro volta hanno 2 o 3 erogatori (verdi e neri), dover scegliere anche li il lato (dx o sx del bocchettone.. molti non sanno neppure dov’è .. e non sanno leggere nella strumentazione il “suggerimento”);
dopo aver inserito la tessera , ricordando il PIN (o i contanti, con banconote Non stropicciate… o false), va selezionato ATTENTAMENTE il numero della pompa erogatrice, altrimenti paghi per qualcun’altro…. (e li le combinazioni non sono solo 2 come in HPC… ma anche 6 o 8 )… quindi occorre esser pronti ad inserire correttamente l’erogatore (qualcuno riesce pure ad incastrarlo male), e terminare il rifornimento con attenzione ai blocchi di sicurezza (chi li sorpassa, fa la doccia di carburante… io ne ho visti diversi distratti).
Poi riavvitare bene il tappo (le auto più vecchie che non hanno l’ultima versione di tappo automatico).
Ci credo agli anziani (ma pure mia moglie) preferiscono il “servito” (dell’addetto… o del marito).
Verissimo!
Spero che questo argomento non ci porti alle colonnine “servite” 😎
Penso che HPC nei distributori potrebbero essere riscosse alla cassa centrale.
In certi distributori dove vado (con BEV..devo chiedere tessera x 1h gratis AC) c’è l’ addetto che collega le bocchette GPL ..ed aiuta gli “imbranati” o i disabili.
Chi ha qualche forma di difficoltà è giusto che trovi posti con 1 o più addetti.
Si Guido il sistema Plug & Charge e’ veramente fantastico ed assolutamente incomprensibile che questa possibilità non venga utilizzata obbligatoriamente su tutti i sistemi di ricarica o auto Bev.
Ma devo essere anche sincero ho una ID3 dove apparentemente dalla App sembra avere questa possibilità, sarà vero , io non sono ancora riuscito a capire .
Sulle Ionity dovrebbe funzionare. Per me è un mistero perchè non sia stato adottato: a livello di marketing il primo che lo avrà al 100% avrebbe un plus mica da ridere, invece sembra di parlare di fantascienza.
Intanto Tesla ha integrato l’APP di Uber: chi fa l’autista UBER riceve direttamente l’indirizzo del cliente già impostato non appena questo accetta e gli vengono mostrati solo i percorsi compatibili con lo stato di carica.
Se riempi le auto di ADAS solo perchè sono obbligatori, ce li hanno tutti quanti: quello che ti distingue è fare qualcosa (che serve, il petofono Tesla non è utile) che gli altri non fanno (e non possono fare).
Grazie Guido IONITY alla prima occasione mi ci piazzo sotto e provo ,la prova empirica l’ unica di cui mi posso ragionevolmente fidare .Del service VW non mi fido non mi hanno mai dato una risposta sensata ,anzi per risolvere alcuni problemi ho dovuto suggerire io la procedura . Più che un mistero mi pare proprio una follia, non utilizzare questo quasi magico sistema . Imposto un pagamento sulla carta una volta,mi fermo in qualsiasi ricarica senza nemmeno guardare di chi cavolo è, tanto non mi interessa assolutamente mi collego e pago, magia pura. La butto sul piano puramente economico ma a questi fornitori cosa frega di complicare la vita al prossimo , ho schivato ricariche solo perché non sicuro che avrei potuto caricare, almeno fatelo solo per i soldi.
Servirà un po’ di tempo ma ci arriveremo. Ora siamo nella stessa fase in cui arrivava Omnitel nella telefonia cellulare e nessuno capiva più niente tra aree in copertura e tariffe pazze con scatti alla risposta e piani che richiedevano una consulenza in ragioneria per capire quanto si spendeva. Ora telefoniamo a tutti, in tutta Europa con un abbonamento mensile omnicomprensivo.
Incredibile comunque come Tesla sia nel futuro da sempre con la sua rete di Supercharger, poi si chiedono perché le Tesla vendono anche se non hanno pulsanti. Magari vendono proprio perché i pulsanti non ce l’ hanno 😎
@cvedrini non è complicato configurare il Plug&Charge sull’app volkswagen, ci sono anche diversi tutorial online e video. Il problema piuttosto è – come si capisce anche dal tuo commento – che ci sono disparità enormi tra le concessionarie che hanno abbracciato l’elettrico e si sono imparate le nuove cose da sapere, e chi è ancora convinto di vendere la Golf e la Polo, e quindi non è in grado di aiutare i clienti. Io ho provato una volta il P&C vw su Ionity, molto molto comodo, poi ho smesso perchè le tariffe di Elli sono parecchio alte, e perchè non viaggio spesso in autostrada dove mi potrebbe servire.
@leonardo si vero, ma Tesla è un ecosistema chiuso, P&C funziona solo se hai la loro auto, se vai a un SUC da esterno devi usare l’app come tutte le altre colonnine. Se abbracci il loro mondo chiuso allora funziona tutto (ma poi ti scordi ad esempio Android auto o Carplay, e altre cose) come con Apple; il resto del mondo è un gruppo considerevole e disomogeneo di aziende che devono far parlare tutto con tutto (auto, colonnine, sistemi di fatturazione) usando un protocollo. E’ già tanto che il roaming funzioni quasi sempre, a questo punto dello sviluppo. Ma ci arriveremo.
“Quanti anziani dai 60 in su compreranno un’auto elettrica?”
Io sono un “anziano” di 60 anni (ma a 60 anni ci si definisce anziani???) e sono un ben felice possessore di auto elettrica e come ne ne conosco parecchi altri. Anzi, forse conosco più ultra sessantenni (non li chiamerei anziani) di trentenni possessori di auto elettrica forse perché per il costo se la possono permettere più persone “mature” (ecco questa definizione mi piace di più).
Poi sul fatto che sia necessaria un cambio di mentalità e che tutto il sistema di gestione ricariche possa e debba essere semplificato sono d’accordo.
Conosco persone ultra ottantenni che utilizzano gli smartphone in modo più approfondito di me, forse perché hanno anche più tempo e pazienza di imparare ad usarlo bene, così come conosco quarantenni che non sanno impostare un navigatore. Non è questione di età ma di approccio.
L’auto elettrica non è ancora per tutti, ma per molti si. Prima di acquistarla una persona dovrebbe provarla, non 5 minuti, ma tenerla un paio di giorni almeno per capire come ci si trova nel gestire le ricariche.
Grazie Andrea, non potrei essere più d’accordo!
Anche io sono uno “maturo” 😁 di 64 anni, sono ancora lavoratore dipendente e da due anni e mezzo sono anch’io un felice possessore di un’auto elettrica.
Io porto un’esperienza decisamente diversa dal buon signor Tiziano rispetto all’utilizzo delle ricariche pubbliche.
Pur non utilizzandole spesso, infatti (credo di aver ricaricato a casa l’85-90% delle volte), da quando ho scoperto l’app TariffEV (benedetta!) mi diverto come una scimmia a tenermi aggiornato su quale siano le app più convenienti per i 4-5 fornitori di ricarica più diffusi.
Proprio domenica, vista la recente, ennesima capitolazione della più economica app per le colonnine di uno dei due padroni del roaming di fronte al loro strapotere, consultato l’oracolo ho salutato quell’app e ho installato quella più economica “del giorno” – e non dico di più perché… il nemico ci spia! 🕵🏻♂️
Insomma, io mi scuso, so di essere un caso patologico… ma a trafficare con le app di ricarica ci godo un sacco!
Poi è vero, anch’io anelo ad un modello di ricarica tipo “plug & charge”… ma è fondamentale che il prezzo al kWh scenda a livelli più collegati alla realtà, ad esempio con l’aiuto di una sana ristrutturazione tariffaria come proposto nell’illuminante articolo https://www.vaielettrico.it/tariffe-di-ricarica-ai-raggi-x-ecco-i-numeri-dellanomalia-italiana/.
Hai già detto troppo, ora il nemico sa che deve installare TariffEV 🤔
😱😱😱
Eugenio ognuno si diverte come vuole ma non sono tutti così anzi la maggioranza evidentemente non si diverte per niente in mezzo a questo casino e non acquista queste auto ,anzi le boccia proprio ,ma se si vogliono cambiare le carte è alla maggioranza che dobbiamo puntare .
personalmente credo che lo scoglio maggiore sia la vettura piccola (con poca autonomia) che fa immaginare di dover affrontare il problema “ricarica” varie volte al mese …
Se in zona abitazione ci son pochi punti di ricarica e quelli che ci sono … poco visibili.. mette ansia ai neofiti; visto che le colonnine pubbliche non sono come le stazioni di rifornimento: hanno spesso aspetto differente (AC e HPC), magari occorre usare App per trovarle ( !! situazione anomala per chi è abituato a cercarle “a vista”: hai voglia a spiegargli che la vettura ha un display che le segnala e ricorda pure quando andare a ricaricare !! ).
Qui io aspetto di vedere come evolverà nel 2025/26 la situazione lungo le direttrici di traffico: se nei principali distributori (così come in autostrada) si cominceranno a vedere postazioni di ricarica con auto in rifornimento… allora anche il “grande pubblico” apprenderà che “la cosa” è possibile….
Anziani si può essere anche a 40 anni , io ho 70 anni è sono diversamente giovane ,ho girato mezzo mondo, vado in palestra ,in bici e corro ancora maratone , e i ventenni me li mangio a colazione (( un modo di dire)) ma li voglio un gran bene .ma torniamo a auto elettricha, va benissimo non ho avuto mai problemi da 6 anni, ho un app ed è tutto automatico.
Saluti a tutti Elio
Perché un anziano compra una elettrica? Non deve fere km per lavoro. Ha un po’ di risparmi, la liquidazione e vuole sentirsi vivo. E sbaglia.
Una elettiva sotto utilizzata è uno spreco
Ah, vedo che lei è uno di quei tipi che trova un problema per ogni soluzione, magari soltanto se si parla di auto elettriche.
Suppongo che i fumi di scarico di un “moderno” diesel euro 7 siano indicati come aerosol.
Sicuro? Quando lavoravo e giravo con un suv turbo diesel percorrevo ca 12.000 km annui. Ora, con la BEV, dopo 3 anni sono a più di 50.000. Ho molto più tempo per viaggiare e con l’elettrica è tutto un altro viaggiare
😥 pure io ho sulla coscienza (sporcata dai PMx & NOx) 7 gasolio di fila, usati per tragitti brevi… la condizione peggiore per un motore Diesel, in cui non riesce (anche per “scelta” delle case produttrici..) ad utilizzare i dispositivi antiinquinamento (e pure gli “Euro7” hanno avuto concessioni).
Per chi fa quotidianamente tragitti brevi sarebbe meglio un motore benzina elettrificato (le plug-in se in grado di ricaricare a casa e/o lavoro… con un percorso magari coperto per intero dalla batteria.. come le ultime da 80/100km sarebbero già valide).
l’ “anziano” può avere una vita sociale, attiva, andar dove vuole .. o per esigenze di famiglia (figli & nipoti !!)
l’ “anziano” può aver preso coscienza che, per quanto pochi km si fa, può essere più conveniente avere un’auto pulita (oltre che economica), che poi gli semplifica anche le necessità di manutenzione (ove risparmia parecchio)
l’ “anziano” può avere comunque l’amore per la tecnologia (prima solo motori ICE.. poi le varie evoluzioni) e, se necessita o desidera cambiar auto, può benissimo seguire le novità ed adattarsi ai tempi (non restando fossile legato ai fossili)
l’ “anziano” può aver compreso di quanto l’uso degli idrocarburi sta distruggendo il pianeta intero, l’ habitat dei suoi figli e nipoti … di quanto poco tempo sia rimasto per rimediare, cercar di fare qualunque piccolo o grande gesto per migliorare la situazione, senza aspettare sempre che lo facciano “prima gli altri”…
Sono sicuro che con una Tesla e supercharger, anche un 90enne sarebbe in grado ..
se come in usa si usasse come standard il protocollo tesla (adottato anche dagli altri costruttori compreso il connettore)
il problema sarebbe risolto
plug and charge
tariffe in base al brand della colonnina come la benzina e buona notte
Europa batti un colpo !
C’è già tutto, non dobbiamo farci dare proprio niente da Tesla. Connettore CCS2, e protocollo plug&charge (https://www.vaielettrico.it/charin-ecco-il-protocollo-per-il-plug-charge-universale/). Serve solo che i gestori inizino ad usarlo, Ionity e Ewiva ad esempio lo supportano (con auto VW e altre marche tedesche).
L’idea l’ha data di sicuro ;
sono 12 anni che i supercharger Tesla nel mondo funzionano così
speriamo che non ne passino altri 12 per diventare uno standard affermato
per tutti
“Un anziano trova nell’ elettrica l’ auto ideale.”
Ahimè…
Vabbé, la redazione non ha mica scritto “SOLO un anziano trova…” ecc. 😅
Come il valzer, mica bisogno essere anziani per forza per ballarlo … 😀
L’ unica cosa “cervellotica” e fonte di stress (per alcuni…e neppure anziani) è il dover continuamente inseguire “promozioni” per pagare le ricariche ad un costo vicino a quello “europeo” ; comporta un continuo lavoro di ricerca, selezione comparata di App e relative tessere RFID
Se le case automobilistiche fornissero delle tessere ricarica (anche in roaming europeo) veramente convenienti.. ne basterebbe 1 sola ovunque…e sfido anche un novantenne a non riuscire ad usarle…visto che basterebbe sfiorare la colonnina per attivare la ricarica…ed attaccare una presa presenta meno “complicazioni” della scelta del bocchettone gasolio o benzina (ho dovuto far soccorrere decine e decine di clienti per rifornimento errato; molto spesso quando mi arrivarono le prime diesel commonrail – silenziose – che inducevano benzinai e clienti a scegliere il bocchettone verde anziché nero).
70 o 80 anni possono essere un limite fisico più che mentale (salvo casi degenerativi ma per wuelli manvo si parla di patente), e di questo ne hkbla controprova nelle consuete cene di ex compagni dj classe del liceo (fine anni 70), dove tutti/e sono più che aggiornati e attivi. Il problema per me più che la complessità sta nella continua variazione di app, regole, normative, aggiornamenti ecc, ma questo vale un po per tutti in quanto per la maggioranza delle persone l’auto è uno strumento per spostarsi e non un motivo di “studio” per programmare itinerari, fermate, ricerca delle ricariche all’arrivo. Alla famosa casalinga di Voghera (e non solo a lei) della resa del motore elettrico e di quanto consuma in inverno piuttosto che in estate come pure del “piacere di guida” quando fa i 3 km per andare a far la spesa o a prendere i figli a scuola … non gliene frega meno di niente, mentre invece è stressata se vede che l’autonomia in un viaggio lungo gli scende sotto il 30% per paura di trovare la colonnina rotta o occupata … magari anche se potrebbe arrivare a destinazione comunque.
E vabbè. Non capisco perché non si possa fare come con la benzina: vado al self, i prezzi sono in vista ed esposti chiaramente,inserisco la carta di credito e mi arriva la preautorizzazione per 100€. Metto la benzina che mi serve, finito riattacco la pistola e mi viene addebitato quanto dovuto e stampato lo scontrino. Perché con la bev non può essere lo stesso ? Terminata la ricarica mi viene addebitato quanto dovuto e stampata una ricevuta, che problema c’è ?
https://youtu.be/45JT9GH6IpU
Entro il 2027 sarà così ovunque.
Lei frequenta questo sito dall’ottobre del 2020; ha scritto 556 commenti. Non capisco come mai non sappia quello che abbiamo scritto decine di volte. La legge impone che la vendita di energia elettrica sia sempre fatturata, mentre per i carburanti è facoltativo. Ciò impedisce il pagamento in contanti. Per consentire il pagamento con Carte di credito e Bancomat è necessario aggiungere alle colonnine un Pos di pagamento che dialoghi con la banca dell’utente. Un costo in più e il rischio aggiuntivo che il Pos sia manomesso per intercettare dati bancari sensibili. Tuttavia una direttiva europea entrata in vigore in aprile obbliga i gestori a consentire anche questa opzione in tutte le colonnine di nuova installazione. E di adeguare tutte le colonnine preesistenti entro il 2027, con grossi costi per gli operatori che inevitabilmente incideranno sulle tariffe.
Tutto questo, però, non eviterà la necessità di utilizzare le App per individuare le colonnine, verificare se sono libere e funzionanti, controllare il prezzo, eventualmente prenotarle.
Massimo, grazie per il riassunto sulla mia attività 🙂
infatti non ho scritto che vorrei pagare in contanti ma con carta o bancomat. Se la colonnina riesce a leggere una tessera rfid allora può leggere la carta di credito che usa la stessa tecnologia, la connessione internet c’è già quindi è solo questione di aggiungere una parte software ( a volerlo fare ovviamente) Per la ricevuta non ci sarebbe neppure bisogno di stamparla visto che sul sito della banca posso avere il report di tutte le operazioni fatte con la carta. Evidentemente rendere facili le cose non va bene, forse per ostacolare la diffusione delle bev?
La lettura della carta RFDI non comporta i medesimi problemi di sicurezza della lettura del bancomat o della carta di credito. E’ necessario un Pos dedicato a parte, hardware, software e sim card per la comunicazione. Nessuna ricevuta cartacea in loco. A lei basta quella digitale della banca, ma la ricevuta della vendita deve essere in possesso anche dell’operatore come documentazione fiscale per la singola operazione. Si fidi: abbiamo approfondito l’argomento con gli addetti ai lavori.
Ok grazie per la precisazione. Evidentemente sono i soliti pasticci italiani, altrimenti non si spiega come possa fare Tesla tutto in modo semplice offrendo lo stesso servizio di ricarica. Comunque per certo le posso dire che leggere una carta in RFID lo si può fare tranquillamente con un banale lettore collegato ad una scheda Arduino da 5 €, già fatto più volte. Come poi vengono trattati i dati letti è affare diverso. Altra storia, non capisco il discorso di SIM card visto che la colonnina è già connessa ad internet ma tant’è, la mia SIM card dati della Dashcam è costata 10€ e ne pago 4 al mese per il traffico dati. In ogni caso un pos portatile ad esempio il Sumup costa una trentina di euro, mica cifre folli. Tutto questo per dire che non c’è nessun impedimento tecnologico ma una precisa volontà, se pago la bolletta elettrica di casa con la carta di credito non vedo perché non si possa fare con una ricarica
Le comunicazioni di dati economici sensibili sono criptate e devono passare da linee dedicate. Il “basterebbe” è un termine da bar.
Guardi Massimo, per 3 anni a quando esisteva Olivetti mi sono occupato di installazione e gestione di terminali pos , compresi quelli dei benzinai e dei bancomat ( se non ci crede posso dimostrarlo, si chiamava OLSI, Olivetti SIstemi Italia) . Quindi direi che termine da bar anche no, all’ultimo progetto che impiega card RF id ci ho lavorato ancora un anno fa, per criptare dei dati in hardware con un algoritmo sicuro basta una scheda da 10 dollari ( come ho già detto ci sono pos portatili che costano meno di 50€). Comunque a me va benissimo così, non ho certo problemi ad utilizzare una card o un app : dico solo che rendendo la ricarica più facile ed immediata si amplierebbe la platea di coloro che potrebbero passare ad una bev. Se si vuole che la tecnologia raggiunga il maggior numero di persone bisogna eliminare gli impedimenti, anche se solo a livello psicologico; già ce il problema colonnine col caro prezzo, assenza manutenzione delle stesse e quindi malfunzionamenti ,dislocazione fantasiosa, occupazione abusiva ecc. Poi il caro acquisto bev per colpa ,pare, delle batterie. Autonomie troppo brevi rispetto a ICE e tempi di ricarica ancora lunghi, ovviamente su un’auto alla portata di ( quasi) tutti, ovvio che se spendi 60 k€ ci sono meno problemi. Magari abbassare un poco i costi del kWh grazie all’uso più intensivo delle colonnine ed adottare uno standard di pagamento semplice e pratico convincerebbe molti più automobilisti di quanto facciano gli incentivi a fondo perduto una tantum senza essere soluzioni impossibili da realizzare. Ormai quando vado in giro con qualcuno con la mia ( piccola) bev quasi tutti sembrano ben disposti a passare al mondo elettrico. La prima domanda non è più quanto costa l’auto ma quanto costa caricare, quanto tempo ci vuole e quanti km posso fare. E alla risposta quasi tutti dicono ok, lasciamo perdere…
Non sono un informatico perciò mi astengo da ulteriori commenti. Riferisco semplicemente quello che mi dicono gestori e produttori di colonnine (cito solo il più recente, Siemens). Le anticipo poi che a giorni vedrò un gruppo italiano che produce pos (software e hardware); riproporrò anche a loro il problema. E comunque, si tranquillizzi: come ho già scritto, entro il 2027 tutte le colonnine consentiranno il pagamento con Carta di credito e Bancomat. Ma non penso che sarà l’inizio del boom dell’auto elettrica. Li utilizzeranno solo i turisti stranieri. Forse. Quindi avremo montato l’ennesimo ambaradan per nulla o quasi.
Ai suoi conoscenti dovrebbe mostrare l’app (e la relativa carta RFID) di un grosso operatore che monitora centinaia di migliaia di colonnine in tutta Europa e le attiva in due click.
Anche a 80 anni il cervello è capace di analisi, comprensione, elaborazione, memorizzazione.
Quindi si può sempre imparare.
Anzi: più ci si esercita a imparare cose nuove, e più si rallenta l’inesorabile decadimento cognitivo che colpisce noi tutti.
Comunque sì: sarebbe molto preferibile l’adozione, da parte di tutti i rivenditori, di sistemi di ricarica più semplici e intuitivi, con tariffe trasparenti e di facile fruizione.
Che altrimenti anche gli imprenditori rampanti poi si trovano a spendere 65 € per 350 km.
Con una Tesla.
Altro che ottantenni.
Col plug and charge non vedo il problema.
E tutte le colonnine montate da Aprile 24 in poi sono P&C, oltre al fatto che entro il 2027, se non erro le esistenti vanno adeguate.
Siamo all’inizio ci vuole tempo.
“Siamo all’inizio, ci vuole tempo”
Giusta osservazione, ma io e tanti altri non siamo disposti a far da cavie mettendo denaro e tempo.
E mica qualcuno vi corre dietro. Continuate come avete fatto fino ad oggi e tanti saluti.
Il primo iPhone è stato presentato nel gennaio 2007.
Alla fine del 2010, 4 anni dopo (perchè il 2007 è da contare), gli utenti attivi, nel mondo intero, che possedevano un iPhone erano 60 milioni. 11 anni dopo, nel 2021, gli utenti attivi erano 1,23 miliardi, con una crescita del 2050%.
Mancano 11 anni al 2035. In Cina le auto solo elettriche sono il 36% del venduto (nel 2023) e se aggiungiamo le plug-in, sono oltre il 50% del venduto. In Norvegia, il parco circolante (non il venduto!! Il circolante!!) è 1 elettrica su 4 e il 95% di ogni modello nuovo venduto è elettrico.
Io ritengo si possa stare tranquilli che da qui al 2035 anche in Italia le cose dovranno cambiare: cambieranno perchè altrimenti i turisti esteri, semplicemente, non verranno più in Italia e andranno piuttosto in uno stato civile dove si riuscirà a ricaricare senza patemi, come l’Albania, la Serbia, la Croazia….
Cambieranno anche perché con il diminuire dei volumi anche la strategia dei produttori di petrolio cambierà.
Per scoprire come basta aspettare.