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Ormeggi per le barche elettriche obbligatori in Francia

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la colonnina per barca elettrica a Cannes

Ormeggi elettrici. Nei porti con più di 100 posti-barca dal 1° gennaio 2022 in Francia sarà obbligatorio destinarne almeno l’1 % alle barche elettriche. Non è tanto, ma è comunque un segnale di attenzione alla mobilità elettrica. In Italia, nonostante il forte inquinamento causato dalle navi, non si muove niente.  

L’associazione dei costruttori francesi di barche elettriche (AFBE) in un comunicato sottolinea i ritardi nella redazione delle disposizioni concrete per attuare la norma. Un blocco dovuto al Coronavirus. Ma la legge c’è e si sta lavorando ai regolamenti.

Nel 2019 legge per la riserva degli ormeggi 

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La stazione di ricarica Vita Yachts a Cannes

La proposta di legge è stata discussa durante il 2019, per poi tagliare il traguardo, con tempi tutto sommato celeri, a fine anno. Approvata la norma, il passo successivo sono stati i tavoli con i porti per individuare i metodi di attuazione del testo.  In concreto la legge prevede che i porti riservino una parte dei posti barca alle barche elettriche.

Alle barche elettriche l’1% dei posti barca

La norma è stata incorporata nel codice di trasporto. Qui in sintesi il testo dell’articolo L1521: “Dal 1 ° gennaio 2022, nei porti turistici con una capacità di oltre un centinaio di posti barca, almeno l’1% degli ormeggi sono riservati alle barche elettriche“. Tutto bene. Un rappresentante della direzione generale Infrastrutture, trasporti e mare (DGITM) del Ministero della transizione energetica ha assicurato i costruttori di AFBE:”I colloqui con i porti verranno ripresi nella seconda metà dell’anno“.

Ormeggi con le colonnine per ricaricare

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Una colonnina elettrica Vita nel porto di Montecarlo.

Non si tratta solo di riservare gli ormeggi, ma di permettere la dotazione di colonnine elettriche. Con quali potenze? Qui viene il bello. Un punto di riferimento è sempre la Francia. L’esempio viene dalle stazioni di ricarica marine della Costa Azzurra, a Cannes,  e  Monaco –  di  Vita Yachts. Si tratta di un gruppo internazionale con sede nel Regno Unito e cantiere sul Lago Maggiore, a Cittiglio.

E in Italia? Manca una legge 

Nel Belpaese, che con il coronavirus sta riscoprendo la bellezza delle nostre acque, più limpide non solo a Venezia, manca una legge. Solo due progetti, senza una visione unitaria come in Francia oppure Germania ed Austria, dove sono vietate le barche a motore termico nelle acque interne. 

Il porto elettrico a Laglio e gli ormeggi a Portofino

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Il porto a Laglio da riservare alle barche elettriche

Ecco comunque due best-practice da  segnalare. Come l’Area Marina Protetta di Portofino (ne abbiamo scritto qui), con il 10% di ormeggi riservati alle elettriche e il porto elettrico, con finanziamenti regionali, a Laglio (qui l’articolo). Infine l’esperienza di Manerba (qui). Piccoli esempi, ma serve una legge che moltiplichi gli sforzi.

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