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One Moto Electa: il clone inglese della Vespa anni 60

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Una Vespa che non è una Vespa. Ma che ci va molto vicino. Quasi un clone. Lo stile intramontabile dell’iconico scooter italiano rivive decisamente nell’ultimo modello a zero emissioni creato dalla start up inglese One Moto. Electa è stato presentato giorni fa all’ EV Expo India 2021.

Si chiama Electa e il suo look retrò non passa inosservato agli appassionati della classica Vespa anni 60: un ritorno al passato che è una precisa scelta stilistica aziendale, per certi versi in netto contrasto con quello che l’attuale mercato a due ruote green sta proponendo in fatto di canoni estetici.

Electa lascia da parte gli spigoli e le forme futuristiche che oggi vanno per la maggiore per abbracciare le linee rotonde e morbide degli scooter che tanto piacevano alla cultura Mod inglese. Declinandole, però, su uno scooter elettrico moderno e tecnologicamente avanzato.

Ideale per la città

Per allargare una gamma di modelli a zero emissioni già abbastanza ricca (tra ciclomotori, bici e monopattini) One Moto punta su uno scooter che anche in fatto di prestazioni non dispiace. Electa ha un motore brushless della Bosch da 4 kW e raggiunge una velocità massima di 85 km/h.

L’autonomia dichiarata per il contesto urbano è di 150 km grazie alla batteria agli ioni di litio (72V- 45Ah) estraibile. Lo scooter pesa 115 kg in ordine di marcia e vanta anche un’ottima capacità di carico (150 kg).

Come molti dei suoi “coetanei” di ultima generazione, anche Electa dispone di una App per smartphone dedicata, che connettendosi al veicolo tramite Bluetooth permette al conducente di gestire varie funzionalità e analizzare i parametri di guida.

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Prezzo competitivo

One-Moto, al momento, ha concessionarie nel Regno Unito, Emirati Arabi Uniti e India, mercati dove propone Electa per l’equivalente di circa 4.000 Euro.
Un prezzo decisamente interessante per la “sosia” della nostra Vespa, che si spera possa essere confermato una volta sbarcata sui principali mercati europei.

Doverosa appendice: in passato il gruppo Piaggio ha intentato azioni legali contro quei produttori che avevano troppo smaccatamente copiato il design iconico della Vespa. Clamoroso fu il sequestro di alcuni modelli durante il salone Eicma del 2018 (leggi). Vedremo se la casa di Pontedera farà altrettanto con Electa.

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16 COMMENTI

  1. La “nuova” Vespa a detta di tutti i “vespisti” duri e puri non è una vera Vespa. Quindi sì, confermo: la trovo adorabile.

      • A completamento della mia risposta, volevo solo farti un esempio : pratico pesistica dal 1976 e sono anche Istruttore di Fitness, e anche ritenendo molto validi gli schemi di allenamento del passato, molte cose sono cambiate, e bisogna tenerne conto, infatti molti esercizi non si fanno più, o perlomeno sono sconsigliati. Come ho già scritto, guardare avanti e migliorarsi, e così è stato per la Vespa. Oggi viaggiare con i freni a tamburo e a pedale è come prenotare un posto al Pronto soccorso, io ne so qualcosa.

        • Per l’amor del cielo, non posso che essere d’accordo. Il mio discorso verte sul fatto che non ho mai capito tutta questa “nostalgia” per un oggetto che era validissimo in un contesto del tipo “o questo oppure pedali”, ma che già alla fine degli anni 80, quando ho cominciato ad andare in giro su due ruote a motore, dai fatti era già ampiamente reso non solo obsoleto, ma addirittura pericoloso. Partendo dal presupposto che comunque qualsiasi moto per sua natura (visto che da sola non sta in piedi) è pericolosa a prescindere. Per esempio quelli che una quindicina di anni fa andavano in visibilio per le varie Bajaj e LML… Mai capiti. Che manco erano fatte male a onor del vero, ma erano proprio superate nel DNA. Un qualsiasi Scarabeo o Honda SH le faceva sembrare degli oggetti preistorici. Eppure tutti lì a sbavarci dietro… Boh? Mistero. E questo detto da uno che con la moto ci andava pure in pista, che apprezza le moto d’epoca, la bella meccanica, il fascino sadomasochistico dei carburatori, le aste e i bilanceri, la frizione a secco e tutto il repertorio che ho potuto sperimentare in 30 anni e comodi 350.000 km di onesta carriera motociclistica. Ma stiamo andando fuori tema dià da un pezzo. 😉

          • Come si sa “ogni testa un mondo”, c’è chi apprezza le moto ad alte prestazioni e tecnologia avanzata e chi preferisce modelli poco performanti e soluzioni tecniche “vintage” o quasi.. Chissá se con l’affermarsi della mobilitá elettrica si manterrá l’attuale varietá di mezzi in circolazione o se invece ci sará un certo livellamento degli stessi.

    • Non mi immedesimo per niente con i cosiddetti Vespisti duri e puri, perché bisogna sempre guardare avanti, e le nuove Vespa hanno prestazioni e sicurezza di guida che le vecchie Vespa non hanno. Ormai, anche quando si va ai Raduni, ci sono Vespa di ogni tipo, comprese quelle come la mia. Il tempo scorre, mai voltarsi indietro.

    • Non so se l’Electa riuscirá a sbarcare sui principali mercati europei visto che ci sono giá la versione francese (https://www.pinkmobility.com/nos-scooters-electriques/pink-style-plus-125cc) e spagnola (https://velcamotor.com/2021-Tramontana-S/). Per quanto riguarda l’eventualitá di un’accusa di plagio, francamente non capisco come possa essere successo con Kumpan mentre l’Emco Nova è in vendita da diversi anni senza problemi pur essendo quasi un clone delle gloriose PK/PX.

      • Direi che l’unica differenza evidente fra Vespa PK/PX ed Emco Nova e “derivati” è il faro posteriore, manca solo il kit aftermarket con il faro simil-originale 😉

        • Uh guardi… Spero di non urtare la sensibilità di nessuno, ci mancherebbe, ma io la vespa “storica” non l’ho mai potuta sopportare nemmeno da “termica”, figuriamoci da elettrica. Mai capito perchè uno debba rischiare in perpetuo la vita su delle ruote da 10″ instabili come mai mi è capitato di guidare altrimenti, andando costantemente di bolina a causa del motore sbilanciato e bloccando le ruote al minimo accenno di frenata a causa dei tamburi che definire economici è poco. Per parte mia, più che il kit con il faro simil-originale le manca solo la corda per essere un vespa… siano. Sappiate perdonarmi.

          • Beh non abbiamo tutti gli stessi gusti, ci mancherebbe.. In ogni caso ho notato che alcune caratteristiche della Vespa che ha citato (ruote da 10 e motore disassato) sono state “tramandate” ad alcuni scooter elettrici, pochi a dire il vero ma a quanto pare sono particolaritá che possono ancora piacere..

          • E sono lietissimo che coloro i quali apprezzano tali particolarità abbiano ancora appieno la possibilità di goderne! Per parte mia gliele lascio volentieri. Con gioia. Viva gli scooter col motore centrale e le ruote almeno da 12″.

          • Che poi non è che non mi piaccia il rischio visto che mi capita ancora di usare un vecchio Ciao… che meriterebbe ben miglior sorte che l’essere trasformato in una bici a pedalata assistita. Per adesso me lo tengo a 2 tempi, tanto lo uso pochissimo. In futuro chissà.

          • Ho avuto una Vespa 125 Primavera dal 1980 al 2012, mi ci sono proprio divertito, e non so quante volte sono caduto, essendo appunto poco sicura. Poi ho comprato una Vespa 50 Lx scooter,tenuta fino a pochi mesi fa, ora ho comprato un Vespa 125 Sprint S, euro 5, tutto un altro andare, Iniezione elettronica, ruote 12, ABS, motore i-get, cruscotto digitale. Un vero gioiello. Di sicuro ti piacerebbe.

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