Home Vaielettrico risponde Onde elettromagnetiche: se ricarico coi bimbi a bordo?

Onde elettromagnetiche: se ricarico coi bimbi a bordo?

20

Onde elettromagnetiche: che succede se ricarico con bimbi a bordo, in una pausa di un viaggio mentre dormono? Lo chiede, preoccupato, Alberto. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it .

onde elettromagneticheOnde elettromagnetiche, c’è da aver paura?

Sono possessore di una Volkswagen ID.3, con due bambine. Vi chiedo quanto sia potente il campo elettromagnetico che si genera durante una ricarica fast intorno alla colonnina. O, ancor meglio, intorno al bocchettone di ricarica, in quanto questa è posizionato proprio in corrispondenza della testa dei seggiolini auto! Pertanto, in caso di lungo viaggio con bimbi, si spera si addormentino, ma bisogna prevedere di svegliarli ogni 2 ore e mezza, allontanarsi e attendere la ricarica. Poi risalire e sperare che si riaddormentino ogni volta:  in un viaggio da 700 km circa con 3 soste di ricarica diventa un problema non trascurabile. Online non sono riuscito a trovare documentazione chiara su questo tema, che si presenta per ogni viaggio che abbia almeno una ricarica.  Aggiungo inoltre la curiosità di conoscere se tutto il piano batterie durante la ricarica produce anch’esso campo elettromagnetico non trascurabile per la salute. Grazie mille. Alberto Trinchini

onde elettromagnetiche

La UE ha studiato il problema già nel 2014: valori entro i limiti  raccomandati

Risposta Un progetto finanziato dalla UE, EM-SAFETY, già nel 2014 ha svolto uno studio completo per identificare le varie fonti di campi magnetici nei veicoli elettrici (EV). I risultati hanno mostrato che c’è poca differenza di esposizione rispetto ai motori a combustione interna (ICE). I ricercatori hanno eseguito misurazioni dei campi magnetici su 9 EV e 3 ICE, operando dentro ai veicoli grazie a una piattaforma di monitoraggio flessibile. Con sensori su testa, petto e piedi. I risultati hanno dimostrato che l’intensità dei campi era inferiore al 20 % del limite raccomandato dalla ICNIRP (Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti). Per i veicoli a gas o benzina, l’esposizione era intorno al 10 % del valore limite. Con i dati raccolti, EM-SAFETY ha sviluppato concept di cavi, connettori e progettazione a basse emissioni. E linee-guida per minimizzare l’esposizione ai campi magnetici.

onde elettromagnetiche
Un connettore per ricariche in corrente continua DC (fonte illustrazione: Volkswagen AG).

Onde elettromagnetiche testate anche in sede di omologazione

Tenga conto che, per ottenere l’omologazione nella UE, le auto elettriche (come tutti i veicoli) devono superare una serie di test molto severi. Tra cui anche l’eventuale emissione di onde elettromagnetiche , per verificare che non siano dannose per l’uomo e non interferiscano con altri dispositivi. Come i pacemaker o i telefoni cellulari. Ovviamente le Case auto eseguono privatamente i loro test per essere sicuri di ottenere l’omologazione e c’è chi ne rende pubblici i risultati. Come per esempio il produttore croato di supercar Rimac, di cui sono soci Hyundai e Porsche, con video che vengono messi in rete (sotto). Vengono monitorate le onde elettromagnetiche emesse dalla vettura in tutte lue situazioni, per accertare che non vengono mai raggiunti i limiti di legge. Con particolare attenzione proprio alla ricarica nelle colonnine più potenti, dato che è in questa fase che si hanno le maggiori emissioni di onde elettromagnetiche.

—   Iscriviti gratuitamente alla Newsletter e al canale YouTube di Vaielettrico.it    —

Apri commenti

20 COMMENTI

  1. Campo elettromagnetico della model 3 alla supercharger a 220kwh di erogazione pari a: 195mt pianale vicino ai pedali, 145 sui sedili dietro, nell’area mediana della macchina e avanti è praticamente indifferente rispetto alla media (40/45nt)… misurati con magnetometro professionale… le emissioni ci sono e come, poi per la pericolosità andrebbe testata l’onda di emissione che varia a seconda della lunghezza, più è corta e più è dannosa per gli organismi, vedasi le micro onde… in ogni caso durante la ricarica in SC non lascerei bambini in auto…

  2. Scusatemi ma ne ho lette alcune e non posso fare a meno di commentare. Premesso che un capo elettrico c’è comunque, non elettromagnetico, d’accordo, vorrei sottoporre alla vostra attenzione che benché la sorgente sia DC, in realtà l’assorbimento è gestito “a impulsi” altrimenti sarebbe impossibile gestire la carica. La ricarica avviene un po’ come un impianto fotovoltaico produce immettendo in rete. Perché questo avvenga c’è un pwm e tanta elettronica che di disturbi elettromagnetici ne produce eccome…
    Ho realizzato diversi convertitori DC/DC (e in una BEV ci sono per forza) e di disturbi ne creano parecchi, altroché.
    Che si senta un ronzio è certamente plausibile, spesso sono le induttanze in ferrite che fungono proprio da filtro o da elevatore (chopper booster, ecc…).
    Credetemi che chi ha detto che dalla DC non c’è campo elettromagnetico, l’ha sparata molto grossa.
    Che poi questi campi siano dannosi o meno e che un cellulare è probabilmente un guaio decisamente maggiore, è decisamente un altro argomento degno di attenzione.

  3. La ricarica in corrente continua non può emettere compì elettromagnetici per definizione.
    È la “variazione” di un flusso elettrico (in pratica la corrente alternata) che induce un campo magnetico, ed al rovescio la variazione di un campo magnetico (rotazione di un magnete per esempio) che induce un campo elettrico.
    Fisica da scuole medie.

  4. Campi magnetici o elettromagnetici. Pensiamo un po’ alla risonanza magnetica, sicuramente molto meno pericolosa di una TAC. Ecografia, il trasduttore emette un suono, ma dentro ha delle bobine che generano un campo magnetico, e non è per niente pericoloso. Magnetoterapia, campi magnetici a largo spettro che curano. La carica delle batterie in DC o corrente continua non genera campi magnetici variabili ma costanti e quindi non creano induzione! In più, il campo magnetico, che può essere generato solo da filo avvolto che crea una sorta di bobina, nello specifico, si annulla con se stesso (perché il cavo positivo è parallelo al cavo negativo). Per quanto la stessa teoria potrebbe valere anche per la AC (o corrente alternata) solo se essa è monofase. Cambia un po’ se parliamo di trifase senza neutro. Fate caso, chi ha una EV, quando caricate l’auto (7 kW per fase per un totale di 21kw) se stendete il cavo non succede nulla. Se, viceversa, è avvolto in parte, la parte avvolta tenta ad essere più calda rispetto alla parte non avvolta; questo è l’effetto della XL o reattanza induttiva. Comunque, se mai pericoloso dovesse essere, sarà sicuramente il cellulare vicino l’orecchio (destro o sinistro che sia) perché emette frequenze tra i 900 o 1800 MHz! Piuttosto che un campo magnetico a 50 Hz del tutto innocuo.
    Buona sera a tutti.

    • RM: passaci 45 minuti dentro come ho fatto io e poi dirai come ti senti quando esci,
      se il tuo cervello non ha risentito dei campi elettromagnetici.
      anche loro hanno diverse “potenze”: 1-1,5-3 tesla quelle più utilizzate negli ospedali

      • Fatto. Mi sono sentito annoiato e nervosissimo per l’impossibilità di muovermi… e per gli odiosi suoni ripetitivi.
        Nessun altro effetto. O se c’era era oscurato dai problemi di cui sopra 😀

  5. Domanda intelligente e legittima.
    Per coerenza, però, niente cellulare ai bambini: esposizione quotidiana, non spot durante un singolo viaggio per andare in vacanza.
    La “dose” deriva da P x T dove P è la potenza e T è il tempo.
    Un cellulare ha P basso ma T continuo.

  6. Anch’io mi pongo lo stesso quesito. E leggendo i commentipenso che le radiazioni date dei cellulari diminuiscono annullandosi con la distanza, e allora rimedio non facendo usare i cellulari ai miei bambini né lo lascio acceso sul mio comodino la notte quando dormo. Il modem Wifi è programmato per staccare il wifi dalle 23 alle 6. Nel mio piccolo faccio il più possibile. Ma effettivamente l’esposizione anche se limitata al tempo necessario alla ricarica veloce è diretta, potente e vicinissima al corpo. Poi attendendo dentro la macchina potrebbe essere anche amplificata. Inoltre anche durante il viaggio se ci si pensa le batteria sono sotto il pianale ed amche li effettivamente continua l esposizione ……bo qualche domanda me la faccio anche perché davvero anch’io non ho trovato nessuna documentazione seria …

  7. La corrente continua non genera campi elettromagnetici di nessun tipo.

    Quindi le colonnine fast non danno nessun problema di campi elettromagnetici.

    I campi elettromagnetici vengono generati dalla sola corrente alternata che da quel che vedo è solo nelle colonnine da 22KW in giù.

    Per capire se ci sono campi elettromagnetici occorre verificate dove si trova il trasformatore nella vostra vettura e verificare se è schermato.

    Una volta individuata la zona dove è presente il trasformatore recatevi con l’auto da un professionista e verificate, oppure acquistate un rilevatore di campi elettromagnetici a bassa frequenza (per elettricità non per antenne e cellulari) partono da circa 2-300 eur.

    Una volta individuata la zona e verificato il problema decidete se spostare il familiare da quella parte di auto (sedile ecc) durante la ricarica oppure se individuare un materiale schermante ed applicarlo.

  8. Mentre caricavo ad una colonnina fast a circa 80kwh, stando nell’abitacolo, percepivo come un ronzio altalenante a bassissima frequenza e che dava molto fastidio

    • Le onde elettromagnetiche non emettono suoni.
      Componenti ferromagnetici/avvolgimenti sottoposti a passaggi di correnti pulsate spesso vibrano emettendo fischi/ronzii.

  9. io mi preuccuperei del cellulare acceso in macchina ..
    con bluetooth male
    senza molto peggio , per via della sicurezza e delle distrazioni

    antenna WiFi sul comodino del letto ?
    meglio comunque di un cellulare ..

    viviamo in un mondo pervaso da onde elettromagnetiche ,anche naturali
    prendere il sole d’estate significa esporsi a onde elettromagnetiche
    e non è detto che siano meno pericolose di quelle di cui sopra
    o irraggiate da un monitor

    i miei 2 centesimi di riminiscenze elettroniche

  10. Condivido le preoccupazioni di Alberto, ma forse, e rimarco il forse, fossi in lui mi preoccuperei più delle polveri sottili e degli NOx che respirano i suoi bimbi tutti i 365 dell’anno giorno e notte non solo a livello stradale che le poche ore che passano su una BEV.

  11. Bello che si preoccupi di questo aspetto che capita poche volte all’anno, mentre la maggior parte delle persona non ha la più pallida idea di cosa siano i valori SAR per i cellulari che teniamo costantemente a contatto del corpo per buona parte della giornata.

    • Questa è come quella delle batterie “che sono pericolosissime perché prendono fuoco” per poi viaggiare tranquilli seduti su un serbatoio pieno di benzina.

      • certo, talmente una “boutade” che ci sono limiti di legge ben definiti..
        per fortuna abbiamo roberto che ci “illumina”: si si

Rispondi