Oltre 60 mila ricariche in Italia

Oltre 60 mila ricariche pubbliche in Italia: l’espansione della rete viaggia più velocemente delle vendite di auto elettriche, inchiodate al 4-5% del mercato. Sono dati che confermano quel che diciamo da tempo: le colonnine ci sono, il problema che tiene lontani gli acquirenti è il prezzo delle ricariche.

oltre 60 mila ricaricheOltre 60 mila ricariche e in autostrada il 42% delle aree di servizio ha le colonnine

Al 30 settembre i punti di ricarica a uso pubblico nella Penisola censiti da Motus-e erano 60.339. In aumento di 13.111 unità nei 12 mesi e di 9.661 dall’inizio dell’anno (+3.347 nell’ultimo trimestre). Il tasso dei punti in attesa di connessione (con ritardi spesso lamentati dai lettori) risulta in lieve calo, al 17,8%. Valore che tuttavia testimonia l’importanza di velocizzare le procedure autorizzative e di un maggiore coinvolgimento dei tanti soggetti chiamati in causa nel corso dell’iter.

I punti di ricarica sulle autostrade al 30 settembre erano 1.057 unità (dalle 851 del settembre 2023 e le 310 del settembre 2022). Di cui l’86% è di tipo veloce in corrente continua e il 64% supera i 150 kW di potenza. Il 42% delle aree di servizio autostradali è dotato già di infrastrutture per la ricarica.

oltre 60 mila ricariche Roma batte Milano, la Lombardia prima tra le regioni

La classifica delle Regioni con più punti di ricarica continua a vedere la Lombardia davanti a tutti (11.687 punti di ricarica, +3.593 negli ultimi 12 mesi) Seguita da Lazio (6.217 punti, +1.659 nei 12 mesi), Piemonte (6.035 punti, +1.322 nei 12 mesi), Veneto (5.690 punti, +1.126 nei 12 mesi) ed Emilia-Romagna (4.946, +896 nei 12 mesi).

Tra le Province, Roma conserva il primo posto per punti di ricarica installati (4.919 punti, +1.346 nei 12 mesi), seguita da Milano (3.999 punti, +1.295 nei 12 mesi), Napoli (2.879 punti, +236 nei 12 mesi), Torino (2.751 punti, +659 nei 12 mesi) e Brescia (1.764 punti, +518 nei 12 mesi).

“La crescita della rete è un’ottima notizia e denota il grande impegno degli operatori per dotare l’Italia di un’infrastruttura strategica, Essenziale per non perdere il contatto con gli altri grandi Paesi europei, nonostante il ritardo accumulato in termini di parco circolante elettrico”, commenta il n.1 di Motus-E, Fabio Pressi.

Visualizza commenti (24)
  1. Sara’ un ragionamento malizioso ma ho l’impressione che si continui a seminare colonnine a vanvera per poi giustificare il costo delle ricariche dando la colpa agli investimenti da ammortizzare

    1. Potrebbe anche essere non lontano dal vero, ma come “effetto collaterale” di una strategia dissennata del passato.

  2. Anche Cartier può aprire molti più punti vendita ma voglio vedere poi se gli riempie. Non volete capire che al momento non è conveniente rispetto ad una termica avere un’auto elettrica almeno per la media degli Italiani.

      1. Basta farsi due conti, senza ricarica domestica (larga maggioranza degli italiani come da statistiche, inutile contare le abitazioni) non c’è risparmio

        1. non e’ vero. io ho l’auto elettrica, faccio oltre il 50% di ricariche alle colonnine e il risparmio sul costo chilometrico è notevole. provare e contare prima di parlare

          1. Con le colonnine rapide a 0,9€/kWh e un consumo autostradale di 22kw/h per 100km vuole dire spendere quasi 20€ ogni 100km, il doppio di un Diesel, dove sarebbe il risparmio? Ah, anche la svalutazione é un costo (seppur indiretto)

          2. Provare? E secondo lei l’italiano medio ha 30/40.000 euro per “provare” l’auto elettrica? Con i tempi che corrono è già tanto riuscire a mandare avanti la vecchia auto che si ha in casa

          3. Risposta di gruppo, a dimostrazione che chi critica parla senza sapere (che novita’, non ne vedevamo il bisogno)
            1. Il restante 50% lo faccio a casa, come la stragrande maggioranza di chi ha un’auto elettrica.
            2. Parlare di 90 centesimi a KWh e’ come parlare di chi fa il gasolio al servito in autostrada a 2,5 euro. Senza senso. Ci son una marea di operatori (Tesla, Ionity) per fare il pieno a meno di € 0,5 (io con i SuC di Tesla pago 0,43) e app per pagare ai Free to X anche meno di 50 centesimi (Freshtomile per esempio, si paga 0,47 €/KWh). Consumi di 220 Wh/Km neanche scalando il Monte Bianco. La mia Tesla dopo 32.000 Km (75% di autostrada) ha un consumo medio di 139 Wh/Km, ed e’ dual motor (trazione integrale). Se fosse a 2 ruote motrici il consumo scenderebbe. E per inciso, nel conto chilometrico va considerato anche il bollo e il tagliando (che le auto elettriche non hanno). La svalutazione, infine, vale forse per chi affitta auto che dopo 6 mesi la deve rivendere. Per un privato che la tiene 3-4 anni minimo non ha senso di essere considerata.
            3. Esistono le auto elettriche, anche di seconda mano. Chi deve comprare l’auto pensa che spenderebbe tanto di meno comprando un’auto termica? Uno che compra una Tesla (prezzo da 39k) e’ lo stesso che comprerebbe una Golf, una Passat, una BMW. Stessa capacita’ di spesa. per cui paragoniamo mele con mele. Con i tempi che corrono, come dice lei, basta guardare fuori dal finestrino e di auto che di listino battono minimo 30.000 euro se ne vedono a bizzeffe

          4. Le rispondo di gruppo:
            1. Si ritorna al punto iniziale, no ricarica domestica, no convenienza economica
            2. Tesla è fuori dalla rete autostradale e non tutte le colonnine sono disponibili ai non tesla (Mod.3 ormai arrivata a 43k su strada base), gli operatori in roaming stanno salendo tutti (come riportato su questo sito) e spesso danno problemi su reti non proprietari e anche se funzionassero la scomodità rispetto al semplice bancomat di un qualsiasi rifornimento è notevole
            3. Il consumo autostradale (130km/h) riportato è un valore medio fra quanto rilevato da tutte le maggiori testate giornalistiche, Tesla magari è un po’ più efficiente ma comunque più costosa in autostrada
            4. Il bollo non è presente, vero ma il tagliando c’è eccome e da esperienze di proprietari bev riportate su questo sito non è nemmeno così economico (non tesla ma case “tradizionali”)
            5. Un’auto termica usata garantisce prestazioni immutate per un lungo lasso di tempo, un’elettrica usata già di 6/7 anni molto meno considerando il degrado batterie (anche queste casistiche riportate da esperienze di proprietari su questo sito
            6. Prezzo Tesla mod.3 €43’000 non €39’000
            7. con 30’000€ si compra una buona segmento C termica, Bev non si compra nulla (non tirate fuori Dacia Spring o amenità simili, parlo di auto vere con almeno 50Kwh di batteria netta)
            8. 3/4 anni è il periodo di massima svalutazione (come ampiamente riportato da esperienze di proprietari bev su questo sito)

          5. E’ riuscito a mettere insieme una tale pletora di bugie e falsita’ che se si presenta alle prossime elezioni come minimo prende un seggio in Parlamento.
            1. Falso. Per fare 10.000 km/anno una auto a gasolio spende circa 2.000 euro (considerando carburanti, bollo, tagliando, consumo 18 Km/litro, diesel 1,8 €/litro). Una elettrica ha bisogno di € 1.400 (considerando gia’ i folli costi di 0,7 €/kwh e di fare 200 Wh/Km)
            2. La rete Tesla e’ mediamente 1-2 Km fuori dall’autostrada, in alcuni casi la si trova in Autostrada (ad esempio sulla Brebemi). I costi dell’energia sono variabili come i carburanti (e comunque si trova sempre fornitori a 0,5-0,6 €/Kw). Peraltro smetterei di usare il caso italiano come riferimento, visto che e’ evidente che ci stiamo dando le martellate sui piedi da soli
            3. Falso. Ma che testate giornalistiche legge? tra 138 Kwh e 220 Kwh c’e’ un 40% di differenza. Bravo il cretino che compra non Tesla e gli piace consumare di piu’. Peraltro basta girare su un po’ di siti per vedere che il consumo medio di una auto elettrica e’ 135-150 wh/km, non 220
            4. Falso. Su cosa si farebbe il tagliando? sul motore elettrico? ha mai fatto il tagliando alla sua lavatrice o al suo frigorifero? Ma sa di cosa parla??? La batteria e’ sigillata e garantita per 8 anni o 200.000 km, lei crede che qualcuno faccia manutenzione ordinaria sulle batterie? e cosa fanno, cambiano l’elettrolita?? O forse lei parla di cambiare l’acqua del tergicristallo, quella e’ l’unica manutenzione
            5. Falsissimo. L’usura delle batteria non cambia in alcun modo le prestazioni, tanto per iniziare. In secondo luogo dopo 6/7 anni anche tutte le parti in movimento di un’auto termica si usurano (e fanno calare le prestazioni). Eventualmente cala l’autonomia
            6.Apoteosi del falso. Prezzo model 3 – € 39.990,00 ad oggi 24/10/2024, fonte sito Tesla. Senza incentivi. Prima di parlare, leggere
            7. Si cominciano a vedere buoni modelli da poco oltre i 30.000 euro. Con il risparmio annuale gia’ evidenziato il punto di pareggio e’ gia’ dopo 2-3 anni
            8. Ridicolo. Tesla model 3 di 2 anni costa sui 34-35.000 euro, svalutazione del 20% considerando che si tratta del modello vecchio, non quello in produzione. Una auto termica perde il 10-15% dopo 1 giorno appena gli si mette la targa

          6. Le rispondo nuovamente di gruppo (mi dispiace vedere gente così annebbiata)
            1. 10’000 km con un diesel, considerando 18km/l e 1,7€/l (media annuale) + tagliando (Circa 350€) + bollo (Circa 250€) non superi i 1500€
            2. Articolo Vaielettrico di febbraio 2024, richiesti 450€ per un tagliando VW id3
            3. Sarebbe falso che non tutte le stazioni tesla sono aperte ai non tesla? Sarebbe falso che la rete ricarica tesla é fuori dall’autostrada? (Lo ha ammesso pure lei). Poi ovvio prendere il caso italiano, banalmente viviamo qui
            4. Nel lungo periodo cala l’autonomia di un’auto elettrica? Vero nel tempo aumentano i consumi di un’auto termica? Falso chiudo
            5. Saranno contenti tutti i lettori e amministratori della pagina di questo sito a cui ha dato dei cretini… Inoltre nel mio commento parlo chiaramente di consumo autostradale (l’italiano é lo stesso sia per i possessori bev che per quelli ICE). Ah basti vedere una prova di Paolo Mariano e i numeri sono quelli che ho detto
            6. Prezzo tesla model 3 da sito tesla oggi €41’000 listino al volante €43’000 pura verità per chiunque abbia due occhi
            7. Mi dica un modello bev buono a 30’000€ di listino
            8. Articolo Vaielettrico riporta analisi di mercato secondo cui la svalutazione dei modelli bev (inutile tirare fuori sempre solo tesla) attualmente é superiore a quella dei modelli ICE

            Mi dispiace ma ognuna delle tesi riportate sopra é scritta su articoli di questo sito

          7. Buonasera Davide volevo solo rispondere in merito al suo post dove dice che per fare 10000 km spende 2000 € all’anno col termico. Non è sempre vero, io con la hev ho speso per fare 50000 km 4000 € di benzina quindi siamo a 800 € annui. Bollo, zero perché quando la ho comprata in Liguria c’era l’esenzione totale per 5 anni, ora è scesa a tre. Ora comunque passati i 5 anni lo pago solo su 105 CV anziché 141 perché la parte elettrica è esente. Tagliandi, ho fatto l’abbonamento contestualmente all’acquisto, 189 € annui presso la rete di assistenza ufficiale Kia. Quindi alla fine a me 10000 km annui sono costati 989 € . Tutto documentabile, ho le ricevute di tutto, tagliandi e rifornimenti. Quindi vede che in qualche modo si riesce a spendere meno che una bev facendo la stessa strada

          8. Salve Ilario. La mia era solo una risposta al Sig. Vincenzo che continua a prendere numeri a caso (o a piacimento) per sostenere tesi insostenibili. Per dare un paragone realistico … io per fare 32.783 Kw (ad oggi) ho speso € 1.814 (ho caricato il 49% a casa e il 51% a colonnine ultrafast), che fa un costo km di 5,5 cent/km. Con la sua ibrida arriva a poco meno di 10 cent km. Anche se ho il fotovoltaico ho considerato tutte le ricariche casalinghe a prezzo pieno come da tariffa con il mio operatore (non tutti hanno il fotovoltaico a casa). Per cui e’ proprio impossibile essere piu’ economici di una BEV

          9. appena fatto. 5,5 cent/km. Con i suoi conti siamo a 15 cent/km. Peraltro considero ridicole le sua valutazioni di 250 euro di bollo e 350 di tagliando. Forse la Panda 1.0 gpl. Cominci a prendere una Passat o auto simili e vediamo se non paga 300-400 euro di bollo e 500 euro di tagliando minimo. Tutto il resto sono chiacchere. A proposito di svalutazione – i prezzi sono ricavati da autoscout24, per cui sono prezzi a cui si vendono le BEV usate di successo. Se prende come termine di paragone la VW ID3 che e’ stato un flop colossale, allora torniamo al punto di partenza che lei usa i dati a suo piacimento. Io metto sul piatto la Tesla, ovvero la BEV di riferimento sul mercato e l’auto piu’ venduta
            Sul prezzo di Tesla poi non perdo neanche tempo. Semplicemente non e’ capace di leggere dei numeri. 39.990 euro di listino + 985 euro di immatricolazione e messa su strada. La nuova Passat parte da 43.800,00 euro, altre auto paragonabili a Tesla (in termini di equipaggiamento e tecnologia) minimo 35.000 euro. E per sua informazione, la svalutazione di un’auto elettrica e’ dovuta ESCLUSIVAMENTE all’effetto distorsivo degli incentivi che fanno si che chi compra BEV aspetti gli incentivi e quindi chi vende usato fa scendere il prezzo. Ribadisco… numeri usati a seconda di comodo senza capirli

          10. antonio Gobbo

            Davide, avrei alcune considerazioni sui conti che ha postato di risposta che allego “Parlare di 90 centesimi a KWh e’ come parlare di chi fa il gasolio al servito in autostrada a 2,5 euro. Senza senso. Ci son una marea di operatori (Tesla, Ionity) per fare il pieno a meno di € 0,5 (io con i SuC di Tesla pago 0,43) e app per pagare ai Free to X anche meno di 50 centesimi (Freshtomile per esempio, si paga 0,47 €/KWh). Consumi di 220 Wh/Km neanche scalando il Monte Bianco. La mia Tesla dopo 32.000 Km (75% di autostrada) ha un consumo medio di 139 Wh/Km, ed e’ dual motor (trazione integrale). Se fosse a 2 ruote motrici il consumo scenderebbe. E per inciso, nel conto chilometrico va considerato anche il bollo e il tagliando (che le auto elettriche non hanno). La svalutazione, infine, vale forse per chi affitta auto che dopo 6 mesi la deve rivendere. Per un privato che la tiene 3-4 anni minimo non ha senso di essere considerata.”
            I 90 cent sono troppi, però quelli che come me non hanno la possibilità di ricaricare a casa devono per forza farlo a una DC vicina (la AC più vicina è a circa 3 km per cui è improponibile usarla per ricaricare di notte) e queste DC viaggiano dai 0.65 ai0 .7 cent a KW (il supercharger più vicino è a 35 km…..) anche ipotizzando 13 kw per 100km ( in autostrada si ma non sicuramente a 130) siamo a oltre 9 euro per 100km, io con la mia a GPL (è un 2000 e fa 10 – 11 con un litro a 130 in autostrada) 100 km mi costano 7 euro (con la lancia Y di mia figlia costano poco più di 5, non è certo una tesla ma per una come lei che fa meno di 10000 km all’anno va più che bene), il bollo nel mio caso sono 250 euro (sconto regione Lombardia per chi se lo fa addebitare in conto) all’anno e la manutenzione fatta fare dal mio meccanico di fiducia sono circa 200 – 250 euro ogni 30000 km ( nel mio caso ogni 2 anni e mezzo) ed ovviamente tutto ciò senza dovermi fermare i famosi 30 minuti ogni volta che faccio il 20 – 80%, per molti il tempo non vale nulla … io però non sono di quest’avviso.
            Poi siamo in democrazia, più o meno, 🙂 e alla fine uno fa le scelte che vuole e può spendere i suoi soldi come meglio crede.

        2. Vincenzo, la sua tenacia è lodevole, ma non dice una cosa esatta neanche per sbaglio, una serie infinita di falsità inaudite. Vada a difendere i suoi interessi nell’auto termica altrove. Ma cosa vuole insegnare a noi che guidiamo elettrico da anni dopo decenni di termico? Prego, si accomodi

  3. Avanti tutta!
    Vediamo se qualche luminare dei salotti tv avrà ancora il coraggio di raccontare menzogne dicendo che le colonnine non ci sono.

    1. federicofacchinettimilano

      Ci sono ci sono, ma sono messe in posti inutili oppure con prezzi troppo alti.

      Come ho già detto, ci vorrebbero le ricariche lente da lampione, così almeno il 50% dei parcheggi stradali sarebbe elettrificato, per chi parcheggia l’auto in strada la notte.

      Poi ovvio, ci vorrebbe anche il senso civico dei cittadini a non vandalizzarle.

      1. Il senso civico è sempre una buona e auspicabile virtù del cittadino, ma andrebbe unito e affiancato al “senso civico” dei ministri che non dovrebbero perdere tempo e buttare i nostri soldi in ponti su faglie sismiche e centrali nucleari vicino a patrimoni Unesco.

      2. antonio Gobbo

        Vero Federico pero ci sono alcune considerazioni da fare in merito:
        le ricariche da lampione sono meno costose ma non sono gratis per cui chi le installa (anche tralasciando il problema dei permessi) deve avere un ritorno che non sia “decennale” e siccome non potrebbero essere posteggi dedicati il ritorno sull’investimento si abbasserebbe o si alzerebbe in proporzione al numero di elettriche circolanti nel territorio, a Milano dove la % è maggiore ci sarebbe un ritorno maggiore in altre citta il ritorno sarebbe minore.
        Secondo problema, le reti supportano questo carico? ovviamente il conto va fatto sull’ipotetico carico massimo e se così non fosse allora si dovrebbero installare meno ricariche per cui ritorni e servizio inferiori
        Terzo il costo dell’energia, o queste ricariche le fanno le società energetice (cosa sulla quale ho qualche dubbio) oppure chi lo fa dovrebbe pagare costi di energia non certo a buon mercato che insieme ai costi di manutenzione farebbero diminuire gli itili, e siccome questo investimento costerebbe parecchio il ritorno degli utili deve avere tempi rapidi e certi.

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