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Oltre 310 km senza ricaricare: è record per la Verge TS Pro!

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La moto elettrica Verge TS Pro entra ufficialmente nel Guinness dei Primati per aver percorso oltre 311 km con una singola carica. Il record mondiale è stato stabilito sulle strade della periferia di Londra in condizioni tipicamente urbane.

Nessuna moto elettrica ci era riuscita finora: macinare oltre 310 km di asfalto senza mai ricaricare le batterie, nemmeno una volta. Ad abbattere questa barriera è stata recentemente la sportiva elettrica Verge TS Pro, che in un apposito test ha portato a termine un viaggio da record di 16 ore senza rifornimenti, attraversando diverse zone della città di Londra.

Il successo della prova ha avuto il riconoscimento ufficiale del Guinnes World Records, per la gioia del team reclutato per l’occasione, tra cui i due piloti che si sono alternati alla guida, gli inglesi Sam Clarke e Sara Sloman, volti conosciuti ed esperti del settore dei veicoli elettrici.

Un record… cittadino

Il percorso prevedeva l’attraversamento di alcune aree suburbane all’interno dell’anello stradale M25 di Londra. Un tragitto quindi cittadino, scelto appositamente per ricreare atmosfere quotidiane di utilizzo di una moto, in condizioni “tipiche” da grande città, quindi con semafori, attraversamenti pedonali e tratti trafficati.

Il test non ha lasciato nulla al caso. Innanzitutto si è utilizzata una TS Pro non modificata, disponibile in commercio, completamente carica, priva di cavo di ricarica e con il “serbatoio” sigillato.

Un sistema di tracciamento professionale e preciso ha monitorato tutto il percorso della moto certificando che durante il viaggio non sia mai stata effettuata alcuna ricarica.. I due piloti si sono alternati in sella alla moto a intervalli regolari.

Alla fine, la società Webfleet, specializzata nella gestione di veicoli, ha raccolto i dati relativi alla prestazione da record.

Per la Verge TS Pro anche 1366 km in un giorno

Non è la prima volta che Verge tenta imprese ardue con la sua TS Pro, moto di punta dell’azienda di Tallinn, capace di erogare 138 CV e una coppia di oltre 1000 Nm. Solo un mese fa, in un altro test, questa elettrica con il caratteristico motore incastonato nella ruota posteriore ha coperto in 24 ore la distanza tra Montecarlo e Madrid, macinando ben 1366 km. In quell’occasione, però, con diverse ricariche veloci.

A Londra, invece, non ce n’è stato bisogno. Anzi, Verge ha rivelato come la moto avesse ancora il 7% di carica residua al termine del suo tentativo da Guinness. Il team, per così dire, si è accontentato e si è fermato a 311 km percorsi.

Da oggi, un nuovo record da battere.

  • LEGGI anche: “Lacama 2.0, unica per tanti motivi!” e guarda il VIDEO qui sotto

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16 COMMENTI

  1. Grande mancanza delle Zero (unico marchio più o meno commerciale) sono le ricariche rapide, scelta dovuta alla volontà di mantenere bassi i costi (Energica lavorava a 400v, come le auto), e nella migliore delle ipotesi si ricarica a 12kw con caricatore supplementare, sennò a 6.
    Male.
    …e poi basta, non ci sono altre criticità che ne rendano impossibile l’utilizzo, anzi! Prezzo? Costano meno di un GS, moto stravenduta. Autonomia? 250km in misto, beate le vostre chiappe che resistono senza fermarsi almeno un’oretta (sarà l’età, ma ho passato da tempo le sparate da 500km al giorno). Emozioni? Quelle sono soggettive, e personalmente (personalmente!) trovo insopportabile lo scarico aperto nelle orecchie. Confort? Beh spostatevi tutti, non ve lo devo dire io che è molto meglio pensare “solo” a accelerare e frenare che cambiare pure marcia. Manutenzione? Lasciamo perdere, vero?
    Quindi, sì, il problema grosso adesso è la velocità di ricarica, legata a doppio filo con il prezzo del veicolo, ma a parte quello, il resto è fuffa, o almeno niente di invalidante.
    Ultima cosa: no, no, no! Energica ha chiuso non perché non vendeva, al contrario, aveva tutto prenotato. Ha chiuso perché la proprietà americana (per la quale era uno dei tanti asset, e neanche tra i più importanti) le ha tagliato i fondi. E senza fondi, non fai le moto. Anzi, non fai niente.

  2. la categoria dei motociclisti, di cui faccio parte, a mio avviso è l’ultima che secondo me potrà essere convertita all’elettrico. anche solo per una questione di numeri e percorrenza.
    quantomeno finchè non arrivano le batterie allo stato solido.

    con i miei amici ci spariamo 5/600km al giorno, di cui magari 200 di trasferimenti autostradali e il resto su colline/passi di montagna.
    per un mezzo in cui prevale il piacere di guida, la leggerezza e le prestazioni l’elettrico ancora non è maturo.

    articoli come questo, non fanno che alimentare le prese per il c*lo all’elettrico, perchè parliamoci seriamente, ma che record è^? 16 ore per fare 310km? c’è gente che li fa in bici nella metà del tempo questi km..

    • Da motociclista di lungo corso, capisco bene ciò che dice. Le chiedo però: che moto utilizza per spararsi 5/600 km al giorno con gli amici? Usa la stessa moto anche per gli spostamenti quotidiani casa-lavoro in città? Con quale soddisfazione e con quali risultati-problemi?
      Perchè è verissimo che il record di Verge ha risvolti grotteschi ed è altrettanto vero che in un viaggio autostradale l’autonomia reale crollerebbe a 150 km sì e no. Però le assicuro che nel traffico urbano, anche una moto elettrica ad alte prestazioni garantisce la fluidità di guida di uno scooter. Una termica sicuramente no. Zero SR/F, l’antidoto alla nostalgia del brum brum

      • beh capisco il discorso e in parte condivido però c’è un grande però.

        con la bicilindrica dal motore teutonico che mi scorazza in giro per le alpi, se volessi venirci a lavoro lo potrei fare senza troppi patemi.
        certo, poi dovrei convivere con consumi non del tutto esaltanti, usura gomme ingiustificata e in generale una manutenzione più alta ma vero anche che il viaggio durerebbe la metà.
        con quella moto ev non potrei fare i soliti giri senza sconvolgerli.
        poi non vado comunque a lavoro in moto, preferisco venirci in ev a costi irrisori da marzo a ottobre praticamente zero e godermi la moto poi con calma nel weekend su strade piene di curve.

        sembrerebbe che la mia però sia una situazione fortunata, e leggendo quel che scrivono i detrattori delle ev non si può avere un mezzo per tutte le occasioni.

        in parte hanno ragione, già la moto è un di più, se vogliamo uno sfizio.
        se devo avere la moto termica da usare nei weekend, la moto elettrica da usare in settimana, l’ev da usare quando c’è bisogno di più spazio o c’è neve ecc ecc quanti mezzi devo tenere assicurati??

        è anche vero però quanto ha detto lei, che una moto o uno scooterino elettrico per gli spostamenti quotidiani entro i 50/80km a/r sarebbe comodissimo e probabilmente dai costi di gestione tendenti allo zero.

        peccato però che quella zero sr/f vada ben oltre i 20k, quasi in territorio panigale. grandissima mancanza poi una ricarica lentissima, caricasse a 4/5C con un pieno in una ventina di minuti ci potrei anche pensare, in fondo chi non si ferma in cima a un passo per un caffè o un aperitivo, ma non mi ci vedo proprio ad aspettare 2h in cima alla cisa.

        • La bicilindrica teutonica, che ho avuto anch’io in gioventù, è un conto. La bicilindrica di zona Panigale è tutt’altro: l’ho avuta per 15 anni ed è praticamente inguidabile in città. D’accordo con lei: Zero sr/f sarebbe un compromesso accettabile se disponesse di ricarica rapida. Energica l’aveva…

          • Infatti abbiamo visto tutti che fine ha fatto Energica.. a mio parere oggi come oggi le moto elettriche sono indifendibili, fin che non ci sarà una svolta tecnologica non hanno senso di esistere, ed i numeri mi sembra lo dimostrino

  3. Ci mancava la moto elettrica. Guidateuna moto deve dare emozioni, impostare le curve, impostare i percorsi è tutto un insieme di cose che deve dare soddisfazione. Con una moto a pile non ti resta che usare l acceleratore e i freni, ma per questo esistono già gli scooter.

    • Mi creda, c’è margine di miglioramento. Ma concordo con lei che finché certe cose le faranno progettare ai programmatori di computer e non queste cose le ha sempre fatte sarà difficile vedere qualcosa di veramente interessante

    • Infatti, elettrico o non elettrico, la sostanza non cambia. Il problema non sono le moto, ma i motociclisti. Questa ricerca di soddisfazione ed emozioni è incompatibile con il transito su strade pubbliche dove vi sono auto, camion, bici e pedoni. Chiunque di noi ha un parente che si è fatto male con la moto o, peggio, non c’è più.
      È ora di dire basta. La ricerca di emozioni si fa in apposite piste, in strada si guida rispettando il codice.

      • Ma io aggiungerei che forse è meglio abolire qualsiasi tipo di motociclo, e mandare in un campo di rieducazione per almeno un paio d’anni tutti coloro che manifestano interesse per questo tipo di attività dannose e fondamentalmente inutili.

        Lei che diamine! Se bisogna fare le cose facciamole bene.

    • provane una prima di giudicare, rimarrai stupito.

      per me quando riusciranno a infilare 30kwh in una moto entro i 200kg con 100/150cv di potenza condita da ricarica 4/5c si potranno seriamente valutare.

      fino ad allora mi tengo stretto il mio bicilindrico.

  4. Ok per il record, ma non so quanto sia realmente utile per valutare un uso “normale” visto che 310 km in 16 ore sono meno di 20 km/h di media, che per una moto sono veramente pochi. Non ne capisco il senso se non per farsi pubblicità e prendere i soldi del Guinness.

    • In effetti non capisco il commento sul percorso che sarebbe stato <> Sono d’accordo se parliamo di uno scooter, ma di una moto come la Verge anche no 😉

      • Esatto Luigi.
        Con questa impresa abbiamo scoperto che guidando in città come uno scooter 50 cc una moto da 37.500 € e 100 kW di potenza si possono percorrere anche 310 km.

        Il problema di certi uffici stampa (e mi creda: so di cosa parlo) quando mandano in giro di questi comunicati è che non hanno ben chiaro il concetto di “autogol”.
        O forse son convinti che siamo tutti un po’ cretini 😂

        • Forse certi uffici stampa sono rimasti al concetto di “moto da bar” appunto da esibire e non da usare su percorsi adeguati alle prestazioni.. Il problema è che sono anche rimasti al potere d’acquisto di decenni fa 🙁

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