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Oltre 100 EV aziendali in arrivo: come gestirle? Ci scrive una grande società che per la prima volta ha inserito le auto elettriche nella sua flotta. Vaielettrico risponde. Ricrodiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it
Oltre 100 EV aziendali: come regolamentare la ricarica domestica e tracciare i consumi?
“Sono un vostro affezionato lettore da diversi anni ed apprezzo l’onesta è la trasparenza con le quali affrontate le tematiche relative alla transizione elettrica. Lavoro presso una multinazionale che dispone di una flotta a noleggio di più di 1.000 auto. Quest’anno, per la prima volta, ha introdotto la possibilità di scegliere fra modelli EV. In particolare ci sono più di 100 drivers che hanno ordinato una EV che arriverà nel secondo semestre 2025. Come azienda ci stiamo attrezzando con “carte carburante” che coprono anche gli EV. Come potete immaginare, infatti, solo una piccola percentuale dei nostri drivers lavora presso la sede (attrezzata con wallbox di ricarica), gli altri sono sparsi sul territorio italiano. E devono quindi poter contare su ricariche pubbliche. Visto che le EV si possono sfruttare al massimo con le ricariche domestiche, mi chiedevo se avete qualche consiglio da darmi in merito a come regolamentare questa tipologia di ricarica. Come tracciare i consumi separatamente da quelli privati? Fornire una wallbox ai dipendenti oppure un contributo per l’installazione? Magari avete informazioni di come si muovono altre aziende che utilizzano flotte. Grazie“. Mario Camesasca
Svolta tempestiva, con il 2025 tassazione tagliata al 10% per le EV e inasprita al 50% per le termiche
Risposta. Ci sono diverse società specializzate che offrono questo servizio chiavi in mano, occupandosi sia della parte tecnica (installando wall-box intelligenti), sia della parte amministrativa. Ed è consigliabile rivolgersi a loro, visto che spesso si tratta di cucire le soluzioni su misura per le esigenze aziendali. Una flotta di 100 e più auto elettriche in Italia è già un bella squadra, complimenti, e arriva nel momento giusto. Da quest’anno, infatti, la tassazione per le auto a zero emissioni è stata ridotta, a fronte di un aumento per le endotermiche. Per queste ultime la percentuale imponibile è stata incrementata dal 30% al 50%, mentre è stata abbassata dal 30 al 20% per le ibride plug-in (PHEV) e dal 30 al 10% per le elettriche (BEV). Quanto alla scelta della società a cui rivolgersi, consigliamo al lettore di dare un’occhiata alle tante interviste che abbiamo realizzatosul nostro canale YouTube. Per poi scegliere il partner che lo convince di più. Ma siamo certi che molti suggerimenti concreti arriveranno via via anche nei commenti (spazio sotto) suscitati da questo articolo.
Le vostre auto usate in vendita raccontate sul nostro canale YouTube da Edoardo. Ma potete essere voi a illustrarle mandando un breve video a info@vaielettrico.it
Buongiorno,
Free2move eSolutions ha questa soluzione già disponibile sul mercato con una wallbox connessa a una piattaforma digitale per il fleet manager per gestire la rendicontazione ed eventuali rimborsi.
Posso dare maggiori dettagli via mail al Sig. Camesasca se di interesse.
Ci vorrebbe uno scatolotto con dentro una scheda SIM. Sto aggeggio si metterebbe attaccato alla wallbox privata domestica, o eventualmente attaccata all’uscita di una presa industriale, dall’altro lato invece presenta il classico connettore per attaccarci il cavo di ricarica come se fosse lei l’uscita della wallbox. In pratica sta in mezzo fra la wallbox e l’automobile.
Va da sé che l’oggetto deve essere fatto in modo di poterlo staccare e portarselo dietro.
Come detto, lo scatolotto ha dentro un qualche sistema GSM che è in grado di inviare dati alla nostra centrale di riferimento. Molto banalmente il nostro impiegato con auto aziendale elettrica se lo porta appresso assieme al cavo di ricarica e tramite quello, che ricarichi da qualsiasi colonnina, presa o quant’altro, non avrebbe più nessun dovere di rendicontazione perché ci pensa lo scatolotto. ( che, come avrete intuito, oltre al GSM a dentro anche un contaconsumo)
Amici informatici! Sarebbe così difficile da realizzare?
Guarda, a mio avviso è molto più semplice di quanto hai detto tu.
Se non erro già oggi la maggior parte delle wallbox domestiche sono connesse in rete e quando un’auto viene messa in carica dovrebbero essere in grado di identificare il modello dal VIN. Basterebbe semplicemente programmarle per registrare le ricariche domestiche fatte in base al VIN e poi al termine di ogni ricarica girare i dati al server. Credo, come ha già scritto la redazione, che esistano società che offrano questo servizio e forniscano anche la relativa wallbox. D’altra parte per i chilometri esatti per uso lavorativo/privato basterebbe usare una banale black box munita di gps che traccia tutti gli spostamenti da attivare nel momento in cui si usa l’auto per lavoro. L’abbinata tra tracciamento percorso+km+consumi kWh/km e i dati della ricarica effettuata a casa/colonnine con scheda permetterebbe di calcolare al centesimo i rimborsi. Non è impossibile farlo. Al dipendente resterebbe l’onere di attivare/disattivare la registrazione del tracciamento percorso fatto per lavoro (che a mio avviso non va contro la privacy visto che si sta lavorando).
-Se non erro già oggi la maggior parte delle wallbox domestiche sono connesse in rete-
Erri.
Quelle connesse non sono la maggior parte e per contro Generalmente sono le più care.
Ed erri se pensi che la stragrande maggioranza di quelli a cui affiderebbero un’auto elettrica aziendale si precipiterebbero ad acquistare una wallbox connessa da 1000 euro + installazione.
Ma soprattutto leggendo la descrizione delle tue soluzioni, che con ogni probabilità da un punto di vista tecnico sono molto raffinate, ho avuto come l’impressione che il mio “ladro” GSM da mettere tra la presa/wallbox e il cavo è qualcosa di mille volte più semplice rispetto a tracciamenti GPS, abbinamenti al VIN e registrazioni dei percorsi. 😉
allora? Lo facciamo? Dell’oca? Baccarini? Sto software è complicato?
Non tutte le wallbox gestiscono il VIN ma soprattutto, ed è più grave, non tutte le auto comunicano il VIN, le VW ad esempio nemmeno con la loro wallbox propietaria, devono utilizzare una RFID e non è possibile, come fa la WB Tesla, autorizzare un VIN.
Nei Paesi Bassi (dove risiedo) vengono solitamente forniti punti di ricarica domestici che tracciano i consumi (in quanto la tariffa domestica è solitamente più conveniente di quella da colonnina). Il consumo viene poi rimborsato dalla società. Il rimborso può essere I) a tariffa standard (o ii) secondo tariffa del contratto di fornitura elettrica del dipendente. Dipendentemente dal contratto, è fornita tessera per ricarica in Olanda o Europa con tetto Massimo di spesa mensile o illimitato.
Mia moglie (con contratto Belga) ha un’auto aziendale elettrica. Le è stata fornita tessera per ricariche in tutta Europa, con consumi illimitati.
L’azienda ha spinto per farci installare colonnina a casa…
Vivendo in una casa in centro, ricarichiamo da colonnine pubbliche (0,40-0.56 eur a kw) e supercharger (0.27 eur a kw). Se potessi ricaricare da casa l’azienda pagherebbe 0.24 eur a kw.
Io vedo due tipi di problemi
Per uso promiscuo esiste una stima a tariffe ACI , non mi sembra vi sia per auto elettriche.
E per le termiche esiste carta carburante non mi sembra vi sia una detraibilità per le aziende per la carica a casa .
Esiste la sezione per auto elettriche sul sito ACI.
Da almeno 5 anni, basta cercare.
Lo so perchè è da 5 anni che ho auto elettrica come fringe benefit e sono alla seconda elettrica.
Buongiorno,
Free2move eSolutions ha questa soluzione già disponibile sul mercato con una wallbox connessa a una piattaforma digitale per il fleet manager per gestire la rendicontazione ed eventuali rimborsi.
Posso dare maggiori dettagli via mail al Sig. Camesasca se di interesse.
Ci vorrebbe uno scatolotto con dentro una scheda SIM. Sto aggeggio si metterebbe attaccato alla wallbox privata domestica, o eventualmente attaccata all’uscita di una presa industriale, dall’altro lato invece presenta il classico connettore per attaccarci il cavo di ricarica come se fosse lei l’uscita della wallbox. In pratica sta in mezzo fra la wallbox e l’automobile.
Va da sé che l’oggetto deve essere fatto in modo di poterlo staccare e portarselo dietro.
Come detto, lo scatolotto ha dentro un qualche sistema GSM che è in grado di inviare dati alla nostra centrale di riferimento. Molto banalmente il nostro impiegato con auto aziendale elettrica se lo porta appresso assieme al cavo di ricarica e tramite quello, che ricarichi da qualsiasi colonnina, presa o quant’altro, non avrebbe più nessun dovere di rendicontazione perché ci pensa lo scatolotto. ( che, come avrete intuito, oltre al GSM a dentro anche un contaconsumo)
Amici informatici! Sarebbe così difficile da realizzare?
Guarda, a mio avviso è molto più semplice di quanto hai detto tu.
Se non erro già oggi la maggior parte delle wallbox domestiche sono connesse in rete e quando un’auto viene messa in carica dovrebbero essere in grado di identificare il modello dal VIN. Basterebbe semplicemente programmarle per registrare le ricariche domestiche fatte in base al VIN e poi al termine di ogni ricarica girare i dati al server. Credo, come ha già scritto la redazione, che esistano società che offrano questo servizio e forniscano anche la relativa wallbox. D’altra parte per i chilometri esatti per uso lavorativo/privato basterebbe usare una banale black box munita di gps che traccia tutti gli spostamenti da attivare nel momento in cui si usa l’auto per lavoro. L’abbinata tra tracciamento percorso+km+consumi kWh/km e i dati della ricarica effettuata a casa/colonnine con scheda permetterebbe di calcolare al centesimo i rimborsi. Non è impossibile farlo. Al dipendente resterebbe l’onere di attivare/disattivare la registrazione del tracciamento percorso fatto per lavoro (che a mio avviso non va contro la privacy visto che si sta lavorando).
-Se non erro già oggi la maggior parte delle wallbox domestiche sono connesse in rete-
Erri.
Quelle connesse non sono la maggior parte e per contro Generalmente sono le più care.
Ed erri se pensi che la stragrande maggioranza di quelli a cui affiderebbero un’auto elettrica aziendale si precipiterebbero ad acquistare una wallbox connessa da 1000 euro + installazione.
Ma soprattutto leggendo la descrizione delle tue soluzioni, che con ogni probabilità da un punto di vista tecnico sono molto raffinate, ho avuto come l’impressione che il mio “ladro” GSM da mettere tra la presa/wallbox e il cavo è qualcosa di mille volte più semplice rispetto a tracciamenti GPS, abbinamenti al VIN e registrazioni dei percorsi. 😉
allora? Lo facciamo? Dell’oca? Baccarini? Sto software è complicato?
Purtroppo non sono l’uomo giusto e non lo è nemmeno Dell’Oca ma… Ce ne sarebbero un paio, invece…
Vediamo se si fanno avanti!
Non tutte le wallbox gestiscono il VIN ma soprattutto, ed è più grave, non tutte le auto comunicano il VIN, le VW ad esempio nemmeno con la loro wallbox propietaria, devono utilizzare una RFID e non è possibile, come fa la WB Tesla, autorizzare un VIN.
Nei Paesi Bassi (dove risiedo) vengono solitamente forniti punti di ricarica domestici che tracciano i consumi (in quanto la tariffa domestica è solitamente più conveniente di quella da colonnina). Il consumo viene poi rimborsato dalla società. Il rimborso può essere I) a tariffa standard (o ii) secondo tariffa del contratto di fornitura elettrica del dipendente. Dipendentemente dal contratto, è fornita tessera per ricarica in Olanda o Europa con tetto Massimo di spesa mensile o illimitato.
Mia moglie (con contratto Belga) ha un’auto aziendale elettrica. Le è stata fornita tessera per ricariche in tutta Europa, con consumi illimitati.
L’azienda ha spinto per farci installare colonnina a casa…
Vivendo in una casa in centro, ricarichiamo da colonnine pubbliche (0,40-0.56 eur a kw) e supercharger (0.27 eur a kw). Se potessi ricaricare da casa l’azienda pagherebbe 0.24 eur a kw.
Io vedo due tipi di problemi
Per uso promiscuo esiste una stima a tariffe ACI , non mi sembra vi sia per auto elettriche.
E per le termiche esiste carta carburante non mi sembra vi sia una detraibilità per le aziende per la carica a casa .
Esiste la sezione per auto elettriche sul sito ACI.
Da almeno 5 anni, basta cercare.
Lo so perchè è da 5 anni che ho auto elettrica come fringe benefit e sono alla seconda elettrica.
Io ho il costo chilometrico tabella ACI della mia… dal 2021.