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Occhio Tesla, hai VW negli specchietti, dice Bloomberg

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La consegna delle prime Volkswagen ID.4 a clienti tedeschi, avvenuta a Dresda (foto: VW Newsroom).

Occhio Tesla, hai VW nello specchietto retrovisore e il sorpasso potrebbe essere più vicino di quando si pensi. Lo sostiene Bloomberg in un nuovo report.

Occhio Tesla, con la ID.4 un altro balzo in avanti

La marcia di avvicinamento di Volkswagen alla leadership mondiale di Tesla nelle auto elettriche prosegue, annota Bloomberg. Nel 2020 il gruppo tedesco è diventato il primo produttore di EV in Europa, superando Renault. E quest’anno farà un altro grande passo in avanti con il lancio della ID.4, la sua world car. Le consegne stanno iniziando proprio in questi giorni in tutto il mondo e la VW conta di venderne 150 mila già nel 2021.

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La vignetta pubblicata da Bloomberg per simboleggiare il possibile sorpasso VW su Tesla nell’elettrico.

E un altro Suv derivato dalla ID.4, la Skoda Enyaq, sta arrivando a sua volta sul mercato, con 20 mila prenotazioni già raccolte e la produzione aumentata a 350 unità al giorno. In tutto quest’anno il gruppo VW prevede di vendere 1 milione di veicoli con la spina, tra ibridi plug-in e completamente elettrici. E il presidente Herbert Diess dice di puntare a superare Tesla nelle vendite di EV entro il 2025. Ma alcuni analisti interpellati da Bloomberg prevedono che il sorpasso accadrà molto prima.

Tesla come Netflix, ha scosso il mercato, ma ora…

Secondo Bloomberg, Tesla ha fatto all’industria automobilistica ciò che Netflix ha fatto alla TV tradizionale. Dando una scossa davanti alla quale i grandi network hanno faticato a reagire. Ma ora colossi come Walt Disney e HBO stanno recuperando terreno, nella tv on demand, insidiando leadership di Netflix. E accanto a loro ci sono altri brutti clienti che stanno diversificando in questo settore, come Amazon, Apple e Google. Allo occhio teslastesso modo, la Volkswagen può puntare su un’arma che Tesla non ha nel suo arsenale: le economie di scala. “Ha una dozzina di marchi che riempiono ogni angolo del mercato automobilistico e le vendite lo scorso anno sono state di 9,3 milioni di veicoli contro mezzo milione di Tesla“, scrive Bloomberg. “VW è in una posizione unica per mettere in comune le risorse e sostenere i costi dello sviluppo di nuove tecnologie. Entro il prossimo anno, avrà 27 modelli basati sulla sua piattaforma standardizzata“.

La previsione di Bloomberg: il sorpasso tra due anni

In realtà Diess sta replicando il modello di business impostato da Elon Musk per Tesla. Compresa una capillare rete di ricarica sulla falsariga dei Supercharger. E in questo, paradossalmente, gli verrà incontro una delle sanzioni camminate alla Volkswagen negli Usa per lo scandalo del Dieselgate. Ovvero l’obbligo di costruire una rete di colonnine per auto elettriche, Electrify America. “La nostra trasformazione sarà rapida“, ripete Diess,  “più grande di qualsiasi cosa vista nell’industria nel secolo scorso“.

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La Skoda Enyaq, nuovo Suv elettrico della Skoda (Gruppo VW): già 20 mila le prenotazioni.

E riguarderà anche le batterie. Bloomberg ritiene plausibile che  i miglioramenti nella progettazione e nella chimica delle celle permetteranno a VW di ridurre il costo delle batterie alla metà già nel 2025. Rendendo le EV addirittura meno costose dei modelli a benzina. “Sono fiduciosi di poter superare Tesla già nel 2023“, prevede Michael Dean, analista di Bloomberg Intelligence,  “Il loro attacco nell’elettrificazione è roba seria“.

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Herbert Diess, n.1 Volkswagen

Occhio Tesla? C’è chi pensa che VW stia correndo troppo in fretta

Occhio Tesla, dunque? Non tutti i competitor la pensano allo stesso modo, giudicando un azzardo la strategia di Diess di puntare tutto sull’elettrico. E di questo parere non è solo Toyota, la prima casa automobilistica al mondo, ancora convinta che gli ibridi sono una soluzione intermedia più sensata. La stessa BMW è molto più cauta e continua a progettare molti dei suoi modelli in varie versioni: a benzina, ibrida, ibrida plug-in ed elettrica. “Riteniamo che una strategia a propulsione unica possa essere molto pericolosa“, ha detto a Bloomberg Television il CEO Oliver Zipse il 17 marzo “La probabilità che 150,160 mercati in un periodo di tempo breve, e un decennio è un periodo molto breve, convergano su un’unica motorizzazione è altamente improbabile“.

— Leggi anche: o la Volkswagen è impazzita o il futuro è elettrico

 

 

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2 COMMENTI

  1. Sono d’accordo che il più temibile concorrente per Tesla siano le nuove case cinesi più che i costruttori tradizionali come VW. Che ancora per molti anni dovranno far convivere auto a spina ed auto a pistoni nelle loro gamme.
    Il modello Tesla che in parte VW ha dovuto adottare per motivi di immagine (presentarsi come azienda moderna) e di costi, ha un forte effetto negativo sui ricavi. E crea problemi con i concessionari (non esistono in Tesla) e la rete di assistenza (le Tesla non fanno praticamente manutenzione).
    Il matrimonio tra VW e Apple potrebbe essere interessante per tutti e 2. Ma Apple ha già rinunciato a sposarsi con Hyundai perché non vuole altri marchi sulle sue vetture (ho letto che ora sta provando con Magna Steyr) e per VW sarebbe un concorrente interno e un downgrade tecnologico diventare un assemblatore di auto per terzi.
    Staremo a vedere. Il mercato è grande e c’è posto per tanti (ma non per tutti). Vedo però più facile che tanti marchi tradizionali spariscano piuttosto che Tesla, che al massimo sarà ceduta da Musk a qualche casa tradizionale in cerca di rilancio.

  2. Herbert Diess addenterà la mela?

    Dopo Mission to Mars la sfida più grande per Mr. Musk è Tesla.

    Le azioni Tesla sono in ribasso del 29,6% rispetto ai massimi toccati lo scorso gennaio.

    Vero è che Tesla, al momento, ha un valore di mercato che consente a Musk un ampio margine di manovra per utilizzare le azioni Tesla come valuta di acquisizione. Le altre case automobilistiche hanno un valore di mercato diverso.

    Ma si affacciano concorrenti temibili, nuovi sfidanti pechinesi e si chiamano Nio, Li Auto e Xpeng che continuano ad espandersi sui mercati internazionali.

    Vedremo cosa accadrà, perché Musk è consapevole che se non arrivano i risultati annunciati, gli investitori vendono e le azioni Tesla saranno immediatamente ribassate.

    La road map che soddisferebbe gli azionisti prevede:
    – apertura entro aprile la Gigafactory di Berlino Brandeburgo;
    – ordini per 500.000 auto elettriche all’anno da costruire a Berlino secondo le specifiche dei clienti a partire dalla prossima estate;
    – produrre ed appaltare la costruzione della batteria strutturale 4680 secondo le prestazioni annunciate;
    – irrompere nei trasporti internazionali con il Semi tenendo fede alle prestazioni preannunciate;
    – mettere in vendita il Cybertruck non solo negli US, ma anche in Europa, compattando le dimensioni e renderlo utilizzabile con le comuni patenti;
    – mettere in vendita a 200.000 euro la Roadster 2+2 per stabilire il nuovo primato elettrico;
    – stabilire il record per berline al Nürburgring con la nuova Model S Plaid+ il miglior biglietto da visita per il ricettivo mercato tedesco;
    – aumentare la rete europea dei Supercharger;
    – presentare la Model E hot hatch da 25.000 dollari da vendere nei prossimi due anni;
    – arrivare al livello 5 driverless entro l’anno.

    Se non ci riesce le azioni precipiteranno ancora, anche perché Tesla sta attualmente migliorando i profitti vendendo diritti di emissione di CO2 ad altri, mentre con il core business effettivo, rappresentato principalmente dalle vendite è al di sotto dei numeri dei concorrenti

    Per cui, già quest’anno devono arrivare i risultati e che risultati.

    Volkswagen ha il Bulli, l’ID.Buzz che presto offrirà al mercato. Un mercato che accolto tiepidamente la first EV ID.3.

    Il riferimento tecnico a cui rivolge lo sguardo attento Volkswagen è la “Revolution in Body + Battery Engineering” con batterie strutturali 4680 presentate da Mr. Elon Musk.

    Volkswagen nella ricerca delle batterie allo stato solido si è affidata a QuantumScape, ma già oggi aleggia lo spettro della Tesla Model 2 hot hatch da 25.000 euro che verrà prodotta nella Gigafactory di Berlino dopo averla prima prodotta nella Gigafactory Shangai.

    Mr. Musk deve onorare l’impegno preso con le autorità cinesi. Verrà presto aggiunta la Model 2 a fianco delle produzioni di Model 3 e Model Y. Per contenere i costi sarà prodotta sul telaio della Model 3 e avrà un prezzo compreso tra i 160.000 e i 200.000 yuan, circa 25.000 euro.

    Volkswagen deve fare più politica, deve attrarre gli altri concorrenti facendo un’alleanza che consenta di suddividere le spese e velocizzare l’ingegnerizzazione di una nuova piattaforma, oltre la MEB già condivisa con Ford.

    Volkswagen deve cercare alleanze per ripartire i costi delle celle e delle piattaforme realizzate con batterie strutturali ben consapevole che il progetto ingegneristico di una vettura elettrica, inizia da un piccolo fondamentale componente: la cella della batteria.

    Le piattaforme MEB e PPE di Volkswagen a causa della “Revolution in Body + Battery Engineering” con celle strutturali 4680 di Tesla saranno sostituite dalla prossima piattaforma modulabile di Volkswagen, Scalable System Platform – SSP, un progetto che integra l’elettronica di gestione, quindi inverter e cablaggi a 800 Volts, software, server e i computer della vettura.

    Volkswagen deve convincere i nemici storici ma anche i nuovi avventori (Apple in primis) ad allearsi per dare un corso tecnologico nuovo imprescindibile dal poter disporre di una nuova generazione di piattaforma strutturale ai motori autoportanti ed alle prossime batterie con elettrolita allo stato solido QuantumScape.

    Herr Diess deve spaziare in ogni campo e saper trovare la cosa apparentemente più strana, quindi esplorarla.

    Oggi la cosa più strana per Herr Diess è la mela di Cupertino e potrebbe improvvisamente cadergli in testa facendo le fortune di Volkswagen.

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