Occhio all’anticipo, meglio verificare bene chi te lo chiede, soprattutto se si tratta di una start-up sconosciuta. Una storiella istruttiva arriva dalla Malesia.
Occhio all’anticipo, un alert anche dalla Malesia
L’elettrico, si sa, pullula di nuovi marchi che stanno cercando di farsi largo sul mercato delle due e quattro ruote. Spesso propongono veicoli ancora in fase di gestazione, chiedendo ai potenziali clienti di versare un acconto con il quale finanziarsi. In molti casi le cose vanno a finir bene. Ma c’è anche chi fallisce prima di iniziare a produrre e l’anticipo se ne va in fumo.

Come nel caso del (aspirant) produttore di monopattini Unicorn (qui l’articolo). Nel caso segnalato dalla Malesia, invece, si paventa una vera e propria truffa. È stata la sezione contro i reati informatici della Polizia locale, la Cyber Crime Royal Malaysia Police, a segnalarlo sulla sua pagina Facebook a segnalare il caso della Mini EV X2. Si tratta di una macchinetta elettrica i cui rendering erano apparsi sui social nelle settimane scorse. Ma sotto il vestito potrebbe non esserci un bel nulla.
Una macchinetta neppure omologata, ma già in vendita
Si tratta (apparentemente) di una macchinetta da città, offerta a prezzi molto vantaggiosi. E addirittura con la possibilità di spalmare la cifra in comode rate su un periodo di nove anni! Sul sito pochissime altre informazioni, solo ben in evidenza un conto presso la CIMB Bank su cui accreditare l’anticipo per un ordine. Ecco perché, dopo avere ricevuto dall’azienda interessata rassicurazioni molto vaghe, la Cyber Crime Royal Malesia ha rilasciato un alert invitando a non versare un soldo. Anche perché la simpatica vetturetta (una specie di Smart) non risulta neppure omologata per la circolazione. Tutto il mondo è Paese, insomma: occhio all’anticipo, sempre.