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Occhio alla Golf plug-in: oltre 100 km veri in EV

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Occhio alla Golf plug-in: fa più di 100 km veri in elettrico, sfiorando i 140 in città. Senza penalizzare troppo i consumi quando si utilizza il motore a benzina.

occhio alla GolfOcchio alla Golf plug-in: in città sfiora i 140 km di range

La Volkswagen non sembra credere troppo nell’elettrico e la prima generazione di prodotti ID. non ha ottenuto i risultati di vendita sperati. E così a Wolfsburg puntano di più sull’ibrido, anche plug-in, con prestazioni in elettrico in grado di rassicurare anche i più diffidenti. Il direttore di Quattroruote, Gianluca Pellegrini, ha anticipato su LinkedIn i risultati delle prove su strada con la nuova Golf 8.5 ibrida ricaricabile, con batteria da 19,7 kWh netti e ricarica con potenza massima a 11 kW (prima era 3,6). E parla di “risultati stupefacenti: l’autonomia vera in città col solo elettrico arriva a 137 km, quella in autostrada a 105, quella in statale a 131 km e quella media a 123. È praticamente il doppio di strada rispetto a prima“. E anche i consumi del sistema ibrido sono rassicuranti: 20,8 km con un litro.

occhio alla GolfE godrebbe degli stessi incentivi delle elettriche

Altro aspetto convincente della nuova Golf plug-in: le emissioni di CO2 omologate sono di 7 g/km. Il che significa che se nel 2025 verranno ripristinati gli incentivi, come pare, questo modello fruirà dello stesso bonus delle elettriche, rientrando nella fascia 0-20 g/km. Insomma, siamo vicini a una svolta che potrebbe rendere le ibride plug-in un’alternativa più credibile alle elettriche pure. E soprattutto alle ibride tout-court. Questo tipo di vetture ha ricevuto molte critiche in passato, critiche legate al fatto che l‘autonomia molto limitata e la lentezza di ricarica le rendevano scarsamente utilizzabili in elettrico. Soprattutto da parte delle flotte aziendali, legate a un uso che difficilmente permette ricariche frequenti dell’auto. La stessa versione precedente della Golf ibrida plug-in aveva una batteria da 10,6 kWh e si ricaricava al massimo a 3,6 kW. In pratica una percorrenza della metà e con tempi ben più lunghi per rifornire.

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68 COMMENTI

  1. L’idea dell’ibrido “plugin” è, in fin dei conti, una delle varie strategie adottate per cercare di aggirare i problemi tecnologici che da oltre un secolo penalizzano gli impieghi “mobili” dell’energia elettrica e in particolare quelli in cui, proprio come accade con i veicoli a motore, le quantità di energia che bisogna portarsi appresso sono consistenti.
    Problemi tecnologici che da “sempre” si possono riassumere in una parola: batterie.

    La strategia “plugin” è a suo modo vincente, guardandola da una certa angolazione. Se non si ha necessità di ampi spostamenti quotidiani (e soprattutto se si ha modo di effettuare le ricariche a casa) è possibile, con un veicolo di quel tipo, camminare quasi sempre “in elettrico”, senza però il rischio di trovarsi in difficoltà operative nel momento in cui serve fare più strada. Ottimo.
    Cambiando angolazione, però, si può facilmente notare un certo qual paradosso, insito nel viaggiare (quasi) sempre in elettrico portandosi costantemente appresso, a mo’ di costosa zavorra, non solo il motore termico ma anche tutti gli organi meccanici che lo collegano alle ruote del veicolo. E il motore termico, seppure usato raramente, ha pur bisogno della sua manutenzione. E il veicolo, essendo in pratica “doppio”, è inevitabilmente molto più pesante e più complesso dal punto di vista costruttivo (il massimo della complessità, direi, oggi come oggi), con molte più cose che possono guastarsi o funzionare malamente…

    Quindi anche qui, come in tanti altri contesti, non si può stabilire un vincitore assoluto, né una distinzione netta e sbrigativa tra automobilisti bravi e illuminati e intelligenti e automobilisti ottusi e retrogradi e nemici dell’ambiente ecc., perché la faccenda è più complessa e articolata di come può apparire ad un’analisi superficiale.

  2. A questo punto non ha + senso un sistema tipo “extended range” con motore ICE usato solo come generatore (tipo anche come il sistema Nissan)?
    potrebbe essere molto + piccolo, regime fisso ed altissima efficienza, come potenza basterebbe quella per fare avanzare l’auto a 130kmh a tempo indeterminato…

  3. Offro la mia chiave di lettura. VW ha un powertrain P2 Plug In in catalogo e lo ha aggiornato con investimenti non esagerati per raggiungere l’autonomia in EV che consente di avere un vantaggio sul ciclo di omologazione. Questa soluzione apre le porte a clienti flotta che ottengono benefici fiscali dalla CO2 omologata, e rientrano nei “green target” di molte aziende (leggi puoi avere solo auto aziendali che non superano tot CO2). Questo powetrain si puo’ installare su tutte le vetture a trazione anteriore e disposizione trasversale del gruppo.

    Il prezzo di listino, per quanto detto sopra, conta poco o nulla: la clientela qui paga una quota mensile che sara’ molto piu’ bassa di ogni altra versione termica. Come sempre, spiace dirlo, credo si tratti solo di convenienza economiva.

  4. Tanto 9 su 10 non la ricaricheranno quasi mai vanificando l’opportunità di guidare in elettrico inquinando meno l’ambiente, non danneggiando la salute, non dando l’enorme fastidio degli scoppi del motore termico. E quell’uno su dieci che la ricarica rompe le scatole tutti i santi giorni occupando una colonnina che servirebbe a chi deve caricare sul serio. #plugin out

    • Dal sito VW direttamente:
      Tipo batteria Li-Ni-Co-Mn
      Capacità batteria, kWh (net) 19,700kW·h
      Voltaggio nominale della batteria, V 353,0 V
      Tempo di ricarica in corrente alternata a 2,3 kW, h 12:00 h
      Tempo di ricarica in corrente alternata a 11 kW, h 02:30 h
      Potenza massima di ricarica CC 40,000kW

      se in AC può caricare a 11kWh, fa +/- come Tesla; in CC arriva a 40kWh (ed in Italia son tante le colonnine max 50kWh DC … Non sarebbero tempi abissali rispetto alle BEV

      Sicuramente, come suggerito sotto da @Luigi , occorrerebbe un sistema che comunica (come il MoveIn) quanto effettivamente viene utilizzata in elettrico, altrimenti l’omologazione 7gr/km CO2 viene meno …

      in teoria ogni autovettura con parte termica (quindi tutte le ICE, MILD/FULL/PLUG/eREV etc) dovrebbe avere un “incentivo progressivo all’uso”, ossia un sistema che calcola quanto emette in movimento (con letture della sonda di scarico) e ne calcola l’impronta carbonica; in base a quella avere eventuali sconti sul tasse (TARI ? ) o meno… invece che sulla “promessa” che sarà usata così come ipotizzato in omologazione WLTP ( che già va raddoppiato in guida “normale” )

    • Tanto poi ci sono i prevenuti che commentano a vanvera che salveranno il pianeta….

      La mia Leon plug in la carico a casa, e proprio perché la carico a casa posso evitare di farmi rapinare alle colonnine.

      Ovviamente continuo a bruciare benzina quando devo fare km e km di autostrada, a batteria scarica a 130 fissi siamo suo 15 al litro, ma soprattutto ora che hanno aumentato i prezzi delle tariffe alle colonnine mi sento ancora meno condizionato dalla batteria, le volte che viaggio vado a benzina come se avessi una full hybrid, zero pianificazione zero sbatti, soste per le mie necessità non per le necessità della macchina.

      Eh ma “inquino”, si ma… meglio la plug in che uso quotidianamente in elettrico, invece che la 2.0 tsi da 245cv che sempre in città farebbe 8 al litro, no?

  5. Si ma questa versione della Golf costa un botto 40.000€, a quel punto meglio un a M3 SR, la Golf e una berlina compatta con bagagliaio sensibilmente inferiore a quello della M3.
    Per quanto riguarda le sovvenzioni grazie alle basse emissioni, diciamo che è un raggiro, perché misurata sui primi chilometri percorso quasi tutti in elettrico, mentre in realtà poi si accende il motore termico che da il 100% dell’energia necessaria e da li le emissioni sono pari a quelle delle auto termiche.
    Evidentemente il diesel gate non ha insegnato abbastanza.

  6. Buonasera a tutti
    Leggo l’entusiasmo di chi riesce a viaggiare in elettrico, sempre di più, ma non vuole togliere il motore termico… come quando si impara ad andare in bici con le rotelle, dopo un po’ ne togli una, e alla fine con mille recalcitranze… togli anche la seconda…. e ce la fai!!!! cosa di cui avevi paura totale di non farcela… ma finisco qui. non ricomincio con “dipende dall’uso… dove ricarichi….” quindi state tranquilli che ce la si fa!!!

      • a 130 km orari credo che una Golf ibrida, grossina e meno efficente di una elettrica (come minimo ha il cambio), usi circa 28 KWh ogni 100km; contando che la batteria è da 19 Kwh e che non si vuole scendere sotto a 10%, facciamo 17 kwh, sono 60 km

        a velocità di 90-100 km orari, a spanne dovrebbe farli 105 km,
        ci potrebbe stare risicato un pendolare con tragitto 40+40 km
        e che possa ricaricare nel box ogni sera

        ma per un uso da pendolare, si potrebbe prendere una Leapmotor T03, spendendo la metà della Golf Ibrida status-symbol che a me fa pensare ad aspiranti-voglio-sembrare-ricco

        con la T03, trovandosi una autonomia in elettrico 2,5 volte maggiore,
        e i 20k risparmiati dedicarli a tanti altri progetti, oppure prendersi una elettrica grande da 450 km e ricarica rapida in 20-25 minuti,
        o una via di mezzo, una segmento B elettrica come la e-C3

        • Certo…2 macchine, 2 assicurazioni, 2 parcheggi, 2 treni di gomme. E poi vuoi mettere che bello andare in giro con una TO3 invece che con una Golf? proprio stessa macchina, stesso comfort, stesso piacere di guida, stessa sicurezza. Mi sembra una grande idea.

          • E allora prendi la Golf pagando 40000….. Piu’ piacere di guida, piu’ comfort, piu’ sicurezza ma solo 1 auto. Dipende da uno cosa cerca……

          • “oppure prendersi una elettrica grande da 450 km e ricarica rapida in 20-25 minuti”.. auto unica

            le esigenze personali sono varie, ma qui l’unico dato certo per un potenziale aquirente della golf ibrida, sarebbe la presenza del box dove ricaricarla

            e allora nel 90% dei casi (escusi agenti di commercio da 5000 km di autostrada alla settimana) valutare direttamente BEV

        • /// 28 KWh ogni 100km […] sono 60 km ///

          Io penso invece che a 130 km/h, considerato il peso, questa Golf in full electric stia poco sopra i 22.5 kWh / 100 km, quindi considerato che la batteria sono 19,7 kWh netti siamo non lontani da 88 km. Dopotutto il test su strada di 4R registra 105 km di autonomia (probabilmente non con la media di 130 km/h).

          28 KWh ogni 100km è la media dei vecchi veicoli, dalla Prius in poi i consumi sono notevolmente migliorati. La Prius in autostrada in test reali condotti con velocità di 115 km/h con temperatura di 16° ha fatto registrare un consumo di 19.6 kWh/100 km e pesa poco meno di questa Golf.

    • Ripropongo qui Sir Arthur Conan Doyle, suggerisco spesso ai piu’ giovani di tenerlo sempre su un post it sotto lo schermo:
      It is a capital mistake to theorize before one has data. Insensibly one begins to twist facts to suit theories, instead of theories to suit facts

  7. Tendenzialmente sarei favorevole alle auto plug-in, e questi ultimi sviluppi sono tecnicamente davvero intriganti… ma bisogna volerli sfruttare bene, questi sviluppi.
    Il vero limite per le auto plug-in è infatti l’essere umano.
    Io temo che per molti, troppi, finirà – come diversi che purtroppo conosco – con il cedimento alla tremenda filosofia dello “zero sbatti”: per i primi tempi “Oh, bellissimo il giochino di ricaricare!”, poi si comincerà a dimenticarsi di ricaricare una volta (“Beh, vabbé, tanto posso andare a benzina”), poi le volte si moltiplicano (“Oh, era sera tardi e mi tirava”, “Eh, avevo fretta e quindi…”, “Non mi pare ci fossero colonnine nei paraggi”, “Pioveva, dai…”), e pian piano lo “zero sbatti” di andare solo a carburante con quella falsa sensazione di libertà per non dover più ricaricare così spesso prende il sopravvento sulla fatica di ricordarsi di ricaricare e di pensare alla strada del giorno dopo…
    In Olanda e altri paesi europei gli incentivi all’acquisto di auto plug-in vennero cancellati già anni fa proprio a seguito di un’indagine che rivelò esattamente che questo era il trend di comportamento dei guidatori di auto plug-in, in particolare aziendali.
    Noi speriamo che ce la caviamo contro lo “zero sbatti”.

  8. Salve, la domanda che mi viene spontanea e’ questa : perche’ comprare, molto probabilmente allo stesso prezzo, questa auto piuttosto che un’ elettrica pura con 400 km di autonomia veri e con tempi di ricarica decisamente inferiori ?
    Rimango contrario a farla rientrare nella stessa fascia di eventuali incentivi delle 100% elettriche.

    • a me le ibride sembrano auto soprattutto per boomer danarosi (alto prezzo di aquisto e di manutenzione) e timorosi di cambiare abitudini

      oltre poi che per una piccola fetta invece di utenti a cui efefttivamente fitterebbero come esigenze e che le potrebbero usare in modo consapevole

  9. Pongo una domanda: Ma d’estate quando si accende il condizionatore e d’inverno il riscaldamento si viaggia in versione elettrica o termica? Perché a questo punto per circa sei mesi all’anno si viaggia solo in termico e a livello di costi ne vale la pena?

    • con un pacco batteria che garantisce oltre 100 km di autonomia non vedo problemi ad andare in full electric con l’aria condizionata, sarebbe un controsenso impedire la modalità “ev only”, anzi, è presumibile che al pari delle plugin di Volvo (che lo consentono da tanti anni …) sarà possibile addirittura attivare l’aria condizionata da remoto per preclimatizzare l’abitacolo come sulle elettriche (operazione che, quando avviene da remoto, per legge può avvenire solo se in modalità ev-only).

    • non conosco la golf io ho la niro in estate un motore elettrico fa andare il compressore del condiziontore, in inverno si accende il motore

  10. Un mio amico è passato all’elettrico puro dopo l’esperienza con la plug-in. Quando si è accorto che i costi del viaggiare in elettrico erano molto inferiori al viaggiare in ibrido ha iniziato a segnarsi i km di percorrenza ogni giorno e in breve si è reso conto che l’autonomia già da 300km in poi è più che sufficiente per il 90% delle volte. Quindi ben vengano questi modelli perché fanno provare l’auto elettrica a più persone

      • Per il momento è così, come quando le tariffe dei cellulari erano molto più alte del fisso.
        Ora il fisso se non ti serve internet a casa neppure serve più, basta fare un piano cellulare con minuti illimitati.
        È auspicabile e anche abbastanza probabile che lo stesso capiterà con la ricarica delle auto elettriche. È ovviamente una questione di tempo, quindi buon per chi può ricaricare a casa, che già oggi può risparmiare molto, mentre per la ricarica pubblica dovremo attendere che il mercato dopo le follie degli anni passati si stabilizzi e maturi.

  11. Fantastico.

    Ora quindi non se ne vendera’ una che sia una in attesa dei fantasmagorici incentivi 2025.
    Che poi con 20 kWh di batteria di km in statale me ne aspetterei dai 150 ai 170, non ci fosse la zavorra del motore termico…

    Mancherebbe poi il prezzo… Se una t-cross sta tranquillamente a 27k senza nemmeno essere ibrida qui immagino i soliti 40k a salire cioè il solito affarone. Per VW.

  12. Tutto bello e interessante, ma chi si può permettere un’auto da minimo € 43000 che anche con gli eventuali incentivi non scenderebbe sotto i 35000 € ?

    • /// 19,7 kWh netti e ricarica con potenza massima a 11 kW ///

      Per una ricarica completa servono circa 108 minuti a 11 kW oppure 3 ore a 6.6 kW.

      Inoltre può ricaricare in continua a 50 kW, quindi circa mezzora per una ricarica fast ad una colonnina.

  13. Finalmente le plug-in che mettono d’accordo tutti (anche Voi).
    Premetto che sono sostenitore delle EV ma posseggo una plug-in con 40 km di autonomia, ma ancora ad oggi cambierei auto con un’altra plug-in con più chilometri di autonomia elettrica.
    Tempo al tempo e verrà anche quello delle EV.

    • Io ho comprato, qualche mese fa, una Passat GTE. Ora che le nuove ibride plug-in possono percorrere oltre 100 km reali in elettrico, sarei davvero tentato, allo scadere della garanzia sulla batteria, di farla ricostruire utilizzando celle più aggiornate (come quelle prismatiche di CATL o di NIO). Per il momento, dovrò accontentarmi dei 50 km percorribili con la batteria di serie. Anche così, comunque, riesco a viaggiare molto spesso in elettrico, quindi avendo la coppia immediata ed una marcia silenziosa. Già dopo un mese d’ utilizzo, non sarei voluto tornare al diesel per nessun motivo!

  14. anni fa pure io partecipai alla preparazione al lancio nella concessionaria dei primi modelli plug-in europei: come la Golf dell’epoca qui citata nell’articolo, eran vetture con poco più di 11kWh di batteria (per non aumentare troppo il peso ed i costi !! ) quindi con autonomia 40-60km e da ricaricare ogni sera; veniva infatti indicato di farla acquistare a chi poteva ricaricarla a casa (dopo opportuna verifica, con tecnici prenotati per visione impianto elettrico, prima di procedere con l’acquisto); venivano già fornite semplici wall-box da impianti 3kWh domestici.

    purtroppo le scarse possibilità di ricarica “in giro”, la prigrizia talvolta, ed i costi diventati abnormi alle colonnine pubbliche poi han portato ad un progressivo calo nell’uso corretto di queste vetture-ponte verso un futuro prossimo full-electric.

    Adesso (grazie però alle tecnologie ed il fattore “scala industriale” creato per le BEV) arrivano anche sul nostro mercato tante vetture (europee e cinesi) dotate di ben più ampie batterie che consentono un’autonomia di oltre 80/100km senza accendere il motore termico, quindi perfettamente alla portata di tutti coloro che si lamentano di non poter ricaricare facilmente vicino casa o lavoro.

    Francamente conto parecchio sull’adozione in Italia di siffatte vetture (e pure magari le e-REV previste col marchio Alfa Romeo… ) perché consentiranno di abbattere parecchio l’inquinamento ed il rumore in città.

    Ovviamente il “limite” resta quello di un costo non proprio economico (all’acquisto ma anche nella successiva manutenzione, data la presenza anche della parte termica); certo è che se guardo le nuove vetture in circolazione che son sopra il seg. B ne vedo tante che son comunque abbastanza grandi e costose da poter essere interessanti per molti guidatori ed aziende: chi è nel range elettrico (e può ricaricarea casa) abbatterà parecchio il costo di rifornimento tanto da giustificare anche qualche costo maggiore rispetto al termico puro o full-hybrid (però, come si indicava all’epoca dello sviluppo dei motori a gasolio da auto, con percorrenze annue di almeno 20000km/anno… sennò non si ammortizza abbastanza la differenza di costo).

    • pragmatismo: poco elettrico è sempre meglio che niente elettrico…

      chi è in dubbio prova il motore elettrico…
      chi vorrebbe BEV ma non può ricaricare facilmente in giro (ma a casa si… sennò che le prende a fare? )

      basta che poi spariscano le mild-hybrid che se non sei uno scienziato nella guida non ottieni nessun miglioramento…

      • /// pragmatismo: poco elettrico è sempre meglio che niente elettrico… ///

        e qui 30 minuti di applausi … è esattamente la mia idea, levare gli “ismi” e aprirsi al compromesso, come in Cina …

        Damiano ultimamente io e te si va d’accordo, devo preoccuparmi?

          • Cosa dice l’ecosistema se dal 2035 in poi le persone decidono che l’elettrico non fa per loro e vogliono tenersi le vecchie auto a benzina in eterno come a Cuba, cosa consentita dalla legge? Meglio se passano ad una plugin come questa Golf, no?

            Se a un’auto il motore lo fai revisionare ogni 600.000 km, ci cambi la frizione e gli ammortizzatori ogni 150.000 km quella va … ci sono auto a benzina del 1966 che hanno superato i 5 milioni di km …

          • L’ecosistema dice che smettendo totalmente di bruciare petrolio entro il 2050 puoi arrivare a fine secolo con circa due gradi di aumento. E saranno già cavoli amarissimi. Se continui a bruciarne, ma un pò meno, ti beccherai un aumento di oltre 3 gradi: avrai metà delle terre abitate al collasso. Se continui a bruciarlo come adesso (finché ne avrai) la concentrazione di CO2 in atmosfera raddoppierà e l’aumento delle temperatura supererà i 4 gradi. Torneranno i dinosauri. E’ il prezzo della tua Abarth 124, bellezza.

          • Auto come questa consentono di bruciarne pochissimo, a differenza delle vecchie plugin. Non è “bruciarne un po’ meno”, è bruciarne molto meno, il compromesso è più che accettabile. Queste sono le auto che possono aiutare il pianeta molto più delle elettriche perché parlano a quella parte della popolazione che le elettriche non le vuole.

            Quando faranno una cabrio 2 posti a trazione posteriore divertente da guidare almeno quanto la mia e allo stesso prezzo tranquillo che passo anche io.

          • La cosa più sconvolgente è rendersi conto che c’è ancora chi è convinto di salvare il pianeta con una BEV.

            Dovreste essere fanatici della bicicletta, provare a convincere le persone ad andare a lavoro in bici, a muoversi di più a piedi.

            Città meno trafficate, aria più pulita, popolazione più in forma ed un minore tasso di morte per malattie cardio vascolari….

            Ed invece no, farsi le pippe mentali sulla CO2 e quanti gradi aumenterà la temperatura a fine secolo, e pur di non cambiare le abitudini autoconvincersi di salvare il mondo sostituendo la propria vettura (che in molti casi andava ancora bene) con una nuova che non brucia “petrolio”.

            Nel nord Europa da decenni più che le auto elettriche, le persone usano le biciclette, con temperature più rigide delle nostre ed anche sotto la pioggia… e magia, la bici non costa 40 mila € e non necessita di essere ricaricata.

          • Nessuno ha mai detto di poter salvare il mondo con una Bev. Ma senza Bev sarà impossibile smettere di bruciare petrolio, e senza smettere di bruciare petrolio il mondo non si salverà. Perché non facciamo tutti a meno dell’auto sostituendola con la bicicletta? Per lo stesso motivo per cui non lo fa lei. Ma la sua Leon plug-in brucia petrolio (e pure parecchio). Quindi non ha alcun titolo per farci la morale.

  15. Grazie alle maggiori autonomie più ci si abituerà a guidare elettrico e prima si rimpiangerà di averla comprata.
    Fatti 100 perchè non 200, 300…
    E forse è quanto voglio le Case, prima ti vendono la termica, poi l’ibrida quindi l’EV.
    Alla faccia di chi non soldi per…

    • Secondo me non è esatto: personalmente una plugin da 100 km la valuterei assolutamente come auto da comprare se fosse l’unica che abbiano in casa. Una ricarica coprirebbe abbondantemente il nostro uso quotidiano ma quando abbiamo da andare più distante non ci faremmo problemi di ricarica. Nel mio caso la caricherei sempre a casa, ovvio che se come ora abbiamo 2 auto una delle due può essere tranquillamente una bev pura. Nel 2035 sicuramente bev e basta, ma mancano ancora 11 anni, il tempo che mediamente tengo un’auto

        • Collegandole entrambe?

          Come fai due docce contemporaneamente?
          Come usi due forno, lavatrice e condizionatori contemporaneamente?

          Se sai che hai capacità di X kW e devi caricare due auto avrai X/2 di capacità per singola auto.
          Easy.

        • e perchè dovrei caricarle contemporaneamente? comunque adesso avendo 6 kW di contatore ( e 5,6 kW di fotovoltaico con 10,4 kW di accumulo) potrei anche caricare in contemporanea, che problema c’è?

        • Domanda più che lecita, Bazziweb, la risposta a corredo di quanto già detto da altri è che con auto completamente elettriche che hanno autonomie di 300 fino a oltre 500 km e considerando che in media si percorrono quotidianamente 32/40 km risulta evidente che NON è necessario caricarle tutti i giorni/tutte le notti, basta alternarle. Tieni comunque presente che una ricarica notturna lenta di garantisce minimo 120 km di autonomia, basta e avanza. Come vedi tutto molto semplice e sostenibile

    • Praticamente come con le lampadine:

      – a incandescenza
      – a risparmio energetico (tubo con gas eccitato)
      – a LED

      Tanto paghiamo noi e loro vendono 3x.

      • con qualche differenza:
        – le lampadine le può comprare anche un disoccupato;
        – la lampadina la avviti nel portalampada e finisce li, la accendi e la spegni esattamente come facevi prima, nessuna abitudine da cambiare.
        – il passaggio da incandescenza a basso consumo, cfl o led che sia ha richiesto decenni e nessuno ha mai imposto di comprare nulla, per tantissimo tempo le due tecnologie hanno convissuto e ricordo benissimo che quando le led costavano un botto in tanti compravano ancora le incandescenza , poi quando i costi si sono allineati nessuno ha protestato quando le incandescenza sono state soppresse in quanto economicamente non convenivano più usarle

        • No Ilario. La vendita di lampadine ad incandescenza è stata proprio vietata in tutta Europa dal primo gennaio 2012. Un decennio per la transizione è bastato. Nel 2035 saranno passati più di vent’anni dalle prime vendite di auto elettriche.

          • Vero, Massimo. Infatti quello che volevo dire che la confusione è tanta in questo momento, ma nel 2035 non ci sarà più il problema: si troveranno solo auto bev a prezzi normali e la rete di ricarica sarà sufficientemente ampia. Per i prezzi del kWh sono meno ottimista, mi sa che caricare per strada costerà sempre parecchio, ma resta la ricarica casalinga, più economica. Fra l’altro non capisco proprio i costruttori, o meglio li capisco eccome… Non ci credo che con la tecnologia che abbiamo nel 2024 un gruppo come VW ad esempio non sia in grado di produrre una bev come si deve ad un prezzo normale. È che ormai ci hanno abituati a prezzi enormi e finché vendono va bene così. Ma non durerà per sempre, i cinesi no si attenderanno, e ne arriveranno altri. Se vogliono vendere o si rimettono a fare i costruttori con fabbriche, ingegneri ed operai e lasciano perdere la borsa o chiuderanno tutti

          • Sono perfettamente d’accordo. Il tempo c’è, i soldi anche. Però è necessario che tutti i governi coordinino una politica comune di sostegno alla domanda e di sviluppo della ricarica. Insomma: copiare il modello Norvegia

        • Io mi sono sposato nel ’95 e avevo esclusivamente CFL, nessuna a incandescenza. Ho cominciato a comprare led intorno al 2002 (lo ricordo bene, nascita di una figlia) e via via che le fluorescenti si bruciavano le sostituivo a led.
          Nelle scale, accese e spente decine e decine di volte al giorno, ho ancora lampade led pagate 3€ circa nel 2005, vent’anni che funzionano.
          In meno di 10 anni le led hanno soppiantato le fluorescenti, pur non costando affatto meno, perché avevano vantaggi in prestazioni (accensione immediata) e difetti (qualità cromatica) accettabili, con un consumo energetico inferiore a parità di lumen (dove ho già sentito questo?).
          Appena 10 anni. E 17 anni prima del divieto di vendita io le avevo già sostituite tutte. Per la macchina l’ho fatto solo 14 anni prima, sto peggiorando.

          • Le lampade a led nelle scale del condominio dove abito le cambio personalmente e metto la data di istallazione.
            Ti posso assicurare che la durata media è 2 anni come le incandescenza che montavo i primi anni.
            Si rompe spesso il ciruito di alimentazione del led e la lampada non si accende piu’…..e si buttano……

          • È un problema di qualità. Bisogna fare molta attenzione alle specifiche e comprare quelle che dichiarano più ore di funzionamento.

          • concordo con quello che scrive Franco: le lampadine led che ho in casa raramente durano più di 3 anni, e compro sempre lampadine di marca, non quelle nei negozi cinesi. il chip dei led funziona ancora quasi sempre, quello che si fulmina è l’alimentatore

          • Quello che dichiara il marketing….sono tutte made in prc quindi dichiarano quello che vuoi tu……

          • probabilmente lo saprai già, per la resa cromatica i marchi vendono lampadine di serie diverse, in base all’indice cromatico CRI o ad altrere scale commerciali

            quelle 70su100 hanno colori un po’ falsati, e ho imparato a evitarle per la casa; quelle della serie almeno 80su100 sono buone, e la serie 90su100 ottime

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