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O pago col bancomat o niente auto elettrica

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la ricarica accelera
In sei stazioni Ewiva ora è possibile pagare con le normali carte di credito o di debito.

O pago col bancomat o niente auto elettrica: Giuliano non vuole saperne di app o card di ricarica. E chiede che si possa saldare come al distributore di benzina.

o pago col bancomatO pago con bancomat la ricarica o resto su un’auto a benzina, perché mai non si può?

“Vi seguo da tempo perché sto pensando che la mia prossima auto potrebbe essere un’elettrica (di solito faccio un noleggio a quattro anni). Alcuni colleghi, però, mi mettono in guardia sulla scomodità del pagamento della ricarica. Non sono molto amico delle applicazioni e della tecnologia in genere. E quando sono in giro per lavoro non ho né tempo né voglia di aggiungere altri problemi a quelli che devo già gestire ogni giorno. Possibile che, invece di andare avanti, andiamo indietro? Nei vecchi distributori il pagamento con il bancomat o la carta di credito è consentito da anni e annorum, possibile che non si possa con le nuove colonnine delle elettriche? Fatemi sapere. Valerio Forni

o pago col bancomatPagare con la carta si può, nelle Ionity e ora in alcune Ewiva

Risposta. Per la verità con alcuni modelli e in alcune reti di ricarica esiste un modo ancora più semplice di pagare, il famoso plug&play. Non serve nulla: si inserisce il cavo di ricarica e l’auto viene immediatamente “riconosciuta”, abilitando l’operazione e provvedendo poi all’addebito sul conto del cliente.

La prima a servirsene è stata Tesla, ora Hyundai e Volkswagen la stanno seguendo. Ma anche nel pagamento con carta di credito o bancomat si fanno passi avanti. È possibile questa modalità nelle stazioni Ionity e ora, in via sperimentale, anche in 6 punti di ricarica Ewiva, la rete creata da Enel e Volkswagen. Dopo Ceprano (FR), questo sistema di pagamento è stato abilitato  a Siena e Capalbio in Toscana, Carini in Sicilia, Lainate in Lombardia e Mondovì in Piemonte. Viene utilizzata la modalità contactless attraverso carte di debito, credito o prepagate dei circuiti Mastercard, Visa, Vpay e Maestro. O tramite Apple Pay e Google Pay.

Pensando non solo a clienti come Valerio, ma anche a utenti occasionali come i turisti o persone che noleggiano un’auto elettrica per pochi giorni.

Ma e’ proprio sicuro che sia la soluzione migliore?

Per i proprietari di auto elettriche e per gli utenti abituali, comunque, stipulare un contratto con un primario operatore presenta numerosi vantaggi. Tra questi, la possibilità di accedere a migliori condizioni tariffarie con abbonamenti mensili; la possibilità di attivare la ricarica e pagarla con una semplice RFID card interoperabile su più gestori e abbinata al contratto; attraverso la App, individuare tutte le stazioni di ricarica  in Italia e all’estero, verificarne la disponibilità, prenotarle con 15 minuti di anticipo, raggiungerle con l’ausilio del navigatore Google.

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30 COMMENTI

  1. Magari è tardi però io avrei una domanda. Si diceva che uno dei motivi per l’esigenza delle app fosse la necessità di fatturare la corrente. Necessità che, per i privati, invece non c’è dal benzinanio. Come è stato bypassato questo problema nelle colonnine dove si ricarica col pos? Grazie a chi volwesse rispondere

    • Aggiungendo appunto un POS a parte, che dialoga con la banca emettitrice del bancomat-carta di credito e fornisce i dati al gestore della colonnina per redigere la fattura all’utente. Più complesso, costoso e farraginoso. Ma il risultato è lo stesso

  2. Scommetto che, prima o poi, qualcuno chiederà se in futuro si potrà pagare anche con il vero re dei pagamenti italiani, sua maestà il Contante, che, nonostante siamo nel 2023, domina ancora indisturbato tantissime transazioni, soprattutto in provincia. Non sto criticando l’autore del post sia chiaro, è una mia considerazione.

  3. Aggiungo ai commenti degli altri lettori anche che se tutti i gestori, con ricariche Bancomat o carta di credito, pretendessero la pre-autorizzazione, cioè bloccassero un importo predefinito sul Bancomat o carta di credito come fa ora Enel-x, e lo restituiscono con tutta comodità entro 21 giorni, ci troveremmo un bel problema di disponibilità del denaro bloccato con questi sistemi.

  4. Ma io propongo invece che qualcuno analizzi l’incidenza del costo del sistema di pagamento sul totale del valore dell’energia elettrica erogata…..a me verrebbe voglia di dire che la ricarica si facesse gratis….credetemi non sto scherzando.
    Pace e bene

  5. Porto la mia esperienza di domenica scorsa: app becharge malfunzionante, mi segnala una colonnina di Serravalle Scrivia vicino autostrada disponibile ma non appena cerco di caricare mi dice che è prenotata (non era vero), rimbalzo prima verso la colonnina Enel X vicino all’outlet senza riuscire a caricare (qualcosa è andato storto ma non dichiara cosa). Non mi perdo d’animo, attraverso la strada e mi fermo alla Eni-station a 300 metri e pure li non riesco a caricare. Contatto quindi l’assistenza telefonica che risponde dopo 5-10 minuti di sottofondo musicale.
    Anche l’addetto non riesce a sbloccare la colonnina, quindi ritorno verso la prima opzione tenendo l’addetto in linea (1,3 km ci metto poco a farli).
    Finalmente riesce a far partire la carica, esprimo il mio dubbio su come terminare, lui mi assicura che una chiusura e apertura del veicolo sblocca la ricarica, rispondo che non ci credo ma visto che a casa non sarei tornato con la carica residua mi accontento della sua spiegazione e attendo. Dopo 20 min cerco di fermare la carica ma guardacaso non riesco.
    Ritelefono quindi all’assistenza e dopo qualche peripezia l’addetto riesce a terminare la carica.
    Raccontata così sono 2 minuti, viverla sono quasi un paio d’ore.
    Direi che dopo quello che ho scritto sono favorevole al bancomat sulle colonnine, anche perché l’addetto becharge non mi sblocca una enel x.
    Mi sarei aspettato che almeno becharge mi offrisse la ricarica visto il disguido, invece vedo che i Kwh me li hanno scalati.

    • @ Renato: peccato spiace per gli inconvenienti, spero servano a far capire il problema e trovare una soluzione definitiva e standardizzabile. Peccato anche perché li a Serravalle Scrivia c’è il Supercharger Tesla, sempre efficiente, sempre disponibile, sempre veloce, anche conveniente, sempre una piacevole esperienza. È aperto anche ad auto non Tesla. Per la prossima volta

    • L’apertura porte sblocca il cavo di ricarica solo se è in AC, con la tipo2.
      Se carichi in DC, con la CCS2, tutte le auto hanno uno sblocco di emergenza, lo troverai descritto nel libretto diviso della vettura.

  6. Quindi fare benzina ogni volta, pagando con bancomat, inserendo il PIN a patto di non scordare lo è comodo, scaricare una app ( Nextcharge, EvWay che vanno con tutti ), collegare la propria carta di credito ed ordinare la card RFID, tutto questo UNA sola volta, passare la card per abilitare e ripassarla per terminare è troppo tecnologico e complicato?
    E poi, magari, scoprire che alcuni operatori offrono dei pacchetti prepagati con cui risparmiare almeno il 50%, sarebbe troppo pesante da sopportare?

    • Stili di vita…!!
      Devo caricare e via.
      Immaginare (senza box) di dover “lottare” pure con l’ipotetica/che colonnine se mai le implementerranno nella mia città. Grazie No.
      Burocrazia Tecnologica=Involuzione

    • Ma per favore, da quando usare il bancomat è scomodo? Che poi sotto i 50€ benché digito il PIN….stravolgiamo pure la realtà.

    • Pienamente d’accordo con te, mai avuto problemi con le tessere RFID… a parte quando il problema (poche volte in percentuale) dipendeva dalla colonnina stessa, che sarebbe stata inutilizzabile con qualsiasi mezzo di pagamento… ma l’Italia, come dice anche Ligabue, assomiglia sempre di più a un gigantesco presepe, immobile, guai a toccare qualche pezzettino….

    • Paolo, non funziona comunque così, non capisco come possa aver fatto un’affermazione così priva di senso. L’auto elettrica la si carica con la ricarica lenta in AC quando non serve e fai tutt’altro. Nel mio caso può stare in carica anche 13 ore se per questo, tanto in settimana dalle 18 alle 7 di solito non mi serve e non la uso. Ma non devo stare 13 ore davanti alla macchina, assolutamente no. Con le ricariche fast in DC quando si fanno viaggi lunghi i tempi di attesa sono ristretti a quelli di un caffè con brioches o panino, toilette, social, senza passare dalla cassa per pagare il pieno e senza digitare alcun che. Semplice, comodo, pratico. Messa così ha decisamente più senso

  7. Sig. Valerio, da quello che ho capito lei è un dipendente di una qualche azienda. Molto probabilmente è assimilabile ad un rappresentante, tant’è che afferma di cambiare auto ogni 4 anni.
    Non ho capito se l’auto è un benefit aziendale o se la deve acquistare lei.
    In ogni caso, vista la sua disponibilità economica se non gradisce come avvengono le ricariche per le BEV allora per i prossimi anni può tranquillamente continuare ad acquistare una ICE.
    Non credo che questa redazione abbia il potere di far comparire i POS con un colpo di bacchetta magica.
    Io ho preferito cimentare con questi sistemi e se il ministro D’Urso incrementerà gli eco-incentivi per la rottamazione delle Euro 0,1,2,3 ne approfitterò volentieri per mettere in garage un nuovo modello viste le utilitarie di segmento A e B che stanno per uscire (leggasi Citroen e-C3 e similari).

  8. 😂😂 mia mamma 85 anni ha imparato ad usare smartphone con social e app meteo ,mai usato un PC…prevedo un altro articolo di qualcuno che si lamenterà del caro ricarica dopo aver pagato a consumo con il POS….in una vita ormai on line non comprendo questa avversità verso le app delle ricariche ,usiamo app per contare passi,calorie,ticket vari,acquisti ,bollette…di tutto c’è…ma davanti ad una colonnina pretendiamo il caro e vecchio pos….che ci sia bisogno di una interoperabilità unica questo sì.

    • Qualche anno fa scommetto Valerio avrebbe protestato per l’uso del bancomat al posto del contante… La fatica di accettare l’innovazione e il cambiamento è incredibile. Lasciamo perdere le App, ma perché mai la card sarebbe peggiore del bancomat? Non c’è nemmeno il pin da ricordare, appoggi e parte… Non solo, ma scelto un abbonamento la card ti assicura prezzi ben più bassi della ricarica con POS e sai già cosa paghi indipendentemente dalla colonnina scelta, veloce o lenta che sia, di praticamente qualsiasi operatore. Altro che benzinai con prezzi insensata ente diversi uno dall’altro, sempre a caccia di quello con la tariffa migliore e poi durante il giorno pure la coda in cassa per appoggiare una carta. Non mi pare proprio un tornare indietro

  9. Convengo con chi ha scritto l’articolo. Facendo benzina al distributore non mi preoccupo né del gestore né del metodo di pagamento né di app. dedicate. A mio parere hanno complicato inutilmente.

    • LA ricarica elettrica è un pò come all inizio dell uso dei telefonini avevamo la tariffa a consumo o le prepagate , molto piu vantaggiose .
      Oggi ad una colonnina Enel puoi pagare con prepagata Eni A2A ecc .
      Se paghi con il bancomat devi pagare a consumo il fornitore della colonnina , che non sempre è conveniente .
      I pratica con le app o le tessere prepagate si va in roaming su migliaia di colonnine diverse .
      In caso di furto , non mi rubano la carta ma solo una prepgata di tot Kw
      Inoltre ad esempio da qualche mese si possono usare i punti esselunga per ricaricare
      Non la vedo cosi complicata

    • Evidentemente lei non ha capito una peculiarità del rifornimento di elettricità.
      È giustificato, non intendo essere offensivo, perché è una cosa che non esiste nel mondo dei carburanti, per cui gliela rigiro dal punto di vista di un normale utente di auto a combustibile.
      Immagini che Agip o IP o Total le offrissero due possibilità:
      — acquistare carburante “a consumo”, come adesso, al prezzo attuale (diciamo 1,9 €/l), pagando comodamente con il suo bancomat o carta di credito, esattamente come adesso e come tanto le piace
      — acquistare dei “pacchetti” mensili di litri di vari tagli (per esempio 25, 50, 85,130 litri) a prezzi ribassati da 1,1 €/l fino a 0,85 €/l con il pacchetto più grande, PERÒ prepagando il pacchetto da lei prescelto (per esempio mediante l’app della marca di carburante a cui collegare una carta di credito) e scalando dal pacchetto la quantità di carburante acquistata ad ogni rifornimento mediante l’app stessa o una pratica RFID card.
      Lei quale prezzo del carburante sceglierebbe di pagare?
      Sono quasi certo che lei sceglierebbe…

      • Forse sarebbe più corretto dire pacchetti a € 2,5 € 2,3 etc. Oppure a consumo a € 4 o € 5 viste le attuali tariffe…

      • @ Vitod

        – bocciato in matematica
        – bocciato in onestà intellettuale

        La proporzione correttta è quella indicata da Eugenio

        Risparmio in elettrico tra 2e e 12e ogni 100.km
        cioè da 3000e a 18.000e nei primi 150.000.km

    • E ho dimenticato l’aspetto più rivoluzionario: con l’app della marca da lei prescelta, potrebbe tranquillamente fare rifornimento anche presso i distributori delle altre marche pagando sempre il prezzo al litro del suo pacchetto.
      Come le sembra?

  10. Non me no voglia Valerio se gli sconsiglio, visto la sua dichiarazione di non essere molto amico della tecnologia, di acquistare una EV. Una EV in genere è più tecnologica di una ICE, e non vorrei che poi si pentisse amaramente dell’acquisto appunto perché dovrebbe fare un salto tecnologico non indifferente. Però Velerio potrebbe iniziare a sperimentare cercando di scaricare l’APP di becharge oppure Enel X ed inserire i dati della sua carta di credito per poter eventualmente effettuare ricariche nel caso dovesse utilizzare, magare a noleggio per qualche giorno, una EV. A quel punto, utilizzando l’APP di Enel X il suo smartphone si trasformerà magicamente in una carta di credito contactless che basterà avvicinare alle colonnine dell’operatore per attivare la ricarica. Valerio si accorgerà che le sue preoccupazioni a riguardo il metodo di pagamento erano infondate e che è la parte più semplice di chi si accinge ad acquistare una EV e i problemi sono altri. Se poi le aziende decideranno di equipaggiare ogni singola colonnina di un POS tento meglio, aggiungeranno semplicemente un’altra possibilità di pagamento a quella già in essere.

    • E qualche migliaio di euro di costi aggiuntivi al costo della colonnina. Vabbè, li scaricheranno sulle tariffe.

  11. Personalmente non mi cambierebbe molto la vita pagare col bancomat piuttosto che attivare la ricarica con una card come si fa oggi. Ciò che ritengo molto più importante è l’interoperabilità tra TUTTI i gestori europei. Vorrei cioè con un unico abbonamento poter ricaricare in qualunque colonnina italiana, austriaca, slovena, francese etc… senza bisogno di 15 app per girare in Europa

  12. Esistono anche le carte rif di diversi aggregatori. Sono molto comode e sono più semplici della carta di credito, ne bastano due, la vera evoluzione sarebbe che potessi usare l’NFC per avviare una ricarica. Alla fine del mese ti arriva anche il resoconto degli acquisti. Più comodo on si può, è il mio sistema preferito.

  13. E allora , adesso che paghi con il bancomat la compri o trovi un altra ragione per non farlo ?

  14. Se uno vuole passare veramente all’auto elettrica,non si ferma a queste piccole difficoltà. Dal telefonino ormai si fa tutto,dalla gestione del conto ai pagamenti,di qualsiasi natura essi siano. Ssluti

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