Nuova VW ID.3: dopo aver fatto mille km in una settimana, Paolo Mariano condivide prime impressioni e confronto con il primo modello. Articolo + VIDEO
Nuova VW ID.3 / Primi mille km di un long-term test
Paolo ha già avuto modo di provare la nuova Volkswagen durante la presentazione ufficiale in Italia. Ma ora vuole andare più in profondità, con un long test unico: Paolo utilizzerà la VW ID.3 Restyling per i prossimi 36 mesi. La sfida è quella di presentare in modo approfondito un’auto che ha scelto personalmente, cercando di evidenziare sia gli aspetti positivi che quelli critici. Nella scelta di acquisto di una nuova auto, Paolo invita i potenziali acquirenti a considerare non solo ciò che possono permettersi, ma soprattutto ciò di cui hanno bisogno. Questo approccio, spiega, è fondamentale quando si affronta il processo di acquisto o noleggio di un’auto. In un mercato sempre più variegato, è essenziale valutare attentamente le priorità e le necessità individuali.
Migliorata la qualità costruttiva, sistema di navigazione da rivedere
La versione scelta è la Pro Performance 2024, con una batteria da 58 kWh netti e (62 kWh lordi). Paolo ne sottolinea le modifiche al sistema di gestione termica, i miglioramenti estetici e aerodinamici, e la presenza di cerchi da 20 pollici. Nonostante le considerazioni sulla resa di questi ultimi in relazione al comfort, l’auto si rivela eccezionale soprattutto in ambiente urbano. Questo grazie all’ampio angolo di sterzo e alle notevoli doti di silenziosità già sottolineate nella presentazione. Uno degli aspetti che lo soddisfano particolarmente è la qualità costruttiva, migliorata rispetto alle versioni precedenti. I rivestimenti interni sono stati migliorati, mantenendo il bilanciamento tra comfort e sportività. Pariamo di un’auto compatta, adatta alle esigenze quotidiane di Paolo, con una sorprendente agilità, paragonabile a quella di una city car. Apprezzata la presenza di Apple CarPlay nel sistema di infotainment, fondamentale per gestire navigazione e altri servizi. Ma alcune caratteristiche del sistema potrebbero essere migliorate, come la lentezza nella selezione di itinerari e la programmazione delle soste di ricarica.
Nuova VW / Consumi e autonomia, i dati preliminari
Paolo fornisce alcuni dati preliminari sui consumi. con una menzione speciale per la possibilità di visualizzare la percentuale di batteria direttamente sul cruscotto. Nella sessione di guida mattutina, caratterizzata da commissioni cittadine, si registra un consumo di energia di 14,4 kWh per 100 km. Tuttavia, il consumo reale era leggermente inferiore, attestandosi attorno ai 13,1 kWh dopo una breve sosta. Nel complesso, dall’acquisizione dell’auto fino alla prova, con un percorso di circa 891 km in 24 ore, la media di consumo si attesta a 16,7 kWh/ 100 km. Un dato influenzato principalmente dalla percorrenza su autostrada, con una porzione limitata di tragitto extraurbano e città. Paolo conclude elogiando l’equilibrio della VW ID.3 2024. Nel segmento C, questa compatta elettrica offre agilità, comfort e una qualità costruttiva migliorata. Su tutto il resto Paolo ci darà un giudizio più compiuto strada facendo ed è pronto a soddisfare ogni vostra curiosità.
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la golf è sempre stata eccellente come qualità generale e finiture ; nel modo tedesco di vendita tutto è accessorio (anche mercedes audi e bmw) , si acquista tutto a parte per personalizzarla come vuoi mente per le jap hai generalmente due o tre pacchetti e stop. Il navigatore integrato oramai , a mio avviso , non serve prenderlo, è anacronistico; un qualsiasi smartphone o tablet svolgono stessa funzione e si aggiornano di continuo e costan molto meno.
Il problema a mio avviso sta sempre nella mancanza di adeguata ce formata rete di assistenza che, calcolato il fatto che non ci sono officine terze che ci possono mettere le mani (al momento) per anche il problema più infimo aspetti mentre con le ICE tanta robe con un minimo di conoscenza tecnica te la fai a casa e i ricambi li pigli da te
Correggetemi se sbaglio, ma se configuro una ID.3 come quella di Mariano (58 kWh) e con una dotazione di accessori “simile” a quella di una Model 3 (tra cui la pompa di calore, ancora non di serie), mi risulta un prezzo di 49.720 (vernice metallizzata+comfort pack+assistance pack+pompa di calore+cerchi da 18″+ripiano bagagli regolabile). E ancora non ha gli interni in pelle, i sedili riscaldati e ventilati, i fari matrix led, il portellone elettrico…
Si in effetti è così. A meno di insormontabili problemi dimensionali (tipo box piccolo), non c’è davvero nessun motivo razionale per prendere una ID.3 piuttosto che una Model 3.
Forse se qualcuno è distante dai (pochi per ora) Tesla service center. Ma in compenso, quando c’è un problema in Tesla sanno sempre affrontarlo, in molti concessionari VW ti senti dire che per quel genere di problemi elettrici bisogna sentire la casa madre o altro concessionario specializzato in EV…..
Per quello che mi riguarda, in un’auto elettrica il software per la pianificazione del viaggio e delle ricariche è FONDAMENTALE. A meno che uno preveda di non usare MAI la sua BEV per tragitti fuori dalla sua “comfort zone”. Io la ID.3 l’ho provata per 3 gg e, da questo punto di vista, proprio non ci siamo. Si vede che è un software nato “dalla testa” di gente abituata a ragionare sulle auto termiche.
Quasi tutte le altre considerazioni passano in secondo piano se il software non è all’altezza.
Le dimensioni non credo siano un argomento così fondamentale: 43 cm in meno rispetto ad una Model 3, per esempio, non cambiano granchè le cose, nè dal punto di vista pratico, nè dal punto di vista della guida. Senza contare le prestazioni, che però per qualcuno possono non essere importanti.
Che l’ultima ID.3 poi abbia finiture all’altezza del marchio VW è un’opinione che non condivido assolutamente.
C’è poi da ricordare il problema avuto da Mariano con la batteria della precedente ID.3, risolto non proprio in tempi brevi da VW con la sostituzione della stessa. Ma siamo sicuri che per un utente “normale” (cioè non uno che per lavoro gestisce una flotta e che scrive su uno dei principali siti internet che parlano di BEV) la soluzione del problema sarebbe stato così “agevole”? Quanto sarebbe costato un fermo macchina così lungo o forse ancora più lungo?
Bravo!! Io ho atteso 6 mesi per fare il richiamo sostituzione batteria ausiliaria più aggiornamento software 2.4. Dato che il 3.0 per OTA non sono stati capaci di mandarlo, nuovo richiamo in officina: questa volta solo quattro mesi di attesa. Forse perché c’è solo 1 intervento e non 2….. Dicono di riuscire a fare solo 2 auto elettriche a settimana… poi a Mariano danno come auto sostitutiva una Id buzz a me una utilitaria a benzina perché elettriche non ne hanno. Vicentini auto, verona. Una vergogna
Le dimensioni di un’auto sono fondamentali, altroché!
Anche io sono possessore di una ID3 da pochi mesi e ovviamente ero già nel periodo in cui “Non esiste altra EV all’infuori della Model 3”.
La mia scelta è stata estetica (la ID3 la preferisco alla M3, che vista da davanti mi ricorda un coccodrillo albino) ma anche e direi soprattutto determinata proprio dalle dimensioni.
Quei “soli” 40 cm in più fanno sì che non ci stia ad esempio nel mio box, e l’altezza da terra che non la faccia scendere dalla rampa di accesso (piuttosto ripida) senza grattare.
Inoltre, dal punto di vista dell’accessibilità al bagagliaio, siamo su due piani completamente diversi, e il portellone della ID3 è molto più funzionale.
Inoltre la ID3 vince anche per spazio a bordo e vivibilità.
Diciamo che tutte le differenze sopra a “sfavore” (ovviamente, per me e per la mia situazione, non in senso assoluto) della M3 sono “hardware” e non possono essere risolti, mentre la questione del software di navigazione (che a mio parere è comunque meno drammatica di come descritto) può essere aggirata con le tante app di Android o iOS.
Insomma: nulla da dire sulla M3, ottima auto e sono certo che chi la possiede sia felice e abbia fatto un ottimo acquisto. Ma la ID3 secondo me resta un’auto con diversi difetti, ma comunque di buonissima costruzione e con molti pregi, e non rimpiango affatto dopo 17.000 km di averla presa!
Beh, direi che evidentemente sono fondamentali PER SIMONE e pochi altri, ma non per la generalità dei potenziali clienti, altrimenti non si spiegherebbe il fatto che Tesla M3 e MY vendono molto ma molto di più di VW ID.3, pur essendo più grandi.
È possibile fare un confronto con MG 4, Renault Mègane, Kia Niro e Hyundai Ioniq 5?
Oppure basta indicare le carenze delle predette, giusto per capire i punti critici della decisione. Grazie.
La ID3 è indubbiamente un bell’oggetto, io non l’ho mai presa in considerazione perché allo stesso prezzo il mercato offre alternative di segmento superiore. Comunque Volkswagen mi ha perso con il dieselgate e dopo gli ultimi trend che la vedono in chiusura verso il mercato elettrico, penso non mi avrà mai più. Comunque sono scelte private, l’importante è essere soddisfatti di ciò che si acquista
Buongiorno Paolo, sono possessore di una ID3 PRO 58KWH da 2 anni. Ho percorso in questi 3 giorni 1500km, da Domodossola a Timisoara, in Romania. Condivido le perplessità sul sistema di navigazione, inferiore a quello che può fornire uno smartphone da 100 euro: molte località non vengono riconosciute se si inserisce la ricerca dal navigatore dell’auto. Se poi provi a trasferire un percorso dall’app Vw all’auto questo incredibilmente compare dopo diverse ore. All’estero ho potuto viaggiare solo con google maps grazie ad android auto. Inaccettabile.
Andrea
Su auto con guida sinistra nei box preferisco lo sportellino di ricarica a sinistra. Oltre che con la spina Mennekes ci si deve passare strisciando dalla portiera anteriore al lato dove c’è lo sportellino, quindi bisogna lasciare spazio sufficiente per manovrare con il corpo.
Ma sarebbe addirittura preferibile avere 2 sportellini, uno per lato, per caricare come si vuole in ogni condizione!
Altre considerazioni a parte, prendere un EV da chi ci ha regalato il Diesel Gate, e poi riprenderne un’altra quando la stessa compagnia ha cominciato a frenare sull’elettrico, è una cosa che non farei.
Essendo una scelta personale, c’è poco da contestare. A Paolo va bene l’ID.3 e pace. Io sono passato da ID.3 a Megane E-Tech, che è a mio personalissimo parere migliore per tante cose. De gustibus. L’importante è trovare la soluzione ideale per sè. Buon viaggio silenzioso a tutti noi.
Come fai a dire questa storia del BOX non la capisci ?
Il 70 % delle cariche avviene a casa e molti specialmente in citta storiche hanno box stretti .
Io ho la presa di carica frontale, non è il massimo per estetica e rischio danneggiamento ,ma è comodissima .
Io no potrei acquistare auto con presa a destra e con me 4 del mio condominio che hanno provato ID3 la scorsa settimana
Molto semplice…. io parcheggio la macchina nel mio box entrando di muso e sfiorando con lo specchietto il muro a dx, scendo dall’auto ed uscendo dal box infilo la mia presa della colonnina…. a dx.
A sinistra della macchina è tutto libero e posso passare serenamente… ad esempio, mio figlio infila la bici fino contro il muro, in modo che io possa aprire la portiere che, di fatto, rimane dietro la bici.
Se avessi la presa dietro a Sx, dovrei entrare in retromarcia, avendo, tra le altre cose, anche cura di scaricare prima la spesa, tenere la stessa distanza dal uro, sul lato dx della macchina ed in + col filo di ricarica avere l’ostacolo della bici di cui sopra….
bho, secondo me è un problema inutile!
La presa in modalità Tesla è correttissima per i SUC, ti risparmiano distanza da camminare…. ma il mondo non è fatto di SUC, ma ananche di ricariche in città posizionate in vie strette, dove (sono di Milano) fidati che è meglio che a SX non ci sia niente…. pensa anche solo al tram che passa…. e ti porta via tutto….
Caro Enzo , ma hai mai preso in mano una presa mennekes ?
Oltre allo sportello della ID3 , lungo quasi 20 cm devi aggiungere il connettore e la piega del cavo .
Forse non sai di che cosa stiamo parlando , consiglio di andare a vedere una ID3 o una MEgane ed inserire il cavo
Lo specchietto sporge per oltre 13 cm, l’inlet della Mennekes è lunga 20 cm. Se lo specchietto di dx dista 10 cm dalla parete direi che ci sono buone probabilità di riuscire a ricaricare, sbaglio?
Purtroppo sbagli , il mio specchietto destro dista 2 cm dal muro e accendo la freccia per controllare la distanza
Infatti ho scritto “Se lo specchietto di dx dista 10 cm dalla parete”. Mi spiace per il tuo mini garage, a Natale non potrai mangiare neanche il panettone altrimenti rischi di non riuscire più ad entrare in auto …
Su questo non sbagli
Qualche giorno fa un signore aveva scritto su questo sito che esasperato dalla sua id3 la restituiva e sarebbe tornato al termico! AZZ!
Oggi scopriamo che il beneamato P.M. già possessore di una id3 ha deciso addirittura di prendere il nuovo modello!
È proprio vero, quello che va bene ad uno rischia di fare impazzire un altro!
Non hai letto bene l’articolo.
Non era tanto esasperato dalla id3, tanto è vero che ha scritto “si torna alla preistoria”.
C’erano altre motivazioni.
Cerchi da 20…chi ne sa più di me, ma perché si ostinano a far bev con cerchi enormi? È per moda o c’è un vero senso logico/meccanico?
Da qualche parte ho letto che, per migliorare l’efficenza, conviene aumentare il diametro delle ruote e ridurre la larghezza del pneumatico.
Più aumento il diametro esterno e meno perdite per isteresi dello pneumatico si hanno.
Infatti a Pneumatici di maggior diamoetro corrispondono autonomie minori . Come mai ?
perchè il diametro del pneumatico resa lo stesso
ma la la massa non sospesa ,quella che fa consumare aumenta,
l’unico vantaggio teorico del cerchio grande o meglio della gomma ribassata,
spalla della gomma bassa,
è una miglior tenuta in curva a scapito di maggior inerzia in accelerazione e assorbimento delle asperità ,ma molti di questi parametri possono essere compensati o migliorati dalla qualità della gomma
un altro punto a favore di un cerchio grande è la possibilità di montare dischi freno e pinze maggiorate ;ma se sono gli stessi ..
è solo estetica
Per come la ho capita io:
credo sia “a cerchioni di diametro più grande (ma pneumatico di diametro invariato, e talora anche sezione invariata) corrisponde maggior consumo”
l’area di contatto a terra del pneumatico è una specie di rettangolo/ellissi; a parità di peso del veicolo e pressione di esercizio delle gomme (=tipo di mescola, esempio mescola di durezza calibrata per lavorare a 3 atm) la stessa area di contatto la puoi fare con diverse combinazioni di diametro pneumatico e larghezza, stessa area ma con forma diversa e con diverso grado di piegatura del fianco del pneumatico
aumentare il diametro del pneumatico a più vantaggi relativamente agli atriti:
– puoi stringere la sezione del pneumatico
– l’area a terra diventa più totonda e meno ellittica
questo fa deformare meno (con angoli di piegatura meno acuti) i fianchi del pneumatco (meno atrito per isteresi gomma e carcassa)
C’è un passo ulteriore a parità di diametro e larghezza pneumatico:
a) cerchio troppo piccolo (fianchi pneumatico 80-100% della larghezza) -> piccole dispersioni in isteresi torsione sotto sforzo del fianco del pneumatico dell’asse di trazione
b) cerchio troppo grande (fianchi 40%, moda dei mega-cerchi) -> dispersioni isteresi per piega del fianco del pneumatico ad angolo più acuto nel punto di contato a terra
c) cerchio medio (es 17-18 pollici invece di 20)->
equilibrio migliore per ridurre atriti (e anche confort vs precisione)
d) se poi a cerchio più grande (es 20 invece di 18) fosse abbinato anche un pneumatico più largo (es. 225 invece di 205) e in classe energetica “sportiva” invece che “risparmio-energia” (esempio classe C vs classe A) la differenza in atriti diventa più evidente
più il range di pressione entro cui si può giostrare un minimo pressione delle gomme per variare quantità e forma dell’area di contatto
Per le biciclette c’è il paradosso (legato alla diversa forma dell’atrea di contatto e deformazione del fianco del pneumatico) che gomme di buona qualità da 28-25 mm hanno meno atriti di isteresi rispetto gomme da 21 mm, i fianchi si piegano meno nel rotolamento (i 21 o meglio ultimamente più i 23mm li usano più per ragioni di aerodinamica)
che è un caso estremo contointuitivo in cui il fattore geometrico lavora al contrario rispetto alle proporzioni sulle auto, dove a parità di fattori geometrici invece in generale varrebbe sempre gomma piu larga = più atrito
-Come mai ?-
Perché normalmente nelle scale degli pneumatici, aumentando il diametro, a parità di circonferenza di rotolamento aumenta anche la sezione. Che è quello che ti frega.
Chiaramente la cosa si risolve se per i veicoli elettrici si cominceranno a vedere per esempio delle misure tipo 175/40 r 19, e cioè gomme di largo diametro con spalla parecchio ribassata ma battistrada tutto sommato stretto. A quel punto diventa vero quanto detto dal carissimo Ivone e dal Signor Astuto.
perchè è bello piegarli prendendo buche e cordoli di marciapiede così compieri il ricambio
A questo prezzo, una Model 3 RWD (che costa, di listino, solo 2000eur in piu’) che ha un’autonomia maggiore di oltre il 20% non e’ preferibile?
Con un sistema di infotainment decisamente piu’ avanzato.
Senza contare l’accesso alla rete dei Superchargers.
O sono le dimensioni compatte della ID.3 che fanno la differenza?
Perche’ a questo prezzo mi sembra difficile preferire la ID.3 alla Model3, a parte per le dimensioni.
La Model 3 è più lunga, col baule diversamente accessibile (anche se più grande), di un segmento differente alla ID.3, il prezzo non è l’unica variabile in una scelta… Per non parlare del semplice gusto estetico o del fatto che Paolo viene da altra ID.3, mi sembra molto naturale abbia voluto dare una nuova chance ad un prodotto che l’ha soddisfatto (e che dovrebbe essere migliorato), detto da un felicissimo possessore di Model 3.
Parlo da possessore Tesla MY.
Le dimensioni esterne della ID.3 ed il volume interno sono un plus rispetto a tesla M3/Y.
Poi se uno non ha problemi di spazio e un 3 volumi (con i suoi limiti d’utilizzo) è accettabile rispetto una 2 e 1/2 (dove normalmente i sedili sono abbassabili avendo una specie di furgone) il prezzo di una M3 + efficienza vincono.
È solo capire cosa serve e piace.
Come esempio io ho scelto MY perché abbassando i sedili ho un furgoncino dove all’occorrenza ci entra di tutto, come una bici senza il bisogno di smontare una ruota.
Io le avevo valutate entrambe due anni fa , ma :
La model 3 non ha portellone
La model 3 è troppo bassa e tocca su rampa box (provatada venditore Tesla)
LA Model 3 Spaziosa bella interessante
Infotainment povero
Presa carica lato DX
No portapacchi
No gancio
ACERBA
Mustang ,forse uno dei primi ad evarla provata
Non era disponibile
Alla fine ho scelto KIA E Niro 64 , auto disponibile, infotainment accettabile . fantastica, PDC ,Consumi ridottissimi .
Unico drawback usura eccessiva pneumatici anteriori
Su Model 3:
– la presa di ricarica è a SX
– i portapacchi esistono, ufficiali Tesla e altre marche
– Il gancio non è installabile after market ma ERA disponibile su richiesta (fino al 2021), mentre su Model Y è ordinabile anche dopo (direttamente dal sito Tesla).
– acerba? Una Tesla? (qua servirebbe la faccina perplessa) …dopo i tre errori di cui sopra…
Ho sbagliato a scrivere Acerba era la ID3
Ah, ecco!! Non capivo…
La Id.3 era effettivamente acerba, con il software 3.x pare sia radicalmente cambiata (in meglio).
L’auto giusta per ognuno di noi è quella che ci rende felice. Quindi se uno è felice con la ID.3, è sicuramente l’auto giusta per lui.
Vero Enzo infatti, della mia termica lancia delta sono felice di guidarla da 8 anni, e tanti altri ne passerò insieme sostituendo le componenti che con il tempo si deteriorano. Non me ne voglia il Sig. Mariano ma se ogni cliente di EV cambiasse auto ogni 36 mesi a che punto arriveremmo? Fortuna che è l’auto giusta per lui. Mah
I 36 Mesi scaturiscono da offerte finanziarie come Noleggio / Leasing ecc che permottono di usare l auto che poi entrerà nel mercato dell usato .
Io ho deciso per l acquisto , ma l opzione 36 mesi non era male .
Se ogni cliente cambiasse EV ogni 36 mesi ci sarebbero molte EV usate per quelli che non se la possono permettere nuova. Ma dovendo sceglierne una usata punterei comunque su un brand che mi offre una garanzia estesa su tutta l’auto e non solo sulla batteria. Meglio non rischiare …
Per un commento esaustivo bisognerebbe sapere a quanto ammonta il prezzo finito compreso di accessori come la pompa di calore se ancora non è di serie e quanto sconto ha fatto VW sul modello in questione.
Come linea mi è sempre piaciuta ma se devo paragonarla ai consumi della mia model 3 RWD a settembre ho fatto 1800 km alla media di 121 Wh/km con utilizzo giornaliero 50km tra autostrada trafficata (A4) e urbano 60/40. 4 kWh in più ogni 100 km non sono pochi.
Esteticamente la trovo molto carina, l’ho noleggiata per 3gg 2 anni e mezzo fa circa era una first edition da 58kw.
Pregi: estetica, qualità degli assemblaggi, di cerniere, chiusure e meccanismi in generale e nel mio caso devo dirlo le persone (che conosco da 8 anni) dell’assistenza e ricambi VW della concessionaria dove faccio i tagliandi alla Passat (competenza, precisione, gentilezza).
Difetti: prestazioni, efficienza e mancanza del frunk (o come cavolo si chiama).
Avesse avuto un’efficienza e le prestazioni di Tesla model 3 sarebbe stata perfetta.
In sintesi l’auto è bellina ma alla fine io in elettrico ho scelto Tesla.
Auto interessante , se poi avessero telefonato a Google sarebbe stato meglio .
Last but not least il solito discorso dello sportello di carica non raggiungibile nei box stretti in quanto in posizione opposta al guidatore .
Questa é una cosa molto importante ” di carica non raggiungibile nei box stretti “.. in effetti i box spesso sono appena sufficienti…
Io con lo sportello anteriore devo tenerne presente quando la parcheggio e voglio caricarla.. immagino infatti che tenere il posto per la ricarica a destra e anche lo spazio a sx per aprire la Portiera non sia molto facile..
Misure da tener in considerazione quando si acquista l’auto..
Per i box dipende anche dall’anno di costruzione dell’immobile, alcuni hanno giusto lo spazio per una fiat 1100 D del 1964.
Si ma i costruttori ,una volta per tutte non si può allineare su una posizione lato guida ?
Ma perche ,ad esempio VW , Megane , Arya ecc vogliono perdere vendite a causa della impossibilità di caricare in Box sicuramente angusti in molti casi ?
Concordo con lei.
Forse sono stati progettati pensando per la guida a dx del mondo anglosassone?
Esempio: se pensate alle ICE. tutte quelle con tubo di scarico a SX sono stati progettati per la guida a SX (lo smog deve rimanere nel centro della strada), gli altri per quella a DX come la Fiat sedici derivata da una Suzuki, pensata per il mercato nipponico con la guida a DX. Per poi essere ereditata dai modelli successivi come la 500x. Fateci caso. Se tutti guidassimo a SX molto probabilmente avremo lo sportello a sx. Qualcuno per tagliare la testa al toro lo ha messo frontalmente.
Io questa cosa del box non la capisco… cmq, anche per la carica in strada…. perdonatemi ma infinitamente meglio a destra
Secondo me sulla ID.3 è a dx perché quando parcheggi per strada nel senso di marcia per ricaricare ad una colonnina a bordo strada e tieni aperto lo sportellino per la ricarica questo non sporge lato strada (dove potrebbe essere centrato da un ciclista distratto, ad esempio) bensì lato marciapiede e lo stesso vale anche per il cavo che potenzialmente non rischia di “allungarsi” per strada. Poi non so quanto sporgano sportellino e connettore di ricarica, ma ad occhio sembra sporgano come lo specchietto destro, quindi anche parcheggiando a filo col garage sul lato destro (a meno che non si parcheggi l’auto in retromarcia) dovrebbe essere abbastanza agevole (tranne per i mancini) posizionarsi dietro l’auto, apri lo sportellino e infilare il cavo di ricarica (ora non so quanto sia dura la presa di ricarica). E’ tutto un po’ millimetrico ma non mi pare così grave. Certo, per box auto strettissimi può essere un problema …