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Nuova tariffa Ionity: 0,79 euro al kWh, addio alla flat

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Nuova tariffa Ionity: O,79 euro al kWh. La rete europea di ricariche super-fast (fino a 350 kW di potenza) dice così addio alla tariffa flat, 8 euro a ricarica, adottata nella fase di lancio.

Nuova tariffa Ionity dopo il forfait a 8 euro

Ionity è nata da una joint-venture tra alcuni grandi gruppi automobilistici: BMW Group, Mercedes-Benz , Ford, e Volkswagen Group con Audi e Porsche (e ora Hyundai).  Dopo una fase di start-up, è arrivata a installare 200 stazioni di ricarica in 20 Paesi, con 860 colonnine, Italia compresa. Dal 31 gennaio la politica tariffaria particolarmente favorevole adottata finora cambia radicalmente: 0,79 euro al kWh, dunque.

0,79 euro al kWh
La stazione Ionity al Brennero, a poca distanza dal confine austriaco.

Anche se in una nota ufficiale l’azienda di Monaco fa sapere che resteranno in vigore le condizioni tariffarie in essere con i Connected Mobility Service Providers (MSP) già convenzionati. In pratica si tratta di pacchetti di abbiamento forniti ai clienti delle Case auto al momento dell’acquisto. Come il Charging Service dell’Audi e-tron, il me Charge della Mercedes, il ChargeNow di BMW, il Charging Service  di Porsche e il WeCharge della Volkswagen. Anzi: Ionity fa sapere di essere aperta ad accordi con altri MSP.

Hajesch: “Il nostro livello di servizio è senza paragoni”

È chiaro che 0,79 euro al kWh posiziona Ionity nella fascia altissima del mercato. Ecco come il numero uno, Michael Hajesch, spiega la scelta: “Il proposito di Ionity è sempre stato di costruire un network uniforme e coerente. Per fare di una rete senza soluzione di continuità, ad alta potenza e per le lunghe distanze, una realtà lungo tutta l’Europa”.

0,79 euro al kWh
Michael Hajesch, numero uno di Ionity

“Servire i clienti con un livello di servizio senza paragoni è la chiave del nostro business.  Tenendo conto del rapido sviluppo della electro-mobility, il nostro nuovo schema tariffario offre una struttura di prezzi affidabile e trasparente. A seconda delle loro necessità individuali, i nostri clienti avranno la libertà di scegliere lo schema per loro più appropriato“. A regime Ionity vuole arrivare ad essere presente in 24 Paesi europei, con 400 stazioni. Tutto fornendo solo energia da fonti rinnovabili.

SECONDO NOI. La scelta di Ionity è molto netta. Con una tariffa così alta, si colloca nella fascia premium del mercato, andando a  scegliersi clienti facoltosi che, viaggiando molto, vogliono caricare in fretta ovunque.0,79 euro al kWh Una scelta che, piaccia o no, assume anche un valore strategico: finisce l’era promozionale, per accompagnare gli utenti verso l’elettrico. E arriva il momento in cui, chi ha fatto grandi investimenti, vuole portare a casa quello che ha speso. È un colpo non facile da digerire, ma forse è meglio che si mettano subito le carte in tavola.

 

 

 

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19 COMMENTI

  1. Su colonnine Ionity per un pieno su Tesla S 100kw IERI €8,00 OGGI €79 praticamente un leggero aumento, incredibile!!! Non ho parole, mi e passata la voglia di prendere un’auto elettrica in futuro, chi è che andrà ad attaccare la spina alla Ionity adesso??? In Italia pare ce ne siano solo due per fortuna stazioni in funzione e 7 in costruzione, e meglio che quelle in costruzione fermino i lavori!!!!

    • Peró é altrettanto vero ¨ieri¨ fare un pieno su una qualsiasi auto elettrica o plug-in con i Supercharger Tesla non era possibile ed ¨oggi¨ neanche. Quale delle due opzioni é peggio?

      Vero é che l´Unione Europea cofinanziandone la costruzione dovrebbe potere stabilire delle soglie massime dei prezzi ma non escludo che comunque possa fare valere la propria voce.
      Inoltre questa strategia, come detto, potrebbe anche avere effetti positivi: altri costruttori che entrano in Ionity aumentando le risorse a disposizione, affrettando la dislocazione delle Colonne di ricarica ad alta velocitá ed offrendo essi stessi delle tariffe agevolate ai propri clienti.

      A livello di marketing i costruttori che partecipano in Ionity si sono mossi in maniera che si commenta da sola, presentando la nuova tariffa senza congiuntamente presentare quelle che loro offriranno a chi dispone dei loro veicoli, che al momento sembrano avere costi di ricarica piuttosto allineati con quelli di Tesla, vedremo se saranno in grado di recuperare in parte la pubblicitá negativa che traspare in molti articoli e commenti, a loro ed all´elettrico

      • Diciamo che la mossa non ha portato buona stampa alla mobilità elettrica. IL sito americano Electrek ha titolato “Ionity aumenta del 500% il costo delle ricariche” (https://electrek.co/guides/ionity/), mentre lo stesso direttore di Quattroruote, Gianluca Pellegrini, in un post su Twitter ha scritto: “Con una Kona EV ricaricata Ionity, il costo è di poco più di 50 euro per un pieno e 482 km di autonomia: per la stessa percorrenza, la Kona diesel si accontenta di meno di 39 euro. Senza incentivi e a questi costi l’elettrico non è un’alternativa. Va ripensato il modello”. In realtà a 0,79 euro/kWh la Ionity si pone fuori dal mercato delle ricariche abituali. Come abbiamo scritto, diventa un servizio premium per chi ha soldi e fretta, con auto commisurate a queste esigenze.

        • Seguo regolarmente quel sito americano ed é spesso molto interessante ma anche piú indulgente con Tesla che con altri costruttori, certo un maggiore beneficio di intenti e del dubbio Tesla se lo é guadagnato nel tempo ma se si vuole effettivamente fare informazione oggettiva, oltretutto a beneficio della mobilita elettrica, bisognerá informarsi piú dettagliatamente sulle tariffe che ciascun costruttore applicherá ai propri modelli di auto nella ricarica con Ionity, da quel che traspare ora sembrano essere allineati con quelli di Tesla ed in piú offrono un servizio anche ai guidatori di auto di altri marchi che nella teoria Tesla permette ma nella realtá non offre e quindi si tratta pur sempre di uno step ulteriore, questo peró nell´articolo non viene riportato, mentre in altri il confronto con il leader di mercato per l´elettrico Tesla solitamente non manca.

          Quanto a Quattroruote rimane estremamente rilevante a livello di comunicazione auto sul mercato italiano, lo seguivo ben di piú anni fa mentre ora sull´elettrico vedo che si limita a riportare abbastanza oggettivamente prevalentemente una parte della realtá che, purtroppo, é non di rado quella meno a favore all´elettrico.
          É una direzione facile perché in Italia vi é una mentalitá estremamente conservativa ed essere pro elettrico rimane (ora ed ancora per diversi anni) una scelta di nicchia, non sufficientemente generalista.
          Nel trafiletto riportato ad esempio non é contestabile piú di tanto quanto riportato (anche se sarebbe piú corretto confrontare con il costo medio solo del diesel venduto nei distributori autostradali, piú costoso) quanto il fatto che sia solo una parte dei dati di valutazione: manca un contesto che spiega che solo una minima parte delle ricariche avviene nei punti pubblici di ricarica (5% in base a Transport & Environment https://www.transportenvironment.org/press/only-5-percent-ev-charging-happens-public-charging-points) e che i pochi punti di ricarica disponibili di Ionity sono concepiti soprattutto per la ricarica veloce autostradale, altrimenti perdono di convenienza di uso ed altre soluzioni di ricarica estremamente piú diffuse rimangono piú economiche, quindi sostanzialmente l´attuale convenienza dei veicoli elettrici rimane immutata.
          Hiunday e Kia fanno parte di Ionity e potrebbero decidere in futuro, come altri costruttori parte di Ionity hanno giá fatto, di offrire per le loro auto tariffe piú vantaggiose, certo non dimostrano di tenere molto all´elettrico o quantomeno ad un marketing piú efficace, non annunciando assieme eventuali loro tariffe dedicate.

  2. Ionity era stata fondata dai costruttori tedeschi, includendo anche Ford che per i veicoli europei ha sede in Germania ed ha poi avuto un accordo per l´acquisto di piattaforme MEB da Volkswagen.
    Il network di ricarica che stanno sviluppando é al momento dei piú veloci e diffusi, ha quindi costi consistenti.
    Questi costruttori oltre alla remunerazione del loro investimento vogliono puntare ad avere altri costruttori con cui condividere i costi potendo cosí ottenere una piú rapida espansione della rete di ricarica, lo scorso settembre anche Hyunday e Kia sono entrate a far parte del gruppo.
    Chi fa parte di Ionity puó ovviamente partecipare alla scelta dei costi pubblici di ricarica ma anche scegliere di agevolare nei prezzi di ricarica alcuni modelli di propria produzione; ad esempio i clienti di Mercedes me Charge potranno pagare 29 centesimi al kWh alle colonne di ricarica Ionity, per Audi sembra che lo vogliano portare a 0,33 € kWh e 0,31 in caso di una frequenza tale da giustificare anche una quota mensile, si punta quindi anche alla fidelizzazione nelle scelte di ricarica, Porsche 0,33, …
    A questo svantaggio competitivo gli altri costruttori dovranno sopperire nel tempo o andranno incontro ad una maggiore difficoltá nel vendere le loro elettriche, soprattutto se destinate a lunghi viaggi , la soluzione meno dispendiosa per non risultare sfavoriti potrebbe essere una partecipazione in Ionity.
    Niente di molto diverso nel principio dal sistema utilizzato da Tesla contro cui di fatto ora i costruttori impegnati in Ionity stanno in parte facendo forza comune, quantomeno a livello di network di ricarica, uno dei punti di forza di Tesla

  3. Questo prezzo rappresenta un altro deterrente alla diffusione della mobilità elettrica e un chiaro campanello d’allarme.

    Chi viaggia molto per necessità lavorative e deve ricaricare anche in pausa pranzo, con questi prezzi non può che optare per Tesla, mentre chi sceglie un’elettrica a prezzo più contenuto è praticamente obbligato a caricare la vettura la notte a casa o vicino all’ufficio durante l’orario di lavoro evitando Ionity e EnelX, ammesso di avere la possibilità di farlo in entrambi i casi.

    Vade retro Ionity a 0.79 euro/kWh e EnelX a 0.50 euro/kWh, perché per caricare una batteria da 50kWh si spendono 40 euro, con batteria da 100kWh 79 euro nel peggiore dei casi.

    Tesla non può perdere quest’occasione per aumentare il costo di ricarica in Europa, vista la disparità dei costi e così anche gli altri con ricariche meno veloci.

    Le vetture elettriche long range stanno diventando elitarie. Chi acquista un’elettrica da 50-60kWh e deve fare lunghi viaggi in giornata non può che essere preoccupato.

    Ora tutti a vedere se i prezzi di ricarica saliranno ancora e di quanto e se il costo delle vetture elettriche scenderà e di quanto.

    Chi deve acquistare una vettura media piccola da usare in città, opterà per un’ibrida no plug in, per cui Yaris e Clio con motogeneratore a benzina, magari agevolate nell’acquisto dall’Ecobonus perché rientreranno nei 70 g/km di anidride carbonica, faranno il record di vendite.

    Se questa tendenza continuerò, l’idrogeno sarà presto conveniente, anche se al momento la rete di distribuzione è praticamente inesistente. Auguriamoci sia sempre idrogeno verde e prodotto da fonte rinnovabile e che le fuelcell scendano di prezzo diffondendosi nei mezzi d’opera.

  4. Se è cosi la storia che il SISTEMA vuole fare, allora vuol dire che la corrente te la faranno pagare più del doppio della benzina, ADDIO AUTO ELETTRICHE ADDIO SALUTE ADDIO ESSERI VIVENTI, LE AUTO ELETTRICHE LE VOGLIONO UCCIDERE UN’ALTRA VOLTA!!!!! 1 KW €0,79 SONO IMPAZZITI 2KW €1,58 = 10km

  5. Mi permetto di chumarvi ragazzi, senza volervi mancare in alcun modo di rispetto, ma veramente pansavate che durasse all’infinito?! Ve lo diciamo da tempo che tutti gli incentivi, tutte le tasse che non vengono date, tutti i costi finora non sostenuti piano piano arriveranno e saranno mazzate per tutti. Diciamoci la verità, chi compra oggi l’auto elettrica lo fa sopratutto per la sua economicità, non tanto per l’ambiente, ma prima o poi quest’economicità svanirà, e poi?
    La Norvegia ha iniziato a togliere gran parte dei benefici, la Tesla ha iniziato a far pagare le sue ricariche, la Ionity sta alzando le tariffe… La strada intrapresa mi sembra fin troppo chiara

    • A nostro parere (di ragazzi) la scelta tariffaria di Ionity va nella logica corretta: offrire un servizio di altissimo livello in termini di location e velocità di ricarica per i viaggi a lungo raggio, che costituiscono l’eccezione. La ricarica abituale per ogni automobilista elettrico resta invece quella domestica, con tariffe di un quarto. Del resto anche benzina e diesel costano molto di più nelle stazioni autostradali.

      • È pur semore vero che la ricarica domestica per ora è meno cara, ma nessuno vi assicura che in futuro chi ricaricherà il proprio veicolo a casa vedrà un aumento del prezzo dell’energia. A questo va aggiunto che la ricarica a casa è molto più scomoda e non tutti la possono utilizzare. Concludo che a differenza delle colonnine elettriche, se uno non vuole caricare in autostrada, esce e sa che nel giro di pochi km troverà un distributore, mentre spesso chi usa l’auto elettrica è costretto a prendere quello che trova, quando lo trova, dove lo trova, senza grandi possibilità di scelta

        • Sul futuro, purtroppo, nessuno ci assicura nulla. Una delle poche certezze, comunque, è che il petrolio finirà entro fine secolo, e se lo bruceremo tutto riporteremo le temperature del Pianeta al livello di milioni di anni fa, temperature invivibili per l’uomo. Poi non capisco perché lei dica che la ricarica domestica è più scomoda: attacca la spina alla sera e alla mattina l’auto è carica.

    • Si potrebbe discutere sul quanto siano sensati certi prezzi (senza le riduzioni di alcuni costruttori) pur avendo dato il suo contributo alla realizzazione pure l´Unione Europea che sembra peró non essersi presa voce in capitolo sui costi di ricarica https://ec.europa.eu/inea/en/connecting-europe-facility/cef-transport/2017-de-tm-0064-w
      Peró l´incidenza attuale sui costi di gestione delle auto elettriche delle colonne di ricarica Ionity é minima:L nella maggior parte dei casi si usano ricariche con tempi e costi molto inferiori, mentre quando si affrontano viaggi lunghi é buona cosa potere disporre di un sistema di ricarica veloce e se si viaggia spesso a lungo raggio si previligerá l´acquisto di auto che permettono ricarica veloce a costi inferiori (Tesla o anche altre auto che possono utilizzare Ionity con delle agevolazioni)
      E´ pero una visione molto limitata pensare che che la preferenza per l´elettrico sia una questione di costi, certo in certi casi é anche possibile risparmiare e non dispiace a nessuno, ma non mancano altre valide motivazioni, ad esempio: sono auto molto piú comfortevoli, permettono di entrare nel veicolo con la temperatura giá desiserata, evitando quindi il freddo d´inverno ed il caldo torrido d´estate, sembrerebbe normale oggigiorno entrare in casa e dovere accendere i riscaldamenti invece che trovare caldo magari perché sono giá stati precedentemente programmati? Una minore rumorositá, un baricentro piú basso e centrato, una maggiore affidabilitá delle auto elettriche e quindi minori tempi in officina, il non respirare in prima persona le emissioni cancerogene della propria auto soprattutto in caso di parcheggio in garage oltre che la diminuzione nel tempo dell´aria inquinata, …
      E sì, la strada intrapresa é fin troppo chiara: limitare sempre piú le auto endotermiche soprattutto nelle cittá e portare gradualmente i costruttori verso la riduzione delle emissioni imponendo dei limiti sempre piú difficilmente rispettabili con gli endotermici

  6. Condivido pienamente. Con un Kw a 0,79 €, le auto a combustibili fossili ci saranno per almeno 100 anni. Peccato, perchè le auto elettriche sono fantastiche!!

  7. E aggiungo:
    L’iper cancerogeno petroleum coke.
    Siamo sicuri che Hajesc non faccia il gioco dei petrolieri?
    A 1, 1.3, 1.6 euro per 10 km penso che neppure chi si è permesso l’acquisto di vetture elettriche da 100.000 euro sia incentivato a proseguire.

    L’ambiente ed i futuri malati ringraziano.

  8. A 0,79 al KW la gente continuerà a viaggiare a benzina, anzi penserà al petroleum coke (che bruciano attualmente le raffinerie italiane) con buona gioia di tutte le farmaceutiche impegnate nella produzione di chemioterapici.

  9. I costi che devono sostenere in questa fase di creazione della rete sono molto elevati seppure finanziati per circa un quinto dall´Unione Europea, il costo attuale di ricarica é circa 4 volte quello della ricarica casalinga senza utilizzo di fotovoltaico o altre integrazioni anche in considerazione che attualmente la stragrande maggioranza delle ricariche non avviene alle colonnine pubbliche e quindi ci sono spesso ampi tempi di non utilizzo delle stesse che ne rallenta il loro tempo di ritorno economico.
    Trovo piú corretto che siano passati ad un sistema di costo ad energia caricata piuttosto che a tariffa fissa per ciascuna ricarica, in tal modo si velocizzano i tempi medi di ricarica in quanto svanisce l´incentivo alla ricarica completa che soprattutto nell´ultimo 20% di batteria é molto piú lenta, mentre ora si é economicamente incentivati a caricare il necessario piú un margine di sicurezza.
    Le loro colonne (hanno dimensioni importanti) di ricarica sono prevalentemente dislocate nei pressi della rete autostradale dove la velocitá di ricarica é maggiormente richiesta e prioritaria rispetto alla economicitá. Sono i primi ad offrire una rete Europea disponibile a tutte le auto elettriche con presa CCS, in futuro se altre societá penseranno che un offerta analoga possa essere un business profittevole potrá aumentare la scelta e con essa la concorrenza anche nei costi.

    • Bmw, Ford, Daimler, VW con Audi e Porsche più la comunità europea e fanno pagare più del doppio dei Superchargers Tesla che da SOLA ne ha già installati più del doppio?!? A RIDICOLI!!!!!!!

      • Diversi costruttori auto hanno dichiarato piú volte che a loro conviene molto di piú continuare a vendere gli endotermici…
        Mentre Tesla aveva dichiarato che la sua rete di ricarica non é a scopo di guadagno (vedremo in futuro…), quindi ha lo scopo di promuovere la vendita dei propri veicoli

        Peró va anche notato che seppure Tesla si sia dichiarata disponibile a condividere la propria rete con altri costruttori non permette il libero uso ad altri autoveicoli, la utilizza quindi con tale tariffe come vantaggio competitivo per promuovere le auto del proprio marchio. A differenza di Ionity che oltre a permettere ai brands di promuoversi con ulteriori agevolazioni economiche per la ricarica permette a tutti i possibili utilizzatori l´uso della propria rete
        Poi certo, come sempre, ognuno dovrá tenerne conto al momento dell´acquisto dell´auto anche della rete di ricarica in base all´uso previsto

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