La nuova Nissan Micra elettrica è realtà. Il marchio giapponese rilancia uno dei suoi modelli più iconici in una veste totalmente rinnovata, pensata in Europa per l’Europa. Con un’autonomia fino a 408 km e un design audace, la sesta generazione della Micra entra nel mondo dell’elettrico senza tradire il suo spirito urbano, pratico e accessibile.
Il debutto del nuovo modello segna un passaggio cruciale nella strategia Nissan verso un futuro 100% elettrico in Europa entro il 2030.
Micra elettrica: progettata a Londra, prodotta in Francia, pensata per l’Europa
Frutto del piano industriale “re-Nissan”, la nuova Micra è stata progettata nel design studio di Londra e sarà assemblata nello stabilimento francese di Douai, condividendo la linea con la cugina Renault 5. Le due vetture condividono la piattaforma AmpR Small, ma la Micra sfoggia una personalità ben distinta.
La nuova Micra si inserisce nella strategia del marchio giapponese che punta alla completa elettrificazione del portafoglio europeo entro il 2030. Ed è solo la prima di una serie di quattro EV in arrivo entro il 2026.
Autonomia fino a 408 km e ricarica rapida: nessun compromesso
La nuova Nissan Micra sarà disponibile in due varianti: una con batteria da 40 kWh, in grado di offrire fino a 310 km di autonomia, e una con batteria da 52 kWh, che raggiunge un massimo di 408 km nel ciclo WLTP.
La ricarica rapida in corrente continua arriva fino a 100 kW, consentendo di passare dal 15% all’80% in circa 30 minuti. In corrente alternata, il veicolo supporta fino a 11 kW, permettendo una ricarica completa in meno di 4 ore.
Non manca la precondizionamento automatico della batteria, attivabile in base alla temperatura e alla programmazione del percorso tramite Google Maps, ma solo a partire dall’allestimento intermedio. La versione base, infatti, ne è sprovvista per contenere i costi, pur mantenendo il preriscaldamento automatico all’avvio della ricarica rapida.
Guida divertente: comfort e controllo nel traffico urbano
La Micra è pensata per essere agile e divertente, con una meccanica che spicca nel segmento B: sospensioni posteriori multi-link, pneumatici specifici e un sistema di controllo dell’angolo di deriva posteriore che migliora l’handling anche ad alta velocità.
A bordo, il motore da 90 o 110 kW garantisce una risposta istantanea e accelerazioni competitive. Il sistema di frenata rigenerativa offre quattro livelli di intensità, fino alla modalità e-pedal con decelerazione completa fino all’arresto. È un elemento distintivo rispetto alla Renault 5, che non offre il “one-pedal driving”.
Tecnologia Nissan: Google a bordo e connettività totale. Pratica, spaziosa e pronta per il V2L
Il sistema infotainment si basa su Google Automotive Services, con pianificazione intelligente del percorso e ricarica, Google Maps integrato, e piena compatibilità con Apple CarPlay, Android Auto e l’app Nissan Connect. Tramite quest’ultima, si può controllare la ricarica, il climatizzatore, la posizione e molto altro, anche da remoto.
La dotazione di sicurezza include sistemi ADAS come frenata d’emergenza, avviso angolo cieco e mantenimento corsia. In più, la Micra integra la tecnologia Fireman Access, che consente lo spegnimento di un incendio in tempi analoghi a un’auto termica: nel caso in cui le fiamme raggiungano la batteria, un disco di sicurezza cede sotto il getto della manichetta antincendio, inondando d’acqua le celle, l’unico mezzo efficiente e veloce per interrompere il runaway termico.
Il bagagliaio ha una capacità base di 326 litri, che arriva a 1.106 con i sedili posteriori abbattuti. Le soluzioni pratiche non mancano, come il vano dedicato agli strumenti di ricarica e, fin dal lancio, la funzione Vehicle-to-Load (V2L) per alimentare dispositivi esterni a 3,6 kW. La funzionalità Vehicle-to-Grid (V2G) arriverà in una seconda fase.

Una Micra per tutti: dal termico all’elettrico, senza traumi
Nissan punta a conquistare tanto chi guida già elettrico quanto chi non ha mai posseduto un’auto a batteria. La nuova Micra eredita ciò che ha reso questo modello amato per oltre 40 anni: semplicità, affidabilità, praticità urbana. Ma ora tutto è aggiornato per un’Europa che cambia, sia in termini di mobilità che di normative.
L’obiettivo è chiaro: abbattere ogni barriera all’ingresso, anche culturale, e convincere gli affezionati del termico con un’esperienza che non fa rimpiangere il passato. Il divertimento alla guida, la connettività totale e un’estetica che strizza l’occhio senza esagerare sono le armi scelte da Nissan per rinnovare un’icona.
Sfide regolatorie e scelte strategiche
Il quadro normativo europeo è sempre più esigente. La combinazione tra norme ambientali e requisiti di sicurezza impone costi elevati, soprattutto nel segmento B, dove il prezzo d’acquisto è decisivo. Nissan ha risposto con scelte mirate: tecnologia dove serve, costi ottimizzati, e un mix di dotazioni flessibile in base all’allestimento.
Per ora, non è prevista una versione ibrida né un retrofit della piattaforma in tal senso. Nissan crede nella Micra elettrica come soluzione giusta per il momento e per questo segmento. Una scelta netta, che punta sulla solidità del marchio e sull’esperienza accumulata con Leaf e altri modelli EV.
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Renault è proprietaria di quota di Nissan e da diversi hanno larga partership, insieme a Mitsubishi. Quanto sopra per dire: è esattamente una Renault 5, solamente “rimarchiata” Nissan. Non solo l’esterno, basta vedere gli interni, sono assolutamente identiche (salvo tessuti e poco altro). Sarebbe bello si accennasse a questi “dettagli”, anche nell’articolo. Un saluto
Altro clone della stessa auto che si differenzia poco poco,.come C3 – grande panda. Tutto questo secondo me non amplia clientela ma la suddivide per il numero dei modelli.
pensavo fosse la 600
la 600 dopo una dieta
È una piattaforma fatta bene, ma non capisco perché non utilizzare batterie LFP che avrebbero potuto abbattere i costi ulteriormente. Comunque un buon progetto in una fascia di prezzo che offre poco e di peggio (e-cmp Stellantis)
sembra molto più carina della R5, le misure sono adeguate ed il taglio batteria maggiorato adatto al segmento… il punto è che il prezzo di partenza dovrebbe essere sotto i 25k invece se fosse sui 27k significa che salendo ti allestimento e batteria si sfonda la soglia dei 30k che su auto di questo tipo non ha senso…
Prima di dare un giudizio si dovrà vedere il prezzo e a mio modo di vedere le case automobilistiche dovrebbero aumentare la potenza di ricarica rapida 175 kw dovrebbe diventare lo standard al fine di garantire soste brevi anche con batterie di piccolo taglio. Esteticamente mi piace.
Suppongo saranno in linea a quelli R5 se non superiori quindi Altini. Un po’ come le Mitsubishi asx e Colt che costano quanto se non di più di capture e Clio.