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Nuova bufala: il black out da auto elettriche a Utrecht

black out auto elettriche

L'avvio della sperimentazione a Utrecht, in Olanda.

La città olandese di Utrecht, temendo black out causati dai prelievi di corrente per la ricarica delle sempre più numerose auto elettriche, pensa di “spegnere” le colonnine dalle 16 alle 21. La notizia rimbalza nel copia-gonfia-incolla tipico della stampa no-wat italiana e diventa addirittura un fatto già accaduto nel video di uno Youtuber non nuovo a sparate contro le BEV. Cosa c’è di vero? Poco. Tanto che quasi non se ne trova traccia sulla stampa internazionale.

Sulla stampa olandese sì, e partendo da quella proviamo a ricostruire il percorso dell’ennesima bufala (ricordate le Tesla di Chicago bloccate dal gelo?).

Mark Rutte, premier olandese uscente

Il governo dell’Aia: siamo sempre più sostenibili, potenzieremo la rete

Tutto nasce da un’analisi del Ministero degli Affari Economici dell’Aia datata 18 ottobre 2023. Prospetta una criticità per la rete elettrica olandese a partire dal 2030. In estrema sintesi, il Governo stima che la massiccia elettrificazione dell’economia tutta (processi industriali, pompe di calore, e anche veicoli elettrici) richiederà il potenziamento dell’infrastruttura di trasporto dell’energia e l’adozione di misure di ottimizzazione dei prelievi.

La compiaciuta premessa è: «Le famiglie e le aziende olandesi stanno diventando più sostenibili a un ritmo record e i combustibili fossili stanno lasciando il posto all’elettricità sostenibile. Ciò rende per la prima volta raggiungibili gli obiettivi climatici olandesi».

Di conseguenza «la domanda di spazio sulla rete elettrica è cresciuta in modo esplosivo e la rete è quasi piena in quasi tutti i Paesi Bassi». Nelle città di Utrecht, Gelderland e Flevoland, in particolare, la rete «sarà sovraccarica nelle ore di punta a partire dal 2026».

Segue un dettagliato elenco di misure, che vanno dal raddoppio degli investimenti nelle rete (da 4 miliardi a 8 miliardi di euro all’anno) all’adozione di contratti flessibili; dallo sviluppo dell’autoproduzione e dell’autoconsumo a prezzi differenziati nelle ore di picco; da sistemi intelligenti per la modulazione delle potenza alle pompe di calore e alle wallbox domestiche alla ricarica flessibile per le colonnine.

Nè più e nè meno, insomma, di quanto si sta ipotizzando (e in parte già sperimentando) in quasi tutti i Paesi sviluppati del mondo. Italia compresa.

LEGGI e guarda il VIDEO

Gli ultimi black di gennaio? Il maltempo

Ma il 21 e 22 gennaio, a seguito del passaggio di una forte perturbazione, si sono verificate numerose interruzioni di corrente in tutte le principali città dei Paesi Bassi. A partire da Amsterdam e dalla stessa Utrecht. Del resto la rete elettrica olandese è storicamente fragile, come dimostrano episodi anche più gravi risalenti agli anni precedenti la diffusione delle auto elettriche (leggi).

Tuttavia, a seguito degli ultimi black out, la minoranza anti-ambientalista del consiglio comunale cittadino ha cavalcato il malcontento della popolazione e ha chiesto drastiche misure contro le auto elettriche, a loro dire responsabili dei sovraccarichi della rete.

Per esempio il divieto all’ingresso nel centro della città e lo spegnimento delle colonnine dalle 16 alle 21. I funzionari dell’amministrazione si sono limitati invece ad ipotizzare una riduzione di potenza nelle stazioni di ricarica in caso di necessità.

Ma il titolo diventa: un black out da auto elettrica

Questi i fatti. Ma per la stampa spazzatura italiana il titolo diventa: “La mobilità elettrica causa blackout in Olanda

Va ricordato che i Paesi Bassi sono uno degli stati europei con la maggior diffusione di veicoli elettrici. Anche in  febbraio le auto elettriche hanno coperto il 25,3% delle nuove immatricolazioni (il 30,8% nell’intero 2023), con un balzo record rispetto al 15,1% dello stesso mese 2023. Si calcola che le auto elettriche circolanti siano più di mezzo milione su un parco circolante di circa 9 milioni di auto.

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