L’ex ministro Renato Brunetta, ora presidente del Cnel, ha proposto di costruire una centrale nucleare di nuova generazione sul sito dell’ex petrolchimico di Marghera, di fonte alle isole di Venezia. Si tratta della tecnologia definita come SMR (small modular reactor), il cui primo prototipo industriale potrebbe essere pronto entro il 2032.
Il governo guidato da Giorgia Meloni è convinto che sarà la tecnologia destinata risolvere tutti i problemi della transizione energetica italiana. Per supportare lo sviluppo delle rinnovabili e per abbassare il prezzo della bolletta per imprese e famiglie.
Si tratta della tecnologia SMR (small modular reactor). Come dice il nome in inglese, si tratta di piccoli reattori nucleare “modulabili”: nel senso che si adattano alle necessità. Possono arrivare fino a 500 megawatt di potenza istallata, ma possono soddisfare anche la domanda di piccoli impianti industriali.
Poco importa se non esiste ancora una data prevista per la prima applicazione industriale. Così come poco importa che sia necessario un voto parlamentare che superi il voto contrario al nucleare in Italia, dopo i due referendum del 1987 e del 2011 (dopo gli incidenti di Chernobyl e Fukushima).
L’ex ministro Brunetta ha proposto di ospitare un sito nucleare a Venezia, nell’area industriale di Porto Marghera
Del resto, non esiste ancora un piano di costi. Si sa solo che lo Stato dovrà fare la sua parte sotto forma di incentivi, come ha annunciato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto.
Il ministro era presente l’altro giorno a un convegno organizzato a Venezia sulla tecnologia dell’idrogeno. E ha ascoltato, senza smentirlo, l’intervento di Renato Brunetta, più volte ministro di Forza Italia nei governo di Silvio Berlusconi (ma anche con Mario Draghi). Il quale non solo si è schierato nettamente a favore del nucleare (del resto Forza Italia ha più volte provato a rilanciare il ritorno dell’atomo in Italia), ma ha anche proposto di costruire una centrale atomica di fronte a Venezia.
“Le nuove generazioni nucleari hanno livelli di sicurezza altissimi” ha detto Brunetta, nonché “scale dimensionali di produzione molto più piccole. Porto Marghera è un sito che può essere utilizzabile, data la sua vocazione industriale, e data la sua accessibilità al porto“.
Detto che non si capisce bene a cosa serva il porto, Brunetta ha assicurato la platea sul fatto che “siamo stati tutti scottati da Chernobyl e altro, ma guai alla monoenergia. Perché sempre di più il futuro è fatto di energie congiunte. Il nucleare ha una caratteristica, soprattutto quello di quarta generazione quando arriverà, quello della stabilità produttiva e di rischi molto relativi. Le rinnovabili hanno questo valore enorme della sostenibilità per le emissioni di carbonio. Ma – ha concluso – non hanno la continuità”
In sostanza, la classe politica è recidiva. Prima ha deciso di costruire una polo industriale altamente inquinante (come riconosciuto da una legge del 1998) davanti a una città dall’alto valore storico come Venezia. E a un ecosistema come quello della laguna veneta. Ora vuole replicare con una centrale nucleare.
Brunetta – molto probabilmente – spera che ci siano poche resistenze a livello locali, visto che a Marghera sono già “abituati” al mega insediamento industriale attorno al petrolchimico. Ma dai primi commenti e prese di posizione la strada si annuncia in salita.
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È dal primo giorno (e l’ho ripetuto più volte qui nei commenti quando il tema dell’articolo me lo permetteva) che la UE ha scelto una data per la fine del motore termico che lo dico: è la lobby del nucleare (suvvia, esiste quella del petrolio ma c’è pure quella del nucleare) che ha premuto, dell’ambiente non frega un fico secco a nessuno, serviva una scusa “come faremo un giorno se tutti dovremo ricaricare le auto senza il nucleare?” (Cito a memoria il Governatore della Lombardia Fontana ieri a Radio 24 che supporta il nucleare e, poco dopo, anche Emiliano della Puglia ha scordato ben due referendum).
Ed eccolo, “la UE ci impone di produrre più energia per costruire milioni di colonnine funzionanti per il prossimo futuro, noi non lo vorremmo fare ma ci tocca importare uranio”.
Io l’ho sempre vista così
Sciocchezze dette da politici piccoli piccoli che la Storia non ricorderà se non per qualche rutto più forte degli altri.
Intanto Fontana e Emiliano dovranno stoccare l’uranio a casa loro. Altrimenti io non ci sto e non pago.
Scommessa: Filippo risponderà alla domanda “Supponendo che sia tutto vero quello che dice, cosa facciamo, intanto, nei prossimi 20/30 anni necessari a costruire una centrale?” o è già scomparso e riapparirà con altro nome?
Guido, dagli tempo. Riconfigurare il nickname con il quale il bot fa login su vaielettrico.it è facile, ma cambiare i parametri stilometrici del testo che genera richiede qualche momento in più.
Siete davvero dei poveri delusionali se pensate che ho così tanto tempo da perdere a creare bot per rispondervi.
A volte vi scrivo nel tempo morto in treno perché mi diverto a leggere le vostre idiozie e ridere del vostro effetto Dunning-Kruger, però non ho tutto il giorno da perdere e non so creare un bot, ma se sei così delusionale pensa pure quello che vuoi
Grazie dell’informazione. D’ora in poi ci divertiremo anche noi a cestinare le sue idiozie, e ci mettiamo molto meno.
Mamma mia che permaloso! Ma non scherzi mai? Eppure fai cose buone come muoverti in treno.
Comunque delusional me lo aveva già detto l’Astuto, ma “povero” non aveva osato ancora nessuno! Si vede, vero? Dovrò migliorare un po’ con l’itanglese.
Lieto di averti fatto ridere almeno un po’.
Abbiamo troppi turisti a Venezia….un modo come un’ altro per limitare gli arrivi…grande Brunetta….si fa per dire eh?
Si fa per dire, ma un’altro aveva detto che usare la bomba Zar a piena potenza sarebbe un modo (efficace) per chiudere qualsiasi dïàtriba.
https://it.wikipedia.org/wiki/Bomba_Zar
Ah, la demenza senile di una classe politica che non molla fino alla tomba. Siamo senza un deposito nazionale delle scorie, abbiamo le bonifiche del petrolchimico che costano miliardi che non abbiamo e quindi non facciamo e poi arriva il più amato dai veneziani ( ahahah) a dire di farci un impianto nucleare a 5km da piazza san marco. Faccio notare che Pierre Cardin aveva proposto di fare in quell’ area un grattacielo bellissimo e i veneziani lo hanno respinto in tutti i modi lasciando l area nel degrado e nella miseria che è ora. Sicuramente unesco, onu e veneziani tutti saranno felici di avere una centrale nucleare sui terreni gia inquinati e radioattivi del petrolchimico..
Erano felicissimi di avere una centrale a carbone fino ad un anno fa? Ma scusate qualcuno mi spiega questa roba di piazza San Marco cosa c’entra se c’è un impianto di produzione elettrica vicino? Perde il valore immobiliare la chiesa? Spiegatevi
“demenza senile” è un divertente eufemismo.
Questi, in realtà, sono zombie ritornati dall’oltretomba, dove, da milioni di anni, riposano carbone, metano, petrolio, uranio. Questi mangiano carbonio amorfo, idrocarburi ed elementi transuranici.
Per quello la loro politica ci accopperà tutti.
ma i fenomeni che chiamano questa una follia sanno che fino all’anno scorso c’era una centrale a carbone nello stesso luogo? Una fonte energetica 1000 volte (24-32 morti per kWh) del nucleare (0,03 morti per kWh)?
Siete tutti ingegneri energetici esperti di sicurezza di impianti nucleari ed esperti di rete elettriche e costi di mix energetico? Se si prendete subito il posto del ministro, io sarei solo contento perché è imbarazzante, ma dubito che voi lo siate di meno. Se no vi conviene studiare invece di basare le argomentazioni su luoghi comuni e dati cherry picked.
Sinceramente la centrale termica a carbone non era il massimo, ma nemmeno una nucleare. Ora l’area di marghera richiede una bonifica dai rifiuti chimici e forse in 50 anni potrebbe essere muovente abitabile, un’area soggetta a perdite radioattive non lo sarà per secoli. A me sembra chiaro, anche perché una fuoriuscita radioattiva su un mare chiuso come l’Adriatico e con la corrente che gira in senso antiorario porterebbe il problema fin giù in Puglia rendendo non balneabile l’intera costa fonte di reddito per molte comunità.
a proposito di cherry picking…
tu dove li hai presi i dati che citi?
li aveva diffusi un ing. nucleare responsabile presso Enea divisione nucleare, tra l’altro vedo ora che nel 2022 era andato in Tv a La-7 a spiegare che il suo dipartimento avrebbe ricevuto 50 milioni di euro da Newcleo (un consorzio nucleare)
nell’intervista si diceva sicuro che nel 2029 in italia avremmo avuto funzionanti e installati reattori, e ciliegina, di tipo nuovo al piombo, la sagra a chi le spara più grosse, era già partita la campagna pubblicitaria..
e del fotovoltaico o eolico off-shore ?
quanti morti per kWh ?
la ricerca sui morti che citi ha un problemino: conteggia solo i morti immediati o quasi, così facendo ne conteggia 1 su 100; guarda caso è stata fatta e passata alla stampa da un responsabile della divisione nucleare Enea, con conflitto di interessi visto che campano sui fondi per il settore
comunque se per te è una fonte “autorevole”, fai caso che conclude che il solare ed eolico fanno ancora meno morti, quindi dovresti puntare su di loro
per non parlare dei danni economici, nessun pannello solare ha mai richiesto di evacuare e bonificare per decenni un raggio di 30 km di area intorno a Fukushima causando 500 miliardi di danni
poi il problema principale:
– nucleare di nuova costruzione, anche senza quantificare il rischio incidenti, costa più del metano, farebbe alzare i costi energia (già cari in Italia)
– mentre i mix di rinnovabili e accumuli costano meno del metano, fanno risparmiare; a parità di investimento decarbonizzano maggiori quote di carbone e metano, con tempi più rapidi.. quindi meno morti e meno riscaldamento climatico
analisti modiali autorevoli e non di parte, compresa IEA, e anche i dati pubblici dei costi, e l’esempio pratico di Portogallo e Spagna, sono concordi su questo; è sui canali yuotube dei pubblicitari peracottari che raccontano la rava e la fava
Forse la realtà è troppo difficile e complessa, perché tu la comprenda nella sua totalità.
Mi viene un po’ da ridere, le persone non vogliono pannelli o pale eoliche figurarsi se vogliono un impianto,anche se mini, nucleare in più vicino a Venezia, la realtà è che siamo tutti e dico tutti (l’intero pianeta tranne che qualche eccezione)in ritardo , abbiamo sottovalutato che il clima potesse cambiare velocemente e adesso piangiamo che non c’è manutenzione nei fiumi ecc.. la verità e tutti sono colpevoli perché che finché pioveva un mese d’acqua in un mese tutto bene, ma adesso piove cinque mesi in cinque ore , critichiamo su fiumi, fossi , argini ecc.che non sono stati fatti ovviamente ci vuole anche quello ma è cambiata la violenza delle perturbazioni .I soldi del PNNR non siamo in grado di spenderli perché siamo troppo lenti e quindi adesso che si fa’ ? Se qualcuno crede che questi eventi non accadano più, crede male , sento commenti ridicoli su geo ingegneria e sci chimiche (non qui) in giro, si è vero stiamo alterando il clima ma con le fonti fossili.
Gli italiani sono campioni nell’essere intortati.
Vedi quelli che possono come corrono a non comperare auto elettriche che non gli sporcano l’aria fuori dalle scuole, perché, tenendoli per il naso, i vari Porro ed altri gli hanno fatto credere che a un bambino una bella sgasata nei polmoni non fa male.
=== bassi costi mix rinnovabili ==
sotto faccio un conto da 34 miliardi (+ altri 12 per l’attesa) per 1,3 GW nominali di nucleire, con generazione media di 1 GW effettivi
1 GW effettivi su 1,3 nominali perchè oggi in Europa lavorano al 70% dell apotenza massima nominale, e ogni anno che passa, il fattore di utilizzo dei reattori diminuisce, per le rinnovabili in crescita che costano meno, per questo i reattori sono “stranded assets”, pesi morti, debiti, verranno chiusi anticipatamente, e il loro costo al kwh sarà ancora più astronomico del calcolo teorico fatto su una attività di almeno 30 anni
con la stessa spesa si possono instalalre molte più rinnovabili, a prezzi inferiori del metano, senza creare debito pubblico; esempio, usando i prezzi di IRENA 2024 per le installazioni di rinnovabili (ma domani costerà ancora meno):
– 14 GW fotovoltaici -> ( 2,1 GW effettivi ) -> 10 miliardi
– 6 GW eolico off-shore -> ( 2,1 GW effettivi ) -> 18 miliardi
– 20 GW di accumuli idroelettrici -> 2,5 miliardi
– 20 GW di accumuli a batteria -> 4,5 miliardi
totale 35 miliardi, però questo sistema di rinnovabili + accumuli genera 4,2 GW medi,
stabilizzati tramite gli accumuli (nel caso peggiore avrei almeno 2 GW costanti sulle 16 ore notturne), con installazione molto più rapida
mentre il sistema nucelare genera 1 GW medio, richiede i fiumi (per il raffreddamento di 2 GW di calore di scarto), e non è assicurabile per gli incidenti o atti terroristici (la tariffa assicurativa sarebbe fuori scala), ne per il probabile rischio di essere un peso morto già prima di finire i lavori
A me risultano costi mostruosi, che fanno “sangue” a qualunque sub-appaltatore, lobbista e truffatore a carico del debito pubblico, desideroso di sistemarsi a vita lui e le sue prossime 7 generazioni di discendenti approfittando che in Italia non reagiamo abbastanza e “lasciamo fare” le peggio porcate
e c’è pure il rischio che le centrali, se inziate, non vengano concluse o non verranno usate per molti anni, perchè il kwh da rinnovabili già oggi costa molto meno e andrà a dimezzarsi ulteriormente, però le avremo pagate e poi per smantellarle altri 60 anni di spese
secondo me di tratta di una truffa da circa 270 miliardi, che vorrebbero blindare con contratti a tasso fisso spropositato e prestiti a perdere, tutto a debito pubblico, cioè a carico dei cittadini; che stiamo già andando verso il default come nazione non gli importa ovviamente
Tu vedi “costi mostruosi”, perché immagino i soldi uscire dalle tasche degli italiani.
Per loro è tutto molto meno orrifico e molto più semplice, perché vedono i soldi entrare nelle tasche dei loro amici, che sono amici molto generosi.
=== conto della serva
per installare 1,3 GW nominale di nucliare, pari ad avere in rete circa 1 GW medi effettivi, in occidente (norme sicurezza e costo del lavoro) si spende:
– 1,3 GW x 16 miliardi a GW = 21 miliardi per costruirlo
(dato relativo a Hicley-point-C in Inghilterra, Flamanville in Francia, Vogtle 3e4 in USA)
– 1,3 GW x 4 miliardi = 5 miliardi per gestione ordnaria primi 25 anni
– 1,3 GW x ( 3 + 3 miliardi) = 8 miliardi per smantellamento + gestione scorie
(dati tedeschi e inglesi)
– 8 miliardi in bollette del metano per l’elettricità nei 10 anni di attesa (ma più tipici 12-15 anni) calcolando 1 GW x 10 anni a prezzo 9 cent/kwh (metano ciclo combinato)
– 4 miliardi in corrispondenti crediti emissioni Co2 nei 10 anni (a spanne ai prezzi attuali dei crediti carbonici; sono una monetizzazione parziale del danno in Co2)
totale = 12 miliardi per l’attesa + 34 miliardi il reattore da 1 GW effettivi
è molto diverso dai 5-8 miliardi a GW pubblicizzati a membro di canide
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Ne vorrebbero fare 11 GW nominali, circa 8 GW effettivi, cioè:
– 272 miliardi i reattori (Ansaldo, Edison, Enel, ditte confindustria subappalti, etc)
– 64 miliardi spesi in metano nell’attesa (questi li incassa ENI)
– 32 miliardi in emissioni Co2 (a carico del sistema industriale e del riscaldamento climatico)
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i costi poi lievitano maggiormente in paesi poco rigorosi e/o a rischio corruzione,
per cui i conti mostruosi fatti sopra potrebbero essere pure ottimistici:
da noi abbiamo speso 7 miliardi per fare nemmeno 50% dello smantellamento di 0,8 GW di una centrale, rispetto ai 3 miliardi che mediamente spendono in Germania per smontare il 100% di un reattore da 1 GW
Ma signori, ma sapete cosa serve il porto davanti ad una centrale elettrica nucleare (almeno per Brunetta)?
A trasportare la corrente elettrica 😁😁😁 !!!
Devono essere i porti agli ingressi del tunnel tra il CERN e il Gran Sasso.
grande citazione.. ahah 🙂
..che tra l’altro è entrata nei libri di scuola..
https://www.repubblica.it/scuola/2018/09/07/news/la_gaffe_della_gelmini_sul_libro_di_geografia_un_tunnel_collega_il_gran_sasso_al_cern_-205853735/
Io ci sto, per me possiamo oramai sdoganare le centrali nucleari tanto c’è ne sono in Svizzera, in Francia, in Croazia; se schioppano sono a 200km quindi non cambia nulla. Almeno chiudiamo quelle a carbone e gas; poi l’uranio serve anche per l’industria bellica, per la medicina. E molti altri usi. Poi piuttosto che vedere quei rottami delle ex strutture Montedison
considera che Plutonio da armamenti in occidente oggi c’è nè è già tanto (accumulato nei decenni scorsi) e conservarlo nei depositi a prova di furti costa
e in caso di incidente, 200-400 km di distanza in più in caso di incidente, e l’arco alpino a frenare le polveri, di differenza ne fanno eccome, a Fushima il raggio di evacuazione era di 40 Km
ma il tema per me resta soprattutto il costo esagerato dell’energia atomica, ti interesserebbero ancora le centrali se comportassero un aumento delle tasse e/o del costo dell’energia? gli unici a guadagnarci sarebbero gli appaltatori
i principali analisti (Bloomberg, Lazard, Irena) stimano che centrali di nuova costruzione portano un raddoppio del prezzo del kwh ripetto al metano (metano al prezzo europe, che già non scherza).. e i reattori piccoli ancora peggio
in America, a dispetto del tanto fumo pubblicitario, di centrali non le stanno più installando, nonostante i larghi sussudi IRA, al massimo per prendere i sussidi riattivano centrali già costruite; non solo in Califormia, ma anche nel Texas conservatore e trumpiano installano rinnovabili e accumuli in crescità esponenziale
Inghilterra e Francia qualche reattore (ma penso pochi rispetto ai tanti che vanno a chiudere) li rinnoveranno anche se molto costosi, proprio per le sinergie con la filiera bellica, sono nazioni con armamenti atomici, che già gli costano; gli serve il trizio da sostituire nelle bombe ogni 5 anni, gli servono gli impianti di ritrattamento, e tenersi aggiornati sul settore esulla filiera
ma noi siamo senza armamenti, sarebbe solo un costo; poi mi tornano in mente le storie di corruzione.. dopo la chiusura delle centrali italiane nel’ 86, qualcuno dei Servizi italiani cerco di arrotondare usando gli impianti di arricchimento italiani di Alessandria per trattare e commerciare materiale nucleare da armamenti tra america e russia; ci andò di mezzo il Capitano (di marina?) Natale de Grazia, che se ne accorse partendo dalle indagine sulle navi dei traffici verso la somalia o affondate davanti alla calabria (stesso filone delle indagini della giornalista Alpi)
Per me se le centrali possono rimanere fuori dai confini nazionali, un chilometro che è un chilometro, è sempre meglio che averlo vicino casa. Ma il punto chiave è che oltre il 90% dei materiali degli impianti da FER è già oggi riciclabile. Ma chi è favorevole al nucleare si è mai chiesto che ci facciamo di tonnellate e tonnellate di metalli, cemento, liquidi e ecc… radioattivi? Perché sono questi i numeri da gestire con lo smantellamento di una centrale anche se SMR! Li esportiamo nei paesi che oggi ci possono dare litio ed altri materiali per la transizione? Perché a mio avviso occorre capire cos’è che ad oggi è più sostenibile da qui ai prossimi 100 anni e di uranio non ce ne a sufficienza per il secolo che ci aspetta se in molti ci punteranno! Al contrario i minerali per le FER e i mezzi di trasporto elettrici ce li abbiamo ed in più sono riciclabili per fare nuovi prodotti.
Io non riesco ad immaginare che giro di interessi e mazzette ci sia dietro a questa folle, insensata spinta per il nucleare in Italia. Deve essere qualcosa di davvero gigantesco.
Unione delle aziende del settore delle rinnovabili, adeguatevi e cominciate a smazzettare in giro anche voi: corrotti per corrotti, almeno saremo meno inquinati e più indipendenti da forniture estere!
Un giro minore di quanto riguarda le rinnovabili, 8 mld l’anno per produrre 41 TWh in più da un aumento di potenza installata di 29 GW, ergo capacity factor del 17%, con la stessa potenza nucleare installata producevi 5 volte tanto. Non prendeteci in giro
messaggio confuso, con errori logici e numerici, supecazzola prematurata?
per evitare supercazzole dei pubblicitari, cercare sempre:
-A- prezzo unitario dell’energia, cioè per 1 KW-h,
-B- prezzo 1 KW (o 1 GW) di potenza nominale o effettiva installata
-C- fonti verificabili e non di parte
=== 33 miliardi per costruire 2 GW di pentole radioattive ==
In America da 30 anni non costuiscono più centrali nuculari, perchè sono un debito; unica eccezione i reattori numero 3 e 4 della centrale di Vogtle, in Georgia (in aggiunta ai numero 1 e 2 già costruiti in passato)
Vogtle 3 e 4 sono due reattori da 1 GW ciascuno con la famosa tecnologia di costruzione MODULARE “più veloce ed economica” Westing-House, con licenza di vendita data anche all’Italiana Ansaldo, è lo stesso tipo di “pacco-truffa” che vorrebbero appiopparci
– 15 anni per costruirli
– 36,8 miliardi di dollari di spesa solo per costruirli
– 33 miliardi in euro, per 2 GW potenza nominale totale, cioè circa 1,4 GW medi effettivi immessi in rete
non è un “cherry-picking” o “un caso sfortunato”, perchè i costi al GW corretti con l’inflazioni sono perfettamente allineati ai costi dei pochi reattore recenti europei (Flamanville e Hicley-Point-C)
se per assurdo i conti gonfiati di Filippo fossero stati corretti, sarebbe comunque un affare rispetto ai costi veri sul campo, non a chiacchere, del nuculare
in Georgia avranno rincari in bolletta e l’elettricità più cara dell’America, lo spiegano comitati di cittadini imbestialiti, compresi gruppi di Conservatori:
qui tradotto in italiano:
https://www-gcvoters-org.translate.goog/blog/2024/05/29/report-new-nuclear-reactors-to-cost-georgia-ratepayers-extra-420-annually-on-average/?_x_tr_sl=auto&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it
qui report in inglese:
https://gcvedfund.org/plant-vogtle/
NB: nell’articolo quando citano 10.000 dollari per ogni kw di potenza installata (che è già tantissimo) stanno facendo la media sui 4 reattori di Vogtle, anche i due costruiti decenni prima
il costo dei reattori 3 e 4, quelli realizzato ai costi di mercato recenti, è:
>> 18.400 dollari per ogni 1 KW installato
>> ovvero 36,8 miliardi per 2 GW
“producevi 5 volte tanto”
a che prezzo?
Se il PD comincia a cavalcare questa storia del nucleare mettendosi contro secondo me potrebbe tranquillamente vincere le prossime elezioni, perché nessuno vuole una centrale nucleare a casa sua.
il PD e la pseudo sinistra in generale non sono più credibili , a forza di dire di no a tutto, sempre e comunque. Si è alleato coi 5s ma quando erano al governo si insultavano un giorno si e l’altro anche. E poi avevano avuto la pensata di riprendersi il famoso rottamatore…Abbiamo avuto governi Renzi, Gentiloni, Letta, Prodi, Amato, D’Alema, ed i tecnici Monti e Draghi, il popolo con Conte ma mi pare che la musica sia stata sempre la stessa, da decenni: visioni miopi, nessun pensiero al futuro.
Detto questo pensare di tornare al nucleare è una fesseria enorme
I politici contemporanei sono “solo” politici, non statisti.
Sono distratti dalle urgenze del presente e mancano di una visione che si estende nel tempo (Storia) e nello spazio (geopolitica). Sembrano Sisifo, non nocchieri (re Giorgio compreso, nonostante di atteggi a imperatore ottenendo solo effetti da ducaconte fanotozziano).
Gli statisti si rivelano tali nei momenti di difficoltà.
Peccato che “la prossima difficoltà” sarà così ampia e diffusa da non dare tempo ad alcun politico di mettere in mostra le sue qualità di statista.
Mi piacerebbe fare solo alcune domande al ex ministro Brunetta e Picchetto che sono le seguenti: “se gli SMR slittassero come tempistiche oltre il 2032 in poi (cosa molta probabile) qual’è il piano B? Non è forse meglio iniziare ora con le FER e puntare ad una rete per coprire al’80% e forse il fabbisogno energetico (tra il 2030 e il 2032) visto che la tecnologia delle FER è disponibile e pure a costi accessibili? D’altra parte si parla di FER al plurale e non di solo nucleare, pertanto perché si vuol far passare l’idea che con le FER ci leghiamo ad una sola fonte emerge quando lo sarebbe il solo nucleare o il gas metano oggi?”
Queste sono domande a me alquanto banali che mi frullano in testa e non capisco quest’accanimento sul nucleare. Vogliono forse fare scorte di uranio per eventuali testate in previsioni di possibili conflitti futuri? D’altra parte cerca che si cerca in rete è scritto a chiari lettere che con i consumi attuali senza nuovi utilizzi di uranio ce ne dovrebbe essere per i prossimi 75 o massimo 100 anni. Se l’Italia ed altri stati dovessero iniziare con nuovi impianti immagino che ci troveremo rapidamente a meno di 50 anni e con prezzi dell’uranio che schizzeranno in alto. A questo punto quanto ci costerà in maggiori tasse e bollette elettriche? Per finire l’aver costruito un impianto che sarebbe dovuto rimanere operativo per mezzo secolo e trovarsi a tenerlo fermo (o peggio bonificare) già dopo 25-30 anni ne sarà valsa la pena?
Sì ma le FER a causa della volatilità non riesco a coprire a dovere il carico di base , che sarebbe coperto facilmente da una fonte stabile come il nucleare. Senza contare che il nucleare occupa molto meno suolo e consuma molto meno materie prime di eolico e solare , per via dell’ enorme densità energetica dell’ uranio , a fronte di un ridotto ammontare di rifiuti . Per quanto riguarda la questione dell’ esaurimento uranio , intanto si parla di riserve e non di risorse , dunque il prezzo dell’ uranio potrebbe determinare la maggiore o minore convenienza di estrazione. Quand’ anche il prezzo dell’ uranio aumentasse per una probabile crescente domanda , il prezzo dell’ energia nucleare dipende poco dal prezzo dell’ uranio , a differenza del gas ad esempio. Inoltre con l’ avvento dei reattori autofertilizzanti la quantità di uranio necessaria ai reattori andrebbe ulteriormente a diminuire , senza contare i metodi di estrazione dell’ uranio dagli oceani , che all’ occorrenza , con ovviamente i dovuti efficientamenti , andrebbe a fornire una quantità di uranio pressoché illimitata . Io mi preoccuperei di più delle enormi quantità di terre rare che sono richieste per la costruzione degli impianti rinnovabili e dei sistemi di accumulo mastodontici necessari a stabilizzare una rete 100% rinnovabili senza una quota di idroelettrico adeguata
Senta come la si metta la filiera delle centrali nucleari è molto ma molto più costosa di quella delle FER anche tenendo conto della maggiore occupazione/risorse necessarie (che però sono riciclabili al 90%). Ha più problemi di sicurezza e non ci rende autonomi ma dipendenti da pochi fornitori. Io come cittadino che a 18 anni con il primo referendum ero contrario alla chiusura delle centrali nucleari che avevamo, oggi dopo 34 anni posso dire che non vale proprio la pena tornare su quella strada. Ripeto, le rinnovabili sono fondamentalmente 3 e possono lavorare in alternativa, quindi visto che parla di carichi base, penso che quello lo possiamo avere tranquillamente con l’idroelettrico e le varie forme di accumulo che potranno essere le batterie chimiche, gravitazionali, o l’idrogeno da elettrolisi o il metano sintetico prodotto da idrogeno e captazione di carbonio. Occorre solo iniziare e comunque se le maggiori menti dicono che se si volesse si potrebbe coprire già dal 2030 l’80% dei consumi italiani, non posso che pensare che il nucleare a che cavolo ci potrà servire? Poi se ci pensiamo il fotovoltaico non è altro una forma di produzione dell’energia elettrica direttamente da una fonte nucleare data dal nostro sole senza però avere radiazioni e una limitazione temporale di un secolo o come ha afferma lei di qualcosa di più di disponibilità dell’uranio! Poi dove li metteremo tutti i materiali contaminati dalle radiazioni che una centrale nucleare produce oltre alle scorie del combustibile?
Ultimo punto, vi siete mai chiesti quanta superficie occorrerebbe occupare per produrre l’intera elettricità per muovere i 40 milioni di automobili mossi solo da motori elettrici? In base da quello che ho letto se non ho sbaglio è una superficie pari a metà della provincia in cui vivo ovvero quella di Teramo che nemmeno si avvicina all’intera superficie italiana che è stata antropizzata con edifici e terreni sottratti e dedicati ad uso industriali, commerciali ecc…
Io da cittadino sono più disposto a pagare tasse per avere impianti da rinnovabili che una centrale nucleare a scissione (ovvero che usi uranio o altro combustibile equivalente). Dico di più, io già oggi potrei rendermi autonomo per i miei consumi elettrici compresi quelli per muovere un’auto per i prossimi 20 anni, spenderei meno di quanto mi costerebbe elettricità che dovrei comprare. Unico appunto dovrei anticipare quella cifra e poi non cacciare quasi più un euro se installarsi un impianto offgrid. Questo però si scontra con chi campa vedendomi elettricità e si oppone al mancato introito. Ma il bello è che c’è già gente che si è organizzato per essere autonomo (ne conosco uno).
=== 100% rinnovabili non solo possibile, ma inevitabile
in ambito scientifico e tecnico i mix 100% rinnovabili sono concetti noti da tempo, mentre a livello divulgativo e tra i decisori politicinon corrotti, l’idea si sta diffondendo a partire dal 2020; con l’esempio concreto di un numero crescente di paesi che stanno già correndo per realizzare questi mix, in quanto soluzione più economica e rapida
=== ora anche IEA lo scrive
IEA è tra le agenzie più conservative, storicamente era propensa (per ridurre l’uso de carbone) all’industria del metano e del nucelare; ma oramai persino loro nei documenti recenti hanno ammesso che gli scenari sono cambiati
– World Energy Outlook 2023, a pagina 101,
rendono “ufficiale” quanto già mostrato da tanti altri analisti, cioè che ormai le rinnovabili anche includendo i costi dei sistemi di accumulo per stabilizzarle, sono più economiche del metano (e a maggior ragione del nuculare, che è più caro del metano)
https://www.iea.org/reports/batteries-and-secure-energy-transitions
– Integrating Solar and Wind ( settembre 2024 )
qui IEA descrive 6 fasi progressive di adozione delle rinnovabili che portano al mix 100% rinnovabile, e classifica i paesi Europei in base a questa scala, vista come una evoluzione naturale; non solo possibile, ma inevitabile:
https://www.iea.org/reports/integrating-solar-and-wind
=== studio scientifico Nature (questo più specialistico, non divulgativo)
pubblicato nel 2024 su Nature, che analizza 9 scenari futuri, di cui:
– 7 evolvono a 100% rinnovabili
– 2 sono scenari IEA più datati, ipotizzavano di mantenere una quota di 10% di nucleare; nello studio questi scenari producono un costo del mix energia circa 30% più caro rispetto agli scenari 100% rinnovabili
grafici dei 9 scenari, la quota nuculare è quella color lilla:
https://media.springernature.com/lw685/springer-static/image/art%3A10.1038%2Fs41467-023-44232-9/MediaObjects/41467_2023_44232_Fig1_HTML.png?as=webp
studio completo (ma in inglese e molto tecnico)
https://www.nature.com/articles/s41467-023-44232-9
Te lo spiego velocemente, le FER sono intermittenti e l’idroelettrico è praticamente saturo. Anche considerando gli accumuli i costi di sistema di un mix 100% rinnovabile costa di più (centinaia di mld in più) di un mix che contiene una parte di base load. Quel base load lo fai con i fossili o il nucleare, ma il carbone fa schifo ed è obsoleto, il petrolio pure, il gas ha problemi di instabilità di mercato e il nucleare no e produce meno CO2 del solare e occupa un’area un centesimo quella delle FER.
La storia dei consumi attuali è una balla perché conta le risorse disponibili, ma non le totali, molte miniere sono chiuse per il basso prezzo dell’uranio. Se aumentasse la domanda aumenta il prezzo, diventa vantaggioso estrarre più uranio e aumentano le risorse. Il prezzo dell’uranio a differenza dei fossili ha un impatto nullo sul costo finale, a parte che costo e prezzo in bolletta sono cose diverse, ma uno shock dell’uranio non impatta, guarda la Francia con il golpe in Niger. Se vuoi ti spiego perché e ti do anche qualche numero. C’è anche il grosso vantaggio che le maggiori risorse di uranio (Canada e Australia) non sono in mano a paesi geopolitcamente instabili, se pensi erroneamente alla Russia quello è l’arricchimento, ma per questo bisogna tornare ad investire in Occidente, poi fa ridere dire che col nucleare siamo in mano a pochi paesi, ma con i pannelli solari cinesi scusa? Quelli in parte creati da prigionieri politici e religiosi nei campi di concentramento cinesi. Preferisci l’uranio australiano no?
=== conto della serva
sopra ho scritto un conto banale di esempio in cui un sistema con un po’ di solare ed eolico, più accumuli con stabilizzazione h24, ai prezzi di mercato di oggi, costa 1/4 di un sistema nucleare, e senza i suoi casini
ed è un caso peggiorativo, senza idroelettrico (che in italia c’è), e senza connessione alla rete, cioè richiede molti più accumuli di un caso reale
nel caso reale serviranno modeste quote di accumuli idroelettrici (da non confondere con le centrali idroelettriche), termici e a batteria
=== articolo recente su Nature
prevede quasi solo mix futuri 100% rinnovabili; considera anche due vecchi scenari IEA in cui era presente 9% di nucleare nel mix, e arriva alla scoperta ovvia, quel 9% farebbe alzare +30% i costi totali del mix energia
(lo studio è in inglese e un po’ tecnico, usate il traduttore)
https://www.nature.com/articles/s41467-023-44232-9
=== sarà ancora più netta la distanza di costo
prezzi di rinnovabili e accumuli continuano a scendere a vista d’occhio, dimezzano in pochi anni, il risparmio rispetto altre fonti aumenterà ancora
=== esempi di previsioni recenti per l’italia con scenari 100% rinnovabili
studio del 2024 del gruppo Ecco, prevede decarbonizzazione già al 2035:
https://eccoclimate.org/it/scenario-di-decarbonizzazione-del-sistema-elettrico-italiano-entro-il-2035/
studio del 2022 di Terna e Snam, più conservativo nella tempistica:
https://download.terna.it/terna/Documento_Descrizione_Scenari_2022_8da74044f6ee28d.pdf
=== costi fonte energia 2024 – caso germania
notare che in Germania hanno meno sole di noi, eppure il fotofoltaico con accumuli a batteria costa meno (anche molto meno) delle altre fonti
https://mercomindia.s3.ap-south-1.amazonaws.com/wp-content/uploads/2024/10/Fraunhofer-.png
Filippo, una sola domanda.
Supponendo che sia tutto vero quello che dice, cosa facciamo, intanto, nei prossimi 20/30 anni necessari a costruire una centrale?
Perchè il fossile bisogna smettere di bruciarlo OGGI, non fra 20 anni.
Le centrali nucleari, ricordo, NON sono modulabili: hanno bisogno comunque di idroelettrico o batterie, smettiamola di criticare le FER dicendo che sono ad intermittenza, il nucleare ha il problema opposto, deve stare sempre acceso, sia per i costi sia per l’inerzia.
Ma soprattutto: e nel frattempo, che si fa?
Il sole non è intermittente. Neanche a Natale.
Ma adesso Brunetta è pure scienziato nucleare!?!?
lei invece sì?
Svii il discorso. Addestrato bene!
Se la crisi climatica progredisce (come sta facendo) in modo più veloce rispetto alle previsioni degli scienziati climatologi quando la centrale sarà pronta probabilmente Venezia non ci sarà più.
E difatti: le mazzette restaneranno, l’opera non si fará
Stavo giusto pensando a Venezia che finisce sotto….già adesso devono fare la manutenzione alle paratie con i sub….domani porteranno i turisti col sottomarino…
“A destra piazza San Marco….a sinistra un mini reattore di ultima generazione, potete ammirare i sub che fanno manutenzione…tranquilli..va tutto bene..”
Conviene investire a lungo termine acquistando terreni agricoli a sud di Conegliano veneto e Udine, dove ci saranno le nuove spiagge del nord Adriatico.
Poi una concessione balneare si trova sempre senza asta pubblica.