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Nucleare, la Spagna chiude le centrali per spendere meno. Perché l’Italia le riapre?

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La Spagna scommette sulle rinnovabili e conferma il piano per l’uscita dal nucleare chiudendo le sue centrali al 2030. Tutto il contrario dell’Italia, dove le rinnovabili sono in ritardo e il governo Meloni vuole installare nuove centrali nucleari 22 anni dopo il referendum.

Non potrebbero procedere su strade diametralmente opposte. La Spagna, nonostante le pressioni, non intende cambiare l’indirizzo della sua politica energetica. Per i prossimi anni si basa su rinnovabili per garantire la domanda di energia e batterie per compensare i momenti della giornata in assenza di sole e senza vento. Confermando la sua uscita definitiva dal nucleare.

In Italia, il governo Meloni non perde occasione per rilanciare i suoi programmi nucleare, al momento fatto più che altro da annunci. Da un decreto delega che dovrà individuare la cornice normativa per superare i due referendum che hanno bocciato l’attività nucleare nel 1986 e 2003. Nonché l’Authority responsabile dei controlli sui nuovi impianti e i depositi delle scorie nucleari. Tutto questo mentre tenta di recuperare i ritardi sull’installazione di impianti rinnovabili rispetto al resto d’Europa.

Centrale nucleare in Spagna

La Spagna abbandona il nucleare e punta su rinnovabili e batterie, mantenendo poche centrali a gas come produzione di riserva

Ma come mai Italia e Spagna hanno preso strade così diverse, tenendo anche conto che paesi come Germania, Austria e Svizzera hanno chiuso i loro impianti nucleari e non intendono riaprirli? Sui motivi che hanno portato al rilancio del nucleare in Italia, Vaielettrico ha scritto più volte.

Il governo è convinto di poter in questo modo abbassare i costi della bolletta, in particolare per le aziende energivore. Oltre a garantire la stabilità della rete per coprire l’intermittenza delle fonti rinnovabili. Il fatto che non abbia ancora mostrato un piano finanziario, distribuendo il peso tra gli investimenti dei privati e incentivi statali, sarà argomento di dibattito. Soprattutto tenendo conto che il governo vorrebbe puntare alla tecnologia Smr (Small modular reactor). Il cui primo prototipo industriale non dovrebbe vedere la luce – al momento- prima di cinque anni.

Il governo, guidato dal premier socialista Pedro Sanchez la pensa diversamente. La Spagna chiuderà i suoi sette reattori nucleari entro il 2030. Attualmente coprono il 20% del fabbisogno energetico nazionale. Inoltre, quest’anno verrà chiusa anche l’ultima centrale a carbone.

prezzo energiaSpagna, produzione da rinnovabili all’81% nel 2030

Nonostante sia seconda solo alla Germania per capacità rinnovabile nella Ue, la Spagna intende colmare il gap energetico con un massiccio incremento di rinnovabili (20 gigawatt al 2030) e batterie. La strategia prevede anche l’utilizzo di impianti a gas naturale come riserva, almeno nel breve periodo. L’obiettivo è raggiungere una produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili pari all’81% entro la fine di questo decennio, rispetto al 50% circa degli ultimi due anni.

La decisione di abbandonare il nucleare, presa nel 2019, si scontra con la recente rinascita dell’energia atomica a livello globale. “Se tutti vanno in una direzione e noi siamo gli unici ad andare in un’altra, dovremmo almeno fermarci a riflettere”, ha dichiarato Ignacio Araluce, presidente dell’associazione spagnola dell’industria nucleare Foro Nuclear.

spagna nucleare
Il premier spagnolo Pedro Sanchez

Per la Spagna il nucleare rappresenta solo un costo in aumento

Il governo spagnolo, invece, ritiene che prolungare la vita dei reattori obsoleti comporterebbe solo un aumento dei costi di gestione delle scorie radioattive. Inoltre, il governo è riluttante ad investire in nuovi reattori. Sostiene che le energie rinnovabili sono più efficienti dal punto di vista economico. Finora, non sono state presentate richieste formali da parte delle società nucleari per modificare i piani di chiusura.

Endesa, proprietario degli impianti, non ha commentato la possibilità di prolungare la vita dei reattori. La società, controllata dal gruppo Enel, ha sottolineato che gli oneri fiscali associati agli impianti sono aumentati nel corso degli anni. Anche le altre utility principali – Iberdrola, EDP e Naturgy – non hanno preso posizione.

La Spagna deve affrontare con cautela la chiusura del suo primo impianto nucleare nel 2027. Per stabilizzare i mercati dell’energia, la Spagna ha stanziato 100 milioni di euro per quattro progetti di immagazzinamento dell’energia attraverso impianti idroelettrici a pompaggio reversibile, tra cui uno di Iberdrola SA, una delle principali società spagnole di energia rinnovabile e operatore di centrali nucleari.

  • LEGGI anche “Petrolio al lumicino: rinnovabili subito o sarà guerra per l’energia” e guarda il VIDEO qui sotto

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48 COMMENTI

  1. Più che nucleare contro rinnovabili o Italia contro Spagna, i la vedo come corrotti contro non corrotti.

  2. Premesso che la spagna forse dismette il nucleare nel 2035 e noi dal 1983 la compriamo salata
    La Spagna oggi ne produce il 20% la Germania ha prorogato la chiusura inoltre entrambi i paesi stanno investendo piu di noi per la fusione . ..
    Vedi in percentuale chi ha aumentato di piu le produzione di energia da fotovoltaico negli ultimi anni

    • Spagna chiude le ultime centrali dal 2027 al 2035
      NB. su richiesta dei gestori perché vanno in perdita rispetto ai prezzi elettricità già scesi in Spagna grazie alle rinnovabili

      e parliamo di centrali vecchie, già costruite, da finire di spremere prima che per usura richiedano altre manutenzioni; i conti sarebbero ancora più in rosso se ipotizzi centrali nuove, in cui aggiungi anche i tempi e le spese di costruzione

      Secondo me, per parlare di prezzi energia delle fonti energetiche, bisogna considerare che cambiano nei vari decenni, non si può ragionare oggi con informazioni datate anni ’80.. andrebbe spiegato anche ai furbetti del nostro governo.. anni ’70 e ’80 boom nucleare.. anni ’90 e ‘2000 boom metano.. oggi è l’era di rinnovabili e accumuli

      – nuculare dal 1960 ad oggi, è cresciuto di costo ogni quinquennio; già negli anni ’90 è andato in declino, costava meno usare il metano nelle centrali turbogas.. volere nucleare oggi che costa una barbarità, e volerlo in un paese mediterraneo, è molto strambo o poco onesto

      – dal 2018 sono scese di prezzo le rinnovabili (e dal 2024 sono scesi di prezzo anche gli accumuli di energia) che lato prezzi ormai fanno abbondantemente le scarpe sia al metano che al nucleare; e il trend di costo delle rinnovabili è previsto scendere ancora

      GRAFICI

      == costi fonti energia “fotografia al 2024” in Europa (Fraunhofer Institute)
      https://www.pv-magazine.com/wp-content/uploads/2024/10/Levelized-Cost-of-electricity-2024.png

      == “evoluzione nel tempo” costi fonti energia (dati Lazard)
      https://singularityhub.com/wp-content/uploads/2020/12/our-world-in-data-price-solar-electricity-10-years.png

      == “evoluzione nel tempo” costi fonti energia (dati Bloomberg)
      https://www.vaielettrico.it/wp-content/uploads/2023/07/LCOEfig1-768×520-1.png.webp

  3. === COSTI IN EUROPA
    (se richiesto metto una serie di link alle fonti dei dati)

    – mix di rinnovabili e accumuli
    produce energia stabilizzata e programmabile a circa 40-70 euro al MW-h;
    lo sappiamo da dati di Norvegia, Spagna, e da molti studi scientifico-economici sul tema.. e sono costi che scenderanno ancora nei prossimi anni secondo previsioni IEA

    https://www.pv-magazine.it/2025/02/17/ricercatori-della-sapienza-costo-dellelettricita-a-52-e-mw-con-solo-rinnovabili-al-2050/

    – nuculare impianti vecchi,
    per la sola gestione ordinaria costa circa 50-70 euro al MW-h, ecco che in paesi come Spagna e Germania, persino le centrali vecchie iniziano a non essere convenienti

    – nuculare nuovi impianti,
    ipotizzarli nel 2024 mi sembra follia o malafede,
    contando anche le spese di costruzione, oltre ai costi di gestione, si arriva a circa 150-200 euri al MW-h, le analisi sono concordi su circa questa forchetta dovuta del fattore di utilizzo e tassi di interesse.. sarebbero 15-20 cents a KW-h, energia cara come durante la prima crisi del gas russo

    – nuculare nuovi impianti,
    con spese costuzione, gestione, e aggiungendo una stima approssimata per lo smantellamento e la gestione scorie, si sfondano allegramente i 220-270 euri a MW-h.. 27 censt a KW-h, come nel picco della crisi deiprezzi del gas russo

    – nuculare con costo assicurativo
    se volessimo aggiungere il costo di una ipotetica polizza assicurazione a copèpertura dei danni da fuga radioattiva in caso di atti terroristici o alluvioni o incidenti agli impianti nuculari (calcolo che è già stato fatto in dettaglio nella discussione in Germania, dove le centrali erano fuori norma non avendo una assicurazione, lì obbligatoria per qualsiasi impresa), il costo energia raggiunge 500-5000 euri a MW-h… ovvero tra 50 cents e 5 euri a KW-h

  4. Ho fatto un secondo gioco ho dato questo scenario:
    Mix energetico 20% nucleare, 15 Idro, 5 geotermico, il resto FER (FV, EO, biomassa), turbogas solo in emergenza se non basta il mix.

    l’IA mi ha mostrato un quadro e mi ha elencato le criticità tra cui gli accumuli. Allora ho aggiunto ipotizza un 33% di BEV circolanti e tecnologia V2G come cambia?

    Provate a farlo e tutto sarà chiaro (spoiler gli accumuli non sono piú un problema).

  5. Mi permetto di dare un consiglio aprite Chat GPT e fategli la seguente domanda: Ma se un reattore SMR ha 160MW di potenza e produce circa 1,2TWh all’anno di energia, come può essere sostenibile avere 60 TWh all’anno di elettricità da nucleare?

    Quante migliaia di soldati servirebbero per coprire 3 turni di 8h 365gg all’anno?

    Provate e fatevi 4 risate la prossima volta che sentite parlare di SMR. Poi calcolate gli stipendi lordi e ditemi come possono essere sostenibili.

    Possono essere sostenibili solo se li costruisci sotto le caserme.

  6. Lo sappiamo tutti che il nucleare in Italia non tornerà più.
    Però una quota di finta ideologia per spartirsi lauti bottini è necessaria.
    Chissà se anche alcuni fra coloro che commentano su queste pagine hanno interessi personali da tutelare.
    Il dubbio c’è perchè non si vede come si possa essere favorevoli ad un qualcosa che rappresenta una perdita secca su tutta la linea.

  7. Comunque se dismetto le centrali nucleari per aprire quelle a carbone come mi pare sia successo in Germania non so se ha senso.
    Non so se è vero ormai ognuno scrive la sua e si fa fatica a capire cosa risponde alla realtà e cosa a interpretazioni o conclusioni più o meno di parte.
    Anche le bollette in Germania mi pare siano tra le più alte d’Europa

    • Ciao Anto, il sito Energy-charts mostra i dati

      ==== Germania sta
      CONTEMPORANEAMENTE:
      – togliendo il nucelare
      – togliendo il carbone
      – aumentando rinnovabili (e accumuli)
      – abbassando emissioni di Co2 per kwh prodotto
      – aggiornando la rete elettrica antiquata

      2019
      – 71 TW-h nucleare
      – 155 TW-h carbone e lignite

      2024
      – 0 nucleare
      – 94 TW-h carbone e lignite

      https://energy-charts.info/charts/energy/chart.htm?l=it&c=DE&interval=year&year=2019

      https://energy-charts.info/charts/energy/chart.htm?l=it&c=DE&interval=year&year=2024

      === Bollette Germania

      – buono e in calo anno ogni anno il prezzo medio del loro kwh all’ingrosso, nel 2024 hanno fatto una media di 78 euro al MW-h ( 7.8 cents al KW-h ) grazie alle loro fonti rinnovabili pagate tra 50 e 75 euro, mentre carbone e gas redidui sono parecchio più cari, anche per le addizzionali sulla Co2 che loro applicano

      – discrete le bollette elettriche industriali (costano un poco meno delle nostre italiane); chi sta già ora facendo molto bene sono gli Spagnoli

      – alte le bollette elettriche domestiche, ma come in tanti paesi nordici ad alto reddito, sono alte le tasse e gli oneri di rete e di sistema caricati sul prezzo energia; NB: hanno preso atto del momento di crisi e stanno deliberano in questi giorni di abbassare le tassazioni e oneri sulle bollette domestiche

      – dove Germania e’ ancora vulnerabile, e’ piuttosto sul prezzo del metano, cioe’ le bollette del gas, per le industrie pesanti che lo usano tal quale e non hanno ancora elettrificato.. ps. Presa Diretta di ieri sera me accennava

    • le nostre sono le più alte d’Europa
      i tedeschi hanno pagato l’energia elettrica nel 2024 quasi il 30% meno di noi

      Germania 78,5 eur MWh
      contro i 106,2 a MWh della migliore regione italiana (Sardegna)

  8. Il metodo all’ italiana faccio finta di assecondare una parte dell’ elettorato che mi chiede il nucleare, punto su una tecnologia ora non disponibile, che potrebbe forse arrivare a fine legislatura e se così non fosse mi farò aiutare da qualche ritardo legislativo.
    Si arriva alle elezioni si blocca tutto e quando arrivano quelli nuovi non se ne farà più niente perché nel frattempo saranno cambiati gli scenari.
    Tutti contenti nessuno prende decisioni impopolari e si scarica la responsabilità a quello che arriva dopo.

    • Buongiorno Anto, parlare di nuculare nel 2024 come fa il nostro governo, spalleggiato da pubblicità nuculare ingannevole su internet, secondo me è da terrapiattisti, anche a prescindere dai giochi di mandato elettorale

      nuculare per usi civili (discorso diverso l’uso militare) è una filiera obsoleta e in declino da decenni, e al contrario dei tanti proclami e annunci con cui saturano il web, le installazioni mondiali di nuculare sono in dosi omeopatiche, installano tra 2 e 5 GW all’anno

      https://www.pv-magazine.com/wp-content/uploads/2025/01/thumbnail_Picture1-600×445.png

      se vede il grafico qui sopra, le rinnovabili intanto stanno per sfondare i 1000 GW aggiunti all’anno; secondo le stime in pochi anni arriveranno a installare tra 1300 e 3000 GW aggiuntivi all’anno

      la proprzione sta 1 nuculare a 1000 rinnovabili .. come chi si intestardisce di usare ancora la macchina da scrivere al posto del computer.. 1 su 1000 forse lo trova

      penso che anche senza vedere gli argomenti a sfavore in dettaglio ( che metto in un altro commento) sia abbastanza per capire che è una filiera obsoleta, buona giusto per compiere truffe finanziarie ai danni dell’erario statale in paesi con governi corruttibili ed elettorato distratto

  9. In Italia si punta decisamente al magna magna, quindi si sperpereranno dei soldi per non concludere nulla e aggiungo con qualsiasi forza politica governi il paese…..

      • Penso intessesse che da ragione alla Spagna 😉

        PS: SEGNALAZIONE DI SERVIZIO
        se il vostro grafico del blog aggiungesse una riga di spaziatura tra il modulo commenti e il modulo che carica in automatico la pagina dell’articolo precedente, forse sarebbe piu’ facile scrivere i commenti

        da quando avere il modulo che carica in automatico le pagine una sotto l’altra, con Firefox a me i commenti vengono spesso cancellati durante la scrittura o anche resi impossibili dal caricamento automatico della nuova pagina mentre cerco di usare la sezione “scrivi commento” a fondo pagina

  10. Ma chi ha scritto sta roba? Un minimo di controllo di dati e fonti no?
    Entrambe le date dei referendum sono sbagliate
    La Svizzera non ha chiuso i suoi impianti, ha 4 reattori operativi e sta discutendo in questo momento di rimuovere la moratoria su costruirne di nuovi. l’Austria nemmeno, ne aveva uno mai completato a seguito di una moratoria sul nucleare. Noi in Italia non abbiamo mai “bocciato” il nucleare per via referenziale perché nessuno dei quesiti lo chiedeva e il referendum abrogativo non ha questo tipo di potere, non c’è una moratoria come Austria e Svizzera.
    Poi la disonestà intellettuale di non menzionare come la decisione di chiudere in Germania e Spagna sono puramente ideologiche e politiche e non per un problema della tecnologia, in particolare in Germania dove i verdi hanno fornito report e dati falsi su documenti ufficiali del ministero dell’ambiente per giustificare la chiusura prematura degli ultimi impianti nel 2023.

    • La “via refenziale” è qualcosa che non esiste, signor professore. E se accusa i governi di Madrid e Berlino di falsificare i documenti ufficiali senza fornire uno straccio di prova, la disonestà intellettuale è tutta sua.

    • Il Presidente del consorzio che gestisce le 4 centrali nucleari Svizzere, di proprietà delle 2 aziende che compongono il consorzio stesso, ha dichiarato che entro il 2035 verranno spente tutte e 4 e non ne costruiranno altre, stanno investendo sulle rinnovabili perché si installano in tempi molto inferiori, producono prima e ad un costo notevolmente minore.
      Quindi, la confederazione può anche rimuovere il divieto di costruzione di nuove centrali, ma i principali attori in gioco non ne vogliono fare.

      • sapevo anche io che l’imput a spegnerle è nato dai gestori stessi delle centrali spagnole, che hanno previsto di andare in perdita, visto che in Spagna le rinnovabili hanno già abbassato i prezzi di acquisto del kwh

        il Governo in pratica si è limitato a confermare che avrebbe pagato i depositi scorie di superficie provvisori (e rimandato il problema spinoso dei depositi permanenti) ma non avrebbe pagato altre sovvenzioni per le centrali

        quindi ha reso ufficale che non saranno più profittevoli e pianificato i tempi delle chiusure

        PS: anche Svizzera ha un programma di spegnimento già ratificato, e programmi ben definiti per compensare la loro quota energia nuculare attuale, banalmente aggiungendo altre rinnovabili

    • Da un titolo così stupido e falso non ci si poteva aspettare altro che un “articolo” acchiappa fenomeni

  11. Il nucleare in Italia è misto tra follia e idiologia.
    A parte il non avere nemmeno un luogo dove stipare le scorie e avere un territorio che per la maggioranza è sismico o idrogeologicamente debole.
    Forse il governo non sa che servono mediamente 6 anni per costruire un Esselunga (dato pubblico) dall’idea alla realizzazione.
    Figurati quanto ci vorrebbe per costruire una centrale nucleare.
    E anche gli smr, se mai esisteranno, secondo me vanno in contrasto con la legge Seveso.
    Non è che li puoi piazzare così in giro come se fossero noccioline..

    • Cosa farebbe l’essere sismico e idrogeologicamente debole? Entrambi vengono considerati per l’impianto e per il siting. Ci sono paesi più sismici di noi col nucleare ed esistono gli edifici antisismici.

      • Paesi…parla al singolare..l’unico paese con centali più sismico del nostro è il Giappone.
        Infatti il preparatissimo Giappone ha avuto l’incidente di Fukushima.
        Puoi anche costruire edifici antisismici ma nulla ti puo’ salvare da maremoti o alluvioni (vedi quelle recenti in emilia romagna).
        E anche se dovessimo trovare un luogo adatto rimane il fatto che NON abbiamo un deposito di scorie.
        E per legge ogni paese deve gestirsi i propri. (di questi giorni notizia che la Francia ci sta rispedendo i rifiuti nucleari prodotti dalle nostre vecchissime centrali)
        Mi spieghi Filippo come li gestiamo i rifiuti nucleari senza deposito?
        E dove lo costruiamo?
        Mi serve un indirizzo e una data precisa…non un generico “lo faremo”.

        • aggiungo che la prefettura di Fukushima era un’area con densità abitativa media, 134 abitanti per km2,
          i danni più facili da quantificare della contaminazione radioattiva sono stato stimati tra 200 e 600 miliardi, e centinaia di morti a seguito dello sfollamento in massa dell’area

          anche le aree europee Francesi e Tedesche o Nordiche con centrali avevano basse o medie densità abitative, questo fa sperare in un danno contenuto in 500 miliardi in caso di atto terroristico o incidente

          l’Italia fa eccezione in Europa, oltre ad essere a rischio alluvioni e terremoti, ha una densità abitativa più elevata, la media è quasi doppia di quella Europea, e oltre nelle Regioni più abvitate, Lombardia sta sopra 400 abitanti per km2

          non bisogna per forza scoprire quanti milioni di sfollati e migliaia di miliardi di danni farebbe un atto terroristico o un incidente a una centrale in aree densamente popolate, ci possiamo arrivare prima con un ragionamento, e passiamo a discutere di sole rinnovabili per l’Italia

          non abbiamo neanche la filera bellica delle armi e dei sottomarini atomici, a giustificare sinergie di filiera come per Francia e UK,
          allora sarebbe doppiamente masochistico sfondarsi di debito pubblico e ritardi decennali con centrali nuculari per uso civile, obsolete, costose e in aree densamente popolate

        • Il problema del deposito delle scorie è reale anche senza avere le centrali, visto che dobbiamo farlo anche solo per le scorie che già produciamo (es: quando si fa una TAC o si smaltisce un rilevatore antincendio si creano rifiuti radioattivi). Fino ad ora abbiamo rinviato la costruzione del deposito permanente nascondendo la testa sotto la sabbia, infatti l’UE ha aperto una procedura d’infrazione verso l’Italia.

          Sono stati individuati 51 siti idonei alla costruzione del deposito permanente, ma il Governo non ne vuole scegliere manco uno, per paura del dissenso popolare e della perdita di voti.

          I luoghi idonei per fare il deposito li abbiamo individuati, è che costurirlo è impopolare, quindi la decisione non viene presa. Se ne occuperà il Governo successivo, forse.

          • il deposito per i rifiuti radiologici è industriali è tecnicamente fattibile, è infinamente meno problematico e costoso di un deposito per le scorie invece ad alta intensità e lunga durata millenaria delle centrali

            invece i depositi per le scorie delle centrali, a tuttoggi non si sa come farli.. il miglior tentativo, ancora presto per sapere se funzionerà, sarà quello finlandese, i tentativi precedenti sono falliti

            in Germania dovranno riscavare fuori le scorie dalle miniere di sale già dopo pochi decenni per non inquinare le falde aquifere, in America hanno abbndonato il progetto a metà.. ogni tentativo fatto si parla di spese dell’ordine di 100 miliardi

    • Esselunga costruiti come a Firenze? con travi con gravissimi errori progettuali, che crollano durante la realizzazione?
      Isolanti per coibentazioni come quelli scelti dal ministero ai tempi del 110% in materiali infiammabili ? escludendo quelli di origine vegetale per re-impiegare scarti agricoli anziché gettarli nello smaltimento?
      Impianti nucleari “piccoli” (6 campi di calcio!) come fossero più sicuri anziché meno di centrali complete e ben più complesse anche come sistemi di contenimento… piazzarli in aree industriali, sempre a ridosso di quelle urbane… con rischi potenziali enormi (ed abbiamo recentemente visto a Calenzano – sempre Firenze – cosa succede in caso di criminose scelte scellerate nelle procedure interne !! lo scoppio dei serbatoi ha coinvolto case ed aziende attorno, oltre ai fumi tossici ed i liquidi di spengimento lasciati confluire nei ruscelli attorno alla zona).
      L’Italia è un paese meraviglioso per truffatori, costruttori furbetti e politicanti attenti solo ai propri interessi.

  12. La costante crescita della Spagna sia in termini industriali che qualità di vita spiega bene le politiche diametralmente opposte seguite dai rispettivi governi; non che manchino problemi e feroci discussioni neppure là, però una ben più chiara e sostenuta politica energetica ed industriale stan portando risultati di rilievo; da sempre forti nel turismo, ora nell’industria automotive e nelle energie rinnovabili si apprestano ad abbandonare le vecchie e rischiose centrali nucleari senza fascinazioni di progetti futuribili ma che al momento nessuno ha concretizzato, almeno senza spendere il doppio del preventivato (sport italiano in cui siamo eccellenti).
    I troppi impegni di spesa cui siamo chiamati renderà la corsa agli SMR/AMR molto, molto discutibile; le attuali prospettive di off-shoring delle imprese ed il probabile calo dei consumi industriali renderanno sempre meno indispensabile il ricorso a costose centrali ed anche la corsa ai datacenter AI è una bolla che sta gonfiando a dismisura, perché alla fine la vinceranno solo i paesi “sul podio” delle tecnologie informatiche e sarà comunque possibile ridurre i consumi esagerati sin qui avuti in fase di “lancio”: saranno disponibili nuove tecniche di auto-istruzione (come ha fatto DeepSeek che è partita da set pre-elaborati), magari limiteranno le richieste all’AI per cose meno idiote di “mettere vestiti da trap al Papa” o creare “gattini con la faccia di Trump” o comunque saranno elaborazioni a pagamento… e le persone dovranno smettere di smanettare come bambini senza rendersi conto che son tutte elaborazioni fortemente energivore.
    A volte mi pento di non aver seguito anni fa il mio progetto di vita in Spagna, come han fatto altri parenti ed amici… che hanno molte più prospettive di noi, rimasti nel “bel Paese” dei balocchi con Lucignolo e Pinocchio.

  13. La colpa delle idee folli del nostro governo sta nell’ AI di meta. Finalmente è disponibile a tutti su whatsapp e se questi provassero a chiedere all’ intelligenza quanto costano le varie fonti di produzione di energia avrebbero risposte.

    • Fatto! Ecco la risposta.

      Il costo dell’energia solare con accumulo risulta essere più conveniente rispetto all’energia nucleare. Secondo uno studio pubblicato nel 2024, il costo di generazione dell’elettricità da fonti solari è stato di 50 $/MWh in Europa, mentre quello delle centrali nucleari è stato di 170 $/MWh, ovvero 3,4 volte di più ¹.

      Inoltre, anche per il 2030 e il 2050, il nucleare risulta essere più costoso delle fonti rinnovabili. La differenza di costo tra nucleare e solare è stimata intorno ai 100 $/MWh per il 2030 e il 2050 ¹.

      Un altro aspetto importante da considerare è il costo dello smantellamento delle centrali nucleari e della gestione dei rifiuti radioattivi, che è stimato intorno ai 422-566 miliardi di euro in Europa ¹.

      In sintesi, l’energia solare con accumulo risulta essere una scelta più economica e conveniente rispetto all’energia nucleare, sia nel breve che nel lungo termine.

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