Nucleare, solo con fondi pubblici. I privati se ne stanno alla larga…

piano clima

Per rilanciare il nucleare nel mondo occorrono 5 trilioni di dollari di investimenti, 250 miliardi in Europa. Lo sostiene Finance Watch, un think tank indipendente. Ma per la costruzione di nuovi impianti serviranno fondi pubblici. E il futuro del nucleare dipende da Bruxelles, se cambieranno le regole sui vincoli di bilancio

Si parla tanto di rilanciare la costruzione di nuove centrali nucleari nel mondo, per accelerare i processi di decarbonizzazione. Ma quando si arriva al dunque, si scopre che gli investitori privati si fanno da parte e i cantieri partono solo se c’è la disponibilità di fondi pubblici.

nucleare
La centrale nucleare finlandese di Olkiluoto

Nucleare, quattro nuove centrali in Repubblica Ceca saranno finanziate da investimenti pubblici

Non è una gran scoperta, visto che i due paesi che più di altri stanno costruendo nuove centrali nucleari, Cina e Russia, dipendono interamente da finanziamenti governativi. E anche il piano da 6 miliardi di euro appena annunciato dalla Repubblica ceca per quattro nuove centrali entro il 2040 verrà pagato dal governo di Praga.

Le incertezze sui permessi, le opposizioni locali, la remunerazione sul capitale investito: sono tante le incertezze – quando si parla di nucleare – che tengono a distanza il capitale privato.

Lo scrive Finance Watch nel suo report sul tema: “Né le banche né i fondi di private equity dicono di essere disposti ad assumersi il rischio di impianti che di recente hanno avuto la tendenza a costare miliardi di dollari oltre il budget e accumulare anni di ritardo nei cantieri“.

Se questa è la situazione, anche il disegno dell’Unione europea per utilizzare il nucleare nella strategia per abbattere le emissioni di CO2 potrebbe presto scontrarsi con un serio problema finanziario. Per un motivo molto semplice: “A questi livelli di investimento, si rischia di far esplodere tutti i limiti tollerabili sui deficit di bilancio“, si legge nel documento di Finance Watch.

In altre parole, i Paesi interessati al rilancio del nucleare vorrebbero capire come Bruxelles potrebbe consentire una spesa aggiuntiva in queste proporzioni senza l’intervento di investitori privati.

Il ministro Pichetto vuole le centrali nucleari perché i pannelli solari rovinano il paesaggio

Anche il governo italiano è uno spettatore interessato. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto ha annunciato come imminente l’avvio in Parlamento della discussione per superare i due referendum in cui gli italiani hanno bocciato l’uso del nucleare.

Gli esponenti del governo di destra – nonostante l’opposizione di un nutrito gruppo di scienziati italiani – continuano a ripetere di voler utilizzare la tecnologia Smr (small modular reactor), in pratica piccoli impianti meno costosi per portare energia ai distretti industriali interessati. Ma chi paga, ancora nessuno l’ha detto.

Visualizza commenti (125)
  1. @Alexander

    === ATLANTE PUMPED HYDRO STORAGE

    è poco noto, ma le potenzialità di storage idroelettrico sono enormi (ed economiche), anche già solo usando bacini già costruiti

    STAGIONALI
    in europa abbiamo circa 140 TWh di “accumuli” idroelettrici di tipo stagionale; metà sono in Norvegia; in Italia e in Svizzera ne abbiamo circa 4 TWh + 4TWh; solo una parte (circa 1/2) è utilizzabile in pratica come storage stagionale, visto che la “ricarica” è naturale ed è soggetta a clima e siccità; si usano comunque per rendere MODULABILE sulel 24 ore, o nei diversi mesi, l’elettricità fornita dalle turbine idroelettiche

    GIORNALIERI RICARICABILI
    collegando con delle condotte (anche interrate, non visibili) due bacini ad altezze diverse (se necessario creando un secondo bacino più piccolo), una parte sono convertibili in sistemi “RICARICABILI” tramite pompaggio idro-elettrico, “SISTEMI PI”, equivalenti ad accumuli di tipo GIORNALIERO, e non soggetti a limitazioni e siccità perchè ricircolano la stessa acqua senza scaricarla a valle, per usarli è sufficiente che il bacino più grande non sia completamente a secco

    in Italia abbiamo già circa 20 impianti “PI” con capacità totale 53 GWh (goglatevi le foto di quelli ENEL), ereditati dal secolo scorso e ancora non molto utilizzati, con potenzialità di aumentarli molto usando i bacini già esistenti, o aggiungendo nuovi bacini, spesso utili anche per irrigazione agricola e attività turistiche e sportive

    tra addetti ai lavori lo storage è già considerato un non problema perchè c’è questa opzione; “quanto” la useremo, dipende se nel frattempo le batterie scenderanno sotto al costo del HYDRO STORAGE, che comunque resta imbattibile come durata senza particolari manutenzioni (es. un secolo di utilizzo) e spesso i bacini sono utili anche per irrigazione e/o attività turistiche e sportive

    MAPPA
    interattiva delle capacità installabili, che include l’italia,
    cliccare il pulsante verde “Global Greenfield Pumped Hydro Atlas” in questa pagina:
    https://re100.eng.anu.edu.au/pumped_hydro_atlas/

    === PI (pompaggi idroelettrici)

    costo per realizzarli è molto conveniente, dipende da manodopera (alto in america; Bloomberg mi pare stimava tra 0,12 e 0,25 miliardi per 1 GW) e dipende se devi realizzare 2 bacini (uno in alto e uno in basso, oppure usi un bacino grande già esistente e devi costruire solo un altro bacino più piccolo, oppure hai già due bacini e devi “solo” interrare la condotta con le pompe che li collega

    === “TAMEGA STORAGE” (goglatelo)

    complesso realizzato ora in Portogallo, costo 1,5 miliardi, fabbricando da zero dighe e turbine per 3 bacini, 40 GWh di stoccaggio, contiene sia un po’ di idroelettrico classico, e molto pompaggio PI, potenza dedicata 0,88 GW; diciamo che in un giorno ricarica 0,8 GW x 16 ore = 13 GWh, prezzo per accumulo giornaliero in linea con l’esempio di Campolattaro (investitori privati) circa 1 miliardo per capacità 8 GWh

    Tamega realizzato da Iberola, che in Spagna e Portogallo ha già ora progetti per aggiungere altri 170 GWh di stoccaggio idraulico, per auto-consumo in Spagna e anche per scambio/esportazione energia

    === BESS (accumuli batteria)

    > oggi costo 0,24 miliardi x 1GW, prezzo Megapack Tesla; prezzo sceso -25% negli ultimi 6 mesi
    > oggi 0,10-0,15 miliardi x 1GW, BESS industriali cinesi, LPF o IONE-SODIO, sono già in vendita, e in Cina anche già installati, NON sono prototipi

    con garanzia a “soli” 15 anni (opzione 20 anni i Tesla), per questa durata “breve” risultano più cari dei sistemi PI, ma già oggi sono convenienti da abbinare alle rinnovabili; banalmente i reattori nucl sono molto più cari; e il prezzo batterie sappiamo quanto sta scendendo ancora

    i BESS industriali al momento sono limitati più che altro dalla quota di rinnovabili ancora bassa in italia ( siamo a circa 41%), ci sarà una dinamica esponenziale quando ci sarà energia rinnovabile in esubero (al sud italia sta iniziando a succedere)

    === PREVISIONI ??

    dovrei ritrovare un paio di scenari che citavano 150 GWh di accumuli al 2035 in Italia (con cui sono supportati già mix circa 80% rinnovabili), e crescità rapida anche dopo, diciamo 300 GWh per supportare 99% rinnovabili ad esempio al 2045; il conto sarebbe un po’ lungo da esporre

    restano numeri indicativi, la velocità di installazione sistemi PI e BESS dipenderà da quante rinnovabili installiamo; è inutile comprare tanti “silos” finché non abbonda il “grano da stoccare”

    === MERCATO MACSE

    Terna finanzierà aste dal 2025 al 2033 per messa in funzione di accumuli centralizzati per una capacità totale 71 GWh (potenza instantanea 9 GW); numeri poi ampliabili in corso d’opera; le aste saranno competitive al ribasso, per sistemi sia PI che BESS

    i privati che stanno realizzano nuovi sistemi PI al Sud Italia, parteciperanno a queste aste, e/o offriranno il loro servizio in libero mercato giocando sui differenziali di prezzo del Pun elettrico nelle diverse ore della giornata (ricaricano negli orari in cui il kwh costa quasi zero)

    sommando 71 GWh ai 53 GWh di PI già installati, e sommando un po’ di BESS già installate e che verranno installate da aziende e privati, siamo già a circa 150 GWh al 2035, in pratica questi sono i numeri degli obiettivi minimi, che potrebbero essere superati

    === CAPIRE COME FUNZIONANO I MIX 100% RINNOVABILI

    consiglio questo video di un ing. che spiega bene tra l’altro il perché vanno ridimensionare le stime di necessità di quantità di accumuli nei mix 100% rinnovabili:
    https://www.youtube.com/watch?v=FLEi8vylkr8

    === CONFRONTO COSTI

    per chi si smazza la lettura di tutti i commenti, ci sono citazioni precise di studi scientifici ed esempi pratici: un mix 100% rinnovabile stabilizzato h24 con un po’ di accumuli, non solo funziona bene, ma si realizza in pochi anni e costa parecchio meno rispetto a un sistema con un mix di nucl di nuova costruzione (diverso il caso di reattori vecchi già costruiti)

    mentre i reattori crescevano ogni anno di costo, superando il costo dei combustibili fossili, le rinnovabili scendono ogni anno di costo, quasi -10% all’anno

    per le rinnovabili la rivoluzione è iniziata circa nel 2019, quando sono scese sotto al costo del metano e del carbone; per questo sono inziate massicce installazioni in europa, senza più necessità di incentivi, invece con investimenti privati

    qui si vede l’accelerazione delle instalazioni iniziata circa nel 2019
    https://energy-charts.info/charts/renewable_share/chart.htm?l=it&c=ALL&interval=year&legendItems=10

    per esempio in Spagna e Portogallo, si iniziavano a firmare contratti (aste pubbliche) per fornire energia rinnovabile a 2 censt al kwh; un record è stato mi pare nel 2021 di 1,3 censt a kwh, tariffa fissa per i primi 20 anni; visti i veloci risparmi che ne ottengono, stanno rivoluzionando la loro economia, in soli 5 anni; il Portogallo (e la Grecia) sta uscendo dalla povertà, la Spagna si sta sviluppando velocemente

    un prezzo attuale e a spanne “medio” europeo per contratti PPA (contratti diretti con i fornitori, senza passare per la borsa energia dove il Pun viene alzato dal metano) è circa 5 cents per le energie rinnovabili, può comprendere o meno anche già una quota stabilizzata garantita, in base ai singoli contratti

    sono cambiamenti molto rapidi rispetto al passato; una parte di noi ci metterà un po’ a recepirle, continuando a riferirsi a concetti, tecnologie e informazioni più datate, con una struttura dei prezzi diversa da oggi

  2. Leonardo (R)

    @Alexander

    1) ok siamo d’accordo
    2) è una sua opinione, non suffragata dai numeri
    3) se accoppiate a REN e ciclate giornalmente sono già economiche rispetto ad altre forme di generazione, alcuni dati nella realtà stanno già dimostrando questo.
    4) Non sono caldo, la mia era un’osservazione, significa 10% nucleare e resto rinnovabili. È tutto da dimostrare che sia più conveniente di 100% REN.
    5) Gettare energia gratis per generarne altra non sembra essere una soluzione ottimale (Rasoio di Occam)
    6) La Spagna ha ormai consumi quasi pari ai nostri e la sua industrializzazione è in aumento, mentre la nostra è tristemente in contrazione

  3. Alexander Kozlov

    Penso che il titolo sia piuttosto ingannevole (senza malizia, ovviamente).
    Credo che il lettore medio lo interpreterà come un:
    “poiché il nucleare non conviene economicamente, gli investitori privati lo evitano, mentre gli Stati ci investono perché non sanno gestire il denaro”

    La spiegazione ovvia è invece la dimensione dell’investimento.
    Pochissime società completamente private sono abbastanza grandi da poter valutare investimenti di così larga scala.
    Ma qualcuna c’è: ad esempio Amazon vuole alimentare i propri data center con una centrale nucleare. Quindi:
    1) Ha valutato conveniente il nucleare piuttosto che usufruire dell’economica energia elettrica statunitense (proveniente per larga parte da combustibili fossili).
    Ovviamente le motivazioni potrebbero essere anche di immagine e di affidabilità di fornitura.
    2) Ha valutato conveniente il nucleare piuttosto che le rinnovabili, secondo me perché non è facile trovare luoghi adatti ad impianti idroelettrici così grandi e fotovoltaico/eolico non garantiscono l’approvvigionamento (le batterie possono mitigare il problema, ma costano troppo)

    Ovviamente questo non significa che il nucleare sia migliore delle rinnovabili.
    Semplicemente a seconda del tipo di domanda energetica (costanza, affidabilità, emissioni, costo etc) cambia la soluzione ideale.

    Soprattutto in Italia (fatta da piccole-medie imprese) è necessaria una coordinazione nazionale se si vuole anche solo valutare la cosa.

    1. — BUFALONE RECIDIVO —
      ingannevole (goffamente) è il tuo contorto commento; la spiegazione ovvia è che il nucelare è fuori mercato; abbiamo già postato nei commenti qui sotto tanti riferimenti a dati seri

      — riguardo ad Amazon —
      hai inventato di sana pianta, stravolgendo le informazioni

      Amazon ha comprato a prezzo di sconto un data-center che aveva fatto fallimento; al momento il data center è alimentato da una centrale nucl vicina già esistente dal 1983; come parte dell’accordo di aquisto del data center hanno stabilito un prezzo (non dichiarato) anche per la corrente elettrica;
      e al momento i vecchi reattori in america sono pure sussidiati con fondi federali

      il costo di solo funzionamento di una centrale vecchia secondo gli analisti di Lazard è circa 4 cents a kwh, sarebbe buono, ma è solo una frazione del costo vero totale dell’energia

      il costo vero, circa 16-23 cents secondo Lazard, Bloomberg, e tanti altri, è quello che si ottiene per costruire oggi una centrale nuova, non facendo pagare a qualc’un altro le spese di costruzione, lo smantellamento e la gestione scorie delle centrale

      è la differenza tra il costo del mettere la benzina in una macchina vecchia, del 1983, auto che qualc’un altro ha già comprato e pagato, oppure pagare il costo di acquisto di una macchina nuova esageratamente costosa

      1. Leonardo (R)

        Caro R.S. è anche peggio di così. Alexander va dicendo di mettere un 10% di nucleare (valore arbitrario ma tant’è) per coprire il baseload, e il resto rinnovabili.
        Il problema è che quando le rinnovabili producono a palla il prezzo del kWh scende inesorabilmente, questo rende difficile la vita al nucleare che per essere profittevole deve mantenere fattori di capacità elevati, mentre la rinnovabili hanno fattori di capacità più bassi e sono meno sensibili alle variazioni dei prezzi di vendita, o perlomeno il tempo di recupero dell’investimento è decisamente più corto.
        Alla fine il problema è che il nucleare è ormai fuori mercato, o si trova qualche nuova tecnologia che permetta di ridurre notevolmente i costi a parità di sicurezza oppure l’unica speranza per il nucleare è che ci siano interessi politici o bellici da parte dei governi.

      2. @Alexander
        scusa se ho risposto bruscamente; certo casi in cui i reattori tornano utili, io però dico che sono quelli già costruiti, avendo costi apparenti più potabili

        qualche grafico e dati sui costi energia per installazioni fatte nuove, con le fonti, li avevo postati nei primi messaggi, molto più sotto nella discussione

        qui stralsci di interviste a Zorzoli, che il nucl. lo ha prima sviluppato e poi lo salutato, oggi è contrario; la giustificazione che da è, almeno per me, fulminea:

        https://www.corriere.it/buone-notizie/23_gennaio_11/i-90-anni-zorzoli-decano-dell-energia-pulita-puntare-rinnovabili-b4082054-8fb9-11ed-ae40-41a711fcbe95.shtml?refresh_ce

        https://ilmanifesto.it/zorzoli-cingolani-un-incompetente-messo-li-contro-le-rinnovabili

  4. Perfortuna che la matematica non perdona…
    Centrale nucleare, 1 GW, 8 miliardi (dello Stato), tempo stimato di entrata in servizio 20 anni….costi di manutenzione, approvvigionamento combustibile, assicurazioni, personale, sicurezza, incalcolabili

    Impianto da FV di casa mia: 10Kw, costo investimento mio 20k euro, costo per lo Stato 10.000 euro (50% di detrazione), produzione annua (media statistica su ultimi 5 anni) 10-12 Mw, altri costi zero. Per cui proiettato su 20 anni sono circa 200 Mw… con altri 4 vicini tra 20 anni (quando la nostra magica centrale dovrebbe avviare la produzione) avremo prodotto la stessa quantita’ di energia della prima centrale nucleare italiana al costo di € 50.000 per lo Stato invece che 1 miliardo. (facciamo pure finta che i costi di remunerazione dell’energia – circa 1.000 euro l’anno con lo scambio sul posto si compensino con tutti i costi gestionali della centrale)
    Per produrre lo stesso GW/anno con FV quindi per lo Stato significherebbe un investimento su circa 100 impianti privati (1GW anno/10Mw anno per impianto) al costo di circa € 1.000.000 una tantum (€ 10.000,00 di detrazioni x 100 impianti). Che piaccia o non piaccia questi sono conti reali. E dubito che si faccia fatica a trovare 100 tetti liberi ogni anno per installare un nuovo impianto. Anche lo scemo del villaggio capisce che puntando forte sul mix giusto di rinnovabili (anche suddiviso tra diversi Paesi) + investimenti seri su accumulo si puo’ tranquillamente arrivare ad un futuro totalmente green.

    Ai tanti detrattori ricordo che in SudAmerica un Paese come l’Uruguay produce il 98% di fabbisogno annuo (non giornaliero) da rinnovabili – un Paese di 3,5 milioni di abitanti (come la Toscana) e con un PIL pro capite di poco inferiore a tanti Paesi europei come Portogallo, Rep. Ceca o anche Taiwan, quindi non abitano nelle caverne e vivono di bacche e sterpi.

    Continuate pure a sognare le vostre centrali…magari tra 20 anni ne costruiranno 7 o 8 in Sicilia e andremo a visitarle passando sul Ponte sullo Stretto

    1. Alexander Kozlov

      Certo, però poi di notte l’energia ti viene perlopiù da gas metano, perché se ci metti una batteria mandi a puttane tutto il vantaggio economico.
      Le nazioni che riescono a campare con sole rinnovabili sono quelle che hanno tanto idroelettrico rispetto alla popolazione e all’industrualizzazione (come quella che hai citato come esempio).
      Il fotovoltaico è una gran cosa, ma quello che fa è ridurre i consumi di gas, non può annullarli completamente.
      Di notte il fabbisogno energetico è più basso, basterebbe davvero solo un 10% di nucleare nel mix energetico per mitigare gran parte dei problemi.
      Accumuli idrici e batterie non bastano per soddisfare il carico di base notturno, ma potrebbero essere sufficienti se supportate da una centrale nucleare

      1. Leonardo (R)

        Che di notte il fabbisogno è più basso l’ha detto lei, tra accumuli, eolico che lei dimentica, idroelettrico, batterie sempre meno costose il sistema sta su che è una meraviglia.
        Poi onestamente se si punta a un 10% di nucleare nel mix si capisce subito quanto poco rilevante sia diventata questo tipo di tecnologia. Poi nelle ore diurne, soprattutto in estate cosa si fa? Spegnamo i reattori, che costa una fucilata, quando abbiamo le più flessibili batterie, che possono invece assorbire gli eccessi di produzione. Chissà perché ad esempio Spagna che sta puntando sulle rinnovabili non ha detto riduco il nucleare al 10% ma ha deciso per la dismissione, saranno mica scemi!?

        1. Alexander Kozlov

          @Leonardo

          1) Che il fabbisogno energetico notturno sia più basso non lo dico solo io (che sono un mr nessuno), ma anche ElectricityMap, Terna e persino Wikipedia.

          2) Non mi pare di aver dimenticato gli accumuli, ho esplicitato che ritengo che non bastino a soddisfare il carico di base notturno (le fonti sono più o meno le stesse di prima).

          3) Dire che le batterie siano sempre meno costose è molto diverso dal dire che siano economiche.

          4) Se il 10% ti sembra irrilevante non vedo perché ti scaldi tanto

          5) Non si spengono i reattori di giorno e d’estate (intervallo troppo breve). Se si riesce a stoccare l’eccesso di energia (causato da fotovoltaico/eolico) bene, altrimenti niente

          6) non vedo perché il nostro modello dovrebbe essere la Spagna, che è una nazione scarsamente industrializzata (rispetto all’Italia) e che fa ampio affidamento all’import energetico francese (come noi).
          Aggiungerei che la Spagna è una democrazia (come noi). Uno dei talloni d’achille delle democrazie è che la volontà popolare non è sempre razionale, soprattutto per quanto concerne tematiche tecniche.

          1. L’eolico produce più di notte che di giorno, l’idroelettrico produce indifferentemente di notte e di giorno. Se il problema del nucleare è lo stoccaggio dell’energia in eccesso, è lo stesso problema del fotovoltaico. Si rende conto che il suo ragionamento non regge?

          2. @Alexander

            == Spagna nel 2023 ha prodotto più energia dell’italia
            >> Spagna 240 TWh
            >> Italia 230 TWh

            == Spagna è esportatore netto di elettricità verso la Francia, da gennaio-febbraio del 2024:
            https://energy-charts.info/charts/import_export/chart.htm?l=it&c=ES

            == Spagna e Portogallo potenziano sia elettrodotti che un gasdotto per idrogeneo verde verso la Francia, in previsione di esportare più corrente e anche idrogeno prodotto con gli eccessi di rinnovabili:
            https://euractiv.it/section/capitali/news/portogallo-spagna-e-francia-si-accordano-per-potenziare-i-collegamenti-energetici/

            == è normale che OGGI luglio 2024 in italia non abbiamo già 300 GWh di accumuli installati per andare 100% a rinnovabili, perchè ancora non servono, la quota di rinnovabili italiane non è ancora così alta, ci vorranno vari anni per installarle
            (in Spagna ci hanno messo 5 anni, ma con un goverrno che non sabotava)

            al momento l’energia da noi rinnovabile viene ancora autoconsumata subito, appena prodotta, al 95%, e non ne avanza ancora molta

            ma mano che le rinnovabili crescono, si crea un eccesso di energia a costo quasi zero nelle ore più produttive, e inizia la convenienza commerciale a usare gli accumuli, che verranno aumentati

            Terna prevede 150 GW di accumuli in italia già al 2035, sono già abbastanza per andare a 80% rinnovabili;
            a 300 GW ci arriviamo gli anni successivi (probabili metà pompaggi idroelettrici e metà batterie)

            === costi di investimento dei grandi accumuli idroelettici (0,13 miliardi per GWh) e a batteria (0,25 miliardi per GWh) sono già ora molto più convenienti del nuclar

            che il prezzo delle batterie andrà a dimezzarsi in 3-4 anni, è un motivo di ulteriore intereresse per pianificare

          3. Alexander Kozlov

            @Massimo Degli Esposti, @RS
            Approfitto della risposta da parte di uno dei volti noti di VaiElettrico per fare i complimenti per l’ottimo lavoro svolto, sono un grande fan! (eccetto per quando parlate di nucleare XD)

            Non metto in dubbio che fotovoltaico ed eolico siano in qualche modo complementari e che anche l’idroelettrico sia fantastico, ma sono comunque convinto che ci sia parecchia energia sa stoccare, il che è un dannatamente difficile.
            Oggi non è un problema perché in realtà è comodo modulare la combustione di metano per fornire esattamente quanto serve, ma se vogliamo staccarci dal gas saranno guai.

            L’idroelettrico è l’unico modo attualmente realistico per stoccare energia su larga scala, ma è dura potenziarlo ulteriormente per mancanza di luoghi adatti (anche se apprezzo l’ottismismo di R.S. con il suo lineare “0,13 miliardi per GWh”).

            Le batterie costano ancora troppo (ed è per questo che la maggior parte dei detentori di fotovoltaico usa la rete come batteria virtuale).
            Ancora, apprezzo l’entusiasmo di R.S. nell’aspettarsi che il loro prezzo dimezzerà in 3-4 anni, ma guardando l’andamento di un grafico “costo batterie litio storico” ne sono molto scettico.
            Magari con le batterie al sodio sarà diverso, ma non farei proiezioni sulla base di prototipi.
            Mi aspetto invece che un importante contributo arriverà attorno il 2045 dalle batterie per veicoli elettrici troppo degradate per impiego stradale.

            Ritengo che il nucleare possa attenuare questo problema e sono profondamente irritato che la decisione di abbandonarlo sia stata presa tramite un referendum anziché dal libero mercato o da una commissione governativa (perché non si può pretendere che il comune cittadino sia in grado di fare valutazioni tecniche).
            Per lo stesso motivo sono irritato che se ne debba discutere su internet.

            Ad ogni modo chiedo a RS un link riguardo a Terna che punta a 150GW(h?) nel 2035 e persino 300GW(h?) negli anni successivi. La cosa è estremamente interessante, ma non ho trovato info a riguardo

          4. i dati sui costi degli accumuli sono più consolidati di quanto pensi, per rispondere in dettaglio devo “spammare” tanto testo, ti rispondo nel messaggio postato sopra

      2. Falso
        slogan illogici da pubblicitari, e te lo dico da ricercatore

        ci sono esempi dal vivo e studi, ho già postato sotto le simulazioni pubbicate su Nature

      3. ripetiamo ancora:

        >> la Spagna è un modello molto analogo all’Italia, stessa identica quota di idrolettrico, stessa latidudine solare, in 5 anni sono già quasi a 70% di rinnovabili, e mandano il loro nucelere in dismissione, per raggiungere il 100% di rinnovabili

        >> in Italia il carico notturno sarà fatto da eolico off-shore e da idroelettrico (acqua fluente, invasi, e accumuli ricaricabili PI)

        >> all’Italia bastano 300 GWh di accumuli idroelettici e a batteria per andare 99% rinnovabili coprendo le irregolatrità; anche quantità minor considerando le interconnessioni con esteri

        sono quantità di accumuli modeste, in linea con le previsioni e i piani Terna; potremmo anche diventare esportatori di energia verso i balcani o il centro europa;

        di più: balcani e svizzera, hanno capacità di accumulo idroelettico in abbondanza, che potrebbero avere piacere a scambiare

        altri bacini per pompaggio idroelettrico sono facile da installare in italia in territorio collinoso, costa poco, è utile anche come bacino di raccolta acque per irrigazione per combattere la siccità, è amato dalla popolazione per attività turistiche e sportive, si realizza in circa 3 anni

        https://www.quotidianodelsud.it/laltravoce-dellitalia/benevento/cronache/territorio-e-ambiente/2024/04/17/centrale-di-campolattaro-il-progetto-di-sviluppo-sostenibile-nel-dettaglio

        1. Alexander Kozlov

          @RS
          scusa tanto, ma ritengo le tue opinioni troppo ottimistiche e considero insufficiente il link al QuotidianoDelSud che parla dello specifico progetto di Campollattaro in cui peraltro non si fa nessun accenno ai costi

          1. invece il link contiene il costo di Campolattaro:
            1 miliardo per realizzare 8,5 GWh di accumulo,

            mentre i costi di gestione sono noti da altri impianti e quasi trascurabili, l’impianto può durare un secolo con minima manutenzione

            se googli “Campolattaro idroelettico” trovi altri articoli con interviste agli investitori

            sul sito del Mase trovi le schede di altri progetti di accumuli a pompaggio idroelettrico ( “PI” ) in iter di approvazione per il Sud italia

            NB: sono proposti e realizzati da investitori privati perchè stimano che saranno richiesti e profittevoli tra pochi anni, man mano che aumenteranno gli esuberi di energia rinnovabili anche da noi

            non è farina del mio sacco, sono le previsioni di Terna:
            – oggi abbiamo 52 GWh di accumuli PI (dati enel)
            – al 2035 Terna prevede saranno già 150 GWh

            qui spiegano perché non servono tanti accumuli come dicono i detrattori; e viene citano un bello studio europeo
            https://www.youtube.com/watch?v=FLEi8vylkr8

            aiuta a ridurre i requisiti di accumulo avere eolico (off-shore nel nostro caso), connessioni tra paesi, il back-up (come ultima risorsa) a metano (che poi diventerà ad idrogeno),

            e anche il fatto che in europa (e nel mondo in generale) oltre ai piccoli bacini PI ricaricabili, abbiamo anche i grossi invasi idroelettici, quantità di energia stoccata non ricaricabile ma enorme (e in parte facili da modificare in sistemi ricaricabili PI):
            https://energy-charts.info/charts/filling_level/chart.htm?l=it&c=ALL

      4. Prima però troviamo il sito di stoccaggio delle scorie 😉

        Per coprire il base load notturno ci sono tante altre tecnologie sperimentali ma assolutamente promettenti: solare a concentrazione, accumulo per compressione di CO2 (Energy Dome che è italiana), volani, accumulo di calore con la sabbia…
        Tecnologie che richiedono molti meno permessi e capitali, realizzabili da manodopera e indotto locale, e con tempi di attivazione sicuramente più rapidi dei 10 anni per il nucleare a fissione

    2. Mi sa che stai facendo qualche errore di calcolo, oltre ad un pastrocchio con le unità di misura ☺️

    3. Io sono pro-rinnovabili.. Ma le unita’ di misura e le quantita’ sono sparate a casaccio.
      Un impianto nucleare ha un load factor medio del 69% (worldwide) questo vuol dire produrre 1GW di potenza per 6044 ore all’anno. Il che vuol dire una produzione di 6000 GWh circa.
      Un 10kWp fotovoltaico fa in italia, mediamente, 14 MWh di energia in un anno, questo vuol dire che di impianti da 10kWp ne servono 428 per ottenere la stessa energia di una centrale da 1GW.
      Detto questo, a oggi un kWh di accumulo BESS e’ inferiore ai 100$, un impianto con accumulo 30kWh su scala industriale costa poco meno di 10k euro.
      Quindi diciamo che con circa 4,5 Miliardi di Euro si fa’ l’equivalente di 1GW nucleare.
      Costruibile il tutto in meno di un anno.

      1. vedo che i costi degli accumuli BESS sono già scesi in pochi mesi:

        – Megapack Tesla (alto di gamma) costo attuale:
        0,240 miliardi per 1 GWh
        240 euro per 1 kwh

        – BESS containers cinesi costo attuale:
        0,100-0,150 miliardi per 1 Gwh
        100-150 euro per 1 kwh

  5. SCENARI 100% rinnovabili o 90% rinnovabili

    qui c’è uno studio, del 2022, che per me è già osboleto, perchè con le rinnovabili i parametri cambiano, in meglio, molto veloci; però lo metto per gli scettici, perchè è pubblicato su NATURE, autorevole nelle pubblicazioni

    prendono 9 scenari di Transizione Energetica mondiale, e calcolano i costi ed altro
    https://www.nature.com/articles/s41467-023-44232-9

    è in inglese ed è difficile, da specialisti, ma è indicativa la figura iniziale con i 9 scenari:
    https://www.nature.com/articles/s41467-023-44232-9/figures/1

    7 sono scenari standard che portano a 100% rinnovabili,
    2 sono scenari standar piu datati ( IEA) con 92% rinnovabili e 8% nucl.

    in ambito scientifico, si da già per scontato che il mix futuro mondiale sarà 100% rinnovabile, con poche eccezioni che avranno 8-10% nucl (chi ha centrali già costruite o condizioni ambientali molto sfavorevoli); in nessun caso si ipotizza la bufala del 20% per la “necessità del carico di base”

    SPOILER: per i nerd che vorranno leggere il testo:

    >> gli scenari 100% rinnovabili prevedono condizioni peggiorative con 60-80% fotovoltaico, poi eolico e idroelettrico, e altre minori

    >> il costo degli accumuli, in mix integrato di rinnovabili, è limitato ad una aggravio del +10% +30% sul costo molto basso di generazione energia delle rinnovabili

    >> gli scenari IEA con anche solo 10% di nucl, costano sensibilmente di più sia nel percorso che nel prezzo di arrivo dell’energia, e decarbonizzano più lentamente

  6. Rispndo qui a Davide perchè non mi fa più pubblicare il commento dal tasto rispondi … Davide, quelle di cui parli sono le risorse individuate e prezzatte. Le riserve sono altra cosa e consentono diversi secoli di autonomia.
    https://world-nuclear.org/information-library/nuclear-fuel-cycle/uranium-resources/supply-of-uranium
    Inoltre il combustibile impatta per l’1% del costo a kwh, ergo anche se raddoppia o triplica il prezzo in bolletta (cercasi su google differenza tra prezzo e costo) è minimale.
    Ti consiglio di fare questa ricerca e la lettura sopra, magari prima di rispondere la prossima volta

    1. appunto….nell’articolo dice chiaramente che le riserve accertate bastano per 90 anni al ritmo attuale… se poi bisogna tirare in ballo quelle presunte o ancora da trovare… alla fine continuiamo a fare buchi a destra e a manca… chi offre la certezza OGGI che se iniziamo a costruire una centrale (ma in teoria dovrebbero essere di più) tra 20-25 anni il combustibile per tale centrale sara’ disponibile, a basso costo e acquistabile da un paese che non ti fa strozzinaggio? anche se le riserve sono sparse in giro per il mondo il primo (quasi monopolista) che processa l’uranio per eenderlo utilizzabile nelle centrali e’ Rosatom (Russia)… siamo sicuri oggi che tra 20 anni saremo cosi’ amici che ci metteranno in cima alla lista dei clienti? e poi una volta esaurito dove lo mettiamo per i 2-300.000 anni che servono per farlo decadere?

      1. Il combustibile è riprocessabile, se la disponibilità del combustibile fosse un problema, cosa che ad oggi non è.

      2. La garanzia ce l’hai in quanto il combustibile lo estrai anche dai mari, nel momento in cui il costo diventa competitivo (e per questa estrazionbe la tecnologia è già pronta e consolidata). Inoltre non mi sembra che FV ed eolico non richiedano estrazioni di materiale dal suolo … L’arricchimento al momento viene fatto da diversi paesi oltre alla russia di cui lei e pochi altri rimangono personaggi “scomodi”.
        https://en.wikipedia.org/wiki/Enriched_uranium#:~:text=Global%20enrichment%20facilities,-See%20also%3A%20Georges&text=The%20following%20countries%20are%20known,Kingdom%2C%20and%20the%20United%20States.

        1. Nello Roscini

          quello che non vi entra in testa ..

          fossili e fissili
          una volta “bruciati” UGUALE m. scorie tossiche da sorvegliare e immagazzinare per SECOLI
          aumento dei prezzi nei decenni per materiali sempre più rari e-o difficili e costosi da estrarre ..

          rinnovabili :
          pannelli
          batterie
          paleeoliche

          a fine vita UGUALE riciclo

          ECONOMIA CIRCOLARE
          riuso e riciclo all’infinito , come già OGGI facciamo per alluminio e Piombo
          sostanze tossiche fino a pochi decenni fa ..

          queto è un vantaggio ENORME che anche un bambino capisce
          ma molti adulti sembra proprio di no ..
          chissà perchè ?

          1. Alexander Kozlov

            Non metto in dubbio che l’economia circolare sia una gran cosa, però non è l’unico fattore da considerare.
            Ogni tecnologia ha pro e contro, non è davvero il caso di adottare un approccio dicotomico.
            Il nemico numero uno rimane il cambiamento climatico e un po’ di nucleare può aiutare a compensare le discontinuità di fornitura di alcune delle fonti rinnovabili più comuni.

          2. Leonardo (R)

            Abbia pazienza, no! Il nucleare non compensa nessuna discontinuità dato che come direbbe un mio ex capo “ha la flessibilità di un paracarri”.

          3. Nello Roscini

            @alexander kozlov

            il nucleare può essere sostituito tranquillamente dal geotermico e dall’accumulo chimico in Italia
            senza i problemi e i costi del nucleare
            anzi si può usare in inverno anche il tele riscaldamento
            la regione Toscana ha il 30% di elettricità da geotermico
            Montalto di Castro e Bagnoli , imho sono due siti da riqualificare adatti per centrali geotermiche di nuova generazione da costruire in pochi anni
            le filippine producono il doppio dell’energia elettrica da geotermico rispetto all’Italia ,
            che da paese leader e pioniere di un secolo fa sta scivolando sempre più in basso alla classifica
            l’Islanda ha programmi importanti di innovazione nel settore
            Google ha inaugurato a novembre in nevada la sua centrale pilota ,anche questa molto innovativa

          4. @Alexader
            occhio che su internet siamo impestati da pubblicitari-web, che continuano a cambiare finti account e ripetono slogan ILLOGICI

            i reattori non modulano velocemente,
            non compensano le discontinuità, E’ FALSO; si usano invece l’interconnesione e una modesta dose di accumuli

            con l’eolico off-shore notturno, i reattori peggiorerebbero la situazione irrigidendo il mix; già ora sono un problema, guarda il grafico del PUN dell’Ungheria ( analogo a tutti paesi dell’est con il nucleare):
            https://energy-charts.info/charts/price_spot_market/chart.htm?l=it&c=HU&week=29

            alla sera hanno picchi di prezzo a 90 cent al kwh (!), perchè hanno molto nucleare, che non riescono a modulare esportando ( come invece riesce a fare la francia, noi italia facciamo da tampone); per risolvere devono installare degli accumuli, in più hanno speso soldi nel nucler, bella fregatura

            =========
            nei 15 anni che aspetti un reattore da 1 GW nominali, 0,8 GW, devi usare una centrale a metano, 105 TWh in 15 anni

            a metano spendi 0,09 cent a kwh, in 15 anni di attesa pagherai 10 MILIARDI di euro per il metano,
            inoltre avrai emesso 57 MILIONI di Tonn di Co2

            capisci che sarebbe solo un danno?

            mentre con gli stessi soldi potevi installare rinnovabili e accumuli in pochi anni, e per una potenza equivalente tripla,
            evitando 3 x 57 MILIONI di Tonn di Co2

        2. Leonardo (R)

          Basta con la sciocchezza che il combustibile si estrae dal mare (*). I mari sono “pieni” anche di litio se è per questo eppure non ha alcun senso estrarlo dall’acqua di mare. Oppure c’è un “sacco” di CO2 in atmosfera ma catturarla è dannatamente stupido dal punto di vista energetico.

          (*) L’unico mare da cui potrebbe avere senso estrarre qualcosa è quello di Fukushima.

        3. Se la tecnologia e’ gia’ disponibile come si dice, strano che non sia ampiamente utilizzata. Ad oggi Rosatom fornisce quasi il 50% dell’uranio arricchito a livello mondiale per l’industria nucleare. quindi passeremo dal gas russo all’uranio russo… per bollire dell’acqua

  7. @Daniele Buoso/Rick/Cap/Matteo

    con 180 miliardi di euro, se fossimo tutti cosi fessi da volerli buttare in reattori, installeremmo 4,5 GW effettivi,
    UNA CHIAVICA

    carico base italiano attuale è 25 GW;
    sarebbe una spesa di 1000 MILIARDI

    se il carico base diventa 35 GW, sarebbero 1400 MILIARDI,
    la metà del debito pubblico che Italia ha fatto in un secolo

    === VERIFICA

    1 reattore 1 GW nominali AP 1000, ex Westingouse, come quelli con cui vorrebbe truffarci Ansaldo, è costato in America 16 miliardi, iniziando a costruirlo 20 anni fa, figurati oggi con l’inflazione

    hanno speso 32 miliardi per una coppia 1 GW + 1 GW, definiti “modulari”, centrale Vogle 3 e 4 in America; studiarsi i report

    >> oggi saremo oltre 16 miliardi a reattore;
    >> poi 7,5 miliardi di gestione per i primi 30 anni
    (senza manutenzioni straordinarie per estensione)
    >> altri 8 miliardi tra smantellamento e gestione scorie ad essere ottimisti (Germania per poche centrali spenderà 100 mliardi soloper il deposito geologico)

    === TOTALE
    minimo minimo 32 Miliardi per 1 GW nominale,
    cioè 0,8 GW medi effettivi

    con 180 miliardi di euro ci paghi 4,5 GW effettivi

    1. No. 180 mld per 4,5 gw sono 60 mld a reattore. Non esiste.
      Pure in europa il piu caro è stato olkyluoto che ha triplicato fino a 24 mld. I conti fatti non hanno senso.
      La gestione, il decomissioning, la manutenzione, stoccaggio scorie sono gia calcolati nel costo a kwh che viene concordato e accantonati per consentire l’attività, come da normativa, quindi non ha senso parlare di costi aggiuntivi (a meno che il reattore non sia chiuso prima come abbiamo fatto noi e i tedeschi) … Vorrei capire.invece quanto si accantona per le stesse cose
      Per fv ed eolico e per cui tra l’altro raramente si parla di costi dell’accumulo

      1. prego ricontrollare la divisione:
        180 miliardi / 4,5 Gw= 40 miliardi per 1 GW effettivo

        >> 40 miliardi per 1,2 GW nominali
        >> 32 miliardi per 1 GW nominale

        costi totali per un reattore 1 GW nominali AP1000,
        di cui almeno 16 miliardi per la costruzione,
        contando l’inflazione anche 20 miliardi

        === sulle altre spese da aggiungere:

        >> decommissioning di fatto non è compreso
        lo dice persino un fanatico come Zollino, spiega che lo conteggiano tramite “una attualizzazione del costo di investimento”, in pratica ne conteggiano 1/10, ammette che non è onesto me che “è concesso fare così”

        in pratica: si assume che passeranno 80 anni, 30-40 di funzionamento (ma ormai verranno fermati prima) e 40 anni di altri costi e attesa per smantellare, e pagherà qualcun altro

        >> le spese di gestione per un reattore da 1 GW che ho citato le ricavi dalle analisi di Lazard sui reattori già costruiti, circa 3,5-4 cents a kwh generato di solo costo marginale, senza manutenzioni straordinarie e senza i costi investimento, smantellamento, scorie

        >> la gestione delle scorie non è mai compresa, neppure in Francia,
        ci sono degli accantonamenti formali dei costruttori per forse una frazione iniziale delle operazioni, una presa i fondelli; ripetiamolo: 100 miliardi di soldi pubblici in accantonamento per il secondo tentativo tedesco di deposito geologico

        >> se mi sbagliassi e invece di 32 miliardi per le spese totali di 1GW calcolate, fossero 24 o 20, sarebbero sempre troppi

        1. prego ricontrollare la divisione:
          180 miliardi / 4,5 Gw= 40 miliardi per 1 GW effettivo … si ma tu compri i reattori non i GW, e i reattori li installi tranquillamente nel taglio da 1,5 GW. Quelli in avvio in europa hanno potenze anche maggiori. Se hanno pagato un reattore da 1,6/1,7 GW fino a 23 mld i tuoi 40mld per 1GW non so da dove li hai pescati.
          Le licenze di funzionamento arrivano almeno a 60 anni, estendibili fino a 70.
          Breakdown del costo a MWh per HPC per un totale di 113 €/MWh
          https://medium.com/generation-atomic/the-hinkley-point-c-case-is-nuclear-energy-expensive-f89b1aa05c27

          1. Caro Rick, lei mette il link all’articolo di un divulgatore scientifico (magari onestissimo e documentatissimo, ma senza alcuna autorevolezza scientifica) che risale a ben 5 anni fa (2019). Raffronta i costi di un progetto nucleare specifico (due reattori EPR nel Regno Unito) con quelli di fotovoltaico e eolico ormai superati, e molto superiori a quelli attuali. Tuttavia conclude dicendo che è “costoso per i clienti ma molto remunerativo per gli investitori”. Invito tutti a leggerlo e la ringrazio per averci spiegato a chi giova resuscitare il nucleare all’italiana.

          2. – i conti te li ho scritti 2 volte ma fai finta di non capire, siamo all’asilo nido, oppure davvero hai problemi coni numeri

            – se fai una estensione di utilizzo, pagerai ancora i costi di gestione, avrai più scortie ( più costi), e soprattutto i lavori di ripristino dopo i primi 30 anni sono molto costosi, è come con le macchina vecchie, dievi cambiare meta dei pezzi; risultato, allungando la vita dell’impianto dopo i primi 30-35 anni i ciosti non scendono molto

            – ovviamente se alzi la taglia del reattore, alzi anche il costo, non sono patatine

            – hicley-point-C in Inghilterra:
            il costo attuale 2024 (non ancora definitivo) è arrivato a 43 miliardi di euro (!) solo per la costruzione (poi c’è gestione, mantellamento e scorie), e il tempo di consegna e slittato di nuovo nel futuro

            >> una parte è stata pagata dai soldi pubblici (un prestito a lungo termine concesso da Cameron a condizioni cosi favorevoli che contando l’inflazione è praticamente una donazione)

            >> una parte pagata da un a consorzio cinese chiamata a subentrare quando Areva ed EFD sono andati inbacarotta; poi i Cinesi li hanno estromessi

            >> la parte rimanente verrà pagata in bolletta da tariffe di vendita del kwh a prezzo fisso per 35 anni, con rivalutazione automatica con l’inflazione, al momento pari e circa 18 cent al kwh, e ancora non è entrato in funzione

            === nel frattempo:

            >> in Inghilterra chiudono contratti eolico off-shore prezzo fisso per 20-30 anni a 7 cents al kwh

            >> in Spagna chiudono contratti fotovoltaico a 2-3 cents al kwh, prezzo fisso senza rivaluatzione inflazione, da ricontrattare solo dopo i primi 20 anni

            >> in America chiudono contratti FT + accumulo a batteria a 6 centa al kwh

            === in Italia, prezzi 2024 per un investitore:

            >> 0,6 miliardi per 1 GWpicco di fotovoltaico utility,
            cioè 4,2 miliardi per installare 7 GWpicco

            >> 0,13 miliardi installa 1 GW di accumulo idrolettrico,
            cioè 1,3 miliardi per 10 GWh di accumulo idroelettico

            >> 0,3 miliardi installa 1 GW di accumulo a batteria,
            cioè 1,8 miliardi per 6 GWh di accumulo

            === costo totale dell’esempio di FT e accumuli = 7,3 miliardi, ed hai un sistema stabilizzato h24 molto più potente e versatile di un reattore nucl da 20-30 miliardi

            ed hai anche risparmiato altri 10 miliardi (!) non pagando bolette per elettricità fatta con il metano mentre aspetti 15 anni che ti costruiscano il reattore

  8. Daniele Buoso

    Fun fact: con quello che è stato speso con il superbonus 110% si sarebbero potuti fare abbastanza reattori da decarbonizzare l’Italia intera

    1. Eugenio Davolio

      Ma anche abbastanza eolico offshore, fotovoltaico e accumulo da decarbonizzare l’Italia intera e in 5 anni anziché 30… 😉

    2. Quindi se una cosa è sbagliata (che poi per me è stata fatta male, ma l’idea in se è giusta), allora se ne fa un’altra sbagliata?
      Ma che caspita di ragionamento è?

    3. Solito analfabetismo funzionale, con tanto di “mi piace” di accompagnamento. Tutti su un forum dedicato al mondo elettrico. Se non è analfabetismo questo…

    4. Nello Roscini

      heee ???

      con quello che spenderanno per fare il nucleare in Italia ..
      cololonizzeremo marte

      intanto Pichetto inagura il rigassificatore che ci farà pagare l’elettricità più cara d’Europa per altri 10 anni minimo

    5. FALSO
      ci pagavi al massimo qualche GW,
      che al mix energetico gli fanno il solletico

      con l’equivalente ci puoi invece installare abbastanza rinnovabili da quasi decarbonizzare, questo si, e in pochi anni

      1. Il costo previsto nelle Relazioni tecniche di Bonus facciate (2019) e Superbonus 110% (2020) della Ragioneria dello Stato era di 35 miliardi. Lo scostamento finale è stato di 180 miliardi di euro. Con questi soldi ci fai 10 reattoti da 1.5 gw nuke pagandoli uno sproposito (i primi verranno carissimi i successivi avranno un costo minore). 15 gw potrebbero già fornire quasi tutto il carico di base e completare bene le rinnovabili su cui si deve investire in accumulo

        1. Leonardo (R)

          E vabbè i primi e i successivi, tra quanto? Da 10 a 20 anni? Aspetta e spera…

          Poi, nucleare e rinnovabili non funzionano granché insieme sono entrambi poco flessibili

          1. Il nucleare è poco flessibile … Dipende … Dipende da quanto arricchisci il combustibile. Lo usano au sottomarini e navi e non mi sembra che in questi casi devi aspettare giorni per aumentare la velocità di propulsione …

          2. Leonardo (R)

            Il nucleare è già troppo caro, se abbassi anche il fattore di capacità le cose peggiorano ulteriormente.
            Su sottomarini e navi militari non si và troppo per il sottile la missione è più importante dei costi.

          3. @Rick
            Leonardo intendeva che non possono modulare velocemente, o lavorare a bassa potenza (il kwh costerebrero ancora di più)

            per stare in una rete elettrica, i reattori necessitano di spese per avere accumuli energetici o quote di metano o di esportazione, con cui modulare la potenza totale, in modo analogo alle rinnovabili

          4. per i Nerd:
            un sottomarino non è paragonabile a una centrale,
            per variare la velocità ha un motore ausiliario a batterie, oltre a uno a vapore per più lento da regolare, o in alternativa altri sistemi ancora più complessi; inoltre il nucleo e la camera di vapore sono piccole rispetto a una centrale, meno inerzia;
            ma con costi di generazione energia 10 volte quelli di una centrale grossa e una durata inferior

        2. NUMERI ANCORA SOTTOSTIMATI
          ho messo un conto nel commento sopra

          inoltre quando verrà tolto il metano, anche i reattori francesi necessiteranno di aggiungere accumuli dedicati a loro, i reattori come le rinnovabili hanno problemi a regolare i carico in tempi accettabili

          le spese di dispacciamento (regolazione del carico istantaneo) dei reattori francesi al momento le paghiamo noi, alla sera Francia modifica le esportazioni ogni minuto per seguire il suo carico nazionale, e noi moduliamo in eccesso il nostro metano e i nostri accumuli, moduliamo per entrambi i Paesi

          già il 20% di nucl. che abbiamo in europa crea questi problemi, è previsto di scendere a 10% dismettendo lentamente le centrali esistenti

          e non costruendone di nuove, perchè è da masochisti, o da paese disgraziato privo di sole, vento, acqua (non noi), visto che con un po’ di rinnovabili e di accumuli il kwh h24 ti costa 1/3

        3. Nello Roscini

          confondi le mele con le pere il 110% lungi da me difenderlo
          era concepito per il risparmio energetico ,molto costoso perché
          si trattava di lavori edili , legati all’isolamento, all’antisismico
          il fotovoltaico era solo la ciliegina sulla torta , un costo irrisorio rispetto al resto
          OGGI 4KW con 15 kwh di accumulo e inverter da 6kW costano meno di 5000 eur di materiale

          con quello che lei dice , sembra che con nucleare potremmo mantenere gli infissi di m. degli anni 60a
          non isolare le case , riscaldarle invece che con una pompa di calore con una resistenza elettrica che sostituisce la caldaia a gas ..

          capisce che ha scritto delle castronerie colossali ..
          di questo passo ci proporrete di vivere nelle grotte con il mitico ..
          NUCULARE

          ripeto molti hanno RUBATO con il 110%
          le ci propone che altri RUBINO con nucleare

          che paese di M..alta
          guardi la Bolletta di Spagna e Portogallo e il loro mix energetico
          prima di postare queste castronerie

          1. Primo: posso anche andare a vivere in una grotta, se lei è disposto ad andare a vivere al lago di Baotou.
            Secondo: chi ha mai detto che non va fatto un efficentamento energetico?
            Terzo: non so dove li trova impianti con accumulo a 5k€, ne ho trovati almeno al doppio. https://www.ilportaledelsole.it/impianti-solari-accumulo-a-isola/7619-kit-fotovoltaico-a-isola-129-kw-trifase-con-inverter-15kw-e-accumulo-batterie-144kwh-litio-lifepo4.html
            Quarto: che il fotovoltaico sia un costo irrisorio sul totale del 110 non ho fonti che me lo confermino, se è così gentile da forenirmele lei …

          2. Nello Roscini

            @rick
            rivoltatori di frittate
            su rieduchescional channel

            10 pannelli 575W 1200 eur online italia
            1 inverter Ibrido 2 ingressi mppt 6kW 700 eur Aliexpress
            1 kit batteria 16 celle 280ah lifepo4 da assemblare meno di 2000 eur Aliexpress

            pannelli comprati in Italia con fattura , per pagare in ANTICIPO la tassa di smaltimento in fattura
            perché sono un bravo cittadino

            da agenzie delle entrate.gov.it

            ecco come era il 110 percento a grandi linee

            “Interventi principali o trainanti

            Il Superbonus spetta in caso di:

            interventi di isolamento termico sugli involucri
            sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni
            sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti
            interventi antisismici.

            Interventi aggiuntivi o trainati

            Oltre agli interventi trainanti sopra elencati, rientrano nel Superbonus anche le spese per interventi eseguiti insieme ad almeno uno degli interventi principali di isolamento termico, di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale o di riduzione del rischio sismico. Si tratta di:

            interventi di efficientamento energetico
            installazione di impianti solari fotovoltaici e sistemi di accumulo
            infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici
            interventi di eliminazione delle barriere architettoniche (16-bis, lettera e del Tuir).

            non sto a spiegarle cosa sono gli interventi trainanti e trainati
            può usare un dizionario

            FLTF
            Fronte di liberazione della tettoia fotovoltaica
            hasta l’elettrone siempre

          1. Ce l’avrai piu grande tu il giardino se li vuoi fare tutti a fv (200 volte la stessa occupazione di suolo e non puoi tappezzare tutti gli edifici che vuoi)

          2. Eugenio Davolio

            @Rick
            Vedo che non hai colto il punto relativo al giardino: il riferimento era alla sindrome NIMBY.

        4. Nello Roscini

          Già , vivere in grotte con il nuculare ..
          perchè è questo che state dicendo tu e il “genio” di cui sopra

          nel 110 percento , lungi da me dal difenderlo ,
          IO non l’ho usato ,
          IO avrei preferito investimenti sugli edifici pubblici
          come hanno fatto in Portogallo

          non c’entra quasi nulla con la produzione di energia ..

          Sono costose ristrutturazioni per RISPARMARE energia e avere case più confortevoli per i prossimi 50 anni

          con il vostro ragionamento ..
          niente isolamento, niente , infissi nuovi , niente pompe di calore,niente ristrutturazione a prova di sisma …

          il fotovoltaico era un “optional” gratuito , solo se si facevano molti altri lavori di cui sopra e che molti condomini hanno preferito non fare

          quello che proponete voi è vivere una bella grotta ,
          alimentata a nucleare
          visto che non centra nulla o quasi il tema del 110 percento
          con il nucleare

          comunque il 110 percento è stato vaotato dai partiti oggi al governo come quelli che sono all’opposizione ..
          qualcuno si scusa velatamente , dicendo che bisognava far ripartire l’edilizia

          comunque OGGI il materiale per un impianto FOTOVOLTAICO a ISOLA ,che preleva dalla rete raramente più si va a Sud della Penisola ..
          costa 5000 eur
          comprensivo di batteria di accumulo da 15kWh
          Inverter 6KW
          pannelli fotovoltaici 6kWp
          AL PUBBLICO !!

          figuriamoci per impianti su larga scala

          my 2 cent di insiemistica delle elementari

          una casa confortevole e risparmiosa , non si può mischiare con la centrale elettrica che serve ad alimentarle

          buana grotta nuculare a tutti !!

        5. 😂😂😂😂 in Francia ci hanno messo 15 anni per costruire un reattore a fianco di uno gia esistente. in Finlandia idem. figurati in italia partendo da zero. un reattore, uno. e qui ci sono geni che ne chiedono 10. senza contare che il combustibile e’ praticamente raddoppiato (di costo) negli ultimi anni ed e’ dato in esaurimento per fine secolo. prima di scrivere certi commenti e’ meglio dare una boccata d’aria fresca per ossigenare il cervello

          1. L’uranio è pou abbondante dell’argento nella crosta terrestre e può essere estratto dai mari (si ci nuoti e te li bevi) nel momento in cui il costo supera le 260 $/kg. Quelle che intendi tu sono le risorse prezzate sotto quella soglia. Altre risorse sono in fase di rilevamento e prezzamento a prezzo pari o maggiore. In generale si stima una disponibilità per diversi secoli. E in ogni caso l’uranio impatta per l’1% del costo di generazione del kwh. Al raddoppio o triplico il costo in bolletta varia in maniera poco apprezzabile. Forse dovresti documentarti meglio tu prima di rispondere.

  9. I rischi nei progetti di generazione nucleare sono eminentemente politici, dai NIMBY locali al cambio delle regole sulla sicurezza in corsa – regole peraltro che rendono il nucleare più sicuro delle altre fonti e che ne aumentano i costi quasi apposta. A fronte di rischi di questi tipi è ragionevole che si richieda un finanziamento pubblico almeno parziale, altrimenti l’investitore rischia che il pubblico, che non ha un interesse diretto, saboti il progetto per via burocratica.
    Quanto al sogno di una generazione 100% rinnovabile, la stessa Tesla nel suo libro bianco su come decarbonizzare il mondo prevedeva un curtailment del 60% (!) della produzione solare nel corso dell’ anno e non prevedeva la chiusura delle centrali nucleari esistenti. Quanto costa (in termini monetari, in termini di EROEI manco parlarne) basarsi in maniera preponderante su tecnologie che il 60% del tempo di produzione devono essere spente perché producono troppo?

    1. Leonardo (R)

      Attenzione però a un paio di cose.
      Non chiudere centrali già in funzione è una cosa, tutt’altra cosa è costruirne di nuove.
      Secondo, il curtailment del 60% non è detto che sia costoso in termini assoluti, in particolare quando il “combustibile” è gratis. Inquadrerei la cosa sulla valutazione del tradeoff tra il curtailment e i costi di accumulo.

      1. I costi delle centrali vengono calcolati sulla vita utile iniziale. Poi la licenza viene regolarmente estesa (con la necessaria manutenzione ecc.) e quindi i costi reali vengono diluiti nei decenni. Ci sarebbero anche considerazioni relative al dove vengono prodotti i componenti delle centrali nucleari e dei parchi fotovoltaici, ma transeat.
        Il curtailment del 60% pur in presenza di sistemi di accumulo (!), perché ovviamente Tesla le batterie le vende e nei suoi scenari le prevede eccome, è altissimo. Un sistema molto inefficiente. Peraltro il combustibile nel caso del nucleare è un costo molto limitato, se non si ricicla nei reattori breeder è proprio perché il combustibile non vale abbastanza da rendere la cosa conveniente.
        Le rinnovabili servono e vanno installate, ma il 100% rinnovabile è un suicidio, o meglio, implica un sacco di carbone ora e molta a lungo.

        1. sbagliatissimo, neppure in osteria

          1) gli analisti considerano i costi dell’intero ciclo di vita delle centrali, compresi i lavori per estenderlo, e sono fuori mercato:

          > sia come investimento iniziale per Gw efficace installato
          > sia come costo LCOE del kwh su tutto il ciclo di vita
          > sia come costo LCOE di sistema del mix energetico completo

          vedere i riferimenti ad analisi autorevoli nel mio primo commento più sotto; ho messo anche i grafici riassuntivi, per chi va di fretta

          2) la decarbonizzazione è rapida solo investendo in rinnovabili; ogni deviazione sottrae risorse agl inevstimenti in rinnovabili e allunga i tempi della decarbonizzaione, oltre ad alzare i costi

          1. I grafici sono quelli del LCOE; le conseguenze sul sistema elettrico non sono considerate. L’aumento dei costi del nucleare è dovuto a regolazione assurda, il tipico modo di portare fuori mercato una tecnologia a furia di richiedere nuove e ulteriori certificazioni, magari con cambi di regole in corsa.
            Guardi, parliamo di g CO2/kWh, la differenza tra quanto fatto in Francia e il disastro dell’ Energiewende è sotto gli occhi di tutti.

          2. 1) guarda meglio perché ho messo i link anche a studi sui costi di sistema completo mix rinnovabili + accumuli

            e c’è esempio di Spagna e Portogallo, rinnovabili 70% e 80% e prezzi energia scesi in pochi anni a 4 cent a kwh senza sussidi, e con bassi oneri, anche le bollette sono molto basse; al contrario della Francia che ci ha messo mezzo secolo ed ha fatto debito pubblico per pagare le centrali, ed ora negli ultimi mesi terminato un altro sussidio aggiuntivo, ha bollette domestiche risalite a 28 cents a kwh, come le nostre

            Spagna interessante come modello per l’Italia, mentre
            il Portogallo è diverso, ha più idrolelettrico, ma interessante perchè sta già usando gli accumuli a pompaggio (PI),

            il 16% della sua energia sulle 24h, è stata prima immagazzinata, senza costi o complicazioni particolari, è una “tecnologia” rodata

            2) la decarbonizzazione grazie alle rinnovabili sta avvenendo a tempi record (e a basso costo)

            Europa mix elettrico medio – dati EMBER
            2022 –> 280 gr Co2 al kwh
            2023 –> 240 gr Co2 al kwh
            2024 –> 200 gr ?

            3) fotovoltaico utility compresi accumuli abbinati, anche facendo i conti a spanne, danno energia programmabile su 24 ore più versatile e molto meno costosa di un reattore, usando i costi veri osservati, non le bufale dei costruttori

            inoltre un reattore fa aspettare 15 anni, in cui si hanno emissioni carboniche e costi per il metano bruciato

            già solo per l’attesa di un reattore da 1 gw nominale, si perdono 10 miliardi in bollette di metano e 3 miliardi in crediti carbonici

            però i pubblicitari nucelaristi fingono di non capirlo, negano l’evidenza, solita tecnica di disinformazione

          3. La Spagna i suoi reattori nucleari li ha e producono circa un quinto dell’energia: guarda caso, il baseload. Ora, gli spagnoli sono intelligenti o scemi? Delle due l’una.

          4. gli Spagnoli hanno ratificato l’autunno scorso la chiusura delle centrali, decidi tu se sono “scemi o intelligenti”

            >> 5 anni fa in Spagna, con il nuclare avevano prezzo energia uguale all’italia

            >> dopo 5 anni di installazioni di rinnovabili, il loro PUN e sceso a 4 cents, ed hanno ratificato di CHIUDERE le centrali, un paio già chiuse e le altre in dismissione lenta

            confermi di essere un pubblicitario (scarso), un commentatore casuale avrebbe almeno un po’ di onestà nei ragionamenti

        2. Leonardo (R)

          Abbia pazienza, il carbone sparirà ben prima del 100% rinnovabili, il suo commento è totalmente fuori luogo.

          1. Io vedo che la Germania regolarmente promette di chiudere le centrali a carbone e poi non lo fa; la stessa Polonia, amante del carbone (che stabilizza la rete tedesca), per decarbonizzare farà centrali nucleari. Andiamo verso scenari in cui i paesi meno schizzinosi (Francia, Est Europa) installeranno capacità nucleare e avranno un vantaggio in termini di costi per le produzioni industriali energivore, mentre i paesi schizzinosi che vorranno il 100% rinnovabile lo pagheranno caro. Anche se il prezzo marginale delle rinnovabili è minimo. Il valore di un bene, incluso il kWh di energia, dipende sempre dal tempo, dal luogo e dal modo di consegna.

        3. “Le rinnovabili servono e vanno installate, ma il 100% rinnovabile è un suicidio, o meglio, implica un sacco di carbone ora e molta a lungo.”

          Ma Portogallo e Spagna (per esempio) lo sanno? Chiedo per un amico 😎

          1. Leonardo (R)

            E gli studiosi e i tecnologi che dicono che il nucleare esistente va bene ma il nuovo non ha convenienza, non lo sanno neppure loro!?

        4. tutti a dire che le rinnovabili non potranno mai coprire il 100% del fabbisogno… (falso, per diversi giorni all’anno lo fanno gia’, per cui sarebbe ora di investire meno su pannelli e pale e piu’ su accumuli).. pero’ tutti hanno gia’ dimenticato che 12 mesi fa (non anni, mesi)… meta’ delle centrali francesi erano spente perche’ a causa della siccita’ non c’era acqua per raffreddarle.. almeno le rinnovabili possono funzionare con qualsiasi clima, con il nucleare dipendiamo… dalla pioggia…

          1. cerca meglio, nel 2022 la Francia ha avuto META dei suoi 56 reattori fermi, a gruppi, non tutti insieme, ma è stato un disastro, gli sono mancati circa 100 TWh solo nel 2022

            trovi le analisi sui report (europa) del sito di EMBER

            si è messa a importare energia a ogni costo per non avere balck-out, e anche così hanno dovuto razionare l’energia e spendere 90 miliardi in sussidi aggiuntivi per calmierare le loro bollette

            il prezzo energia e gas era già un pò alto per la crisi russa, ma nell’estate del 2022 con i guasti in francia i prezzi sono schizzati alle stelle, purtroppo anche nei paesi vicini come noi, PUN del kwh a 30 cents per mesi, con punte a 50 cents

            per fornire energia alla Francia, nel 2022 in europa sono state usate più miniere di carbone, poi richiuse nel 2023

            Centrali Francia hanno avuto 3 problemi contemporanei:
            – centrali con tubazioni corrose da fermare in urgenza
            – centrali con manutenzione programmata
            – centrali che non erano in grado di raffreddare abbastanza con la portata ridotta di acqua dei fiumi

    2. pensa che investitori, analisti e scienziati dicono il contrario dei tuoi slogan da masochismo

      COSTI AL KWh PRODOTTO
      fuori mertcato per il nucl., leggere il mio commento più sotto

      INDICE ENERGETICO EROI

      l’out-put elettrico del Nuclera ha un EROI tra 4 e 1,
      UNA CHAVICA, al livello del petrolio da sabbie bituminose
      se consideri anche l’out-put termico, raddoppi, ancora scarso per alimentare una società moderna, infatti il numero di centrali è in declino da decenni

      invece:

      > eolico indice EROI direttamente elettrico di oltre 30
      > pannelli oggi tra 40 e 80, calcoli con i dati aggiornati IEA del 2022

      pagano il debito energatico in pochi mesi di funzionamento, poi è tutto regalo energetico, senza decenni per lo mantellamento, filiere carburanti russe, e sorie millenarie

        1. ti sembra alto perchè avrai visto i ciabattari nucl. su youtube che fanno disinformazione con dati di 10 anni fa, mentre dati più vecchi di 2 anni sono già obsoleti

          1) 2022 IEA Special Report on Solar PV Global Supply Chains
          (pag 40-41, 76, 80)
          convertendo fattori emissivi di Germanio o China 2021, i pannelli tipo Perc generici del 2021 sono fabbricati usano 350-400 kwh per ogni kw di pannello; calcolano anche che il trasporto via nave è trascurabile

          2) Sunpower_ESG_Report_2021
          cerificano che i nuovi pannelli (non più Perc) richiedono 268 kwh di energia per fabbricare 1 kw di pannello

          a pag 27 calcolano che il tempo pay-back dell’impianto completo (no solo il panennello) in italia considerando anche le perdite di rete è pari a 4 mesi, e sono pannelli garantiti 30 o 40 anni

          è un EROI di circa 90,
          per i nuovi pannelli Topcon e IBC, lo standard attuale

          3) Sunpower_ESG_Report_2022
          sono scesi a 175 kwh per fabbricare 1 pannello da 1 kw; cioè il pannello da solo si ripaga in 175 ore di funzionamento, un poco di più contanto l’impianto completo

          4) 2022 pubblicazione su Natures
          https://www.nature.com/articles/s41467-023-44232-9

          ” a 25-year life-cycle EROI of 40 for the abstract renewable capital which may be seen as both an over and underestimate of ‘renewable EROI’ depending on the specifics of the renewable technology investigated”

          quando ho tempo aggiorno anche i dati delle turbine eoliche, perché 30 ad oggi sembra poco basandosi su migliorie e prezzi in discesa

    3. Guido Baccarini

      Matteo, rispondo modestamente (nel senso di: non è il mio campo): in questo momento sto caricando a 6A la macchina, da fotovoltaico. A questi amperaggi ha una dispersione intorno all’8/9%, anzichè il 3% che potrei avere se caricassi in AC a 25A (monofase). Ma è gratis. Completamente gratis. E non alzo la potenza perchè sta andando la lavatrice. Anche se il mio impianto per il 60% del tempo è fermo.
      I nostri bacini per accumulo idroelettrico sono attualmente impiegati (R.S. chiedo aiuto per i link) al 10% della loro capacità complessiva, non si fanno i pompaggi per una mera questione economica, costa meno comprare l’energia già prodotta dalla Francia (fintanto che ce la vende… se smette di piovere siamo tutti f***i!!!).
      L’Italia ha una delle migliori (se non LA migliore) rete elettrica, ha una enorme capacità di accumulo gravitazionale, largamente indipendente nel senso che in larga parte si può considerare a circuito chiuso e quindi parzialmente indipendente dalla siccità, completamente non sfruttata, perchè dobbiamo andarci ad impelagare in progetti che se va bene impiegano VENTI ANNI a fornire energia (se fuori Italia, dentro una dittatura, impiegano più di 10 anni, siamo realisti, quanti ce ne metteremmo in Italia se cominciassimo DOMANI?) e spostando la dipendenza verso altri paesi stranieri in quanto non disponiamo di combustibile.
      Razionalmente parlando, ha un senso? Possiamo aspettare 20 anni? il FV diventa operativo dopo 6 mesi. Sì, acquistando dalla Cina brutta e cattiva, ma è un acquisto una tantum e poi per 20/30 anni non ci pensi più. Spendendo infinitamente meno. Hic et nunc.

      1. https://www.wired.it/article/centrali-idroelettriche-batterie/

        sono i sistemi PI, sono accumulatori ad acqua ricaricabii giornalmente;
        in Italia ne abbiamo 53 GWh ( 62 GWh con altri nuovi già autorizzati al Sud)

        espandibili a 150 GWh senza aggiungere altri bacini secondari, aggiungendo solo nuove condotte idrauliche di collegamento (spesso interrate invisibili);
        oppure espandibili molto di più aggiungendo nuovi (piccoli) bacini articiali secondari; inoltre abbiamo altri accumuli stagionali (non ricaricabili giornalmente) dati dai grossi invasi (dighe), per 4 TWh totali

        sistemi PI ora li usiamo al 10-16% della possibilità, conflitto di interesse con le centrali a gas, nell’articolo spiegano meglio

        che però nei prossimi anni viene superato, visto che le rinnovabili iniziano a fornire eccessi di energia in alcune ore a prezzo quasi zero, occasione buona per accumularla e poi reimmetterla in altri orari della giornata, con buon guadagno economico per tutte le parti:

        – la frequenza dei prezzi quasi zero o negativi viene ridotta, si crea un equilibrio dinamico nel PUN orario, cosi gli investitori di FT continuano ad avere buoni guadagni e aggiungere volentieri altri impianti

        – chi gestisce gli accumuli idroelettrici PI guadagna bene

        – il PUN medio della giornata viene abbassato, buon per noi

        – le centrali a metano inziano ad essere usate meno, specie quelle per dispacciamento rapido, le più costose (al momento speculano molto al picco dei consumi all’ora di cena)

  10. Certamente. Le rinnovabili invece i privati ci si stanno buttando a pesce senza investimenti pubblici o garanzie di pagamento su prezzi negativi no?

    1. commento spazzatura, mi spiego:

      OGGI richieste di autorizzazioni di rinnovabili per 330 GW, di investitori privati persino in Italia, sito Terna
      https://www.terna.it/it/sistema-elettrico/programmazione-territoriale-efficiente/econnextion

      OGGI rinnovabili sono più convenienti anche del metano;
      in altri paesi europei, senza i freni legislativi del nostro attuale governo, pro-fossili, pro-nucl, e pro-ruberie in generale, installano già DECINE di GW all’anno,
      è esattamente la definizione di buttarcisi a pesce

      Contratti di fornitura:
      possono sia partecipare ad aste pubbliche al ribasso, con retribuzione con contratti Cdf per esempio, sia in mercato libero; entrambi le opzioni

      PUNTO IMPORTANTE poi non è la forma del contratti, il punto è quale prezzo “tutto compreso” si raggiunge

      nucl. sei da 3 a 8 volte più caro
      (v. riferimenti nel mio messaggio postato più sotto)

      ===
      >> accumuli a pompaggi idroelettrici (PI) e a batteria (BESS)

      i prossimi in costruzione al sud italia sono INVESTITORI PRIVATI
      https://www.quotidianodelsud.it/laltravoce-dellitalia/benevento/cronache/territorio-e-ambiente/2024/04/17/centrale-di-campolattaro-il-progetto-di-sviluppo-sostenibile-nel-dettaglio

      ===
      >> fotovoltaico ed eolico utility
      utility = grandi installazioni = prezzi al kwh tracciati

      di nuovo investitori privati, che chiudono contratti sia in libero mercato che con Cdf tramite aste pubbliche al ribasso; prezzi del kwh bassi, spesso molto bassi

      in questi mesi ci sono state aste danesi e tedesche per 6 GW di eolico off-shore, i ribassi d’asta sono stati tali da annullare a 0 la tariffa del Cdf, e diventare negativi

      cioè gli investitori si litigano la vincita dell’asta DANDO loro soldi allo Stato sino a 1 miliardo (!) a GW installato, soldi che lo Stato può usare subito, e venderanno poi l’energia in perfetto libero mercato nei successivi decenni; il loro costo di produzione del kwh è cosi basso da rimanere competitivo anche a queste condizioni

  11. Mi dispiace scrivere un commento critico in un portale che ho sempre apprezzato per una attenta e corretta informazione in tema di mobilità elettrica, ma in questo caso state facendo disinformazione e, a mio modesto avviso, dovreste avere il pudore di evitare di trattare argomenti complicati ed estremamente tecnici di cui evidentemente e comprensibilmente non avete alcuna cognizione.

    Leggere che “le batterie vanno sostituite dopo 8 anni”, “le auto elettriche esplodono”, “le auto elettriche inquinano più di una petroliera” lascia lo stesso sgomento di questi articoli, se si conosce l’argomento.

    Non so quale sia il fine di questa serie di “notizie” a tema nucleare, che tendono a ridicolizzarne o screditarne le potenzialità e/o la fattibilità, ma se – come leggo anche nel primo commento all’articolo – la visione fosse quella di un “sistema 100%” rinnovabili”, bene, mi assumo l’onere di informarvi che non è letteralmente né scientificamente possibile a meno di non essere una di quelle poche nazioni al mondo geograficamente privilegiate in cui lo sfruttamento di risorse idroelettriche può avvicinarsi a coprire l’intero fabbisogno energetico elettrico con costanza, scalabilità e programmabilità.

    In uno scenario come quello Italiano e del 99% delle nazioni del pianeta è semplicemente utopia, tanto bella e soddisfacente a pensarsi, tanto irrealizzabile, per moltissimi motivi, tecnici, finanziari, economici e non ultimo per mancanza di risorse.
    Certo, per comprendere le motivazioni bisognerebbe avere delle competenze, anche basilari, in tema di ingegneria ed economia energetica, quantomeno per comprendere come funziona una rete elettrica, come si forma il prezzo dell’energia, quali caratteristiche imprescindibili debba avere un sistema elettrico su scala nazionale.
    È materia complicatissima che non può essere affrontata con ideologie, sensazioni o credenze popolari.

    Una piccola prova di tutto ciò ce la fornisce la Germania, che con grande “lungimiranza” ha deciso di chiudere anzitempo il programma nucleare per ricominciare a bruciare carbone come se non ci fosse un domani, con numerose centrali “system critical” che devono bruciare carbone/lignite 24h/24 anche quando le fonti rinnovabili eccedono l’intera domanda interna di energia elettrica, con gli utenti che pagano le bollette tra le più alte in Europa, le industrie energivore in grave crisi e con emissioni climalteranti e inquinanti spaventose.
    Il tutto dopo avere investito 600.000.000.000 (miliardi) in fonti rinnovabili aleatorie (che naturalmente pagano gli utenti in bolletta), avere preso decisioni politiche basate su ideologie pseudo-ambientaliste e anti-scientifiche dei “verdi” e in balia di un clamoroso conflitto di interessi che ha portato l’esimio Gerhard Schröder a passare dalla carica di Cancelliere tedesco a quella di dirigente Gazprom a capo del consorzio Nord Stream di “madre Russia”.

    L’energia nucleare, volenti o nolenti, è l’unica concreta possibilità energetica, in concorso (non in contrapposizione) con le fonti rinnovabili, per dismettere, negli ambiti in cui è attualmente possibile, le fonti fossili e pensare di avvicinarsi ai traguardi di decarbonizzazione.
    È la fonte energetica meno impattante sull’intero ciclo di vita, è la più sicura tecnologia in assoluto a disposizione dell’umanità e quella che ha prodotto il minor numero di vittime per unità di energia prodotta, ha un capacity factor ideale per costituire il carico base di un sistema elettrico nazionale, non richiede enormi investimenti in termini di infrastrutture energetiche che la generazione diffusa delle rinnovabili richiederebbe, non richiede alcun tipo di stoccaggio dell’energia (attualmente impossibile su scala di rete), ha la possibilità di fornire teleriscaldamento e di fornire calore di scarto per le tante industrie che bruciano fossile per produrre calore, può fornire una soluzione per la propulsione navale commerciale, può fornire energia per la cattura e lo stoccaggio della CO2 dall’atmosfera, può fornire energia per la produzione di “idrogeno verde” per idrolisi che può aiutare a decarbonizzare ambiti specifici, produce la quantità inferiore di “rifiuti” di tutte le altre fonti energetiche, è indipendente dalle problematiche geopolitiche sia dal punto di vista dell’approvvigionamento di materie prime, sia da quello dell’operatività e garantisce un prezzo dell’energia più basso di qualsiasi altra fonte alla borsa elettrica, che è una questione complicatissima e molto diversa da “il sole è gratis”, che è una roba che (più o meno) va bene per il piccolo produttore privato, ma che non ha nulla a che fare con la formazione del prezzo dell’energia su scala nazionale, che segue dinamiche completamente diverse da quelle del “costo di produzione” dell’energia.

    IPCC, UNECE, IAEA, ONU, OMS, Electricity Maps, etc. Queste sono alcune delle fonti su cui si può iniziare ad approfondire la situazione e farsi un’idea scientificamente attendibile della realtà.
    Prendere il primo “articolo” che passa, generato spesso da totale ignoranza sull’argomento, interessi , lobbismo, sensazionalismo o ideologia e riportarlo senza avere le competenze per capire se si tratta di stupidaggini o di verità fondate e dimostrate, pone chi lo fa allo stesso livello di chi lo scrive, quell’articolo.

    Ci sarebbe molto da dire sull’argomento, ma per ovvi motivi non è né il luogo, né il modo giusto per farlo, quindi mi fermerei qui, chiedendo scusa per la lunghezza.

    Chi scrive è possessore di due auto elettriche, una casa completamente elettrica e produttore di circa 11 MWh annui di energia elettrica con cui provvede a gran parte dei propri consumi energetici. Nessuna preclusione alle fonti di energia rinnovabili, evidentemente, ma la scala privata e la scala di rete sono questioni profondamente e completamente diverse, in alcun modo paragonabili.

    Invito chi leggerà ad informarsi e possibilmente a studiare a fondo la situazione, scegliendo delle fonti istituzionali, almeno fino a quando non si sarà in grado di discernere tra le bufale e le realtà scientifiche e solo allora sbilanciarsi in un senso o nell’altro. Oppure astenersi. Altrimenti farete solo il gioco delle ideologie o delle influenze occulte del lobbismo.
    Chiedetevi qual è la più influente lobby esistente. Chiedetevi chi da sempre finanzia i movimenti “ambientalisti” come greenpeace. Chiedetevi perché “Big Oil” è contro il nucleare ed è a favore delle fonti rinnovabili e ne promuove la diffusione.

    Perché una rete elettrica, favolette a parte, non può funzionare con solo produzione rinnovabile (con poche eccezioni, come detto sopra) e avrà sempre bisogno di un carico base non intermittente, di centrali di backup e di altre componenti di produzione energetica di cui la rete non può fare a meno per nessun motivo. Ed ecco che gas e carbone, soprattutto il primo che può essere “acceso” rapidamente, rimarranno indispensabili per altri decenni e qualsiasi speranza di decarbonizzazione sarà vana.
    Ma tanto a loro cosa interessa?
    Voi invece dovreste interessarvene, per i vostri figli e per il loro figli, per i paesi in via di sviluppo che hanno diritto di crescere e ambire al benessere, per miliardi di persone che oggi non hanno accesso all’energia elettrica o all’acqua potabile, etc. etc. Tutto ciò ha bisogno di energia, una quantità enorme di energia.
    Un Rockfeller non lo vedrete mai in difficoltà, alle prese con carestie, siccità o inondazioni.
    Rifletteteci.
    Buona giornata.
    Francesco.

      1. Leonardo (R)

        Francesco Starace oltretutto è ingegnere nucleare, non certo uno che non ne sappia sull’argomento, oltre ad avere una lunga carriera in Enel.
        Diciamocelo chiaramente: la scelta del nucleare non è una scelta tecnica, né ambientale, né economica, è una scelta politica che può avere anche i suoi pro, ma occorre sgombrare il campo da tutte le pretese tecniche e economiche che sono pura fuffa per giustificare scelte politiche e militari.

  12. Gianluigi Cassin

    Certo si continua a parlare di nucleare, di smr, da parte del governo. Senza però dire che i costi spesso (sempre) esplodono e così pure i tempi di installazione. Senza uno straccio di strategia su dove mettere i reattori. Anche perché il recente caso di ricerca di un sito per le scorie ha chiaramente mostrato che gli italiani proprio non lo vogliono. Quindi sulla carta sì, ma NIMBY.
    È tutto molto più semplice con le rinnovabili, specie eolico offshore e fv.

    1. L’opposizione NIMBY c’è anche per le rinnovabili, che peraltro richiedendo molto più spazio (degli accumuli idroelettrici neanche parlarne) sono più a rischio. Quanto tempo c’è voluto per autorizzare il parco eolico a Taranto? Mi pare una dozzina d’anni.

      1. Forse è una mia impressione, ma, ogni volta che si parla di nucleare, saltano fuori dei nomi (in questo articolo Matteo, Davide, Daniele Buoso, ecc., in altri articoli altri nomi) di cui non ricordo interventi su altri argomenti e che immancabilmente spargono a piene mani bufale pro-atomo e argomenti manipolati ad arte (senza mai alcun dato e fonte a supporto, ovviamente).
        Pare proprio che vi sia una “centrale di monitoraggio internet” dell’argomento “nucleare” con immediato intervento di profili falsi per inondare di fake news la sezione dei commenti.
        Lo stesso vale ovviamente in generale contro l’auto elettrica, ma in questo caso i troll sembrano molto più sgangherati e disorganizzati.
        Io non so se costoro sono pagati o meno, e non so nemmeno se siano davvero umani o vi sia qualche umano dietro che genera profili e argomenti falsi. Ad ogni buon conto, dev’essere una vita ben misera e povera di spirito quella di costoro.

        1. La sua risposta è francamente offensiva: gli admin hanno la mia mail e possono facilmente verificare che al mio indirizzo corrisponde una persona molto reale.
          Seguo Vaielettrico da anni e la mobilità elettrica in genere da più di un decennio; se non ho ritenuto prima di commentare saranno pure fatti miei.
          Ritiene che la via tedesca alla decarbonizzazione sia quella giusta? Faccia pure. Saranno cretini in Cechia, Slovenia, Polonia a pianificare nuove centrali o raddoppi di quelle esistenti.
          Io so per esperienza personale quale sia la resa di un fotovoltaico con accumulo, e basta farsi due conti per capire che da sole le rinnovabili non bastano. Ci vogliono altre fonti pulite, che sia nucleare o geotermico.

          1. Leonardo (R)

            Rispondo soltanto nel merito: non capisco da dove prenda certe convinzioni, geotermico è ottimo ma non scalabile e utilizzabile soltanto dove ci sono le condizioni, nucleare non è contemplato come risolutivo né determinante dagli studiosi che progettano i sistemi di generazione del futuro, tranne che in casi particolari dove sole, vento, acqua non sono particolarmente abbondanti. Che non è il caso dell’Italia.

          2. Guido Baccarini

            “pulite” e “nucleare” è un po’ azzardata…
            Stiamo ancora aspettando un deposito per le scorie radioattive uso ospedaliero, che sono meno dell’1% di quelle di UNA centrale nucleare, espresse in Bequerel.
            E “aspettare” sembra essere il leit-motif di un nuovo impianto nucleare. Ce li abbiamo, al di là di un discorso costi e di scorie nucleari e di approvvigionamento combustibile e di permessi e di competenze che non abbiamo più e di due referendum contro, 20 anni di tempo? Che si fa nel frattempo? Cosa rispondiamo all’obiezione che 100 miliardi di euro in nucleare producono 3GW (costi non italiani, c’è da applicare un fattore correttivo, sappiamo come funzionano gli appalti in Italia…) mentre un impianto eolico da 1GW in costruzione in Danimarca costerà allo stato… niente, verranno pagati da chi ha vinto l’appalto che in pratica spende per la concessione e tutto il resto se lo guadagnerà vendendo a prezzi di mercato per i successivi 30 anni: ce lo immaginiamo qualcuno che investe 32 miliardi in una centrale nucleare da 1GW che fatta funzionare 24 ore al giorno (impossibile) per 30 anni produrrebbe 262TWh che venduti al PUN di 50€ MWh (ora è 100…) gli frutterebbero 13 miliardi…? e venduti anche a 100€ non gli ripagherebbero il solo costo di costruzione…? https://www.qualenergia.it/articoli/thor-mega-parco-eolico-offshore-1-gw-danimarca-sussidi-negativi/
            Questi sono numeri. Cosa rispondiamo?

          3. Matteo le rinnovabili utility (grandi taglie) sono diverse dagli impianti domestici, costano molto meno e rendono di più

            >> impianto utility
            è molto competitivo rispetto al prezzo energia PUN, cioè produce a pochi cents al kwh, anche aggiungendo oneri dispacciamento e accumulo sono imbatibili, e migliorano ogni anno

            >> impianto domestico
            costa circa 3 volte di più, produce energia a 8-12 cents, circa come il PUN di rete (metano), però è competitivo per auto-consumo, rispetto al kwh di rete “tassato” a 25-30 cents

  13. Veramente assurdo. Abbiamo, specialmente al sud posti desolati dove non c’è assolutamente nulla, terreni arsi dal sole. Abbiamo l’Italia circondata dal mare dove fare impianti offshore senza problemi, ci sono crinali in colline e montagne disabitate dove le pale eoliche non darebbero fastidio a nessuno. Tecnologie pronte subito, senza attendere anni, sicure e praticamente con zero impatto ambientale. Il combustibile ci viene fornito gratis dal sole ma evidentemente non c’è la mangiatoia per i soliti noti. E il mondo va in rovina inseguendo il profitto

    1. Quest’anno il numero di ore con prezzi dell’elettricità negativi in Europa ha già superato il totale dell’ anno scorso. La Svezia si è opposta a nuove interconnessioni con la Germania per paura che l’instabilità della produzione elettrica tedesca si ripercuota sulla Svezia, alzandone i prezzi durante i periodi di Dunkelflaute. Non è solo questione di generazione.

      1. Edwin Abbott

        La supergrid europea serve proprio a (permettere a regime di) bilanciare i flussi di energia sul continente.

        1. Sì, ma una rete che deve gestire il 30-40% di rinnovabili e il resto nucleare è ben diversa da una rete che deve gestire il 100% di rinnovabili.

      2. solita fuffa trita e ritrita

        prezzi negativi significa abbondanza di energia a basso costo;
        è un buon segno, rende conveniente installare interconnessioni e accumuli, per arrivare in pochi anni a 100% rinnovabili, sta già succedendo, mappa:
        https://energy-charts.info/charts/renewable_share_map/chart.htm?l=it&c=IT&interval=year

        non è un problema di sostanza, ma di forma all’interno della Borsa Energia, con un aggiustamento già in corso: al mercato di contrattazione cosidetto “Del Giorno prima”, si stanno già affiancando altri tipi di contrattazione e retribuzione dell’energia

        ===== Svezia vs Germania

        cherry-piching, ingannevole, mi spiego: la Germania sta ancora adeguando la sua rete elettrica, che era antiquata rispetto alla nostra, e all’ottima crescita di rinnovabili che stanno avendo, qui un grafico anno per anno:
        https://energy-charts.info/charts/renewable_share/chart.htm?l=it&c=DE&interval=year

        non hanno ancora abbastanza capacità di rete per trasportare tanta corrente tra diverse regioni, da quelle con già più rinnovabili, alle altre

        proprio un mese fa hanno varato investimenti di potenziamento delle loro dorsali elettriche, e fatto leggi apposite per snellire gli iter burocratici e velocizzare i lavori; ne raccoglieranno i frutti a breve, già dal 2025

        Terna in Italia sta facendo lo stesso con le dorsali tra nord e sud, già più ricco di rinnovabili, proprio per sfruttare i prezzi bassi o negativi

        inoltre, non la Svezia, ma un politico svedese, che ha preso questa posizione facendo dichiarazioni a pene di segugio sulla rete tedesca; politico di estrema destra e ne ha fatto una sua questione personale politica di contrarietà alle rinnovabili, immagino per visibilità verso il suo gruppo elettorale

        Norvegia non si è fatta problemi, anzi, a potenziare le interconnesioni con la Germania o con l’Inghilterra, perchè di norma le interconnessioni sono un win-win economico da ambo i lati

        ===== Spagna

        in soli 5 anni installando rinnovabili ha fatto scendere il suo PUN, che prima era pari a quello italiano, ora sceso a circa 4 centesimi al kwh, e sta chiedendo di aumentare le interconnessioni verso l’europa, passando per la Francia, per mettere in commercio e incondivizione il suo esubero di energia,

        === accendere il cervello per cortesia
        invece di ripetere slogan ingannevoli da pubblicitari scarsi

        1. Intanto la prego di avere un atteggiamento e un tono più rispettoso dei suoi interlocutori, che potrebbero non essere così cretini come lei crede.
          La Germania ha un problema con la costruzione di progetti in genere: da Tempelhof alla fabbrica Tesla di Grünheide alle interconnessioni ecc. Da vedere se e quando avranno una rete elettrica con più interconnessioni.
          Poi: i prezzi negativi ipso facto vogliono dire che si sta producendo qualcosa che genera un disvalore. In un mercato senza obblighi/incentivi alla produzione a prescindere (dal net metering alla priorità nel ritiro agli incentivi alla produzione) gli impianti sarebbero spenti, non produrrebbero a prezzi negativi. Questa produzione di energia che nessuno vuole è un problema: ma le interconnessioni vogliono dire spostare il problema in altre parti del sistema elettrico. Motivo per cui la Francia si oppone a nuove interconnessioni con la Spagna. Poi, chiaro che la Norvegia non si sia fatta problemi a rafforzare le interconnessioni, con tutto l’idroelettrico che hanno fungono da grande accumulo, per loro è un’opportunità gentilmente remunerata dalla Germania.

          1. Vorrei inoltre far presente che, se sono un privato che vuole vendere energia e per questo compro e installo 1GW di solare, quando tutti producono a quanto possono vendere la mia energia? A -X€/kwh. Bene sono un coglione…. a meno che l’energia che viene prodotta in eccesso quando è troppa (e porta il prezzo a negativo) me la paghino comunque anche solo per buttarla. E questo è esattamente l’incentivo che viene dato ai produttori e che noi paghiamo in bolletta.

          2. Leonardo (R)

            Attenzione! Prezzo negativo (in certi orari) significa che il produttore deve pagare se immette energia in rete, ed effettivamente non è conveniente e serve a informare il mercato che l’energia è meglio immagazzinarla che immetterla in rete. Oppure un altro privato che ha un impianto di stoccaggio può assorbire energia e, con prezzo negativo, verrebbe pagato per farlo, vendendo poi l’energia immagazzinata negli orari in cui il prezzo è più alto.
            Il problema dei prezzi negativi impatta in modo maggiore gli impianti nucleari che dovrebbero ridurre il fattore di capacità andando velocemente fuori mercato rispetto a REN + accumuli

          3. Francia e Spagna si stanno accordando per aumentare le interconnessioni elettriche, oltre che di gasdotti:
            https://euractiv.it/section/capitali/news/portogallo-spagna-e-francia-si-accordano-per-potenziare-i-collegamenti-energetici/

            in generale in tutta europa si stanno aggiungendo e potenziando prima gli elettrodotti (anche quella bassissima dispersione HVDC) e a seguire anche gli accumuli

            questo tenderà a riassorbire i prezzi negativi, usando gli eccessi di energia che crescono ogni anno, anche se per vederlo in pratica serviranno 1-2 anni

            ci sono studi scientifici che calcolano come connettendo tra loro più paesi dotati di rinnovabili, i requisiti di accumulo dei singoli paesi scendono drasticamente, e migliorano i costi dei sistemi energetici dei partecipanti alla rete

          4. SVEZIA, brutta storia, ho verificato

            – sino al 2022 non volevano altri reattori, non ne hanno bisogno, hanno tanto idroelettrico ed eolico, oltre a reattori vecchi ancora in funzione

            l’unica loro area (SEI4) che ha prezzi del PUN un po’ alti è il loro estremo sud

            la loro società elettrica Svenska Kraftnat, voleva migliorare la situazione collegandosi alla Germania, avrebbe abbassato il PUN medio

            ma nel 2022 il governo è diventato di estrema destra, coalizione con i Cristiani Democratici; stanno prendendo posizioni grottesche, come i nostri ministri italiani:

            – hanno cancellato i programni ecologi e di assistenza sociale, e si sono fissati con la caccia allo straniero
            – la ministra ha bloccato il progetto di collegamento alla Germania facendo dichiarazioni illogiche
            – creando artificialmente un disagio al loro Sud, ora vogliono provare a giustificare la spesa per un nuovo reattore nucl, senz averene necessità, al solito una mangiatoia

            ..probabile corruzione..come nostro governo attuale

            https://it.marketscreener.com/quotazioni/azione/ELIA-GROUP-NV-SA-5989/attualita/Il-governo-svedese-dice-no-al-nuovo-cavo-elettrico-per-la-Germania-46976808/

  14. L’obiettivo non è l’impossibile nucleare ma la possibilissima distrazione di miliardi di €.
    E’ lampante… a parere mio.

  15. === occhio bufala sui costi – manca uno ZERO
    spoiler: non è una battuta

    cifra ipotizzata per Repubblica Ceca è una bufala che sta girando in rete da mesi e rilanciata in questi giorni (PS: vaieletrico non centra) su alcune testate web

    ripercorrendo a ritroso i siti che la hanno pubblicata, sembra creata di proposito per fare “damage control” (tecnica da PR e pubblicitari) sulle informazioni dei grandi costi del nucleare

    quano ho letto 6 miliardi ho pensato a un errore perché non ci fanno neppure i tappetini delle porte per 4 reattori; allora ho cercato la notizia originaria, cosa che non farà quasi nessuno, per cui intanto hanno fatto disinformazione su siti in lingua italiana, altra goccia della campagna disinformante in corso

    la stima DEL GOVERNO Repubblica Ceca è di 200 miliardi di corone ( 8 miliardi euro) per 1 reattore da 1 GW nominali, e di inizio lavori nel 2029 “ma secondo alcuni ANALISTI c’è il rischio che questo prezzo triplichi e che la costruzione subisca ritardi” (v. link postato sotto)

    8 x 4 = 32 miliardi, che poi triplicano in corso d’opera
    -> (?) 80 miliardi di euro
    al solito: vanno poi aggiunte spese smantellamento futuro e gestione scorie

    i reattori sono gli APT 1000 (ex Westinghouse) da 1GW, in parte legati a filiera tecnologica e carburante russo-cinese, e formalmente considerati modulari anche se sono di taglia e costruzione classica; in America sono stati installati a Vogle 3 e 4 spendendo non meno di 32 miliardi e impiegando ere geologiche, con la Municipalità che ha fatto causa per i costi triplicati in corso d’opera (ricaricati nelle bollette per circa 2000euro ad abitante, che per primi hanno fatto causa alla Municipalità), e Westinghouse America che ha fatto fallimento nel frattempo

    in questo caso il fornitore sarebbe koreano, forse più bravi, ma in causa legale con Westinghouse per il clonaggio del progetto, e non abituati agli standard di sicurezza europei, con Ansaldo che studia questi reattori già da Vogle, per proporli da noi come fossero una “novità”.. auguri per i tempi di consegna

    in Repubblica Ceca stanno ipotizzando di INIZIARE tra 5 anni a costruirne 2 insieme affiancati, sperando così di limare il rialzo dei costi in corso d’opera, ampliando una centrale che già hanno (sennò i tempi si allungavano ulteriormente), e poi vedere se iniziare o meno anche gli altri 2

    https://www-ceskenoviny-cz.translate.goog/zpravy/-jaderne-bloky-v-cr-postavi-khnp-analytici-varuji-pred-prodrazenim-projektu/2544242?_x_tr_sl=auto&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it

    === COSTI LCOE

    si torna ai soliti problema di fondo, tempi lunghi di consegna, ciclo delle scorie e dello smantellamento non risolto e esternalizzato/rimandato alle generazioni future,
    ma soprattutto i costi, il kwh prodotto costerebbe tanto (bel oltre il PUN italiano che è già caro); l’extra costo non è assorbibile per intero in bolletta, andrebbe nascosto in buona parte nel bilancio statale, in altra tassazione o debito pubblico, come in Francia

    == costo LCOE del kwh di singola fonte energetica

    un reattore di nuova costruzione è da 3 a 8 volte più caro di molte rinnovabili, guardare questi grafici:

    GRAFICO COSTI ENERGIE dal 2009 al 2019 – LAZARD (banca di investimenti)
    https://singularityhub.com/wp-content/uploads/2020/12/our-world-in-data-price-solar-electricity-10-years.png

    GRAFICO COSTI ENERGIE dal 2009 al 2022 – BLOOMBERG-NEF
    https://www.vaielettrico.it/wp-content/uploads/2023/07/LCOEfig1-768×520-1.png.webp

    == costo LCOE di sistema

    per un reattore di taglia classica, siamo tra 2 e 3 volte il costo del kwh di un MIX rinnovabile STABILIZZATO h24

    per gli ipotizzati reattori di piccola taglia SMR, siamo tra 3 e 6 volte il costo del kwh di un mix rinnovabile stabilizzato h24

    STUDIO 2023 DIPART. ENERGIA AUSTALIA
    https://www.minister.industry.gov.au/ministers/husic/media-releases/gencost-confirms-renewables-remain-cheapest-form-energy-cost-nuclear-reactors-skyrocket

    STESSO STUDIO VERSIONE 2024
    oltre alla stima per reattori SMR,
    hanno aggiunto i calcoli per i reattori di taglia normale

    VIDEO introduttivo e PDF scaricabile qui
    https://www.csiro.au/en/research/technology-space/energy/GenCost

    == altro studio recente (fine 2023) sui costi dei reattori piccoli
    https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0360544223015980

  16. I soldi pubblici vanno bene solo quando li prendete voi per comprarvi l’auto elettrica ovviamente.
    Per quei lettori acritici che seguono e blaterano contro il nucleare, basta usare Google. Al momento la Cina è il Paese che sta investendo di più sul nucleare, con diverse centrali già in costruzione. Perché questo? Perché la Cina è un Paese adulto e capisce che per la decarbonizzazione, perché questo è il problema che bisogna risolvere, le rinnovabili da sole non funzionano, specialmente solare ed eolico. Si chiama differenziazione, che è ben diverso dal piagnucolio disinformato che blatera di altro.

    1. Edwin Abbott

      Tutta la vita sulla Terra fa a meno del nucleare da centinaia di milioni di anni.

      Sarà migliore la scelta della maggioranza, o quella nostra che siamo qui da poche migliaia di anni e già abbiamo prodotto danni quasi irreversibili?

    2. Quasi quasi vado in anagrafe solo per cambiare il nome… mi vergogno di essere omonimo di siffatto soggetto… come si può paragonare qualche decina di milioni di euro l’anno per acquistare un oggetto che da un beneficio immediato (a livello di salute ed economico) contro decine di miliardi spesi per una centrale che se va bene ci vorranno 20 anni per produrre il primo kw per accedendere anche solo una lampadina e che ci renderanno totalmente russo dipendenti per la materia prima per almeno 40-50 anni e poi doverci pippare le scorie per secoli.

      Ah, per inciso, la stragrande maggioranza degli studi dice che i minerali di Uranio non saranno più economicamente estraibili a fine secolo (con il numero di centrali attuali), noi invece pensiamo di costruire nuove centrali tra 20-30 anni quando il prezzo del combustibile avrà già probabilmente raggiunto picchi assurdi..

      Geniale. Astuto. Da Italiani

    3. Cina
      ha necessità di crearsi la filiera per l’arsenale atomico, missili e sottomarini;
      ci investe il minimo indispensabile, 1 sui reattori e 100 sulle rinnovabili

      abbiamo fatto lo stesso in occidente negli anni 50-60-70 per armarci;
      oggi abbiamo un eccesso di scorte di plutonio e mox, costose da sorvegliare o da smaltire

      anceh per questo in America non iniziano nuovi reattori da decenni, e pagano quelli vecchi anche se fermi per usarli come deposito delle loro stesse scorie..

      un enorme fallimento economico.. compreso il tentativo andato male di deposito scorie nelle Yucca Mountain in Nevada; analogo al fallimento del deposito nelle miniere di sale in Germania

    4. “I soldi pubblici vanno bene solo quando li prendete voi per comprarvi l’auto elettrica ovviamente.”

      Ma anche i soldi pubblici 3 volte superiori quando li prendi tu per la tua auto termica, ovviamente.

    5. franco zappa

      per le auto termiche incentivi non ne danno piu ‘? e i miliardi per gli idrocarburi non ne danno piu ‘ ?

  17. Ma chi è quel pazzo furioso che investirebbe centinaia di miliardi su progetti totalmente incerti (cambi politici, referendum,…) e che danno ritorno dell’investimento nell’arco di 30 o 40 anni? Quei pazzi furiosi possiamo essere solo noi cittadini inermi. E poi diciamo la verità: bisogna essere davvero disinformati per non capire che stiamo andando verso un sistema 100% rinnovabili. Quando le centrali italiane fossero pronte sarebbero già inutili. Il nostro futuro lo decidiamo (anche) con il nostro voto come si è ben visto alle ultime elezioni europee.

  18. Quando ti fossilizzi e vorresti restare dinosauro ecco il risultato = 0 . I cinesi son già all’obbiettivo del 30 , forse han capito prima loro di noi che cosa conviene e cosa non- Nell’ ufficio complicazione cose semplici del governo si stanno impegnando al 110%

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