L’Ft: “Nucleare, un progetto terrificante e quasi irrealizzabile da 47 miliardi”

Il Financial Times dedica un lungo reportage al faraonico progetto di Sizewell C: la mega centrale nucleare in Gran Bretagna, annunciata come la più sicura al mondo. Il governo inglese ha ampliato fino a  47 miliardi di sterline il finanziamento per la costruzione dell’impianto. Anche se per alcuni esperti il costo totale potrebbe arrivare fino a 60 miliardi. Per un progetto nato ormai 12 anni fa.

Il quotidiano inglese ha pochi dubbi che si tratti di un fallimento annunciato, comunque vada a finire. Non per nulla il servizio si apre con le dichiarazioni di Henri Proglio, ex direttore di Edf. Stiamo parlando dell’azienda francese che ha ideato il progetto, la nuova centrale nucleare britannica Sizewell C Il manager la definisce un’opera “terrificante”, “estremamente complessa” e “quasi irrealizzabile”. Eppure, a un mese dal via libera definitivo, 1.700 lavoratori sono già al lavoro nel Suffolk per preparare il terreno sabbioso su cui sorgeranno due reattori destinati a fornire elettricità a sei milioni di case.

Nucleare bocciato da Bankitalia: “Non abbassa i costi delle bollette”

L’impianto è una replica di Hinkley Point C, un’altra centrale nucleare sempre in Inghilterra che da anni si trascina nei lavori di ampliamento, sempre sotto la regia di Edf. Il problema principale, per entrambi i progetti, riguarda la tecnologia scelta per la costruzione dei reattori. La stessa usata proprio da Edf – che ne ha il brevetto – per la costruzione di Flamanville in Normandia. Si tratta del’ultima centrale realizzata in Francia. Anche Hinkley Point, come Sizewell del resto, ha le stesse incognite tecnologiche che hanno segnato progetti analoghi in Finlandia e Cina.

Per Hinkley, Edf si è fatta carico degli extra-costi stimati in quasi 13 miliardi di sterline Il costo iniziale previsto nel 2016 era di circa 18 miliardi di sterline (prezzi 2015). Ma le proiezioni attuali indicano costi reali tra 42 e 48 miliardi di sterline, a seconda delle ipotesi di inflazione e di ritardo. Per Sizewell, invece, sarà il governo britannico a coprire le eventuali spese aggiuntive. Londra ha già garantito 36,5 miliardi di sterline in debito pubblico. Assumendosi il rischio di un aumento fino a 47 miliardi.

Lavori alla centrale di Hinkley Point

Nucleare: In Gran Bretagna, alcuni esperti avevano parlato di “errore colossale” nel procedere con Sizewell dopo le difficoltà di Hinkley.

Il Financial Times ricorda come il reattore pressurizzato europeo (in sigla Epr) sia figlio della collaborazione franco-tedesca e delle paure seguite a Chernobyl e all’11 settembre. L’idea era creare la centrale più sicura al mondo, con quattro sistemi di raffreddamento indipendenti, doppi scudi di contenimento e un raccoglitore di nucleo in caso di fusione. Una complessità  rivelatisi un boomerang: i costi sono esplosi e i cantieri hanno accumulato ritardi ovunque. Per molti ingegneri, il progetto ha superato i limiti della praticabilità. In Gran Bretagna, alcuni esperti avevano parlato di “errore colossale” nel procedere con Sizewell dopo le difficoltà di Hinkley.

Il sito nel Suffolk presenta ulteriori complessità. Secondo i tecnici interpellati dal quotidiano inglese “il terreno sabbioso richiede fondamenta di cemento doppie rispetto a Hinkley. I lavori iniziali prevedono un muro perimetrale in plastica profondo 55 metri e lungo tre chilometri per drenare l’acqua“.

Nonostante le incognite, il team di progetto assicura che le lezioni apprese da Hinkley renderanno Sizewell più efficiente. L’85% del progetto è replicato, i componenti più critici saranno prefabbricati e non gettati in loco, e metà della forza lavoro ha già esperienza nella costruzione della centrale gemella.

L’elettricità prodotta dalle centrale nucleare di Sizewell costerà da due o tre volte più di quella prodotta dai reattori cinesi, russi o sudamericani

Gli analisti stimano che l’elettricità di Sizewell costerà circa 286 sterline a megawattora, da due a tre volte più dei reattori cinesi, russi o sudcoreani. Per questo, diversi esperti ritengono che Sizewell sarà l’ultimo EPR a entrare in funzione nel mondo.

Così, mentre il Regno Unito investe massicciamente sul progetto, la Francia ha ridimensionato le ambizioni. E punta su una versione semplificata: l’EPR2. Anche per EDF, la priorità non è più esportare questa tecnologia, ma garantire il completamento delle centrali già in costruzione.

Il caso Sizewell apre dunque un interrogativo anche per l’Italia ed Europa: quanto è realistico puntare su grandi centrali di nuova generazione, quando i costi e i tempi rischiano di sfuggire al controllo?

Visualizza commenti (32)
  1. Il nucleare è quella cosa che se ne parla e se ne parla ma tutti sanno che non si farà mai.
    Al governo sta benone, così fa pensare che ha uno straccio di politica energetica (abbasseremo le bollette con il nucleare! E poi con la fusione!) e questo nasconde l’immobilismo o peggio l’ostracismo sul fronte rinnovabili. Ovviamente con malcelato entusiasmo dei big delle fossili che vedono la loro quoa costante o addirittura in aumento

    Qui manca fortemente una lobby delle rinnovabili, così come un partito che spinga veramente per politiche energetiche innovative. Pensate che la sinistra abbia interessi diversi? I M5S che al governo qualche novità l’hanno portata sono riusciti a mettere le rinnovabili al centro? I verdi dove sono in questo paese? In nord Europa prendono il 15-20% e fanno scelte politiche importanti, qui? Un 18enne con a cuore la transizione energetica chi dovrebbe votare?
    Quindi lasciamo i governi (e qualche credulone) straparlare di nucleare e riponiamo la fiducia negli industriali, nei comuni, nei gestori di enti pubblici che scelgono di ricoprire i tetti con Fv., gli attori della transizione possono essere solo loro.
    Poi purtroppo ci saranno anche i big player stranieri che avvieranno 1000 richieste per riuscire a costruire 10 mega parchi FV consci del fatto che i prezzi dell’energia rimarranno alti ancora per un bel po’ a spese degli italiani.

    E poi ci domandiamo perchè abbiamo gli stipendi bassi e in costante calo del potere di acquisto. Se sono un’azienda manifatturiera i costi principali ono manodopera ed energia, se uno è alto devo abbasare l’altro

  2. scusate i messaggi in cima, credevo di rispondere sotto gli altri, errore mio (o del Browser, forse si incanta se memoria piena)

  3. @ Alessandro Lotti
    dai dati Svizzeri dello smantellamento vero di Mühleberg, e da quelli tedeschi, si stima un costo di smantellamento impianto e deposito provvisorio delle scorie di 7 miliardi per ogni 1 GW.. cifra parziale perchè manca la custodia a più lungo termine delle scorie.. ps: EDF “spara” cifre teoriche 1/10 di queste, ma sui pochi piccoli impianti che ha smantellato nella realtà ha speso anche lei cifre folli; idem il caso Italiano

    questo già rende l’atomo caro, figurati se poi ci aggiungi i 16 miliardi o più per la costruzione per ogni 1 GW, e quasi altrettanti in interessi sul debito da restituire nei primi 30 anni da quando l’impianto entra in funzione

  4. @cr1
    da noi una stortura più grande di tornado e alluvioni è che tra forzature e ostacoli, l’energia da FTV utility alle aste pubbliche viene pagata 7-8 censt a KWh, è ancora conveniente ma è gonfiato; nei contratti privati, o nelle aste pubbliche in Germania, sta sui 4,5-5 censt a KWh, e in Germania hai pure meno irraggiamento, da noi potrebbe stare sui 4 cents

    una parte del gonfiaggio è dovuta agli anni di attesa durante le autorizzazioni, poi alla scarsità di autorizzazioni (meno competizione alle aste), al costo lievitato dei pochi terreni rimasti non vietati per legge, e ai costi di avvocati e tribunali Tar per non farsi bloccare i progetti dai decreti ambigui e sabotanti

  5. scusa ma bambini dell’asilo, infantili, sono i trollini web-pubblicitari nuculari che ogni settimana ripetono sciocchezzuole che gli abbiamo ridicolarizzato n volte

    – Norvegia è mix totalmente rinnovabile e in pochi anni si uniranno Austria (2035), Danimarca, Spagna, Svizzera (2050), e a seguire il resto del mondo

    – per chi non lo sapesse, i prezzi delle rinnovabili sono scesi sotto al prezzo dei fossili dal 2019, e quelli degli accumuli a batteeria sono scesi dal 2024;
    cioè la corsa a installarle in quantità è appena iniziata da queste date; “oggi” non siamo 100% rinnovabili, “domani” si; la corsa è veloce, ogni anno l’ Europa aumenta di +3 la percentuale di rinnovabili nel mix: 44% (2023), 47% (2024), 50% (2025), etc

    – tutti gli scenario scientifici aggiornati, cioè tolti un paio obsoleti della nucularista francese IEA, prevedono che andiamo verso mix energia 100% rinnovabili;
    Qui i grafici dei principali scenari, presi da pubblicazione del 2024 su Nature
    https://www.nature.com/articles/s41467-023-44232-9/figures/1

    – Italia, ci sono una decina di studi pubblicati che simulano in dettaglio futuri mix 100% rinnovabili, soluzione di gran lunga più economica e, se volessimo metterci daccordo tra elettori, anche rapida; metto uno studio recente come esempio:

    Introduzione divulgativa in italiano,
    a mix italiano 100% rinnovabili+accumuli,
    con prezzo energia stracciato a 55 euro a MWh,
    cioè 1/4 del prezzo energia del nuculare di nuova costruzione
    https://www.pv-magazine.it/2025/02/17/ricercatori-della-sapienza-costo-dellelettricita-a-52-e-mw-con-solo-rinnovabili-al-2050/

    Pubblicazione originaria in inglese – parte 1
    https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0360544225003913
    Pubblicazione originaria in inglese – parte 2
    https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0360544225013246

    1. Alexander Kozlov

      L’IEA è un’organizzazione affidabile e internazionale.
      Sostenere che sia francese solo perché ha sede principale in Francia è stupido tanto quanto dire che l’UE sia belga, o che l’OMS sia svizzera.

      1. trovo “stupida” l’interpretazione che trollescamente forzi nelle mie parole; la faziosità di IEA è manifesta tra gli studiosi a causa delle cose che scrive; che abbia sede a Parigi potrebbe invece essere una spiegazione

        gli studiosi ridicolizzano da decenni dati alla mano il modo ingannevole in cui IEA comunica alcuni dati dei report, per minimizzare il declino della filiera nucularee, ma soprattutto sono comici gli scenari futuri energetici di IEA, irrealisticamente avversi a rinnovabili, anno su anno sbagliati di ordini di grandezza, e pro lunga vita a fossili e nuculari; IEA si è difesa dicendo che i suoi scenari “non sono previsioni”, cioè non sono affidabili; peccato che al pubblico sono presentati come previsioni, allora è propaganda

        EMBER o BLOOMBERG invece non hanno avuto difficoltà a fare previsioni sui mix energia rivelatesi sinora corrette, segno che non è così difficile, se si vuole

        qui parlano delle stranezze della comunicazione IEA
        https://www-wiseinternational-org.translate.goog/how-the-iea-is-still-grossly-biased-against-renewables/?_x_tr_sl=auto&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it

        qui fanno notare che sta di nuovo sottostimando, stavolta anche l’impatto di crescita rapida degli accumuli energia a batteria BESS
        https://aukehoekstra-substack-com.translate.goog/p/batteries-light-the-way-to-renewable?_x_tr_sl=auto&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_hist=true

        1. Alexander Kozlov

          È abbastanza palese che tu ritenga l’IEA “faziosa” solo perché si scontra con i tuoi bias cognitivi.

          L’IEA è considerata una fonte affidabile un po’ da tutto il mondo.
          Sicuramente è considerata più affidabile dell’autore dell’articolo che hai linkato per dimostrare il contrario.
          David Toke, PhD in Scienze Politiche e Studi Internazionali (nessun titolo in ambito energetico, ingegneristico o economico).
          Direttore dell’organizzazione “100% Renewable UK”.

          Non è la prima volta che citi attivisti come fonti autorevoli.
          Davvero vuoi parlare di faziosità?

        2. per chi ancora non conoscesse Alexander e gli altri suoi account, è un troll, bugiardo patologico

          i grafici nei link sopra che ridicolizzano IEA sono conosciuti sul web, discussi da molte persone, l’autore è Auke Hoekstra, scienziato, Director research at Eindhoven University of Technology

          qui lista sue pubblicazioni nel settore energetico, sia fossile che rinnovabile
          https://scholar.google.com/citations?user=QkJ7XJsAAAAJ&hl=en

          1. Alexander Kozlov

            Ho solo questo account e non vedo perché dovrei usarne altri, visto che tutto sommato su questo sito c’è un clima abbastanza permissivo

            Non sono affatto sorpreso che tu debba inventare simili storie per screditarmi.
            È un comportamento molto comune tra i complottisti.

    1. pannelli FTV e sostegni ce ne sono di vari gradi di resistenza a grandine e vento estremo, in aree geografiche particolari si valuta se fare impianti con fissaggi a prova di bufera (venti a 150 miglia) e vetri temperati frontali dei pannelli più spessi a prova grandine grossa come limoni ( 55mm)

      ma oramai i pannelli comuni “leggeri” costano così poco che forse conviene sostituirli in caso raro di danno, e magari con un contributo di una assicurazione per il costo manodopera, invece che comprarli rinforzati

      1. @ R S buon materiali ma non bastano mai, la soluzione è l’ assicurazione. Cosicchè oltre a far corrente faremo ingrassare una categoria che incassa & ingrassa , ma se tira tanta tanta aria grama chiederà aiuto€€€€ al governo

  6. gli scenari energetici aggiornati prevedono futuri mix 100% rinnovabili+accumuli; e in Europa abbiamo esempi già a buon punto con le installazioni di rinnovabili:

    – Norvegia 110% rinnovabili
    – Austria 92%
    – Svizzera 85%
    – Danimarca 78%
    – Portogallo e Spagna 66% e 62%
    – Lettonia 62%
    – Germania 56%

    Tempistica per arrivare a 100% rinnovabili:
    — Austria programma nel 2030
    — Germania nel 2045
    — Danimarca, Svizzera, Spagna nel 2050

    Spagna ha ancora alcune centrali nuculari ma i loro gestori ne hanno programmato lo spegnimento a partire dal 2027, per insostenibiltà economica

    Svizzera pure ha delle centrali nuculari ma anche lei ne ha programmato la dismissione (lenta, non immediata), per andare a 100% rinnovabili

    RTE, il gestore di rete francese, pure ha fatto uno studio con scenari mix 100% rinnovabili per la Francia, ipotizzando la dismissione lenta delle centrali

    1. Alexander Kozlov

      Eh già!
      L’idroelettrico è fantastico!
      peccato solo che richieda conformazioni orografiche particolari e non sia scalabile all’infinito, facendo si che solo poche nazioni possano basarcisi fortemente.
      Tra queste ovviamente ci sono le prime 3 e mezzo che hai citato.
      (il mezzo è la Danimarca, che malgrado l’invidiabile quantità di eolico e correnti atlantiche, importa semisistematicamente energia idroelettrica in grande quantità per far fronte all’aleatorietà)

      E poi beh:
      ❌ La motivazione ufficiale del phase out spagnolo non è presentata come “insostenibilità economica” in senso stretto: pesa soprattutto la politica energetica nazionale.
      Gli investimenti necessari agli adeguamenti hanno contribuito alla decisione, ma la scelta è perlopiù politica.

      La Spagna diventerà presumibilmente l’ennesima nazione che abbandonerà il nucleare prima dei combustibili fossili, seguendo l’esempio nefasto della Germania.
      Non so perché tu l’abbia collocata nell’elenco come se fosse un esempio virtuoso, ma sta di fatto che 1kWhe tedesco emette mediamente persino più di 1kWhe italiano.

  7. Nella narrativa contro l’abominio bisogna essere lucido e bravi nell’evitare temi tipo “esplosione” “terremoti” “chernobyl” etc. Queste centrali paradossalmente sono il posto più sicuro in caso di eventi naturali ma questo ha un COSTO. Sistemi iper ridondati, progettazione per accelerazioni sismiche 3-4 volte superiori al peggior terremoto previsto, più livelli di alimentazioni ausiliarie. È un impianto estremamente COMPLESSO, da progettare costruire ed esercire.
    Il confronto con la semplicità di un fv, un eolico o un bess è impari.
    Sono questi gli argomenti da usare, semplicità e costo. E aggiungo anche la sempre maggiore importanza di avere tanti impianti diffusi e non un unica centrale pluri GW che se si ferma è impossibile da sostituire

    1. Quelli e anche velocità di installazione e quindi tempo che ti permette di rientrare nei costi e avere un beneficio su persone e ambiente.
      Che se inizio una centrale Ora perché ho bisogno di energie ora ma poi è pronta tra 8/12 anni se tutto va bene e se va male anche tra 20 beh non credo che nel mentre le bollette smettano di aumentare e il clima di peggiore, oltre che non ci vuole nulla che impreviste situazioni economiche dopo tempi così Lunghi portino ad aumentare i prezzi.
      Non è una strada percorribile quando siamo con l’acqua alla gola e sicuramente non perché siano pericolose ma perché non abbiamo tempo. È fondamentale fare rinnovabili di ogni tipo e rinnovare la rete elettrica.

  8. Il problema del nucleare è il decomissioning della centrale. A smaltirla si rischia di spendere più soldi che a costruirla. Basta vedere il caso italiano

    1. Alessandro Lotti

      Grazie Marco per aver evidenziato questo problema.
      La centrale di Caorso, in dimissione da quasi 40 anni, ben lontana da essere smantellata è ancora lì, con squadre di lavoratori che da decenni sono occupati in un lavoro totalmente improduttivo.
      Parlo a ragion veduta, abito a 15 km e conosco alcune persone che ci lavorano e sovraintendono ai complessi procedimenti di messa in sicurezza di ogni apparato.

      1. Guido Baccarini

        Ho un caro amico che era uno degli addetti alla centrale operativa di Caorso, dipendente Enel, suo primo lavoro (in Enel). Studiò un quantitativo di manuali spaventoso, vinse il concorso interno e divenne “conduttore di centrale nucleare” esattamente 6 mesi prima che si decidesse di “spegnerla”. Hanno iniziato a smantellarla effettivamente nel 1990, sono passati 35 anni e ancora lo stanno facendo, intanto fa da deposito “temporaneo” per i suoi fanghi radioattivi. E’ andato in pensione l’anno scorso.

  9. Il prezzo dell’ energia in Francia è molto minore rispetto all’ Italia e, soprattutto, la Germania che, anche per questo motivo, è entrata in recessione…il nucleare è una tecnologia complessa ma rende molto nel lungo periodo…nessun paese al mondo, nessuno, riesce ad andare avanti grazie alle rinnovabili aleatorie…se il nucleare non va bene per voi (ed ha già dimostrato di essere una validissima alternativa ai Fossili, sia in Francia che in Svezia, ad esempio), citatemi un’ alternativa valida ed ESISTENTE, dato che eolico e solare non ad ora e per molti anni non potranno alimentare un paese altamente industrializzato, nemmeno lontanamente

    1. guarda i dati eurostat, Italia e Francia hanno circa stesso costo del kwh in bolletta; bollette industriali un poco meglio da noi; domestiche un poco meglio da loro

      questo nonostante le centrali francesi siano datate a quando costavano meno di oggi, e il nuculare sia sovvenzionato in più punti del ciclo di vita e della filiera, cioè il costo in bolletta è solo un acconto, il resto delle spese va ad aumentare altre tasse e il debito pubblico

      una centrale nuculare nuova OGGI in occidente produrrebbe energia a circa 280 euro al MWh per i primi 20-30 anni in cui ripaga i debiti; non va tanto meglio neanche se fai una media su 60 anni, secondo la Corte dei conti Francese o tanti altri analisti, resti lo stesso sopra ai 180 euro al MWh (senza contare le spese per scorie e smantellamento).. è una mostruosità.. cosi come la produzione di scorie radioattive ad alta intensità centi-millenarie

      banali mix di rinnovabili e accumuli costano 1/3 e si installano molto prima

      1. Avevo posto una semplice domanda, ovvero citarmi un paese industrializzato in cui questo “banale mix” (affetto da costi enormi, visto che fate i conti esatti con i numeri in tasca al nucleare e mai alle rinnovabili, soprattutto le aleatorie) sia in grado di soddisfare le sue richieste energetiche. Perché non esiste. Per favore, siate meno faziosi anche evitando di perculare il nucleare (chiamandolo “nuculare” come bambini di terza elementare)

        1. Amico non puoi guardare il costo in bolletta per dire che il nucleare conviene perchè non esiste una centrale nucleare al mondo che non sia stata costruita e smantellata a gratis per chi poi vende la corrente…. certo se al costo al kWh togli i costi di costruzione, smantellamento e gestione delle scorie SEMBRA che sia conveniente. Peccato che quei costi, che fra tutto superano I 100 miliardi a centrale (più interessi…), qualcuno li ha pagati: il fatto che li abbia “anticipati” lo stato non vuol dire che siano gratis, sempre il popolo e le ditte francesi lo pagano attraverso altre tipo di tasse perchè così li fa I soldi lo stato: l’ignoranza chiede ai propri cittadini attraverso le tasse!!!!!
          Se tutto fosse pagato da chi fai i soldi attraverso le bollette altro che le più economiche d’europa…

          1. Attendo di conoscere il nome di questo paese già sopracitato. Continuare a non rispondere.

          2. c’è inerzia data dai vecchi investimenti e infrastrutture fossili; mentre i prezzi delle rinnovabili sono scesi da poco, nel 2019, e quelli degli accumuli nel 2024;

            la corsa a installare rinnovabili è appena iniziata, è normale che servano altri 10-15 anni per avere 100% rinnovabili in molti più paesi

            ci sono già state transizioni energetiche, nessuna è stata fatta in una settimana: legna, carbone, petrolio, negli anni ’70 anche nuculare, poi reso obsoleto già negli anni ’90 dalle centrali turbogas a metano, e oggi dalle rinnovabili e accumuli

  10. letto ora un precedente articolo, del 1 Agosto, del Financial Times,
    precisano che 47 o più miliardi di sterline per costuire i due reattori non comprenderebbe gli interessi sul capitale investito, che viene preso a debito per 15 o più anni durante la costruzione

    con interessi, citano calcolo di 65-80 miliardi di sterline in moneta del 2024 (oppure 100 miliardi in termini di moneta futura); e spiegano che per trovare questi soldi in parte aumenteranno già da ora le bollette dell’elettricità agli inglesi, in parte aumenteranno le tasse

    80 mil. di sterline del 2024, ovvero
    92 miliardi di euro del 2024, per 3,2 GW pot. nominale (1,6 +1,6)

    saremmo a 28 miliardi per ogni 1 GW,
    in confronto le cifre che uso io di 16-17 miliardi a GW sono ottimistiche

    la discrepanza è spiegabile perchè 16-17 sono la media calcolata sui reattori costruiti iniziando i lavori circa nel 2010, e termitati o quasi terminati ora

    ma ogni decade i costi delle centrali tendono ad aumentare, per una problematicità e inefficenza intrinseca di questa filiera, man mano che più aspetti vengono inclusi invece che esternalizzati come in passato; tendono ad aumentare intendo anche in moneta attualizzata allo stesso anno di riferimento, cioè non solo per effetto aggiuntivo dell’inflazione nominale; le stime del Financial Times confermerebbero che anche eventuali centrali iniziate ora saliranno di costo rispetto alle precedenti

    1. purtroppo è una stortura che pubblicitari e youtuber abbiano la stessa visibilità o più degli invece seri analisti finanziari del Finacial Times, di Bloomberg, Lazard, Fraunhofer Institute, Csiro, etc

      pubblicitari la buttano in caciara con supercazzole:
      A – “le bollette scendono”.. solo se però lo Stato sposta gli enormi costi nelle altre tassazioni pubbliche, e allora darei il premio G.A.C.
      B – “stabilizzano i prezzi energia”.. aumentandoli verso l’alto..
      B – “una centrale la fai andare 100 anni così spalmi il costo di investimento (CAPEX) e poi risparmi”

      ma il calcolo non si fa così, in economia costi e ricavi futuri vengono “attualizzati” al presente in base a interessi sul capitale, inflazione, rischi di cambiamenti del mercato, e soprattutto nella realtà ci sono anche i costi annuali di gestione (OPEX), non trascurabili, e le manutenzioni straordinarie che aumentano man mano che la centrale si usura, in pratica come le auto usate, non è rattoppandole 60 o 100 anni che risparmi, specie se nel frattempo sono arrivate alternative più semplici

    2. Se la cerchi l’ha già scritta su Facebook, si astiene dal commentarlo in quanto basato secondo lui su assunzioni errate:

      “PS: no, non commenterò l’articolo del Financial Times secondo cui il costo finale della centrale di Sizewell C potrebbe arrivare a “100 miliardi di £”, secondo “un report”. Sono palesi scemenze, ottenute facendo assunzioni del tutto irrealistiche (decenni di ritardi accompagnati a tassi di inflazione assolutamente improbabili), con l’unico scopo di terrorizzare il pubblico.”
      Cit. Pagina FB avvocato atomo

      Come al solito quindi non entra nello specifico ma spara solo a zero, quello che nega è l’evidenza di progetti che accumulano ritardi ed extracosti faraonici.

      1. quello che chiama “report” dando a intendere che sia di parte, in realtà è il piano di finanziamento della centrale del dipartimento energia del governo inglese, che non era stato diffuso per intero sulla stampa

        cioè è il governo stesso che calcola che includendo gli oneri finanziari il costo per i due reattori passa dai 40-50 miliardi di sterline (moneta del 2024), a circa 65-80 miliardi di sterline (moneta del 2024, cioè circa 100 miliardi di sterline in moneta futura)

        cercatevi il precedente articolo del financial times del 1 agosto 2025; occhio che fa vsualizzare la pagina solo 1 volta, poi chiede l’abbonamento

  11. Sterlina inglese sta a 1,15 euro

    cioè Financial Times stima che il kwh prodotto costerà:
    330 euro al MWh
    33 censt al kwh, prezzo grezzo
    50 cents al kwh, prezzo in bolletta, aggiungendo oneri di rete e tasse

    e che il costo iniziale (CAPEX + interessi durante la costruzione) sarà di:
    – sino a 55 miliardi di euro (ma a costruzione inziata le cifre crescono ancora)
    – per due reattori da 1,6 GW di potenza nominale (circa 1,2 GW medi sfuttabili)
    – cioè 17,2 miliardi euro per GW nominale
    – cioè 17200 euro per KW nominale
    – non include il capex (alto) per spese di smantellamento (e gestione scorie)

    per confronto:
    – 250 euro a KW-h di capacità – accumuli a batterie BESS
    – 700 euro a KW potenza nom. – fotovoltaico a terra
    – 1400 euro a KW pot. nom. – Eolico a terra – Fotovoltaico sui tetti
    – 2800 euro a KW pot. nom – Eolico in mare fondazioni fisse
    – 3500 euro a KW pot. nom. – Eolico in mare galleggiante
    – 5000 euro a KW pot. nom – Biometano per elettricità
    – sono prezzi che stanno ancora scendendo velocemente
    – al contrario i costi dei reattori aumentano ogni decennio

    anche trasformando i dati rispetto alla potenza media usabile, invece che alla potenza nominale, e aggiungendo abbondanti batterie (esempio 2,5 kwh batterie ogni 1 kw potenza rinnovabile) per rendere l’energia del mix disponibile a comando h24:

    – oggi un mix rinnovabili e accumuli costa 1/3 rispetto a dei reattori
    – tra 10 anni, un mix rinnovabili e accumuli costa 1/4 rispetto a dei reattori

    === 16-17 miliardi a GW non è un “caso sfortunato” dei soli reattori inglesi

    16 -17 miliardi a GW sono i costi in occidente, costi locali di manodopera specializzata e non, cemento, acciaio, certificazioni (.. gestione sicurezza e scorie radiattive), etc; i costi in Corea, Cina, Egitto, etc non sono esportabili tal quali da noi, ma riflettono i costi loro locali

    per esempio in Cina un accumulo BESS a batterie compresa installazione costa 55-70euro a KWh
    di capacità, contro i 220-260 euro attuali da noi; una turbina eolica in Cina costa 270 euro a KW potenza, da noi costa il triplo; anche i reattori in Cina costano circa un terzo

    i pochi reattori costruiti in EUROPA e USA negli ultimi 30 anni, molti pochi (mi pare 7 in tutto) perché come tecnologia era già in declino, hanno avuto un costo medio di 16,25 miliardi a GW (in euro attualizzati al 2024) e 15-20 anni come tempi di realizzazione (20-25 anni partendo dalla fase di progetto e preparazione)

    compresi i tanto sbandierati reattori con costruzione di tipo MODULARE come gli AP1000 Westinghouse da 1 GW, due realizzati a Vogtle costati circa 17-18 miliardi per ogni GW, e altri due gemelli a Virgil C. Summer, di cui uno abbandonato a metà, non più terminato; li cito perché sono tra quelli che vengono proposti da ANSALDO per l’Italia, fingendo che miracolosamente siano “meglio” degli altri

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