Ritorno del nucleare in Italia: al “primo consiglio dei ministri utile”, il governo presenterà lo schema di legge delega. Lo ha fatto sapere il ministero per la Sicurezza energetica: sarà la base di partenza per la costruzione di mini-reattori, al servizio principalmente dei settori industriali energivori. Scelta una tecnologia ancora in fase sperimentale. Con tutte le incognite del caso, dai tempi di costruzione agli investimenti necessari
A quasi due anni dai primi annunci, si apre il cantiere per il ritorno del nucleare in Italia. E si richiude subito. La “prima pietra” è un decreto di soli 4 capitoli, in cui l’unico atto “concreto” è il quadro giuridico con cui il governo ritiene di poter superare l’ostacolo dei due referendum abrogativi.
Ma come superare l’esito dei due referendum?
E’ lo schema “legale” a cui ha lavorato un gruppo di giuristi e con il quale il governo ritiene di poter superare il voto negativo degli italiani dopo gli incidenti di Chernobyl e di Fukushima. Per tutto il resto, dalla creazione dell’Authority di controllo agli investimenti necessari, se ne riparla fra due anni. Periodo di tempo che sarà dedicato a preparare tutti i decreti attuativi necessari.
Una partenza inevitabilmente lenta. Perché il governo, per il ritorno al nucleare, non guarda tecnologicamente alla “fissione” nucleare e alle grandi centrali di terza o quarta generazione. Gli impianti – per intenderci – a cui sta guardando Emmanuel Macron e che la Corte dei Conti francese ha suggerito di fermare. In attesa di capire meglio lo sviluppo della tecnologia, costi e tempi di realizzazione.

Nucleare, il governo ha scelto la tecnologia Smr (small modular reactor), la stessa “prenotata” da Big Tech per supportare la fame di energia dei Data center
Il governo Meloni, invece, guarda alla tecnologia indicata come Smr, small modular reactor. Sono reattori di piccole dimensioni, costruiti a moduli, con fasi realizzative meno complesse. E con capacità ridotte anche 2-300 megawatt. Contro i 1000 e oltre dei grandi impianti attualmente esistenti. Peccato che anche i più ottimisti pensano che i primi mini-reattori con tecnologia Smr possano essere allacciati alla rete non prima del biennio 2031-32.
Una tecnologia a cui stanno guardando i Big Tech, da Amazon a Google ai grandi data center per l’Intelligenza artificiale, per poter sostenere la grande fame di energia dei supercomputer che vengono utilizzati. Ma va anche detto che i Big Tech hanno una forza finanziaria tale da sostenere in prorpio, senza sussidi pubblici, costi di realizzazione ed eventuali ritardi.
Ma andiamo con ordine e partiamo dallo schema legale con il quale si pensa di superare l’esito dei due referendum. Nella legge delega si ricorda come i due referendum sarebbero un ostacolo insuperabile solo nel caso in cui non intervenga “successivamente all’abrogazione, alcun mutamento né del quadro politico né delle circostanze di fatto”. A supporto si cita la sentenza della Corte costituzionale del 2012.
Secondo quanto è scritto nella legge delega, il “mutamento” si è verificato. Perché siamo di fronte – sempre secondo il governo – a una situazione energetica diversa e l’uso del nucleare appare come necessario e c’è stata “una cesura netta rispetto agli impianti nucleari del passato”.

Il governo vuole il ritorno a una politica nucleare come soluzione contro i rincari del prezzo dell’energia elettrica
Perché il governo ritiene che il nucleare sia necessario? I vari esponenti della maggioranza lo hanno sostenuto a più riprese (così come i moderati da Renzi a Calenda e qualche Pd): per avere energia elettrica a prezzi inferiori agli attuali. In pratica, come risposta all’aumento dei costi dell’energia dopo l’invasione russa dell’Ucraina.
Ma come ha ricostruito il sito specializzato Qualenergia “a fronte di 8-16 GW di nucleare che si potrebbero installare da qui al 2050, le sole rinnovabili hanno aggiunto 7,5 GW di potenza e lo storage è cresciuto di 2,1 gigawatt. In altre parole, se si investisse di più in rinnovabili e batterie si potrebbe raggiungere lo steso risultato – se non superiore – senza avventurarsi ancora sul terreno “impervio” del nucleare.
Tra gli altri punti presi in esame dal provvedimento annunciato ieri troviamo l’istituzione di un’autorità indipendente, competente per la sicurezza nucleare. Nonché una delega al governo perché predisponga un programma “finalizzato allo sviluppo della produzione di energia da fonte nucleare. La quale concorra alla strategia nazionale per il raggiungimento degli obiettivi di neutralità carbonica al 2050”.
Gli operatori garantiranno i costi di smantellamento
Da chiarire il passaggio in cui si prevede che il governo ottenga il riconoscimento di titoli da parte di autorità estere per essere abilitati all’uso di tecnologie nucleari. Il che farebbe presupporre che lo Stato o joint venture pubblico-privato realizzino centrali all’estero per importare energia in Italia.
Infine, i promotori dei progetti nucleari dovranno fornire garanzie finanziarie per coprire i costi di costruzione, gestione e smantellamento degli impianti. Il che apre anche tutto il discorso relativo “a chi paga”. Nonché all’apertura a soggetti privati (anche stranieri) che partecipino all’investimento e in quale quota concorrerà lo Stato. Ma anche in questo caso, l’appuntamento è rinviato al 2027.
La capacità di Store si misura in GWh
se vedi GW (senza h), stanno citando la potenza di erogazione degli accumuli
La capacità di Store si misura in m², superficie di vendita e di magazzino.
La potenza che uno storege può erogare, si misura in GW.
M’è partita un “e” al posto di una “a”, ops.
vorrei dire che produrre scorie radioattive ad alta intensità,
poi da sorvegliare e rimpallarsi per millenni sul pianeta,
mi sembra fare come le mucche nei pascoli di montagna
che bevono e espletano nelle stesse pozze d’acqua
almeno costasse poco, fregandocene dei nipoti ci si potrebbe pensare, invece neppure quello, costa veramente tanto
Ma secondo te, a Gilberto Pichetto Fratin, interessa qualcosa dei nostri nipoti?
Quando ci saranno i nostri nipoti, lui e la corte di Re GIorgio si saranno già ben goduti i nostri soldi.
«Finuta la festa, gabbatu lu santu»
In linea di massima, non sono contro alla costruzione di centrali ma gli SMR li vedo proprio come fumo negli occhi perché a molti potrebbero apparire come un giocattolo abbastanza innocuo. La realtà è diversa, funzionano come i “tradizionali” reattori nucleari ma la produzione in serie dovrebbe permettere una riduzione significativa di tempi e costi di costruzione. Da una parte permangono i problemi di smaltimento delle scorie e di possibili incidenti nucleari, dall’altra in una situazione come quella italiana sono convinto che il risparmio dei tempi verrebbe vanificato da pastoie burocratiche e similari e i costi per qualche “magia” sicuramente lieviterebbero.
considera che negli studi scientifico-ingegneristici-economici, SMR da 300 MW costano di più dei reattori tradizionali (e moltissimo di più se scendi sotto a 300 MW; da sempre relegati ad usi militari)
avrebbero una parte delle componenti prodotte in serie, ma questo non recupera le forti diseconomie di scala, cioè taglia piccola costa molto di più in proporzione a quanto produce
è come voler costruire un motore jet a reazione in miniatura per far andare una bicicletta, non sarà ne economico ne parsimonioso, invece di usare un banale motorino elettrico e una batteria, magari ricaricati da FTV
il fattore scala porta anche un inquietante problema di scorie: per il peggiore rapporto fisico superficie-volume, reattori piccoli producono molte più scorie, da 2x a 30x, per me è da criminali da rinchiudere anche il solo proporli ingannando la popolazione
Sono un tormentone pubblicitario per raggirare:
sappiamo per esperienza che il nuculare è obsoleto, costoso e lento, ed è già stato sperimentato per decenni, si sa già tutto.. allora si inventano la retorica del “ma adesso per magia sarà diverso, grazie a questa e quella novità supercazzola”, le perline colorate a noi zulù
mi pare Ansaldo si era lasciata sfuggire che alla fine sperano di rivendere in subappalto marginandoci sopra dei vecchi reattori coreani da 1 GW oppure i WestingHouse sempre da 1 GW di cui hanno la licenza come rivenditori e assistenza
dalle ultime notizie ho anche il dubbio che pur di trovare un sistema per spendere molti soldi pubblici e farci sopra fior di mazzette, tenteranno di usarli per finanziare reattori all’estero, temendo di venir limitati in italia
Truffare una vecchietta è reato. Truffare i popoli è politica.
Il contrario della modica quantità.
Le rinnovabili hanno un costo maggiore in bolletta perché inaffidabili. Chiedono più cablaggio e siti di accumulo che sono costosi da mantenere e vanno sostituiti ogni 10 anni. Il nucleare costa tanto subito ma le bollette sono più basse perché emettono energia costante e durano molto più di 50 anni quindi hai meno spese di manutenzione
Le rinnovabili in bolletta costerebbero meno se i prezzi dell’elettricità non fossero determinati dal prezzo del gas. Il nucleare costa meno in bolletta se sussidiato dallo Stato. Insomma, tutto il contrario di quello che scrive, Andrea
Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica
-Comunicato Stampa-
Roma, 24 – I – 2024 (CIII E.F.)
In data odierna S.E. Il Ministro Gilberto Pichetto Fratin è lieto di presentare al pubblico (per immediata diffusione sul mercato) il nuovo giocattolo educativo “Costruisci il tuo SMR”.
Sviluppato grazie alla collaborazione con la Clementoni, azienda I-TA-LIA-NA!!! dalla pluridecennale esperienza e leader nel nostro paese nella progettazione e distribuzione di materiale ludico-educativo, “Costruisci il tuo SMR” permetterà a grandi e piccini di lanciarsi in prima persona nella nuova avventura nucleare che ben presto illuminerà di un radiuoso colore azzurro il futuro del nostro Paese.
“Costruisci il tuo SMR” promette di essere di facile comprensione, con istruzioni agevoli e in grado (come da tradizione) di fornire risposte semplici a domande complicate.
Totalmente privo di rischi* “Costruisci il tuo SMR” può essere agevolmente utilizzato da grandi e dai più piccoli** con grandissima soddisfazione di tutti, col piacere di condividere un bel giuoco e la giuoia di imparare insieme alcuni principi fondamentali della fisica.
Malgrado il costo a prima vista impegnativo (prezzo di lancio: 9.999 euro) “Costruisci il tuo SMR” può però rappresentare una piccola fonte di reddito per la famiglia, ripagandosi nel tempo grazie alla possibilità di allacciarsi alla rete elettrica e rivendere l’energia prodotta dal giocattolo***
Con questo nuovo prodotto il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e il Governo Tutto sono lieti di offrire alla Patria un nuovo strumento con cui divertire, educando, le nuove generazioni e contibuire al contempo all’improcrasitinabile indipendenza energetica del nostro Paese.
Prezzi definitivi, maggiori informazioni ed effettiva disponibilità del prodotto verranno comunicati tramite le prossime velin… ehm comunicati stampa.
*Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, il Governo tutto e la Clementoni S.p A non si assumono responsabilità alcune in merito ad un’ipotetica dannosità del prodotto, qualsiasi essa sia ipotizzata. L’atto stesso di acquistarlo costituisce accettazione da parte del genitore/tutore legale e conseguente completo scarico di responsabilità.
il Governo tutto e la Clementoni S.p A non si assumono inoltre responsabilità alcune in merito ad eventuali disastri ambientali e conseguenti eventi luttuosi di portata più o meno grande cagionati da un uso non corretto del prodotto.
** Benchè non esplicitamente sconsigliato, “Costruisci il tuo SMR” non è adatto a bambini inferiori ad anni 12, salvo sia presente un genitore/tutore legale il quale si assume qualsiasi responsabilità.
*** Tempi, modalità, trattamenti economici e decreti attuativi in via di definizione. Nel mentre, onde evitare spiacevoli incidenti dovuti al sovraccarico, la cessione di corrente elettrica alla rete è da considerarsi obbligatoria e a titolo gratuito.
Sarai citato per il premio “Stregone” per aver reso intellegibili le fumose parole governative.
Ma soprattutto si dimostra che con “Costruisci il tuo SMR” il nucleare è un gioco da ragazzi!!!
..campagna di lancio nelle scuole in Slovenia e Albania..
Intanto nel frattempo si rimane immobili, il che fa comodo a chi non vuole cambiamenti nello status quo.
Un governo di ventenni che aspettative di vita ha?
Un governo di ventenni si preoccupa veramente del 2050?
Membri del Governo Meloni nel 2050:
– Giorgia Meloni 73 anni
– Matteo Salvini 77 anni
– Antonio Tajani 97 anni
– Luca Ciriani 83 anni
– Paolo Zangrillo 89 anni
– Roberto Calderoli 94 anni
– Nello Musumeci 95 anni
– Tommaso Foti 90 anni
– Andrea Abodi 90 anni
– Eugenia Maria Roccella 97 anni
– Alessandra Locatelli 74 anni
– Maria Elisabetta Alberti Casellati 104 anni
– Matteo Piantedosi 87 anni
– Carlo Nordio 103 anni
– Guido Crosetto 87 anni
– Giancarlo Giorgetti 84 anni
– Adolfo Urso 93 anni
– Francesco Lollobrigida 78 anni
– Gilberto Pichetto Fratin 96 anni
– Marina Elvira Calderone 85 anni
– Giuseppe Valditara 89 anni
– Anna Maria Bernini 85 anni
– Alessandro Giuli 75 anni
– Orazio Schillaci 84 anni
– Daniela Santanchè 89 anni
Invito tutti gli interessati a ri ascoltare il discorso di Trump in collegamento col Forum Economico di Davos, ieri 23/01/2025… il “passaggio” sull’energia nucleare è imperdibile (quasi al pari con quello sull’ “economico, sicuro, facile carbone”)..
Riuscirò prima il nostro governo a far arrivare i treni in orario?
Se non riesce a gestire dei binari, come potr gestire un reattore nucleare?
Poche domande di difficile soluzione.
Reattori da 160 MW, alias 1,2TWh/anno. Per vederne gli effetti dovresti costruirne almeno 20. Per avere un contributo tangibile 50.
Sempre sul pezzo, non ci sentiamo mai.
Certo che se si ricominciasse a fare ricerca con la possibilità concreta di sviluppo innovazioni anche sul nucleare a livello universitario, male non sarebbe per niente. Ok non sarà una soluzione a breve ma è importante partire.
Buongiorno, per me (che un po’ sono stato del ramo) non è una soluzione neppure a lungo termine, è un sistema che intrinsecamente produce le peggiori scorie mai inventate dall’uomo, alti costi e rischi
questo è intrinseco, non lo cambi con altra ricerca (che comunque si fa) o ritocchi tecnologici, chi dice il contrario non conosce la materia
era meglio che niente il secolo scorso, ora abbiamo tecnologie più economiche e pulite, c’è da cambiare pagina
be’ certo, tutti speriamo nella fusione. speriamo che non sia sempre “tra 30 anni”, come da 50 anni a questa parte.
Riusciranno i nostri eroi ad avviare un nuovo baraccone mangiasoldi per pagare un po’ di amici degli amici coi nostri soldi, per poi non fare nulla come col ponte sullo stretto?
Dormiamo sereni, non se ne parla prima di 2 anni.
Poi quasi sicuramente qualcuno impugnera i vari decreti, perché per prima cosa serve il deposito nazionale.
Poi gli smr non sono ancora commerciali.
E infine, come dichiarato anche dal governo,…. Gli industriali saranno liberi di pagarsi gli impianti, se vorranno.
Vabe