Edf, il colosso di stato della Francia, ha annunciato che la nuova centrale nucleare di Flamanville in Normandia non entrerà in servizio a settembre. Durante la fase di avvio sono stati riscontrati alcuni problemi. Se ne riparlerà a fine autunno.
Per i detrattori del nucleare è una manna caduta dal cielo. Anni di rinvii, costi quadruplicati, problemi di sicurezza che si aggiungono anno dopo anno: non male per l’impianto che avrebbe dovuto essere – ai tempi dell’annuncio del progetto – il fiore all’occhiello della nuova tecnologia Epr.
I brevetti appartengono a Electricité de France, il colosso di stato dell’energia che per colpa (anche) di Flamanville ha costretto l’Eliseo a intervenire finanziariamente per evitare il tracollo, delistandolo della Borsa.
La sigla Epr indica un reattore nucleare europeo ad acqua pressurizzata, nucleare di terza generazione avanzata progettato per fornire alla rete una potenza nominale di circa 1600 MW. Una sorta di gioiello della corona del principale gruppo nucleare al mondo.
In Francia, la centrale nucleare di Flamanville è costata 10 miliardi in più di quanto preventivato
Ma nulla è mai andato per il verso giusto: i costi passati da 3,3 a 13,2 miliardi, una inaugurazione prevista per il 2012 slittata inesorabilmente anno dopo anno. L’ultimo rinvio è stato così commentato dall’associazione Greenpeace che non deve nemmeno farci campagna contro: “Il feuilleton continua“.
E’ vero che di mezzo c’è stato l’incidente di Fukushima: come avvenuto per Chernobyl. Ogni incidente di questo tipo alza il livello delle norme di sicurezza. Ma non basta per spiegare dieci anni di ritardi.
Enel acquistò il 12,5% di Flamanville
A causa dell’aumento dei costi il gruppo Enel che aveva acquistato il 12,5% di Flamanville, dopo i primi rinvii ha precipitosamente ceduto la sua quota.
Giusto per spiegare come non sia andata dritta una, basta ricordare l’ultimo episodio accaduto solo pochi giorni fa. L’inizio del processo che porta alla reazione nucleare a catena nel reattore – e ne segna l’avvio – è stato lanciato lunedì 2 settembre.
Ma due giorni dopo “si è verificato un arresto automatico a causa di un errore umano“, come si legge in una nota ufficiale di Edf, “poche ore dopo il via libera definitivo da parte dell’Autorità di sicurezza nucleare“.
Anche Okiluoto, in Finlandia (tecnologia Epr), ha accumulato 13 anni di ritardi
Del resto, problemi simili hanno accompagnato la costruzione della centrale di Okiluoto in Finlandia, sempre tecnologia Epr, che doveva iniziare la produzione in rete nel 2009, mentre l’entrata in esercizio effettiva è avvenuta solo due anni fa.
Per la cronaca, Flamanville e Okiluoto sono gli unici due impianti nucleari realizzati negli ultimi quindici anni in Europa. Per lo più, le centrali sono state chiuse, dalla Svizzera alla Germania. L’Italia ancora prima con il referendum che si è tenuto a metà anni Ottanta dopo l’incidente di Chernobyl.
Ma la Francia non demorde: Macron ha promesso la costruzione di altri tre impianti. E il governo conservatore inglese aveva puntato sul rilancio della centrale di Hinkley Point (già in ritardo con costi lievitati).
Ma – in realtà – il settore punta molto sulla ricerca in corso che riguarda la tecnologia Smr, centrali di taglia ridotta, modulare, con minori problemi di sicurezza e di rilascio di scorie. Al mondo la stanno sperimentando in tanti, ma nessuno le ha ancora realizzate e messe in funzione. Le prime mini-centrali potrebbero essere attive non prima del 2030-32.
Il governo di destra italiano ne è un grande sostenitore, come hanno ricordato i ministri Adolfo Urso e Gilberto Pichetto durante i loro interventi al Forum di Cernobbio. Governo che ha mosso le sue aziende di punta, da Enel a Snam, da Ansaldo Nucleare a Saipem per partecipare al grande marketing del rilancio del nucleare.
Se ne sta in disparte Eni, che ha preferito da tempo partecipare alla sperimentazione in corso con uno spin off del Mit di Boston: ma in questo caso parliamo di fusione nucleare (in pratica, ricreare l’energia delle stelle) e non di fissione su cui si basano tutte le centrali esistenti.
Ma anche in questo caso parliamo di una tecnologia di cui si potrebbe avere una prima sperimentazione industriale non prima del 2030. Ancora in Francia, a Candarache, con l’impianto internazionale Iter.
Potrebbe essere una grande rivoluzione ma lo si dice da almeno 30 anni a questa parte.
L’operazione di decontaminazione potrebbe durare un secolo.
https://www.rainews.it/video/2024/09/un-robot-entra-nel-reattore-della-centrale-nucleare-di-fukushima-per-iniziare-a-rimuovere-il-materiale-radioattivo-video-573010dc-07a0-4bbb-b1d0-6739cf4f8538.html?nxtep
e noi è dagli anni ’80 che aspettiamo di avere il deposito nazionale delle scorie radioattive per il decommissioning centrali nucleari (ed altro)….
e i “signori” a Cernobbio si trastullano pensando a nuove centrali…
come partire dal tetto anziché le fondamenta.
infatti ritengo che qualsiasi governo oggi ne mai riuscirà in nessun modo a costruire una centrale in Italia,impossibile
La tragedia nazionale è che..ci provino, bloccando risorse faraoniche a carico della fiscalità generale (come l’ ipotetico ponte sullo stretto di Messina)… senza portarlo a conclusione operativa.. ennesima cattedrale nel deserto.
il governo giapponese ha detto che spenderà 168 miliardi in bonifiche e danni, poi un articolo su Le Scienze ne conteggia 470-660 miliardi;
il terreno contaminato in superficie lo possono in parte sostituire, ma non possono ripulire le falde acquifere sotterranee inquinate dall’acqua di lavaggio
cercavo di stimare invece lo smantellamento delle centrali integre, già lento (es. 40 anni) e costoso;
– fase 1, circa 2,7 miliardi per ogni GW delle centrali per lo smantellamento e il mantenimento dei depositi provvisori di superfice delle scorie ( 20,2 miliardi / 7,6 GW stima minima Spagna);
– fase 2, circa altri 3 miliardi a GW per la parte che inizia molti decenni dopo, cioè il deposito sotterraneo profondo delle scorie ri-processate ( 70 miliardi / 23 GW stima minima Germania )
in Italia in questio carrozzoni infiniti tendiamo a spendere di più, la fase 1, lo smantellamento dei nostri 1,4 GW complessivi viene dichiarato a circa 50% ed è già costato 7 miliardi.. siamo a un 4x i costi già consistenti stimati degli altri
Ricordiamoci che adesso entra in vigore la normativa europea sull obbligo di ripristino dei luoghi.. Danno nel danno…
Il punto è che che la fissione non l’ avremo prima di 40 anni (ammesso di riuscire a farla, cosa ancora non sicura), e che le rinnovabili, eolico e solare, essendo non programmabili, non potranno bastare, se non troviamo il sistema di immagazzinare e trasportare l’ energia prodotta, tema sul quale esistono tante idee che significa che ancora non c’è nessuna. L’ ultima che ho sentito è quella di immagazzinare e trasportare l’ idrogeno sotto forma di ferro, prima facendolo reagire con la ruggine, (FeO + H = Fe + Acqua) e poi rigenerandola (Fe + acqua= FeO + H). Ma l’ idea è quella di elettrificare tutto, e allora serviranno nuove centrali che non potranno che essere fossili (gas serra) o nucleari. Eppure ci sarebbe una fonte di energia, assolutamente senza emissioni, praticamente inesauribile, disponibile 24h, presente ovunque, nel cui sfruttamento l’ Italia è sempre stata leader mondiale. Basta trivellare il suolo. E oggi le tecnologie ci sono.
Buongiorno,
ad oggi nella letteratura scientifica recente (dal 2022) gli scenari futuri previsti sono quasi tutti 100% rinnovabili, insomma si fa
ma mi associo all’ “endorsement” per il geotermico, ho letto anche io delle nuove tecniche che porteranno a poter realizzare nuovi impianti, forse già entro 10 anni, in aree meno selezionate di prima, il potenziale sembra alto
speriamo che non ci costringano a incagliarsi nel nucl, che oltre a costare molto, congela risorse e programmi per circa 100 anni
(15-20 anni autorizzazione-costruzione + almeno 30 anni di utilizzo se non viene probabilmente chiusa prima + 40-60 anni per fare lo smantellamento, e poi la gestione delle scorie)
Il punto è che in altri paesi più avanzati di noi le tecnologie di accumulo attuali le stanno usando già da tempo… Basterebbe che anche da noi le impiegassero per stabilizzare meglio le reti elettriche (che per ammissione di ENEL necessitano di 50 miliardi di investimenti…. e visti gli utili che professano ogni volta ai bilanci.. che non vengano a dire che non li possono programmare).
In Italia serve investire molto di più sull’idroelettrico (e pare in questi giorni il governo chiederà alla Commissione europea di poter far anticipare investimenti in tal senso anche prima della scadenza delle attuali concessioni); possiamo e dobbiamo puntare molto di più sulla geotermia (visto che una società privata ha calcolato molte più zone sfruttabili delle attuali in uso, praticamente solo Larderello è a livelli avanzati al momento); con spese infinitamente minori e infinitamente più rapide si possono aumentare le produzioni eoliche (in particolare io punterei sull’off-shore.. più costoso all’inizio ma più produttivo nel lungo periodo… e senza occupazione territori che creano sempre attriti locali). Nell’eolico off-shore avevano pure studiato sistemi di accumulo interni alle torri (con sistemi fisici) giusto per aumentare la bufferizzazione dei flussi energetici in base alle reali necessità locali. Soltanto in Brasile si sta investendo nella generazione energia dalle perpetue correnti marine (che ovviamente abbiamo anche in Italia, ed eran state studiate anni fa all’Elba… poi tagliano i fondi.. e ciao!); avremmo 8000km di coste da studiare per vedere dove piazzare impianti pilota dall’impatto visivo nullo.
Giusto per ricordare, come dici te Poalo, che le tecnologie ci sono … è che le tengono chiuse (in Italia..) nei cassetti…
Il sole è acceso 24h/24.
si, però è coperto da nuvole alcuni giorni (rendimento circa 10%) e di sera/notte è indisponibile localmente.
Detto questo, va anche aggiunto che un vantaggio spesso sottovalutato delle sostenibili solare e vento è che incrementare la produzione proporzionalmente nel tempo è relativamente facile, per cui si può arrivare in futuro ad un surplus talmente grande da rendere altamente improbabile avere periodi in cui non vi sia energia sufficiente per tutti.
Tutto vero ma è vero anche questo. Dovreste riportarlo
Testo di Luca Romano
Francia: le rinnovabili nel 2024 costeranno allo Stato il 600% in più di quanto originariamente previsto (https://www.latribune.fr/climat/energie-environnement/les-energies-renouvelables-couteront-six-fois-plus-cher-que-prevu-a-l-etat-en-2024-1002983.html). Motivazione: troppe ore di prezzi nulli o negativi, che costringono a incentivare gli impianti rinnovabili per l’intero ammontare della tariffa. La spesa aggiuntiva ammonterà a oltre 4 miliardi di euro, a fronte di una previsione di 650 milioni. Per fortuna dei francesi, il grosso dell’energia nucleare viene venduta tramite contratti all’ingrosso e non sul mercato spot, quindi questo aumento non dovrebbe sentirsi troppo sulle bollette.
Germania: ai tedeschi va un po’ peggio. Sempre a causa dei prezzi negativi, il governo federale ha infatti esaurito a maggio i soldi stanziati per tutto il 2024 in incentivi alle rinnovabili, e l’attuale previsione di spesa per l’anno corrente è più che raddoppiata rispetto alle programmazione economica di ottobre, sfondando il tetto dei 20 miliardi (https://www.bloomberg.com/news/articles/2024-05-29/germany-s-climate-transition-costs-to-spiral-as-subsidies-double?embedded-checkout=true). L’ammontare di denaro stanziato dalla Germania in incentivi alle rinnovabili ogni anno è pari al costo dell’intero progetto ITER.
Inoltre, nella prima metà dell’anno, la Germania aveva collegato alla rete meno impianti eolici di quelli che sono stati scollegati: lo scadere degli incentivi che garantivano gli introiti ha fatto prendere a molti operatori la decisione di uscire dal mercato (spese di manutenzione e tariffe di connessione da pagare per poi vendere a prezzo nullo o negativo, in effetti, non sembrano tutta questa convenienza).
Ti riferisci a quel Luca Romano che si definisce lui stesso “L’avvocato dell’atomo”?
Sicuramente lui… Braccio destro di…
penso faccia il pusher.. cioè con la scusa di essere uno youtuber può contattare tanti altri canali youtube e offrire le sponsorizzazioni (buona parte dei canali youtube vivono di questo) del consorzio nuclerista in cambio dell’introduzione forzata di un po’ di propaganda negli altri canali; la parte marcia è che queste sponsorizzazini non vengono dichiarate (pubblicità ingannevole), es “Ingegneria italia”
si, e ha messo le fonti dalla quali ha tratta ciò che ha scritto, cosa che di solito non viene fatto da altri “esperti” contrari al nucleare.
È un cherry picker di prim’ordine 🤷
e’ un commento costruito per ingannare, una trollata
i [contratti per differenza] aumentano il pagamento quando scende il costo ricavato in contrattazione borsa energia, cioe’ il PUN, e invece diminsuiscono i pagamento quando il PUN sale,
il totale pagato per ogni kwh rimane costante, e con le rinnovabili questo valore costante e’ basso, conveniente, e trasparente, noto alle aste pubbliche con invesitori privati
Si vede che ora questi operatori oltre ad investire in impianti fotovoltaici e eolici dovranno investire in sistemi di accumulo per assorbire i surplus da rivendere nei momenti di carenza. Era una cosa nota, occorre agire su questo fronte.
Quindi, dato che il sistema di determinazione dei prezzi è influenzato dal costo delle rinnovabili BASSISSIMO, anziché cambiare sistema di calcol eliminiamo le rinnovabili?
GENIALE, direi.
Ignoriamo pure il motivo per cui si spinge sulle rinnovabili.
Torniamo all’eternit, costava poco e funzionava bene: saranno stati gli ecofanatici?
esempio di DISINFORMAZIONE all’opera
il solito gruppetto organizzato, che comunque è una briciola della vasta campagna pubblicitaria ingannevole in corso in Italia; sono venditori e usano spesso nick-name falsi per postare con più insistenza e farsi auto-pubblicità
c’è l’evidenza del costo minore delle rinnovabili e dei loro mix, e della corsa ad installarle in tanti paesi europei; allora i disinformatori spostano il discorso su aspetti complessi di tariffazione e contattazioni di borsa energia, difficili ai più da verificare, e scrivono testi ingannevoli in stile “supercazzola” e “finti espertoni”
Per brevità scelgo una tra il cesto di bufale scritte sopra:
per la Germania un costo di decine di miliardi è normale nel budget delle spese in energia, banalmente le rinnovabili sono il 60% della loro energia; notare che sono soldi sottratti (anzi con un risparmio netto) alle vecchie fliere, metano, carbone, nucleare
l’aumento del budget per i contratto citato da Bloomberg, non c’entra con il tormentone dei prezzi negativi, ed è un budget a somma zero con le oscillazioni di mercato del costo di borsa del kwh, per come funzionano i Cdf “contratti per differenza”
i Cdf stabilizzano le oscillazioni di mercato ad un valore fissato in sede d’asta, valore che con le rinnovabili è conveniente; in Germania sono un po’ più cari che in Spagna, ma siamo ancora tra 5 e 8 cents a kwh, ottimo
Al Nuke bar si beve bene ma si ragiona male (in realtà si fanno ragionamenti pelosi).
Dite la verità ..
l’unico motivo economicamente “sostenibile” per adottare il nuculare è per produrre la BOMBA !
per fare una guerra che non avrà vincitori
Quindi il paracuore nucleare ci dice che le rinnovabili sono un fallimento perche’ spingono i prezzi in territorio negativo. Ah… lo faranno ministro dell’economia questo.
Ah ! 19 miliardi come scrive RS e forse di piu, tanta paga pantalone (Francesi sveglia !!!!). Allora noi ci possiamo permettere di costruire i muri.
A Flamaville non è in costruzione una centrale, come ai potrebbe intendere dall’articolo, ma un solo reattore. 13 miliardi per un reattore. Con i nostri 3.000 miliardi di debito pubblico potremmo permetterci di costruirne metà. No, dai, un quarto.
La Francia è la potenza nucleare europea ..ed ha avuto tutti quei seri problemi ..
Già immagino i nostri aumenti di costi … i ritardi decennali…le possibilità di non avere forniture estero-dipendenti (dato il clima politico di questi ultimi anni)…
Una catastrofica voragine nei conti pubblici italiani, per Non ottenere un Watt in più..visto che difficilmente entrerà in funzione..ma che mangerà tutte le risorse per qualsiasi altra iniziativa su rinnovabili…
Ed anche se alla fine entrasse in funzione..se resta il disastroso meccanismo di pagare tutti i MegaWatt al prezzo dei più costosi…una ulteriore tragedia visto l’ esagerato costo effettivo di queste fantomatiche centrali modulari.
Intanto trovate e realizzate il Deposito Nazionale per sistemare le vecchie scorie del 1980…. così smettiamo di pagarne il “parcheggio” ai francesi e saremo (eventualmente) attrezzati per poi ospitarne di nuove.
Solo dopo l’entrata in servizio sarà accettabile ricominciare a parlare di nucleare in Italia.
== FLAMANVILLE CONTI REVISIONATI
19 miliardi in euri del 2020 ( 24 in moneta del 2024 ?) solo per la costruzione (poi ci sono i costi di gestione e lo smantellamento e gestione scorie)
è la stima fatta dalla Corte dei Conti francese nell’anno 2020
https://www.lemonde.fr/en/economy/article/2024/02/19/why-2024-is-key-for-france-s-national-energy-company_6539203_19.html
mentre nel caso della Finlandia, il costo mi pare non sia stato reso noto, in rete gira un cifra (più bassa di Flamanville) che però sarebbe relativa alla sola parte dei costi nota
==========
Hicley-Point-C (UK), Flamanville (FR), Vogtle 3 e 4 (U.S.A.) sono i pochi esempi recenti in occidente e a me pare siano allienati a circa 14-18 miliardi di euro per ogni 1 GW nominale, come costo per la sola fase di costruzione
Il nucleare, nonostante quello che dicono i politici e’ costoso sia nella costruzione sia soprattutto nella dismissione. Ed i tempi di realizzazione sono lu
nghi
Oramai Flamville sta diventando un meme, sono anni che entro il 31 Dic di quell’anno doveva partire.
Fossi in EDF non direi più nulla, “prima o poi l’accenderemo, quando ci và”.
E ne annucerei l’accensione solo DOPO 30gg di funzionamento continuo, quando sui giornali uscivamo le prime notizie di inspiegabili spegnimenti di turbogas.