Nucleare: i costi per la dismissione della storica centrale di Sellafield in Gran Bretagna, chiusa oltre 20 anni fa, sono ulteriormente saliti. Il conto aggiornato parla ora di 163 miliardi di euro (136 miliardi di sterline). L’impianto, nella regione della Cumbria, è anche uno dei depositi di scorie nucleari più grandi d’Europa. Ospita anche fusti provenienti dall’Italia.
Si fa presto a sostenere, come sta avvenendo in Italia negli ultimi mesi, il ritorno del nucleare. Si fa presto a sostenere che le centrali di nuova generazione sono l’ideale per accompagnare le rinnovabili (attra)verso la transizione energetica. Oppure che siano fondamentali per sostenere la crescente domanda di energia in arrivo dai data center legati all’Intelligenza artificiale. Peccato che nessuno parli mai di costi, né tanto meno chi dovrebbe pagare il conto finale.
La spiegazione appare in tutta la sua evidenza se guardiamo al dibattito in corso nel Regno Unito. Dove è appena stato aggiornato il costo della dismissione di una delle centrali storiche del Paese, chiusa dal 2003. Si trova in Cumbria, nel Lake District a confini con la Scozia ed è composta da 4 reattori da 49 megawatt l’uno.
Il decommissioning della centrale di Sallefield ha visto i suoi costi aumentare del 20% dal 2019
I costi di bonifica, i cui lavori dovrebbero durare fino al 2125, sono saliti quasi del 20% dall’ultimo inventario del 2019. Esattamente il 18,8% in più, secondo il National Audit Office (Nao), l’organismo indipendente di controllo della spesa pubblica del Regno Unito. Ul sito – considerato uno dei più pericolosi al mondo – è stato definito da un ex membro del governo un “pozzo senza fondo di inferno, denaro e disperazione”.
Il sito nucleare di Sellafield, inaugurato nel 1947, fu scelto per produrre plutonio per scopi militari. Nel 1956 divenne anche la prima centrale nucleare al mondo a esportare elettricità su scala commerciale. La produzione di energia è stata interrotta nel 2003. Da allora si è dedicata al trattamento e allo stoccaggio di scorie radioattive, anche provenienti da altri Paesi, come Italia e Svezia.
Dal 2022 è iniziato il decommissioning, ossia lo smantellamento e la bonifica del sito. Tuttavia, il completamento del deposito definitivo per le scorie è stato rinviato al 2050. Obbligando la centrale nucleare di Sellafield a continuare la gestione delle scorie, con un aumento dei costi di oltre 2 miliardi all’anno.
Da anni difendete l’indifendibile, recensite praticamente solo auto di lusso (è anche vero che auto per il popolo sono rimasti in pochi a farle) e poi saltate fuori con un articolo contro una tecnologia, il nucleare, che per assurdo è proprio una di quelle che può dare una mano alla decarbonizzazione soprattutto nel comparto mobilità. Io ci ho creduto fino alla fine per l’acquisto di un’auto elettrica ma sono giunto alla conclusione che l’Italia non è proprio pronta, per costi, infrastrutture e per mentalità, a partire dalla vostra, che divulga male.
provi a informarsi meglio, nuculare è una filiera obsoleta, piena di costi, problemi ed esternalità trasferite dai costruttori alla comunità, ad esempio i depositi di superfice delle scorie come Sellafield
in occidente non si fanno quasi più nuovi impianti; dal 2018 sono scese di prezzo in picchiata le rinnovabili, a patità di investimento si decarbonizza molto di più, molto prima, e senza fare debito pubblico
== esempio di esternalità – non solo i costi, anche l’inquinamento
a Sellafiled i vari trattamenti delle scorie (combustibile esausto) e le soluzioni radioattive e acide che escono dai giganteschi silos, si cerca di deviarle in altri contenitori, ma in definitiva vengono diluite e immesse in mare, non esiste altra soluzione se non spargerli in mare, sono rifiuti indistruttibili
il mare di Irlanda, soprattutto i sedimenti, è più inquinato di plutonio, tecnezio, etc del mare dove la Russia affondava i sottomarini atomici; gli elementi radioativi sono anche negli organi dei corpi residenti della zona
Sei sicuro di quello che scrivi? Non ti sembra di esagerare un po’?
avevo provato a leggere un po’:
è principalmente un deposito con decine di tonnellate di scorie provenienti dall’attività delle centrali inglesi (e in minima parte anche nostre); vengono parcheggiate qualche decennio prima di tentare di interrarle
una piccola parte delle scorie venivano trattate per estrarre plutonio militare e mox (ma è procedura costosa, oltre che inquinante, e oggi di plutonio ce ne è già tanto), e poi stoccate, le altre stoccate direttamente, in contenitori immersi in acqua, in enormi piscine interrate o nei silos giganteschi rettangolari di superficie che si vedono in foto
oltre alla acque di lavorazione, smaltite con gli scarichi delle condutture a mare (poco noti ma ufficiali, non abusivi), ci sono anche le perdite, dopo un po’ di anni i contenitori e i silos stessi iniziano a corrodersi e l’acqua a mischiarsi con le scorie;
https://www.theguardian.com/business/2023/dec/05/dirty-30-dangerous-sellafield-nuclear-site-ponds-safety-fears
una perdita la risolsero nel 2005, mentre al momento hanno in corso perdite di soluzione radioattiva per 2000 litri al giorno, non riparabile perchè in alcune aree non possono avvicinarsi, stimano continuerà sino al 2050
https://www.theguardian.com/business/2023/dec/05/sellafield-nuclear-site-leak-could-pose-risk-to-public
https://www.irishtimes.com/news/irish-sea-radioactivity-worse-than-at-nuclear-site-1.161463
http://corecumbria.co.uk/alternative-tour-of-sellafield/irish-sea/
oltre al mare, ci sono poi state contaminazioni anche dei suoli per via atmosferica, alcuni impianti avevano delle ciminiere, oltre che degli incidenti che hanno sparso contaminazioni più intense,
c’è stato un incendio nel lontano passato, con contaminzione di scala INES 5, per il quale sono stati stimati un certo numero di morti per malattia (tra 100 e 240), dopo il quale cambiarono il nome al sito, da Windfield a Sellafield, ma poi anche un quindicina di incididenti e perdite anche recenti con scala INES sino a 3;
perchè già la gestione carente attuale è costosa e scaricata sui conti pubblici, farla meglio costerebbe ancora di più
Grazie delle precisazioni: sono informazioni da trattare con particolare cura….
comunque nelle fretta scrivo refusi, correggo:
“decine di migliaia di tonnellate di combustibile esausto”
non “decine di tonnellate”
Qui accennano che gli impianti anche recenti come il Thorp a Sellafield, e anche il sito di trattamento scorie Francese di La Hague, continuano a scaricare a mare dei reflui radioattivi dalle lavorazioni, è una parte del processo di trattamento, a cui si aggiungono le perdite;
si confida che il mare diluisca, ma i sedimenti accumulano
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0048969799001291
UK, tutto maiuscolo
Per fortuna la moderazione è molto attiva in questo sito.
I Benetton non sono in Newcleo e nessun azionista a piu del 10%
Dopo aver difeso l’auto elettrica anche su aspetti indifendibili (e continuando a farlo nonostante i disastri creati dall’imposizione di una visione con paraocchi), arriva l’ assurdo articolo contro il nucleare🤣 giusto per specificare la centrale nucleare di cui parlate è una centrale nata per scopi militari. Di conseguenza i costi di smantellamento non hanno nulla a che vedere con i costi di smantellamento di una centrale nata per la produzione di energia per scopi civili. Infatti le centrali nate per la produzione di energia nascono di proposito per essere smantellate in futuro e sono composte da moduli che facilitano lo smantellamento. In attesa di altri articoli di disinformazione, distinti saluti.
Potrebbe proporsi come consulente per la nostra “cara” Sogin
Buongiorno (Kendrick?), oggi come sta? sempre la trollata compulsiva?
qui l’estrazione di plutonio militare è una parte minore degli impianti
il grosso è un “deposito di superfice delle scorie ad alta intensità”, cioè il combustibile esausto prodotto dalle centrali nuculari inglesi, e in parte anche delle nostre anni ’80), e poi nel sito c’è da smantellare anche una centrale
Ma come è possibile che la metà dei vostri articoli prali di come smascherare le fake news e togliere i pregiudizi sulla mobilità elettrica e poi scriviate un articolo pieno di pregiudizi, informazioni parziali e considerazioni “per partito preso”. Se volete apparire credibili dovete esserlo sempre anche quando non siete d’accordo.
Elenchi dove sarebbero le fake news nel nostro articolo e ce le smentisca una ad una. Costi, tempi, dibattito e polemiche in UK?
Non ho scritto che ci sono fake news nell’ articolo ma che si parte da una posizione e si citano informazioni e fatti solo a sostegno di tale posizione.
Ci dica lei quali informazioni e fatti, in questa vicenda, sono a sostegno della tesi opposta. Io fatico a vederli, ma noi abbiamo altra fonte se non quello che scrivono i giornali inglesi. Di più non sappiamo
😂😂😂😂 47 anni di vita produttiva e 122 anni per smantellare e bonificare… proprio un gran business il nucleare…
Per me l’alternativa al nucleare c’è ..
si chiama GEOTERMICO
Toscana ,Lazio e Campania sono le regioni candidate ideali per questo tipo di impianti
per la geologia , e per la disponibilitò di aree industriali/commerciali abbandonate o dismesse
Stando alla stessa ENEL
(https://www.enelgreenpower.com/it/learning-hub/energie-rinnovabili/energia-geotermica/italia)
solo in Toscana viene sfruttato abbastanza il potenziale geotermico nazionale, ma si potrebbe fare anche in ulteriori zone d’Italia rispetto a quelle da te citate…
in GB stanno anche sperimentando il riutilizzo delle vecchie miniere di carbone per usarle come pozzi geotermici per tele-riscaldamento dei vicini centri abitati.
Il potenziale è molto alto, gli investimenti sicuramente più veloci e meno importanti (ed impattanti ) rispetto al nucleare… ma noi italiani, purtroppo, ci faremo come al solito “abbindolare” dalle solite lobby…
Google in Nevada ha fatto una nuova centrale geotermica
che adotta nuove tecnologie con una azienda innovatrice partecipata “fervo energy”
inaugurata a novembre 2023 .
in Islanda si fa ricerca
“Il progetto Krafla Magma Testbed mira a perforare due pozzi all’interno della camera magmatica della caldera di Krafla, in Islanda, a partire dal 2026.” (Geopop)
noi abbiamo bullicame in superfice un pò ovunque nelle regioni citate
a Viterbo l’acqua calda esce oltre i 75 gradi in superfice
i Romani usavano le terme per scaldare le ville ..
noi non riusciamo a produrre un po di elettricità per aiutare le rinnovabili ?
abbiamo veramente bisogno del nuculare ?
secondo me ..
NO
se ci interessa occupazione e benessere per molti
invece che ..
“ricchezza smodata” per pochissimi
Il guaio è che i “pochissimi ricchi” guidano politiche che ” aspirano” tutte le risorse..e poi si spostano altrove quando non c’ è più nulla da sfruttare…
Tecnologie che portassero benefici diffusi sul territorio farebbero crescere sia il PIL che i redditi medi…ma non è loro interesse…
Ecco perché ci vogliono rifilare la fregatura nucleare…
ti riferisci forse alla geotermica domestica?
prevedere nuove centrali geotermiche in Toscana o in altre Regioni la vedo difficile. Anche la soluzione geotermica ha i suoi contro e i suoi ostacoli. Un incremento di piccole centrali geotermiche ci sarà probabilmente, ma credo non si arriverà mai a raddoppiare l’attuale energia geotermica prodotta finora. Quindi molto difficilmente potrà essere una alternativa al nucleare.
Si può fare molto di più con i fotovoltaici e con l’eolico, con meno problematiche.
Sì ma Sellafield non è _solo_ una centrale nucleare, è un intero sito con tanto di impianti di riprocessamento…e i costi si riferiscono al decommissionamento dell’intero sito.
Vi voglio bene, ma attenzione a non cascare anche voi nei titoli sensazionalistici tipici delle testate che tanto criticate (giustamente) 😉
A noi bastano i costi di decomissioning della Sogin per farci passare qualunque voglia di nuculare.
3,7 miliardi fino al 2019, e 2,3 miliardi con il successivo piano di smaltimento dal 2020 al 2035. In totola sono già 6 miliardi, ma probabile che il conto finale possa essere maggiore.
Nessun problema per l’Italia: in caso di costi troppo alti pagheranno Orsini, quelli di Confindustria e soprattutto le famiglie Benetton ed Elkann che sono soci dentro a Newcleo la società di proprietà dei Benetton e degli Elkann (attraverso Exor) alla quale il governo Italiano sta affidando i nostri soldi per il nucleare. I Benetton sono gli stessi di Autostrade per L’Italia e del ponte Morandi e i secondi sono quelli di Fiat. Vi dice qualcosa?
“Andrà tutto bene”
“Stai sereno”
Come disse il boia al condannato…
Altra grassa mangiatoia come altre giá viste….