
I piani di espansione dell’energia nucleare dei paesi dell’Unione europea richiederanno 241 miliardi di euro di investimenti. E nuovi strumenti di finanziamento per abbassare il rischio degli ingenti costi a favore di investitori privati. Lo ha annunciato la Commissione europea, ricordando che il nucleare fa parte della strategia al 2050 di Bruxelles per l’uscita dai combustibili fossili.
Nucleare, ma chi paga? La domanda è sempre la stessa quando si parla di rilancio della “fissione” per la produzione di energia elettrica. Perché sono “atomici” anche i costi per la costruzione di impianti: impegnano moltissime risorse finanziaria nella prima fase dei cantieri e della messa in esercizio. Mentre gli ammortamenti sono su tempi lunghissimi e sono convenienti i prezzi che i ribaltano sulle bollette.
Il problema, quindi, riguarda la prima fase di ogni progetto nucleare. Oltre a quelli finali, con la gestione delle scorie: ma essendo lontano nel tempo, il relativo finanziamento viene affrontato solo da un punto di vista “teorico”. La prossima generazione provvederà.

Con il nucleare, il governo italiano vuole raggiungere una quota pari al 10-12 per cento di produzione elettrica entro il 2050
L’annuncio da parte della Commissione sottintende che ci saranno fondi in arrivo da parte di Bruxelles per venire incontro ai piani dei singoli Stati membri. In sostanza, indipendentemente che la gestione avvenga da società pubbliche o private, l’avvio dei lavori sarà garantito dai soldi delle tasse dei cittadini. Una fortuna per il governo italiano che – nelle intenzioni – vuole raggiungere una quota superiore al 10% di produzione elettrica da nucleare entro il 2050.
E’ vero che il governo Meloni non intende costruire centrali di grandi dimensioni. Ma si affida alla “prossima” tecnologia Smr (small modular reactor). Reattori che vengono assemblati industrialmente e poi portati in loco per essere montati nel sito scelto. Ma stiamo comunque parlando di impianti che costano 1 miliardo ogni 300 megawatt di potenza installata.
Come è avvenuto in tutta Europa anche nei decenni passati, non c’è progetto nucleare che non parta da un contributo da parte di fondi pubblici. Per i costi eccessivi dell’ultima centrale inaugurata nella Ue (l’impianto di Flamanville, in Normandia) è dovuto intervenire il governo francese per rimettere in sesto i conti di Edf, la società che detiene i brevetti della tecnologia Epr. Flamanville ha avuto 12 anni di ritardi sui tempi previsti inizialmente. E una spesa lievitata da 3,5 a 19 miliardi di euro.
In Finlandia, i costi della nuova centrale nucleare di Olkiluoto sono arrivati a 11 miliardi contro i 3 miliardi previsti inizialmente
Lo stesso è accaduto per la centrale di Olkiluoto, in Finlandia. Il governo di Helsinki ha avuto gli stessi problemi francesi, avendo scelto a sua volta la tecnologia Epr. Alla fine, i nuovi reattori sono costati 11 miliardi (contro i 3 previsti inizialmente) e una decina di anni di ritardo.
Non a caso, qualche mese dopo l’inaugurazione, i vertici del gruppo energetico finlandese Fortum che gestiscono l’impianto hanno pubblicato un documento in cui hanno spiegato l’importanza dell’intervento pubblico. “Senza il coinvolgimento dello Stato non sarebbe possibile la realizzazione di nuove centrali nucleari“. In altre parole, i privati da soli non si accollerebbero i costi di costruzione.
C’è poi il caso della Svezia: i piani della Svezia per contribuire a contrastare il cambiamento climatico prevedono un rilancio della produzione di elettricità grazie elle centrali nucleari. Ma serviranno almeno 400 miliardi di corone (38 miliardi di dollari).
E come saranno finanziati? Sostanzialmente, da prestiti governativi e garanzie sul costo dell’energia, con prezzi che garantiranno gli investimenti dei privati. Il governo vuole realizzare 2.500 MW di nuova produzione da nucleare entro il 2035, l’equivalente di due nuovi reattori, e 10 nuovi reattori un decennio dopo.
Il caso della Svezia e della Gran Bretagna
Per rendere il programma economicamente conveniente, interverrà il governo di Stoccolma. Il piano prevede la costruzione di 4-5 nuove centrali, con una capacità installata di 4-6mila MW. Lo Stato dovrebbe prestare alle aziende nucleari il 75% dei costi di costruzione delle centrali. Mentre i privati si limiteranno al 25% e anche i costi eccedenti dovrebbero essere finanziati nelle stesse proporzioni.
Per finire il giro d’Europa, arriviamo in Gran Bretagna. Londra potrebbe aver bisogno di 42 miliardi di euro per la centrale nucleare di Sizewell C, in programma nel sud-est dell’Inghilterra. Quasi il doppio della stima iniziale di EDF, a cui i britannici si sono affidati per la costruzione dei nuovi reattori.
Ma il tema dei costi – come anticipato – riguarda anche la gestione delle scorie. Tornando in Francia, si prevede che il nuovo progetto di stoccaggio dei rifiuti nucleari aumenterà fino a 37,5 miliardi di euro. Il dato è stato comunicato dall’Agenzia nazionale per i rifiuti nucleari. In aumento rispetto alla precedente stima di circa 25 miliardi di euro. Il grande deposito delle scorie, per la cronaca, è ubicato nella Francia orientale, tra due città vinicole: Reims e Nancy.
LEGGI anche “Favole metropolitane del mese/ ll fact checking di Nicola Armaroli” e guarda la VIDEO intervista
MIX 100% RINNOVABILI ITALIA
== qui presentazione facile da leggere dello studio di simulazione del mix che ha usato i dati climatici reali ora per ora degli anni passati
https://www.pv-magazine.it/2025/02/17/ricercatori-della-sapienza-costo-dellelettricita-a-52-e-mw-con-solo-rinnovabili-al-2050/
== qui lo studio completo (in Inglese)
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0360544225003913?via%3Dihub
== riassunto
mix proposto avrebbe costo energia TOTALE di 52 euro al MWh cioe’ 5,2 cents al KWh, compresi accumuli giornalieri e stagionali e la filiera dei combustibili verdi per aerei e navi
aggiungo io che invece nuculare di nuova costruzione costa almeno 18 censt al Kwh producibile, e il nuculare vecchio gia costruito circa 6 cents (in europa, in america forse qualcosa meno).. chi lo propone o non sa di cosa parla o sta tentando una truffa finanziaria, che anche se non riuscira comunque avra’ rallentato gli investimenti per le rinnovabili, favorendo la permanenza ei fatturati dei fossili di ENI
== variante 100% rinnovabili ma per schizzinosi
lo studio propone un mix rinnovabili ben bilanciato tra FTV e Eolico, che come produzione si compensano bene tra loro tra giono e notte ed inverno ed estate, ma in italia siamo schizzinosi e di eolico su terra ne vorremmo meno, lasciando invece piu’libero eolico in mare lontano dalle coste, e in generale il FTV che a siepi di confine cresciute, da terra praticamente non si vede
si puo’ ripetere la simulazione impostando una minore quota di eolico su terra e una maggiore quota di FTV, e servira’ un ritocco agli accumuli… il risultato non cambia molto, si ottiene un mix che di nuovo funziona bene ogni singola ora dell anno, con un costo leggermente superiore al mix ottimale presentato nello studio, a spanne diciamo 6 cent al Kwh invece di 5 cents al kwh.. ancora ottimo
sono gli stessi prezzi energia bassi che si stanno creando in Spagna gia’ oggi, elettricita’ non gratis ovviamente ma a prezzo abbastanza stacciato, e con un ottimo indotto lavorativo
Ma hai letto ciò che hai linkato?
L’articolo di pv-magazine ha commesso il più banale degli errori sulle unità di misura.
Nel titolo leggo “52€/MW” e successivamente “52€/MWh”.
Un sito dedicato al fotovoltaico che non abbia notato e corretto un errore simile a 4 mesi di distanza dalla pubblicazione non merita di essere letto.
Nello studio completo non ho trovato il fatidico 52€/MWh, ma solo vari scenari per raggiungere lo status 100% rinnovabile che comportano ciascuno un costo simile ad un superbonus ogni anno fino al 2050.
Spendere l’8% del PIL all’anno mi sembra… molto impegnativo.
Per renderlo economicamente sostenibile senza andare in default occorrerebbe che ci sia un ritorno economico solido, presumibilmente questo succede in molti progetti VRES, ma mi sento di escludere che produrre idrogeno, biofuel o E-fuel nelle quantità ipotizzate rientri in questo scopo. A quel punto diventerebbe semplicemente TROPPO più comodo bruciare gas metano fossile
NO, sbagli completamente
lo studio prevede un costo 50 miliardi annui cioe’ 2,2% del PIL (non 8%) per decarbonizzare-elettrificare TUTTO, NON SOLO IL SETTORE PRODUZIONE ELETTRICITA’
CASE, INDUSTRIE, AUTO, NAVI, AGRICOLTURA, AEREI e PRODUZ. ELETTRICITA’, stimano un costo nell’ipotesi che il tutto venga fatto VELOCEMENTE cioe’ entro il 2050
invece la sola sostituzione al 100% delle FONTI DI PRODUZ. ELETTRICITA’ con fonti RINNOVABILI e ACCUMULI, e’ una piccola quota di questi investimenti ed e’ un RISPARMIO NETTO anche se fosse fatto velocemente, perche’ gia’ oggi costano meno che usare ancora i conbustibili fossili, e si fa con investimenti fatti dai privati e che si ripagano una manciata di anni, senza gravare sullo Stato; il ragionamento piuttosto si incepperebbe con nuove centrali nuculari, perche’ costando 3 volte i mix di rinnovabili, costano PIU’ che usare ancora le fossili, e allora sarebbero un costo, non un investimento
la parte costosa dello scenario dello studio, e’ invece elettrificare (decarbonizzare) le case, le auto, etc.. se questa fase fosse fatta velocemente entro il 2050, avrebbe un certo costo annuo che hanno stimato al 2,2% del PIL (costa ristrutturare e o isolare termicamente una casa e o dotarla di pompa di calore e o teleriscaldamento)
ma attenzione, se il costo del gas come probabile rimarra’ sopra 30 euro al MWh termico, il risparmio nel settore produzione elettricita’ grazie alle rinnovabili andra’ a compensare per intero anche gli investimenti per le case, le auto e le industrie, perche’ al momento spendiamo circa 60 miliardi annui di import dei fossili, spesa che si annullerebbe, allora anche con le case più che un costo abbiamo un investimento che poi porta (per le case però sul lungo periodo) a un risparmio
questo il discorso teorico, poi in pratica in italia e’ probabile che decarbonizzeremo prima il mix elettrico (ad esempio al 2040), ma poi solo con piu’ calma (ad esempio 2060) cambieremo le auto e ristruttureremo le case, cioe’ lo faremo quando le auto saranno usurate di suo e lo stesso le case quando saranno comunque da ristrutturare, e allora i sovracosti per decarbonizzare tendono ad annullarsi (pero’ continui a importare metano e petrolio piu a lungo, non e’ detto che convenga prendersela TROPPO comoda)
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questo studio universitario e’ diviso in
DUE PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE
A) ASPETTI SOCIO-ECONOMICI
Articolo discorsivo pubblicato su vaielettrico
https://www.vaielettrico.it/rinnovabili-occupazione-lavoro-professioni-green/
Pubblicazione completa in inglese (per esperti)
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0360544225013246
B) DETTAGLI MIX ENERGIA 100% RINNOVABILI
articolo discorsivo sul portale Pv-Magazines (con errore ortografico nel titolo, immagino non segnalato perche’ e’ ovvio, giusto per far polemica lo si potrebbe notare)
https://www.pv-magazine.it/2025/02/17/ricercatori-della-sapienza-costo-dellelettricita-a-52-e-mw-con-solo-rinnovabili-al-2050/
Pubblicazione completa in inglese (per esperti)
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0360544225003913?via%3Dihub
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PS. di questi studi 100% rinnovabili negli anni recenti ne sono cresciuti a DECINE quasi per ogni paese del globo, perche’ oramai le simulazioni con i dati climatici reali ora per ora degli anni recenti sono molto veloci da fare, compresi i calcoli economici
So che l’articolo fa riferimento a tutta l’energia consumata, non solo a quella elettrica. Credo che nulla di quello che ho detto porti a pensare che io abbia frainteso questo aspetto.
Mi chiedo se stiamo leggendo lo stesso articolo, visto che trovo valori molto diversi dai tuoi 50 miliardi all’anno per decarbonizzare tutto.
Spendere 160 miliardi all’anno anziché 60 non è un risparmio.
Peraltro quei 60 miliardi in combustibili fossili caleranno parecchio nei prossimi anni anche senza sperperare risorse in dannati biofuel, H2 e combustibili sintetici, dove peraltro si farebbe estrema fatica a trovare grandi finanziamenti privati.
NO, inventi citazioni sbagliate, prima 8% e ora 160 miliardi, ma le due pubblicazioni dello Studio a LEGGERLE dicono tutt’altro
Dalla prima pubblicazione, quella che tratta gli aspetti socio-economici (link nel mio messagio qui sopra) copio una CITAZIONE
…The installation of renewable capacity will require an investment of more than 300 billion euros
…The total investment amount is estimated at approximately 1200 billions euros over the entire period (25 years), which equates to 48 billion euros per year
SPIEGAZIONE (forse) A PROVA DI TROLL
nei prossimi 25 anni spenderemmo in IMPORT di metano e petrolio la cifra di circa 60 miliardi x 25 anni = 1500 miliardi in import di fossiili, cifra che poi aumenta ancora con il ricarico della lavorazione del petrolio e delle centrali termoelettriche
lo Studio propone invece di investire in 25 anni (e con il vantaggio di essere fondi privati, non statali)
– 340 miliardi di rinnovabili
– 75 miliardi in accumuli giornalieri-settimanali
– 70 miliardi in elettrolizzatori, per accumulo stagionale ma spesa comunque condivisa e necessaria anche per la filiera degli elettrofuell per le navi (ammoniaca, metanolo, etc) e per idrogeno per industria hard to abate
cioe’ 500 miliardi per decarbonizzare il settore produzione elettricita’ con RINNOVABILI e ACCUMULI GIORNALIERI E STAGIONALI e portandolo a 650-700 Tera-watt annui di produzione elettrica (piu’ del doppio di oggi), a cui aggiungere altri 200/300 TWh termici da biomasse, e altri 120 TWh termici procurati dalle pompe di calore
500 miliardi sono molto meno dei 1500 miliardi spesi in import di fossili, e’ RISPARMIO di 1000 miliardi
sono 40 miliardi risparmiati all anno, inoltre i soldi spesi vanno in parte in stipendi per lavori sul territorio aumentando la occupazione qualificata, lo studio quantifica anche questo in dettaglio
le altre spese, altri 750 miliardi in 25 anni (per arrivare a un totale di 1250 miliardi), comprendono invece gli extra costi nelle ristrutturazioni degli EDIFICI per adeguarli con isolamento termico, pompe di calore, teleriscaldamento,
comprendono inoltre circa 35 miliardi per le infrastutture di ricarica dei trasporti elettrificati, circa 120 miliardi per il potenziamento delle rete elettrica, 50 miliardi per il potenziamento degli elettrofuel e 30 miliardi per eventuali biofull
il preventivo ha incluso anche 12 miliardi per infrastruttura per utilizzo idrogeno, e ben 100 miliardi in serbatoi per idrogeno, ma questa e’ ipotesi astratta di stoccaggio, la piu’ pessimistica e prematura in assolluto, in italia si pensa invece di stoccarlo a basso costo nei depositi sotterranei del gas dopo averlo metanizzato (con le stesse infrastrutture usate per fare gli elettrofuell per navi e industria), e in altri paesi di stoccarlo direttamente come idrogeno nelle miniere di sale,
questa parte e’ prematura, perche’ i costi e le tecnologie del Power to X da idrogeno stanno cambiando rapidamente
il conteggio non comprende invece il costo di aquisto degli EV (prima mi sono sbagliato), immagino perche’ il ricambio avverra’ naturalmente in modo lento quando i prezzi degli EV saranno pari alle ICE, cioe’ senza extracosti
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Se vogliamo discutere se non fare i biocarburanti, e limitare anche gli elettrofuell, limitare anche idrogeno e relativi stoccaggi, e potenziare invece la produzione di biometano (potenzialmente e’ ampliabile), per me va bene, e una discuissione approfondita e quantitativa su elettrofuel e biocombustibili ce’ gia’ nella seconda parte dello Studio citato
ma la parte realativa alla produziione elettricita’ con 100% rinnovabil e’ inattaccabile come scelta abbondantemente piu’ economica in assoluto, oltre che molto rapida
gli stoccaggi stagionali secondo questo studio, e altri conti ma piu’ approssimati che avevo provato a fare con mix 100% rinnovabili meno ottimizzati, potrebbe essere limitato anche a soli pochi TeraWatt-ora, esempio da 3 a 15 TWh
sono numeri ‘modesti’ aggredibili da stoccaggio energia con bacini idroelettrici e o dalla potenziale produzione di biometano (stimati sino a 24 TWh) e o da scambi di energia con estero (es Grecia ed Est Europa con fuso orario diverso dal nostro) in questo senso la filiera idrogeno non e’ indispensabile agli stoccaggi della produzione elettrica
la necessita’ maggiore, piu’ di qualche Terawatt-ora, e’ per alimentare navi, industria ad alte tempertature (che ora usa metano o carbone) e aerei, che si contenderebbero la produzione di biogass, in questo senso allora fa gioco avere in quantita’ idrolizzatori, idrogeno, e il resto della filiera Power to X compresi un po’ di elettrofuell, la spesa viene condivisisa su piu’ utilizzi
in questo senso il Powet to X da idrogeno e relatiovo stoccaggio non sarebbe indispensabile al settore elttrico, ma diventa conodo averlo invece per fare elettrofuel per industria, navi e aerei
@R.S.
Mi sembra proprio che come al solito tu stia interpretando liberamente articoli per soddisfare i tuoi bias di conferma, condendo il tutto con un flusso continuo di nuove info in un meccanismo retorico noto come Gish Gallop (ampiamente utilizzato anche da gente come Travaglio e Trump).
Ottimo modo per sembrare competente agli occhi di chi non lo è.
Non ho inventato né i 160 miliardi né l’8% del PIL.
Ho estrapolato il primo da quel che si dice nei pressi dalla Fig. 13 dell’articolo che hai linkato e calcolato il secondo facendo un banale rapporto con il PIL al 2024.
Dubito che tu legga con attenzione ciò che linki, altrimenti avresti capito da dove veniva, inoltre non avresti linkato un quell’altro articolo che confonde energia e potenza come il più ignorante dei saccenti.
Tornando allo studio: non ho trovato da nessuna parte dove si dice che il costo sarebbe di 50 miliardi l’anno per decarbonizzare tutto. Sai indicarmi la pagina?
Non commento neanche la tua affermazione sul fatto che il 100% rinnovabili proposto da questo studio sarebbe di gran lunga la soluzione più economica possibile perché è palese che tu sia in balia di un fortissimo bias da effetto alone:
Ti piacciono le cose green (eccetto nucleare), dunque ci associ ogni tipo di qualità, inclusa la convenienza economica a prescindere dal contesto.
La “spiegazione (forse) a prova di troll” è una fallacia logica unica:
si basa su un confronto con uno scenario in cui l’import di combustibili fossili rimanga costante per i prossimi 25 anni, cosa che nessuno dei presenti si augura.
Non dimostra affatto che uno scenario 100% rinnovabili sia più economico (per esempio) di uno 90% rinnovabili e 10% qualcos’altro.
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lo Studio 100% è una UNICA simulazione (che sì’ mi solo letto più volte per confrontare i dati con altri studi e perché mi piace il tema, vengo io stesso dal settore ricerca), da cui sono state tratte DUE pubblicazioni scientifiche, le ho linkate un paio di messaggi sopra
la 1-a pubblicazione tratta e dimostra gli aspetti economici
la 2-a pubblicazione tratta e dimostra gli aspetti tecnici
vediamo quanto è bugiardino e sciocchino il trollino che non riesce a trovare i dati e li invebntava a pene di segugio; senza leggervi l’intera pubblicazione, questa è la figura più importante, con i vari investimenti previsti in 25 anni
https://ars.els-cdn.com/content/image/1-s2.0-S0360544225013246-gr6_lrg.jpg
qui ho tradotto in italiano l’incipit della pubblicazione, dove le cifre degli investimenti sono anticipati in modo chiaro
https://www-sciencedirect-com.translate.goog/science
da diliure in 25 anni, la figura mostra
– circa 340 miliardi in rinnovabili,
– altri 145 circa sommando accumuli a batteria e idrolizzatori
– aggiungendo le spese per aggiornare gli EDIFICI, altre infrastrutture esterne al settore produzione elettricità, e la filiera Power to X ( elettrofuel e idrogeno per industria) per decarbonizzare anche gli altri settori, il conto totale arriva a 1250 miliardi (50 miliardi all’anno)
semplificando, sarebbero circa 20 miliardi all’anno in rinnovabili (anticipati dai privati, non dallo Stato) a sostituire 60 miliardi di import di fossili (60 x 25 anni = 1500 miliardi), dando un risparmio di 40 miliardi annui, con cui in Italia si potrebbero fare tante belle cose
o banalmente coprire (con mancia di 10 miliardi annui) gli altri 30 miliardi annui di spese previsti nei lavori aggiuntivi nelle ristutturazioni su edifici e infrastrutture per finire di decarbonizzare anche riscaldamenti, industrie e trasporti
notare che 50-70 miliardi annui spesi in import di fossili (e poi per le lavorazioni di filiera ci costano anche di più) sembra una stima futura corretta e forse anche bassa, abbastanza bassa, sono prezzi già normalizzati, fuori dalle annate con crisi energetiche e prezzi dei fossili ben più alti
usate un traduttore dall’inglese almeno per leggere il breve riassunto introduttivo (in gergo, l’ Abstract) della 1a publicazione
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0360544225013246
mi pare è evidente che non capisci una fava del tema e/o sei un bugiardo patologico, per cui le analsisi psicolgiche ti consiglirre i di applicare al te stesso
come detto, lo stesso Studio ha portato alle due pubblicazioni
messo alle strette si mette a insultare e buttarla in caciara
Non mettiamola sul piano della zuffa personale, per favore.
il mix 100% rinnovabili e accumuli studiato produce elettricità nelle quantità necessarie ogni ora dell’anno a un costo di 52e al MWh, cioè 5,2e cent al KWh,
contro 11 cents al KWh circa attuali
e avendolo studiato, sono il primo a fargli una annotazione, in italia vorremo meno eolico su terra, e allora il mix ritoccato in tal senso costerebbe leggermente di piu, diciamo 6 cents al kwh
se fossimo produttori di petrolio o metano, invece di pagarlo a prezzo di import, e cene fregassimo della Co2, forse costerebbero come le rinnovabili e metterne delle quote non stravolgerebbe il costo
al limite il nuculare vecchio, centrali già in funzione come in Francia, costando circa 6 cents al kwh in europa, però ogni anno che passa il fattore di utilizzo delle centrali cala e andranno fuori sostenibilità economica anche loro, come in Spagna, il loro kwh inzierà a lievitare di costo
esvcludiamo invece categoricamente il nuculare di nuova costruzione, idea più sciocca possibile ad oggi; ha un costo unitario 3 volte il kit di rinnovabili e accumuli.. non esiste magheggio finanziario o stramba media pesata sulle speculazioni di borsa energia che lo renda sostenibile o addirittura conveneinte da aggiungere nel mix, invece alzerebbe sensibilmente i costi..
realisticamente le centrali verrebbero abbandonate come fonte di debiti prima di terminare i lavori di sostruzione (come gia successo in America nel 2017 alla centrale di Virgir C Summer).. nessun investitore ci mette soldi propri, faranno progetti solo se vengono blindati finaziariamente a carico dello Stato.. è un tentativo di FRODE ai cittadini
solo i pubblicitari ( e Fratin) sono rimasti a ripetete lo slogan illogico che sostituendone il 10% con obsolete pentole radioattive che hanno un costo unitario 3 volte quello del kift di rinnovabili e accumuli, il costo del mix scenderebbe
a Fratin è stato chiesto un documento che spiegasse questa “magia” della moltiplicazione dei pani e dei pesci enebrgetici annunciata nel Pniec, ma nessun documenti è ancora arrivato, magari puoi scriverlo tu e pubblicarlo in anteprima qui, cosi ci facciamo qualche risata
@Massimo Degli Esposti
Hai ragione, Massimo.
Ora basta azzuffarmi con un tizio che disconosce riferimenti agli stessi studi che propone e che insiste sulla fallacia logica dell’argomento fantoccio facendo i confronti con uno scenario irrealistico in cui il consumo di combustibili resti costante per 25 anni.
Se permette, lei fa troppe chiacchiere. E le fa a vanvera, come queste.
giusto per i curiosi,
lo scenario ovviamente NON prevede che i consumi restino costanti, ma che scalino man mano che si elettrifica il sistema; lo studio ha anche considerato la variazione dei prezzi delle varie tecnologie negli anni da qui al 2025, insomma include molti più dettagli
se i consumi rimassero costanti, il calcolo della sopesa in fossili su 25 anni sarebbe più alto di 1500 miliardi, perché oltre alle spese di import ci sono anche quelle di lavorazione di filera, es raffinerie e centrali termoelettriche
invece nello spazio di un breve commento ho proposto un conto semplificato a chi fosse interessato A CAPIRE gli ordini di grandezza
un conto semplificato è se immaginiamo di sostituire in un distretto energetico, es una provincia, i fossili con le rinnovabili in un solo anno, e stimiamo poi il risparmio sui 25 anni successivi
per compensare la approssimazione fatta, non ho incluso le spese per la filiera dei fossili, ma solo quelle per import
..dove uno trollino nuculare cerca errori, bugie e malafede, perchè lui è abituato ad agire in tal senso e allora pretende di sostenere che anche gli altri agiscano scorrettamente come lui, ci sono banali semplificazioni, corrette da applicare se rispettano il risultato, che richiedono invece un minimo di conoscenza dell’argomento .. auguroni
come se la transizioone avvenisse velocemente, togliendo i fossili e mettendo le rinnovabili e guardando i risparmi nei prossimi 25 anni;
non ho incluso le spese fossili di filiera, ma solo di import,
per compensare l’approssimazione fatta
magari una provincia alla volta
un calcolo complessso che non entra nello spazio di un commento;
i
in un commento si può comunque capire il concetto del risparmio immaginando che una provoncia italiana sostituisca in blocco
Tutte stupidaggini. Dal 2008 ad oggi solo in Italia abbiamo speso circa 10 mld all’anno in incentivi alle rinnovabili. E chi li ha pagati secondo voi? Non viene detto poi che 1 GW di nucleare produce enormemente di più in termini di GWh di 1 GW di ftv. Il nucleare ha un capacity factor del 95% il ftv se va bene del 20%. Il ftv e’ intermittente e non sempre produce quando serve e l’elettricità difficilmente si riesce ad accumulare. E ciò crea problemi sia di frequenza di rete (ved. blackout Spagna) che problemi sui mercati dell’energia con la conseguenza che un eccesso di rinnovabili fa aumentare il prezzo come stanno sperimentando Germania e Danimarca. Finitela di fare disinformazione.
Avanti un altro. R.S., Carmelo è pane per i tuoi denti
i troll sono ripetivivi, sempre i soliti slogan farloccchi
== vediamo i COSTI delle fonti energia aggiornati al 2024 e specifici in Europa, al nostro costo del lavoro e con le nostre normative
la fonte e’ il serio politecnico Fraunhofer di Germania e se necessario spammo link ad altre fonti autorevoli Bloomberg, Lazard, Csiro, Irena, IEA
GRAFICO
https://www.ise.fraunhofer.de/en/publications/studies/cost-of-electricity/jcr:content/contentPar/sectioncomponent/sectionParsys/imagerow/imageComponent1/image.img.4col.large.png/1728050961342/Levelized-Cost-of-electricity-2024.png
il nuculare ormai e’ archeologia / truffa mediatica, oggi quanto di piu costoso, non necessario e problematico esista, invece una qualunque combinazione di FTV, Eolico, Accumuli (anche stabilizzati h-24) costa molto meno ed e’ piu’ flessibile ed efficace per tenere stabilile la rete
== C.F. nuculare 75%, non 95%
secondo il gestore di rete Francese, il parco centrali Francesi ha un Capacity Factor C.F. (ore di utilizzo annue) massimo teorico di 85%.. gli impianti per il 15% del tempo stanno fermi per le tante necessarie pause lunghe mesi per manutenzione e verifica inpianti
inoltre gli impianti in estate non riescono a smaltire il calore e devono ridurre la potenza, e anche nei fine settimana il carico viene abbassato, e allora il parco centrali ha OGGI un C.F. EFFETTIVO del 72%
inoltre man mano che aumentano le RINNOVABILI andando a coprire sempre piu’ spesso anche il CARICO BASE dei consumi elettrici a prezzi stracciati, le ore di funzionamento delle centrali nuculari diminuisce ogni anno, rendendole ancora piu’ costose..
se al 75% di utilizzo la loro energia costa 180-240 euro al MWh, a 50% di utilizzo si sfonderanno i 300 euro al MWh, come mandare in bancarotta uno Stato
per questo in SPAGNA i gestori delle centrali nuculari hanno avvisato il governo che le spegneranno a partiri dal 2027, perche’ non sono piu’ economicamente sostenibili, neppure impianti vecchi gia’ installati
== SPAGNA
il black/out e’ dovuto a una infrastruttura di rete non ancora aggiornata (in Italia siamo molto piu avanti su questo) a cui rimedieranno facilmente
la parte di interesse e’ che in primavera hanno gia’ girato per molte giornate a 100% rinnovabili.. banalmente succedera’ sempre piu spesso
== PREZZI
Danimarca, Germania e altri stati ‘ricchi’ alzano di conseguenza le tasse e gli oneri nelle bollette, e’ politica fiscale
ma la componente Energia delle loro bollette e’ bassa
se prendiamo uno stato con redditi piu simili all Italia, come la Spagna, hanno sia la componente energia, che il prezzo complessivo delle bollette, molto basso, inoltre Spagan sta risanando il debito pubblico, non sta sovvenzionando la energia, al contrario della Francia che si sta indebitando
Quando ero giovane c’era un detto tra studentelli che giocavano a carte al bar , già si andava ancora al bar a giocare a carte non per gli apericena o altre cose ora di moda e di tasca, e diceva : quando la ragion col cul contrasta , vince il cul ,la ragion non basta. Bene, la ragione sempre la ragione, il cul non è la fortuna detta in modo da studentello, ma incompetenza l’ incapacità di leggere i numeri, o un po’ di ignoranza e spirito del tifoso.
Si spillano soldi per anni che finiscono in mani amiche . Passano venti o trent’anni si fanno de gran pacchi di carta .poi , chi ha avuto ha avuto, chi ha dato , scurdammoce u passato e voilà les jeux son fait . Vedi ponte di Messina.
Non so se ridere o piangere.
Impegnare somme enormi (ed è solo il preventivo…) per produrre il 10/12% di energia fra 25 anni.
se fosse il 10-12% sarebbe anche discreto, ma la cifra indicata, somma progetti ipotizzati dai vari Stati, in pratica quasi tutto Francia, coprirebbe (in teoria, poi i preventivi lievitano) poco più che il mero mantenimento del parco centrali attuali europee, sostituendo con nuove quelle che chiudono e poco piu
cioe ipotizzano di non lasciare che prosegua il trend storico per cui la quota nuculare in europa si va riducendo negli anni… poi pero’ sara’ da vedere, tipicamente molti progetti non si faranno
come gia’ successo negli anni 2000, simile a oggi, c era una onda di governi di destra in USA, GB, FR, IT, avevano annunciato decine di progetti, e alla fine in 30 anni hanno fatto 6 reattori in tutto in America/Europa, e ognuno di questi e’ stato un bagno di sangue.. oramai roba fuori mercato
==== Continente Europa,
Tera-watt-ora annui mix elettrico
== rinnovabili
1357 nell anno 2024
974 nell anno 2016
== fossile
749 nell anno 2024
1282 nell anno 2016
== nuculare
639 nell anno 2024
818 nell-anno 2016
https://energy-charts.info/charts/energy/chart.htm?l=it&c=ALL&interval=year&year=2024
https://energy-charts.info/charts/energy/chart.htm?l=it&c=ALL&interval=year&year=2016
e come scritto sotto, il programma ipotizzato sarebbe un unghia di energia rispetto alle necessita di elettrificazione e alle installazioni di rinnovabili
cioe nuculare in europa vorrebbe (forse) aggiungere 0,5 GW all-anno, mentre le rinnovabili nel solo 2025 installeranno in EU circa 100 GW
Con 241 miliardi in pannelli quanta energia pulita potremmo produrre?
Facciamo 33% FV+33% eolico off-shore+33% BESS & reti intelligenti 😉😁
ai prezzi di oggi (ma rinnovabili e accumuli stanno ancora scendendo di prezzo)
115 GW FTV a terra (80 miliardi)
+
57 GW Eolico a terra (80 miliardi)
+
14 GW Eolico in mare (40 miliardi)
+
100 GW-h Accumulo Bess di rete (20 miliardi)
+
130 GW-h Accumuli Bess presso rinnovabili (20 miliardi)
oppure con gli stessi soldi 15 GW di nuculare di grande taglia oppure 11 GW in centrali di piccola taglia, e che non produce niente prima di (preparazione 7 anni+ costruzione 17 anni)= 24 anni
Puoi avere anche 2 milioni di GW di rinnovabili installate, ma se non c’è il sole e il vento la produzione è sempre 0, da dove la prendi l’elettricità quindi? Ma ci sono gli accumuli mi dirai; bene l’italia consuma 40-45 GW-H (dati Terna), perciò con i tuoi 230 GW-H di accumuli tiriamo avanti per neanche 6 ore.
Cosa vuol dire tutto ciò? Basta 1 solo giorno in cui fa brutto e rimaniamo al buio.
E se fa brutto per una settimana intera (non è fantascienza, succede)? Semplice, il primo giorno più o meno ce la caviamo, gli altri 6 su 7 blackout totale senza poter accendere nemmeno una lampadina, pregando che torni il sole.
Mettetevelo in testa, per un paese industrializzato come l’italia il nucleare non è UNA soluzione, ma è l’UNICA soluzione se vogliamo disfarci del fossile e continuare ad avere la corrente tutti i giorni… certo, in alternativa possiamo chiudere tutte le industrie e diventare un popolo di contadini o camerieri, forse così ce la facciamo solo con le rinnovabili e accumuli.
Te l ha detto la Meloni se sei industriale e vuoi risparmiare alle rinnovabili ti devi attaccare!!!!! Oppure ascolta quelli come te e costruisci un bel smr e vediamo quanto risparmio o il fallimento possono arrivare.
di solito quando non c’e’ sole al nord c’e’ sole al centro sud e quando e’ nuvolo c’e’ vento ,in alcune zone il vento non cessa mai ed e’ li dove ci stanno gli impianti eolici , inoltre contiamo ancora sul buon idroelettrico .pagare 6000 euro a testa ogni cittadino ue per trovare i famosi 270 miliardi per risparmiare 5 cent a kw in bolletta non mi pare un gran affare .
per chi legge, il signor trollino non sa di cosa parla.. vediamo nel merito
ovviamente il kit di rinnovabili e accumuli sopra accennato va ingrandito ancora se deve sfamare intera italia, specie nel 2050 (le simulazioni di solito indicano 400 GW-h di accumuli) e inoltre vanno aggiunti i contributi di Idroelettrico, Biomasse, Pompe di calore, Biometano, Geotermico
ma gia’ quel kit non scende mai durante ogni ora dell’anno sotto un MINIMO di produzione di 15 GW e arriva a dei MASSIMI di 100 GW, con un VALORE MEDIO annuo di 39 GW
con la stessa spesa si intallano 15 GW nominali di nuculare, che effettvi sono un VALORE MEDIO di 11 GW (una ciofeca), con valore massimo in alcuni momenti di 13 GW (una doppia ciofeca) se proprio va di cul0
il kit rinnovabile e accumuli a parita’ di costo produce sempre di piu’ IN OGNI SINGOLA ORA dell’anno, e mediamente produce 3 VOLTE DI PIU’, inoltre ha picchi molto elevati di giorno cioe’ proprio quando serve
durante le 8760 ore dell anno produce mediamente 38 GW effettivi, in alcune poche ore scende a un minimo assoluto di 15 GW effettivi, e molte ore in cui sale a un massimo di 100 GW effettivi
la equivalente spesa in pentole nuculari (15 GW nominali di nuculare) produrrebbe mediamente una ciofeca di 11 GW, e se va proprio di cul0 punte massime in alcune ore dell anno di 13 GW, le rinnovabili fanno meglio ogni singola ora dell anno, e mediamente 3 volte meglio
ho cercato altre info:
la commissione stima che i piani dei vari governi (immagino Francia in testa) comporterebbero 241 miliardi di investimenti al 2050
— 36 miliardi per prolungare l’attività degli impianti esistenti
— 205 miliardi per nuove centrali, portandole da 98 GW a 109 GW,
cioè aggiungendo +11 GW di potenza nominale rispetto ad ora
============
a me pare che aggiungere 11 GW al 2050, in 25 anni,
cioè installare 0,44 GW all’anno, non fa nemmeno il solletico alle esigenze energetiche dell’europa
e che rinnovabili e accumuli stanno già installando su ben altri ordini di grandezza (100x) e a costi sensibilmente più bassi, anticipati dai privati
posso pensare male? cioè a un tentativo di truffa finanziaria se avalleranno il sostegno di soldi pubblici ad una filiera già obsoleta, oggi che abbiamo di meglio?
Bisogna ricordare che tutte le centrali arrivate “a termine costruzione e attivazione” in questi ultimi anni sono state studiate e predisposte in tutt’ altro contesto economico e finanziario, ossia nella stasi succeduta al crollo Lehman Brothers: dopo il 2007/8 abbiamo avuto un lungo periodo di bassi tassi di interesse (o addirittura negativi) che potevano anche indurre a progettare grandi e costosi impianti Senza paura dei costi di finanziamento.. A livello globale c’era ancora “fiducia reciproca” tra nazioni e scambi di materiali e merci ad alto contenuto tecnologico erano ancora facilmente ipotizzabili.
Adesso siamo in un contesto molto diverso: stiamo uscendo a fatica da ultimi anni di stag-flazione, abbiamo ancora prezzi alti dell’ energia (dovuti alla grande quota legata a Gas), abbiamo un’ enorme incertezza su misure di dazi e contro -dazi che sta minando i commerci globali e l’ approvvigionamento di beni essenziali per produrre qualsiasi cosa..
In questo momento gli USA si stanno confrontando con la Cina detentrice di oltre il 90% della capacità produttiva legata a “terre rare” e “magneti” (indispensabili per motori elettrici…anche negli spazzolini elettrici 🪥 e frullatori .. ma a maggior ragione per i giganteschi magneti per il confinamento del plasma delle reazioni nucleari ⚛️).
Pensare di costruire Adesso nuove centrali nucleari vuol dire un salto nel buio (e nel vuoto dei conti pubblici e delle tasche dei cittadini).
A costruire impianti FV , eolici e BESS ci possiamo riuscire anche in tempi abbastanza “veloci” ed anche sfruttare parti “di riciclo” (tra dispositivi e materie prime-seconde), un po’ come il più grande impianto di accumulo d’Italia all’ aeroporto di 💞 Fiumicino (con batterie ex settore automotive di 3 differenti case produttrici).
I benefici del nucleare in Italia sarebbero per pochissimi…ma le tasse per tutti (quelli che non possono evaderle).
Pero’ non date solo numeri. Fate anche i conti. Spemdere 1 milardo per un reattore da 300 Mw significa un costo di 0.15 € a Kwh su un ammortamento di 60 anni. Non vogli stare qui a fare conti troppo semplificati, ma basti dire che la produzione fotovoltaica e eolica che abbiamo oggi in italia e’ costata 200 mld di incentivi ( pagati in bolletta) … piu o meno corrispondono a 0.30 euro a Kwh prodotto.
anche basta bugiardi patologici nuculari
— 300 MW nuculari OGGI in occidente costano se va bene 6-7 miliardi (non 1),
e non produrranno prima di 15-20 anni e non a meno di 180 euro al MW-h,
ma anche 240 euro al MW-h contando i costi di smantellamento e scorie
— Eolico e fotovolatico OGGI sono pagati in italia 70-80 euro al MW-h tutto compreso (i costi di finanziamento e ogni altro onere compreso smantellamento è a carico dei privati), e in altri paesi anche meno
Decrero FER 1 del 2019
ha fatto realizzare sino ad oggi 16 aste competivive del GSE per assegnare contratti ventennali di acquisto energia elettrica a prezzo fisso, Cdf,
praticamente un PPA virtuale tramite compensazioni negative o positive rispetto ai prezzi variabili di borsa energia, ottenendo un prezzo fisso appunto
potevano partecipare alle aste progetti privati gia’ autorizzati di impianti rinnovabili superiori a 1 MW di Eolico oppure di FTV su terreni non agricoli, oltre a piccole quote di impianti sotto a 1 MW che, invece che nelle Aste, finiscano nei Registi
le aste sono di carattere competivo per assegare un certo contingenbte di potenza ad ogni asta, vengono vinte da chi offre piu’ sconto rispetto alla tariffa massima
le tariffe massime sono state
7 cents al kwh — aste da 1 a 7
6,5 cents al kwh — aste da 8 a 12
7,7 cents al kwh — aste da 13 a 16
NB aumento a 7,7 cent e’ stato fatto nel 2023 dal governo attuale, con la motivazione formale dell inflazione, ma non tenendo conto del calo di costo anno su anno delle rinnovabili.. per me un-altra porcata (una delle tante) per appesantire in italia le rinnovabili rispetto ad altri Paesi
eppure anche a 7,7 cents al kwh (qualcosa meno contando l-asta), ci stanno facendo risparniare, il nostro PUN medio sta a circa 11 censt al kwh