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Norvegia, la regina della mobilità elettrica

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Sono pochi, mediamente ricchi e decisamente i re indiscussi della mobilità sostenibile. Se il Nord Europa è un punto di riferimento nel settore della e-mobility, la Norvegia è senza dubbio la sua stella più luminosa, esempio straordinario di come giuste ed equilibrate dosi di coesione sociale, supporto politico e programmazione a lungo termine possano portare a risultati di successo.

Il fenomeno Norvegia è sotto gli occhi di tutti: nel giro di pochi anni è diventato il Paese d’ elezione della mobilità elettrica, sbaragliando la concorrenza in Europa per diffusione percentuale di veicoli elettrici e piazzandosi al posto nella classifica mondiale, dopo giganti del calibro di Cina, Stati Uniti e Giappone.
Come sempre, sono i numeri a decretare il successo: a fine 2017, il 52% delle nuove immatricolazioni in Norvegia è stato a propulsione elettrica o ibrida, il che ha portato a circolare nel Paese più di 140mila vetture elettriche e più di 67mila ibride.

E a gennaio 2018, per la prima volta, il numero di auto elettriche e ibride vendute ha superato in percentuale le vendite di quelle con il motore a combustione. In Europa più di un quinto dei veicoli elettrici venduti finisce in Norvegia. Niente male per un Paese che ha solo 5 milioni di abitanti.

I SEGRETI DEL SUCCESSO

Il caso Norvegia è emblematico e forse in Italia, dove le auto elettriche vendute nel 2017 sono il fanalino di coda (0,2% delle immatricolazioni), bisognerebbe prendere spunto e capire cosa va migliorato e cosa no, al netto di diversità territoriali, sociali e politiche evidenti. Il paradosso eccezionale della Norvegia è che ha potuto scommettere fortemente sulla mobilità elettrica partendo da una base economica florida, derivata in grossa parte…dal petrolio! Già, perché il Paese è il primo produttore di petrolio dell’Europa Occidentale ed il terzo esportatore mondiale di gas, fattori decisivi che hanno permesso alla piccola Norvegia di diventare prospera e ricca, tanto che possiede il fondo sovrano maggiore al mondo.
Una ricchezza che il governo ha utilizzato per mettere in campo, con largo anticipo, tutta una serie di investimenti sulle risorse rinnovabili e sulla mobilità ‘green’, grazie ai quali sono stati raggiunti i risultati di oggi, tra cui il più elevato rapporto EV/popolazione.

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In primis ci sono importanti vantaggi fiscali rispetto alla auto a combustione interna, che sono molto più tassate. La tassazione sulle EV è invece quasi nulla e questo risolve uno dei grandi problemi che ancora frenano l’elettrico in Paesi come l’Italia, i prezzi eccessivamente elevati: in Norvegia il prezzo finale delle auto elettriche è pressoché equiparabile a quello degli altri veicoli.

Oltre all’esenzione dalla sovrattassa applicata sulle altre vetture e l’esenzione dall’Iva (al 25%), ci sono poi tanti vantaggi pratici: una rete di ricarica gratuita (9000 colonnine), parcheggi ad hoc gratuiti, uso delle corsie preferenziali riservate ai mezzi pubblici, nessun pedaggio autostradale né di accesso ai centri storici, traghetti gratuiti o fortemente scontati.

Questi enormi vantaggi compensano quei pochi deficit strutturali che ancora permangono, soprattutto la difficoltà che trovano i norvegesi ad espatriare laddove i sistemi di ricarica non sono sempre compatibili né le reti diffuse.

Skyline di Oslo

UN FUTURO SEMPRE PIU’ ELETTRICO

Non paga del successo fin qui ottenuto, la Norvegia, insieme agli altri Paesi scandinavi continua ad alzare l’asticella: secondo un rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), entro il 2030 il numero di veicoli elettrici nei Paesi nordici raggiungerà 4 milioni di unità, quindi oltre 15 volte la quota attualmente in circolazione: una crescita estremamente rapida che dovrebbe far riflettere il resto dell’Europa.

E si sbaglia chi pensa che consumi così elevati di energia elettrica abbiano nefaste ricadute sull’infrastruttura interna. Andrà potenziata in futuro, certo, ma alla base è già progettata e gestita per soddisfare la domanda in tutto il territorio, anche con condizioni meteorologiche estreme.

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1 COMMENTO

  1. E in Italia, c’e Un punto di ricarica comodo ci parcheggiano tutti si possono installare in autostrada i punti di ricarica Eva la risposta La sapete già compri un’auto usata elettrica il passaggio di proprietà costa esattamente quanto un altro veicolo quindi in base ai cavalli conveniente no è tutta quella argomentazione per cui l’auto può entrare in città a parcheggiare nelle strisce blu a parole ma dipende dal vostro comune dalla vostra regione e succede che vi mettano la ricarica all’interno della ZTL e ti facciano la multa perché sei andata a ricaricare Questa non è la Norvegia

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