Norvegia, il 100 per cento delle immatricolazioni di auto elettriche a un passo

In Norvegia le immatricolazioni di auto elettriche hanno toccato un nuovo massimo storico, a un passo da traguardo del 100 per cento elettrico. A a novembre 2025, le BEV hanno rappresentato il 97,6% delle nuove registrazioni, con 19.427 unità su un totale di 19.899 auto vendute. Il precedente record si era fermato al 95% del totale.

Doveva succedere prima o poi. E c’è mancato davvero poco. Anche se dietro al dato clamoroso delle immatricolazioni del mese scorso, ci sono dinamiche fiscali e di convenienza che, da una prospettiva italiana, raccontano molto di come gli incentivi possono trasformare davvero un mercato.

La corsa norvegese alle auto elettriche si gioca infatti su un mix di sconti, timori di aumenti fiscali nel 2026 e una ripresa economica che riporta fiducia all’acquisto. Le immatricolazioni di novembre crescono di oltre 8.500 unità rispetto a ottobre e quasi della stessa cifra rispetto allo stesso mese del 2024. Gli automobilisti norvegesi – tutt’altro che “idealisti ecologici”, come spesso vengono dipinti – rispondono soprattutto alla convenienza economica, che oggi rimane altissima ma potrebbe ridursi nei prossimi mesi.

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L’elettrico in Norvegia spinto dalla leva fiscale

Secondo la Norwegian Road Information Authority, la prospettiva di una modifica dell’IVA sulle auto elettriche dal 2026 sta accelerando le decisioni d’acquisto. In Norvegia le EV hanno beneficiato per anni di esenzioni fiscali molto vantaggiose, un modello che ha trasformato il Paese in un laboratorio della mobilità elettrica.

Negli anni, però, il governo ha iniziato a ridurre tali vantaggi introducendo un tetto – inizialmente intorno ai 50.000 euro – oltre il quale l’accisa torna a essere applicata. Dal 2026 questo limite sarà abbassato, inglobando anche molte vetture elettriche di fascia media, cioè proprio quelle che trainano il mercato.

Il risultato? Una corsa agli acquisti prima dell’arrivo della stretta fiscale, simile a quando gli italiani affrettano interventi edilizi prima di un cambio nelle detrazioni.
E novembre ne è stato la dimostrazione più evidente.

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Tesla domina in Norvegia ma non in Europa

Se diverse case automobilistiche hanno beneficiato di questa accelerazione, Tesla è stata la protagonista assoluta.
Con 6.215 immatricolazioni e una quota del 31,2%, quasi un’auto su tre venduta in Norvegia è una Tesla. La casa di Elon Musk, che in molti mercati europei sta attraversando mesi più complessi, qui batte ogni record: 28.606 auto vendute nei primi undici mesi del 2025, superando sia il proprio picco del 2023 sia il primato annuale nazionale detenuto da Volkswagen dal 2016.

Per l’Europa occidentale – Italia compresa – questo dato va guardato con cautela: il contesto norvegese è unico, sia per struttura del reddito sia per il modello fiscale. Ma diventa comunque interessante capire come un mix di incentivi mirati possa incidere davvero su modelli di acquisto.

Dietro Tesla, restano forti marchi che in Europa risultano più familiari al nostro mercato, come Volkswagen (2.198 unità), Volvo (1.867) e BMW (1.104). La top five dei modelli conferma questa tendenza: Tesla Model Y – 3.648 unità, Tesla Model 3 – 2.562 unità, Volvo EX40 – 916, Volkswagen ID.4 – 892, Volkswagen ID.7 – 780

Come si vede, in Norvegia la Cina è ancora lontana. Per il pubblico italiano, abituato a conoscere questi modelli ma spesso scoraggiato da prezzi ancora elevati, il dato norvegese suggerisce che la leva fiscale resta determinante. Senza un quadro di incentivi stabile e di medio periodo, replicare percentuali simili in Europa meridionale rimane improbabile. Non a caso in Italia, gli ultimi dati di novembre ci dicono che le auto cinesi – proprio per il prezzo favorevole – corrono di più: una nuova immatricolazione su dieci è made in China. 

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