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Non solo elettrico: Hyundai punta sugli EREV

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Ricarico o non ricarico? Questo è il problema... (Credit foto: Hyundai).
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Non solo elettrico: Hyundai punta sugli ibridi e sugli EREV (Extended Range Electric Vehicle), in grado di rassicurare chi non si fida dei veicoli a batterie.

non solo elettricoNon solo elettrico: Extended Range a trazione integrale con doppio motore

La correzione di rotta, già anticipata a metà agosto, è sta confermata nel CEO Investor Day 2024 del colosso coreano, che comprende anche Kia. Ecco come viene spiegata nel documento pubblicato dopo l’incontro con gli analisti finanziari: “In risposta al recente rallentamento della domanda di veicoli elettrici, Hyundai sta sviluppando nuovi EREV. Che combineranno i vantaggi dei motori a combustione interna (ICE) e dei veicoli elettrici. Hyundai ha sviluppato un sistema di propulsione ed elettronica di potenza (PT/PE) unico nel suo genere per consentire la trazione integrale con l’applicazione di due motori. Il funzionamento è alimentato esclusivamente dall’elettricità, come nei veicoli elettrici, e il motore viene utilizzato solo per la ricarica della batteria“. Hyundai aggiunge che “i nuovi EREV massimizzano l’uso del motore esistente per favorire l’interesse dei clienti e garantire la competitività dei costi rispetto a veicoli elettrici simili. Riducendo gli alti costi delle batterie“.

non solo elettrico
Il n.1 di Hyundai, Jaehoon Chang, durante l’esposizione del piano.

Autonomia di 900 km con “un’esperienza di guida simile all’elettrico”

Tutto questo, assicura Hyundai, “offrendo ai clienti EREV un’esperienza di guida reattiva simile a quella dei veicoli elettrici. Gli EREV offrono anche una competitività di prezzo rispetto ai veicoli elettrici grazie all’ottimizzazione della capacità della batteria. E consentono sia il rifornimento che la ricarica senza stress, offrendo al contempo un’autonomia di oltre 900 km a piena carica. Questi veicoli rappresentano un passaggio fondamentale verso l’elettrificazione“. In pratica: una tecnologia-ponte (alternativa all’ibrido plug-in) in attesa che le auto elettriche raggiungano una totale competitività in termini di prezzi e autonomia. Quando avverrà tutto questo? Hyundai prevede per il 2030 una ripresa della domanda di veicoli elettrici. E per quella data conta di avere in gamma 21 modelli EV, da quelli economici a quelli di lusso e ad alte prestazioni. Anche se i lanci avverano con una certa gradualità.

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38 COMMENTI

  1. Ma, scusate…allora Mazda ha fatto bingo. Sono mesi che ha messo in commercio la MX-30 REV. La batteria è esattamente la metà della BEV (che conosco bene visto che la guido da due anni), cioè circa 18 KWh. Sufficienti nella maggior parte dei casi per gli spostamenti quotidiani (80/90 km circa). Quando è necessaria più energia entra in funzione il mitico rotativo a benzina che aumenta il range fino a 600 km. Il grande vantaggio rispetto al sistema Nissan è che la batteria è più grande e si può ricaricare da colonnina/wallbox esattamente come una BEV. Sono convinto che sia un sistema migliore rispetto all’ibrido convenzionale.

    • Ha commesso 2 errori: l’ autonomia in full electric è ridicola e i consumi del rotativo sono stellari. Alla fine consuma più di una prius che tecnicamente è più semplice e anche più performante

  2. A parte le solite esternazioni enziane a me pare una soluzione interessante in una transizione : molto meglio delle attuali ibride… potrei mettere un generatore nel baule della mia Kona 64 e ricaricare con esso quando mi scoccia fermarmi alla colonnina o meglio se mi dovessi trovare in difficoltà. Certo sono un caso più unico che raro e sarà anche perché l’autostrada la uso due volte all’anno ma capisco l’esigenza di fare 1000 km tutti in una tirata come sembrerebbe avvenire quotidianamente. A me non serve! E la kona mi soddisfa ( molto di più di quanto avevo previsto) così com’è! Che farmene di un secondo motore?? Poi con sta storia dello “ zero sbatti “ dopo 50 anni di auto e’ proprio con la Kona elettrica che ho zero sbatti!! Infine trovo molto interessante con quanta tranquillità si faccia finta di nulla di fronte ad un segnale inequivocabile che la natura ci invia e che porterà a sbattimenti che neanche immaginiamo o meglio basterebbe chiedere o informarsi di come vivono tante persone senza acqua x cominciare a prepararci.

    • Iorio per alcune persone l’elettrico è già oggi zero sbatti. Chi la usa come seconda auto, chi fa pochissimi km, chi la ricarica a casa e fa pochi o nessun viaggio lungo, chi la ricarica alle colonnine ma nel suo ecosistema le colonnine sono sempre disponibili, a portata di mano e funzionanti. Per inciso io rientro già in questa categoria perché ho un box auto dove potrei montare pure una centrale nucleare.

      Poi c’è il resto del mondo: persone che vivono in appartamenti, persone che cambiano casa spesso, persone che hanno box auto dove la wallbox non si può installare, persone che fanno viaggi lunghi, etc. etc. Per queste persone, per gli altri (non tu né io) serve lo “zero sbatti” ovvero un’auto che non costringa a un cambio di abitudine o che tale cambio sia totalmente indolore. Se nei distributori di carburante ci fossero colonnine “discriminatorie” (min 300 kw, poi ti stacco) le persone andrebbero come fanno sempre nella solita pompa di benzina, parcheggerebbero sotto la solita pensilina, aprirebbero il solito sportellino, passerebbero il solito bancomat o caricherebbero i propri contanti nella macchinetta e anziché prendere il cavo che puzza di benzina e aspettare 5 minuti prenderebbero il cavo subito affianco che puzza di elettroni (è una battuta) e aspetterebbero comunque 5 minuti e via.

      Diesel, Diesel+, Benzina, Benzina+, 500 kW: occhio a non confondersi e a non mettere la benzina nella presa CCS. Battute a parte, un meccanismo simile (chiaramente la colonnina della corrente sarà fisicamente separata da quella della benzina) leverebbe ogni scusa di mezzo. In città non cambia nulla e in autostrada se devo fare anche 2 soste in più ma superveloci davvero non ha impatti sulla media, su un viaggio di 6 ore 2 soste in più sono appena 10 minuti, un nulla. Tu dimmi in uno scenario come quello descritto quale scusa non pretestuosa di può accampare per non passare all’elettrico come prossima auto, quando la propria la si deciderà di vendere o morirà di vecchiaia. Ma se alle persone del “resto del mondo” dici che devono cambiare abitudini, palestra, supermercato, mettersi la sveglia alle 7 del mattino per sganciare l’auto dalla colonnina AC, stamparsi i biglietti della buona educazione da posizionare sotto i tergicristalli di quelli che vanno a benzina e parcheggiano sulle colonnine di chi va in elettrico ma ciaone, buona fortuna, vediamo quanti ne convinci …

      Qui si tratta di capire quali strategie sono corrette per far sì che l’elettrico sia davvero per tutti. Voi pensate che servono più colonnine AC, io penso servono in tutte le pompe di benzina colonnine da 500 kW discriminatorie, ovvero che ti staccano non appena scendi sotto i 300 kW. Tutta qua la differenza, non è che veniamo da 2 pianeti differenti …

      • Enzo 👏👏👏👏 esattamente quello che sostengo nel mio commento rispondendo a Davide che chiede giustamente perplesso come mai non vengono posizionate le ricariche nei distributori. Io come altri è da sempre che sono a ” zero sbatti ” e infatti con le BEV mi trovo benissimo, proprio ieri vado e torno da Volta Mantovana circa 160 kW speso zero euro,in pieno confort,al fresco , unico rumore le chiacchiere mie e di mia moglie con sottofondo la radio, quale altra auto mi potrebbe dare questa opportunità,ma se devo andare molto più lontano uso la full Hybrid,cosa che potrei tranquillamente evitare se avessi la certezza di trovare almeno nei grossi distributori caricatori come tu e io abbiamo ampiamente ipotizzato .

    • Iorio ma come ho fatto a non pensarci prima e non mi costerebbe niente ho già per casa mia un bel gruppetto elettrogeno da 4 kW lo ficco nel baule e chi si è visto si è visto, carico a 2,2 kW e con quello che avanza se passi ti offro il caffè.

  3. Quando penso che questa assurda e paradossale situazione è stata e continuerà ad essere generata dalla totale follia dei sistemi di ricarica e da posizionamenti di colonnine al di fuori della realtà mi girano veramente le scatole, siamo messi talmente male che occorrerà una nuova APP che ingloberà le ormai centinaia di App e forse con questa anche l’ utenza normale , probabilmente più del 90% , forse azzarderà un viaggio,ma sempre con l’ ansia di come e se troverà la colonnina libera o funzionante

    • A parte chi pretende di fare il giro della terra con una sola ricarica, ed i costi per l’acquisto dell’auto, da quello che sento parlandone tra amici e colleghi, uno dei grossi problemi è quello della ricarica in se.
      Chi non può permettersi di caricare a casa, me deve per forza usare le colonnine, nella maggior parte dei casi non ne vuole sapere di app, abbonamenti, ed altre cose simili, ma vuole semplicemente andare e pagare col bancomat. Una settimana fa addirittura uno si lamentava del fatto che non poteva ricaricare pagando in contanti, come si fa dal benzinaio !!!

    • -siamo messi talmente male che occorrerà una nuova APP che ingloberà le ormai centinaia di App –

      A questo soggetto ricordo di aver scritto a suo tempo, per un amico che ci aveva raccontato dell’ormai canonico viaggio di vacanza in Norvegia, una piccola bazzecola in versetti… a suo modo era piaciuta.
      Gliela ripropongo. 🤭😇

      “Son tre app per i teslari sotto il cielo che risplende,
      Sette ai Principi Volkswagen nelle lor rocche di pietra,
      Nove agli poveri mortali che la triste Cina attende,
      Una per chi ha prese in casa, chiuso nella reggia allegra,
      Nella Terra di Norvegia, dove eletteico risplende.
      Una app per domarle, una app per trovarle,
      Una app per ghermirle e in un token poi legarle.

      A quando l’Unica App? 😂”

        • No… aspetti…

          🤣🤣🤣🤭🤭🤭

          C’è un misunderstanding.

          🤣🤣🤣

          “A questo soggetto” è una figura retorica equivalente a dire “a proposito dell’argomento da lei sollevato…”
          Non mi stavo riferendo direttame te a lei dandole del “soggetto”… 🤣🤭😇

          • A.d. non mi sono mica offeso ma , passare da ” a questo soggetto ” a proposito dell’argomento da lei sollevato ” non è propriamente intuitivo che sia o meno una figura retorica una spiegazione era dovuta .

  4. Una volta nell azienda per cui lavoravo c’era un detto “do not reinvent the wheel” Ebbene questi l’hanno fatto hanno reinventato l’Opel Ampera o chevrolet bolt. Motore a scoppio da 150Cv che e un elettrico che assicurava 45Km di autonomia. Questo mi raccontò intorno al 2010 il concessionario che ne stava usando una. Allora la vendevano a 35K€ ma ne hanno vendute veramente pochissime. Il motore (udite udite) NON ricaricava la batterietta quando sarebbe bastato inserire un ponticello elettrico dentro una scatoletta predisposta. Ponticello VIETATO pena la decadenza della garanzia immediata. Ergo ricaricarvi a casa e quando finiva la corrente partiva il motore fino alla prossima ricarica. Petrolieri docet?

    • Hai scritto una serie di inesattezze.
      L’autonomia EV della Chevy Volt (non Bolt) o Opel Ampera era di circa 80KM.
      Il prezzo era molto più alto, dai 45 ai 50.000 euro.
      Entrambe permettevano di ricaricare la batteria prima che si scaricasse del tutto, con il mountain mode – appunto per poter sfruttare il maggior spunto elettrico in montagna, in casa di necessità. Questo perchè se si arrivava in modalità extended range, a batteria scarica, il generatore poteva fornire solo circa metà della potenza in continuo.

  5. Se chi vuole comprare, vuole “zero sbatti”, allora è logico che chi vuole vendere proporrà “zero sbatti”. Ottimo se la ricarichi sempre e vai a benzina solo nelle presunte situazioni di necessità, ma anche ricaricare può essere un po’ “sbatti” e se ti pare che fare benzina sia meno “sbatti” va a finire, come già detto da altri anche per la plug-in, che vai sempre con quella…
    A forza di “zero sbatti” vedremo dove ci “sbatteranno” l’inquinamento e il riscaldamento globale.. Noi e i nostri figli e nipoti…

    • immagino che tu non sia una persona zero sbatti giusto? immagino che tu non abbia una comoda ricarica in box che ti permetta di ricaricare senza sbatti quando dormi e magari se hai una spring o similari tu faccia (con 40 km al giorno più magari un 3 – 400km in qualche we) le tue brave 2 – 3 ricariche settimanali all’80% di mezzora andando alla tua DC di fiducia a qualche km da casa pagando quei soli 60 o più cent a kw (come quelle che ho in zona io), che tu non ti arrabbi mai se trovi la colonnina rotta o occupata e in questi casi il tuo datore di lavoro sia estremamente comprensibile per i tuoi eventuali ritardi dovuti a questi “inconvenienti”, che tu quando fai un we (sempre ipotizzando la tanto citata spring come auto elettrica campione, dato che siamo parlando di persone “normali” non di benestanti e/o evadori fiscali) ad esempio come faccio io in Liguria, non abbia problemi di farti una doppia coda, prima alla colonnine quando arrivi (anche qui manco a dirlo a qualche km da casa mia) poi a cercarti l’introvabile parcheggio.
      Bravo le future generazioni ti saranno immansamente grate perchè con i tuoi sacrifici personali avrai abbassato loro lo 0.0000000x gradi (o giù di li) di temperatura, ma temo che che forse il 99 e più % di chi è in questa condizioni non sia forse del tutto d’accordo sul farli e si aspetta che chi richiede un’attenzione per l’ambiente (vedi parlamento UE) non dia solo obblighi ma anche soluzioni accettabili e i relativi mezzi per attuarle.

  6. Un editoriale di scuse a Mr. Toyoda però prima o poi andrà scritto. Aveva ragione da vendere e tutti a dargli addosso, tranne in pochissimi. Ha stravinto la sua visione della mobilità e la sua previsione su come si sarebbe orientato il mercato in base alle sue necessità, non in base a ciò che la politica o i costruttori gli avrebbero imposto.

    Ha perso alla grandissima la Von Der Leyen (credo il politico europeo più incapace che abbiamo avuto, un totale disastro) e gli ultimi dati sono fin troppo chiari: le elettriche continuano a perdere terreno in Europa passando dal 13,5% di luglio 2023 al 12,1% di quest’anno, altro che “la regola del 5%”, Nokia e altre boiate. Le auto elettriche ci sono, sono valide e sono destinate a diminuire di costo ma l’infrastruttura di ricarica è un incubo e serve una totale garanzia per il consumatore sullo “zero sbatti”. E’ quello che alla fine stanno dicendo tutti i costruttori: non costruiscono le erev perché migliori delle bev (anzi, sono peggiori) e neanche per il prezzo (perché alla fine le erev costano come le bev, inutile illudersi) ma le costruiscono perché, cito, “consentono il rifornimento (dell’auto) che la ricarica senza stress”. I costruttori stanno utilizzando il concetto che in tanti hanno espresso in rete e non solo, manca solo l’adozione del gergo: è la vittoria su tutta la linea dello “zero sbatti”, ovvero il “senza stress” che persone già stressatissime di loro non vogliono e che va ad allontanare un’utenza che pur dovrebbe essere guardinga per tante altre ragioni collegate all’elettrico, come l’elevatissimo costo d’acquisto, il costo dell’assicurazione, le maggiori spese di riparazioni, la maggior svalutazione dell’auto, il maggior numero di guasti (pur in presenza di un minor numero di componenti meccanici), una minore rete di assistenza sul territorio (perché dal meccanico “normale” non puoi andarci), le limitazioni di traino, l’autonomia ballerina che diminuisce a temperature non primaverili e col passare degli anni.

    Ah, la ciliegina sulla torta di Mr. Toyoda è questa: dopo la Model Y, la quarta auto più venduta in Norvegia (il paradiso delle elettriche!) nel 2023 è stata la Toyota BZ4X, a 5395 unità. E quest’anno dai primi dati parziali pare si stia portando in seconda posizione. Che beffa!

      • Ma quali sciocchezze, le auto elettriche non decollano è inutile girarci attorno il mercato è in stallo e poco tempo fa il n. 1 di Toyota è stato trattato come L ultimo degli scappati di casa solo xche ha detto che,per adesso, bisogna diversificare l offerta e i numeri ad oggi gli danno ampiamente ragione in maniera oggettiva e incontrovertibile.

    • -Un editoriale di scuse a Mr. Toyoda però prima o poi andrà scritto.-

      E vedrai quando Toyota, al momento opportuno, si mette a far davvero anche le auto elettriche. 😉

    • Ti stai facendo i film mentali.

      La causa principale del calo é la Germania, che gli altri paesi non riescono a compensare.
      Attualmente siamo nel trimestre in cui la Germania, ha venduto piú auto elettriche nel 2023, e il mese nella quale la Germania peserà maggiormente sarà il prossimo, ovvero Agosto.

      I principali motivi del calo sono 2: L’assenza degli incentivi e l’economia Tedesca che sta passando un periodo nero.

      Volendo escludere la Germania dall’equazione del mese di Luglio, avremo che:

      Immatricolazioni: 71,943, contro le 66,418 (+8.2%)
      Market Share: 11,7%, contro 10,9% del 2023

      Vedrai la Germania tornare a crescere nel 2025

      • ///L’assenza degli incentivi e l’economia Tedesca che sta passando un periodo nero.///

        Strano, però, perché in Germania le plugin invece sono cresciute rispetto a luglio 2023, non costano meno (anzi …) e non sono incentivate. Inoltre è inutile buttare la croce su un unico paese. Le elettriche a Luglio sono in calo (rispetto a luglio 2024) anche in Austria, Bulgaria, Cipro, Finlandia, Germania, Irlanda, Islanda, Lituania, Polonia, Romania, Slovenia, Svezia, Svizzera.

    • Enzo aspettiamo che Toyota presenti la seconda trimestrale e magari chiuda l’anno prima di pretendere le scusa a Toyoda.
      Ti immagini si vien a scoprire che mentre Toyota ha il segno meno davanti, una BYD qualunque invece ha il segno più su vendite, manrgini e utili.

      Le cose si chiedono DOPO non prima.

      Il tempo è galantuomo mentre la fretta ha fatto i gattini orbi.

  7. Alto costo delle batterie… ancora?????
    E così ti rifilano due motori, batteria, olio, pistoni, marmitte, colonnine di ricarica, distributori di carburanti, manutenzioni di tutti i tipi e…ovviamente ancora tanto inquinamento.
    In questo modo secondo loro un’auto costa meno.
    Bah.

    • Perché non è vero? Le due batterie del mio scooter costano come un 125 a benzina intero, e questo è un dato di fatto, prezzi alla mano dal concessionario. Comunque inutile illudersi, i mercati faranno il loro corso, i produttori venderanno quello che il cliente vuole e la maggior parte la bev non la vuole, per adesso. Pazienza se zi ti non apprezza

  8. siamo alle solite , spacciare qualcosa come ecologico e’ diventata la moda di alcune case auto . sempre carburante a 1.8 euro litro devi mettere , che novita !

  9. No. La e- Power ha una batteria microscopica, mi pare 1,5 kWh, il motore a benzina praticamente gira sempre facendo da gruppo elettrogeno per alimentare il motore elettrico. La batteria serve per l’avviamento e per fare poca strada a termico spento magari quando si è in coda. Un erev per quello che ho capito, se ho capito, è una vera bev ma con una batteria più piccola, diciamo che permette di percorrere un centinaio di km o poco più. Quando la batteria è scarica parte un piccolo motore a benzina che funge da gruppo elettrogeno per caricare la batteria e dare corrente al motore elettrico. La trazione è solo elettrica come una normale bev, si risparmia del peso e del costo con una batteria più piccola e non c’è l’ansia da ricarica. Nell’ utilizzo quotidiano per la maggior parte degli utilizzatori l’auto andrebbe sempre e solo in elettrico potendo ricaricare a casa o alla colonnina, solo in caso di tragitti lunghi allora si farebbe ricorso al motore a benzina. Bisogna valutare le necessità, personalmente a me andrebbe benissimo visto che quando prendo l’auto ( e lo faccio meno possibile, di solito uso lo scooter, elettrico pure quello) non percorro più di 40 km quindi se avessi autonomia di 100 km , potendo poi caricare a casa col fotovoltaico, terrei giusto qualche litro di benzina nel serbatoio giusto per emergenza

    • e con 1,5 kWh di batteria quanti km pensi di fare? soliti accrocchi nè carne nè pesce, la spacciano per tecnologia di transizione ma in realtà serve per trascinare il carrozzone esiste oggi, non so chi si ricorderà la presa in giro dell’isdn telecom con cui 20 anni fa spennava le aziende quando l’adsl era già bella pronta e disponibile. Il parco mucche da mungere non manca mai.

      • Quello che non riuscite a capire è che le erev sono una tecnologia con un approccio diverso. Basta avere una batteria che permetta di percorrere diciamo 150 km in ev ,direi che 20 kWh circa siano sufficienti : quindi piccola, poco costosa e veloce da caricare. Per il resto un motore compatto a benzina per le situazioni di emergenza. Penso come esempio al bicilindrico della mia Yamaha MT07, piccolo, molto compatto e leggero, parco nei consumi. E con una potenza di 74 CV per azionare un generatore col quale caricare la batteria, ma anche permettere di dare potenza al motore elettrico per potere eventualmente muoversi mentre si ricarica. Il punto cruciale sarebbe quello di incentivare al massimo la ricarica, con prezzi della corrente molto bassi rispetto alla benzina. Se così fosse, se una persona potesse comodamente caricare a casa ad un prezzo economico, se le colonnine fossero diffuse e funzionanti con tariffe umane e attivazioni semplici chi mai userebbe sempre il motore a benzina, a due euro al litro? Anche il discorso manutenzione non esiste, un motore come quello avrebbe bisogno solo di un cambio olio e filtro ogni due anni, io quando lo faccio spendo circa 60 € di materiali, niente di esagerato. La batteria essendo di taglia piccola, abbinata ad una hpc avrebbe una carica fulminea a tutto vantaggio del tempo di occupazione delle colonnine e con soste forzate brevissime : poi proprio se non si vuole o non si può perdere tempo per una volta si va a benzina.

        • Ciao Ilario,
          purtroppo la velocità di ricarica non dipende dalla taglia della batteria, ma circa solo dalla sua chimica

          con una certa chimica, puoi caricare mettiamo 3% in un minuto;
          ecco che la batteria più grande caricherà più km di autonomina in ogni minuto di ricarica, perchè il suo 3% sono più kwh rispetto al 3% di una batteria piccola

          =====
          Ps: credo per i motori termici compatti la quadratura del cerchio è difficile, da un lato vorrebbero poco peso, semplicità, poco costo, dall’altra basse emissioni e durevolezza da auto, non scontata quando applichi un motore piccolo a compiti più gravosi (come potenza media erogata e ore di funzionamento) che spingere un motociclo; e se il motore e davvero limitato in potenza come dovrebbe, l’aquirente non lo vorrebbe

          morale delle fiera, se aggiungi un motorino termico a una EV dimesionato per resistere abbastanza a lungo al compito (motorino da 800cc, serbatoio, catalizzatori, centraline, radiadiatore, frizione, etc etc) fatichi a restare in meno di +120 kg di aggravio di peso e +3000e di costo

          cioè si spende meno e si pesa quasi uguale a potenziare la batteria dell’elettrica; poi i prezzi al cliente possono essere alti o bassi per motivi comerciali, ma tecnicamente da costruire forse costa di più un Erev di una BEV?

          magari sono auto per un target disposito a pagare di più e a girare in parte con emissioni

    • Corretto. Si tratta di un sistema ibrido in serie, il motore termico non può essere connesso alle ruote ma è collegato ad un generatore. La taglia di batteria varia fino ad offrire anche più di 200km in elettrico (40 kWh). Ricarica anche in DC ma solitamente chi le sceglie ricarica solo a casa ed usa il motore termico nei lunghi viaggi. Nulla di nuovo in oriente, LiAuto vende solo range extender o quasi, ma non si credeva che avessero un’opportunità in Europa.. fino ad ora.

  10. Scusate, dice “unico nel suo genere”, ma quale sarebbe la novità rispetto alla NISSAN QASHQAI e-POWER ? Forse il fatto che questo ha la trazione integrale?

  11. Le EREV aiutano sicuramente a velocizzare la transizione all’elettrico, mi chiedo se però riusciranno a fare dei prodotti che riescano a competere con Byd

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