Non siamo mai soli in auto, ma sempre connessi…Gianfranco Simonini, un noto legale esperto di normative automotive, ci spiega i rischi che ne conseguono.
di Gianfranco Simonini
Quando il conducente sale su una vettura moderna, connessa ad internet, pensa di essere solo. Pensa male. Non sa che sulla vettura sono presenti innumerevoli apparecchiature che registrano i suoi movimenti, le sue parole, le telefonate, i percorsi che imposta nel navigatore, ecc. Questi dati vengono poi archiviati, trasmessi a terzi, elaborati. E’ questo il mondo dell’Iot (Internet of thimgs)”.
Non siamo mai soli in auto, occhio all’assistente vocale
Una di queste apparecchiature è particolarmente insidiosa e subdola: l’assistente vocale virtuale. L’abbiamo conosciuta sui cellulari Apple con la APP denominata SIRI. Essa opera sia quanto viene attivata con la parola d’ordine, sia quando è “addormentata”. Continuamente accoglie dati, li invia a server sconosciuti che offrono la risposta, ma li analizzano anche per ricostruire i comportamentali (mentali o fattuali) dietro la domanda. Questa apparecchiatura è uno degli strumenti più complessi che esistano, tanto che solo pochi costruttori di dimensioni enormi le propongono Sono impenetrabili. Difficile capire le logiche con cui elaborano le parole ed estraggono il significato. Sulla vettura molti altri sensori catturano i nostri comportamenti, le nostre voci, i nostri dati personali.
Non sappiamo che fine fanno i nostri dati, ma presto potremo trattarli anche noi utenti
La vettura genera poi dati (personali e tecnici) che derivano dall’uso. A breve un regolamento comunitario (Data Act) consentirà ai consumatori di estrarre questi dati e cederli a terzi fornitori per creare prodotti di aftermarket in concorrenza con quelli del fabbricante. Questo riguardo a manutenzioni predittive, controlli, efficienze derivanti dall’uso specifico dell’utente, ecc.. Quello che sorprende è che i costruttori di vetture ci dicano poco sulle apparecchiature che raccolgono dati. Succinte informative ci raccontano che le basi giuridiche sono il consenso o l’interesse del costruttore ad analizzare i dati. Nulla si sa con esattezza dei dati raccolti, dei periodi di archiviazione dei dati, dei luoghi di conservazione, dei soggetti cui vengono trasferiti, dei titolari del trattamento. Chi tratta i dati di un assistente virtuale? Il fornitore del servizio?
Non siamo mai soli…/ Anche I navigatori satellitari sono insidiosi per la privacy
Anche i navigatori satellitari sono oggetti subdoli, che raccolgono dati personali, dati tecnici, inviano i dati all’estero della vettura. Dove vanno a finire? Il vero tema è che la normativa privacy viene poco osservata. Non sono previsti account personali utilizzabili da altri soggetti presenti sulla vettura. E non si comprende perché i dati personali (i dati che consentono l’identificazione di una persona) non siano resi anonimi o conservati per lunghi periodi. Certo, il fabbricante necessita dei dati generati dalla vettura per analizzarli e verificare eventuali difetti del prodotto, ma i dati utilizzati devono essere anonimi. Una notevole disattenzione a questi dati è anche mostrata dal proprietario della vettura: raramente, quando la vende, chiede di cancellare i suoi dati personali, anche se spesso non è nemmeno possibile farlo. Insomma la vettura ed il modo degli Iot è ancora molto lontano dall’osservare compiutamente una privacy effettiva.
/// la vettura genera poi dati (personali e tecnici) che derivano dall’uso. A breve un regolamento comunitario (Data Act) consentirà ai consumatori di estrarre questi dati e cederli a terzi fornitori per creare prodotti di aftermarket in concorrenza con quelli del fabbricante. Questo riguardo a manutenzioni predittive, controlli, efficienze derivanti dall’uso specifico dell’utente, ecc.. \\\ Non ho capito il vantaggio per l’utente comune senza attivitá commerciali nel settore
/// anche i navigatori satellitari sono oggetti subdoli, che raccolgono dati personali, dati tecnici, inviano i dati all’estero della vettura. Dove vanno a finire? Il vero tema è che la normativa privacy viene poco osservata. Non sono previsti account personali utilizzabili da altri soggetti presenti sulla vettura \\\ Non so quanti preferiscano il navigatore dell’auto rispetto a quello “standalone” o dello smartphone visti gli aggiornamenti in genere meno frequenti e/o a pagamento e altre limitazioni
A parte questi e altri aspetti legati alla riservatezza dei dati personali, i vari collegamenti delle auto moderne creano anche un rischio di attacco informatico (vedi incontro del 28 settembre sull’argomento https://www.vaielettrico.it/auto-digitale-come-difendersi-da-un-cyber-attacco-bologna-28-09/)
Se è per quello è da quando abbiamo cominciato ad usare la tecnologia che non siamo più soli 🤷
Ma che novità! Mia mamma è una vita che mi ripete che quando siamo in macchina non siamo mai da soli…
E a sentire lei non c’è nemmeno bisogno di una connessione internet. ☝️
https://youtu.be/t23Um0dpD-k
io mi fido di alessia. e’ brava
Allora anche smartphone,TV e quant’altro riceve e trasmette dati…che problemi ci sono? Se uno non vuole questo va a fare l’eremita e chiuso. Io non ho nulla da nascondere e sono ben felice ci sia la tecnologia che quando ho bisogno di qualche risposta,un click e via.
Ahahahhaahah… Rodotà è morto per la seconda volta …
A parte tutto il resto, è roba che ti estorcono e che vale un sacco di soldi. Almeno ci pagassero …
Mandami le tue caselle di posta con le relative password.
Sei poco ambizioso. Io gli avrei chiesto direttamente le password dell’home banking. 😉
Sei sempre il solito ingordo! 🙂
Mettiamola così: se fai sesso in auto, qualcuno che non è necessariamente la persona con cui lo stai facendo, potrebbe ascoltare la vostra prestazione e farci ciò che vuole.
Siamo ancora attaccati al “io non ho nulla da nascondere”?
Lettura consigliata: https://attivissimo.blogspot.com/2013/11/datagate-il-mito-di-non-avere-niente-da.html
Direi un ottimo articolo, e fra l’altro trovo significativa l’assenza di commenti (spesso su quel blog ce ne sono anche troppi 😉 ) anche se non mi stupisco piú di tanto.. Evidentemente l’assuefazione alla comoditá portata dalle nuove tecnologie è tale da rendere quasi impossibile tornare indietro.
Avevo notato anch’io l’assenza di commenti, però poi ho visto che l’articolo è del 2013. Non so se nel 2013 c’era già la possibilità di commentare, magari è solo per questo
Anche dal punto di vista dei dati personali, possiamo considerare la Cina come una cartina di tornasole : ha cominciato con le Tesla sottoponendole a varie restrizioni per timori sulla privacy (https://www.vaielettrico.it/tesla-spiona-germania-e-cina-corrono-ai-ripari/#comments) per poi proseguire su questa strada estendendo il controllo a tutti i costruttori che raccolgono informazioni (https://www.reuters.com/business/autos-transportation/china-says-automakers-must-have-licences-mapping-data-smart-cars-2022-09-01/) Il bue che dice cornuto all’asino ??
TV radio e quant’altro sono dispostivi di ascolto su comunicazione broadcasting, quindi ricevono solamente i segnali che vengono diffusi appunto broadcasting(lasciamo perdere le smart tv e consideriamo solamente la tv tradizionale), BBC sta per British Broadcasting Corporation.
Quindi no non è come dici. Se uno si compra uno smartphone per comunicare in maniera interattiva fatti suoi è una sua decisione. Se io acquisto un’auto come mezzo di trasporto perchè devo rimanere connesso e i miei dati (compreso le mie abitudini) devono essere inseriti in una banca dati?
/// se io acquisto un’auto come mezzo di trasporto perchè devo rimanere connesso e i miei dati (compreso le mie abitudini) devono essere inseriti in una banca dati? \\\ E dopo la (parziale) attuazione della tecnologia V2V (https://www.nhtsa.gov/technology-innovation/vehicle-vehicle-communication) … benvenuti nell’era del V2W (vehicle 2 world) 🙁 😉