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Non ricarichi a casa? Le soluzioni ci sarebbero…

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Le ricariche a scomparsa di Trojan Energy: escono dal terreno grazie a una app.

Non ricarichi a casa perché non hai un posto auto privato per farlo? Le soluzioni ci sarebbero, come insegna un video girato in una metropoli come Londra.

Non ricarichi a casa? Ecco come si ingegnano a Londra

Il video, firmato da Jack Scarlett sul canale YouTube Fully Charge, non è sfuggito a un osservatore attento come Paolo Attivissimo, Il Disinformatico. Che annota  tutte le soluzioni che in una grande città europea come la capitale inglese si possono trovare per ricaricare, in alternativa alle colonnine pubbliche. Parliamo sempre di ricariche lente, mentre l’auto è ferma e noi stiamo facendo tutt’altro. Eccole, come elencate da Paolo:

  • non ricarichi a casa?
    La colonnina sbuca dal marciapiedi.

    mini-colonnine installate nei lampioni , con reti come quella di Ubricity, dallo scorso anno di proprietà della Shell

  • le prese annegate nei marciapiedi, da attivare con un connettore apposito
  • gli AirBnB elettrici, wall-box di privati utilizzabili a pagamento con l’app Co-charger
  • furgoni per la ricarica mobile, molto simili a quelli utilizzati in Italia da e-Gap

C’è che si lagna e chi si dà da fare trovando soluzioni

C’è poi una quinta soluzione, che Il Disinformatico  definisce “semplice e pratica” per ricaricare davanti a casa in sicurezza. Ovvero una canalina a raso, apribile e richiudibile, nella quale far passare il cavo. Restando sotto il piano calpestatile e, quindi, non ostacolando pedoni e ciclisti. Ci sono società specializzate anche in questo, come  Green Mole o Kerbo Charge. O addirittura un braccio rigido con cui il cavo di ricarica di ChargeBridge scende in verticale sopra l’auto, anche qui senza disturbare chi cammina. Sono soluzioni, queste ultime, che nelle nostre città creerebbero un mare di polemiche e di ricorsi. Morale della favola: Il Disinformatico conclude dicendo che ci sono due fazioni in campo, anche nell’elettrico: “C’è chi non sa fare altro che lagnarsi e dire che è tutto impossibile, e c’è chi invece scorge occasioni per creare nuovi servizi“. Voi che ne dite?

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4 COMMENTI

  1. A Londra si che hanno il problema.
    In Italia i dati ISTAT rilevano incredibilmente che 1 Italiano su 2 ha un box e/o Garage.
    Ora posto che si abbia contezza del distinguo tra box e garage… in Italia sarà sufficiente aumentare il numero di colonnine per Italia

  2. Purtroppo noi siamo maestri nel lamentarsi e non fare nulla, fino a quando questa mentalità non cambierà, non andremmo da nessuna parte

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